Macerata, Miliozzi contro la giunta Parcaroli: "Comitati di quartiere spartiti dal potere politico"
Sì ai comitati di quartiere, ma senza elezioni: a selezionare i membri è la giunta comunale. Risale allo scorso anno la decisione dell’Amministrazione di Macerata di reintegrare nel tessuto politico cittadino i sopracitati comitati di quartiere. La proposta del consigliere leghista Andrea Blarasin, approvata dalla maggioranza e dai 5S nel novembre 2021 con l’astensione dell’opposizione, torna a suscitare perplessità sulla natura democratica e partecipativa dell’iniziativa.
Se tali organi avevano in precedenza una natura elettiva, per cui i membri dei consigli di quartiere erano nominati dai cittadini e rappresentavano una forma di associazione politica ‘dal basso’, la nuova formula prevede la designazione diretta dei 15 consiglieri: 8 individuati dalla maggioranza, 4 dalla minoranza e i restanti 3 estratti a sorte. Una scelta dettata dalla fretta, stando alle dichiarazioni iniziali di Blarasin, il quale al tempo aveva detto che i comitati sarebbero tornati a far affidamento al processo elettorale qualora fossero aumentati i fondi.
Ad intervenire in merito alla questione è David Miliozzi, consigliere della lista civica ‘Macerata Insieme’: “Questi consigli di quartiere, i cui componenti sono nominati dai partiti in una poco legittima spartizione del potere, mortificano questo strumento e la partecipazione stessa. Senza neanche rendersene conto hanno messo in piedi una manovra da regime comunista bolscevico, con la politica che arriva ad amministrare i più piccoli spazi di libertà popolare”.
“L'invadenza e la prepotenza dei partiti sono diventati in questi due anni una sciagura per Macerata - commenta Miliozzi -. Adesso Lega e Fratelli d'Italia hanno imposto i loro consigli di quartiere, di fatto distruggendone il senso e minando la libertà di pensiero. Vi immaginate? 4 consiglieri a te e 8 a me... 8 consiglieri nominati da Lega e fratelli d'Italia che ubbidiscono ai partiti, per cui tutto va sempre bene, e quelli di minoranza per cui nulla va bene. L’ennesima presa in giro alla città”.
“La partecipazione è la forma più alta di democrazia. Senza reale coinvolgimento della comunità - conclude -, a cominciare dalle periferie, non esiste alcuna partecipazione, come nel caso dell'antenna all'Oasi, messa lì senza alcun confronto con i cittadini. Noi di Macerata Insieme siamo per la vera partecipazione, che nasce sempre dal basso, e mai da una nomina politica”.
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