La proposta del PD di Tolentino: "Fermata Ferroviaria per il nuovo Ospedale provinciale de La Pieve"
Il circolo PD di Tolentino, nella fase iniziale del Project Financing del nuovo Ospedale provinciale de La Pieve, lancia la proposta per la realizzazione di una fermata ferroviaria proprio all’interno dell’area del nuovo Ospedale. “Un investimento infrastrutturale di supporto, moderno e ambizioso, con effetti positivi per una lunga serie di aspetti, dalla aumentata accessibilità al servizio per molte fasce di utenti dei servizi sanitari, alla riduzione del carico del traffico prevedibile, da una mobilità più sostenibile, alla valorizzazione della stessa tratta ferroviaria Fabriano-Civitanova” – affermano in una nota stampa - .
“Un obiettivo che interessa tutti i cittadini e che per questo motivo dovrebbe trovare il sostegno trasversale di tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione” – continuano -.
“Rispetto a questo tipo di soluzioni infrastrutturali, che articolano la mobilità con l’erogazione dei servizi ai cittadini, il nostro Paese è sicuramente indietro rispetto a quella parte di Europa più modernizzata che conosciamo; ciò ci deve stimolare a recuperare il tempo perduto e ad abbandonare un approccio provinciale ai grandi temi”.
“Non ci nascondiamo le difficoltà, economiche più che tecniche, a realizzare una tale trasformazione. Ma la ferrovia passa non distante dal sito del previsto ospedale e questa fase di progettazione è quindi un’occasione irripetibile, che non si presenterà più.
Poniamo l’accento sulla sostanziale differenza che esiste, in termini di fruibilità, tra la predisposizione di linee di collegamento (tipo navette), che non dubitiamo saranno previste, e l’accesso diretto, con una fermata del treno, all’interno dell’area dei servizi sanitari2.
La deviazione di una linea ferroviaria è un’opera sicuramente impegnativa, ma è un’opera possibile ed i benefici conseguibili giustificano senz’altro l’investimento.
Chiediamo alla regione Marche di farsi parte attiva per verificare la fattibilità tecnico-economica, coinvolgendo tanto Ferrovie dello Stato che il MISE, per ricercare tutte le sinergie possibili, nazionali e del territorio, per realizzare tale progetto.
L’investimento può divenire, a sua volta, incubatore di ulteriori investimenti. Immaginiamo, con un po’ di fantasia (e non ce ne vuole molta) che lo stesso Comune di Macerata potrebbe trovare interessantissima la proposta, dato che, qualora si decidesse la deviazione della linea, non è detto che non la si possa poi ricongiungere con il vecchio tracciato in un punto utile ad evitare il problematico passaggio a livello della Pieve (che si potrebbe finalmente eliminare).
Immaginiamo ancora, con la stessa fantasia, che le vecchie stazioni lungo la linea, con l’aggiunta di qualche nuovo parcheggio, potrebbero risorgere a nuova vita, diventando punti di scambio intermodale automobile-autobus-treno.
Insomma, alle soglie dell’anno 2020, crediamo che questi progetti non debbano più essere considerati sogni, ma solo il segno di una società che si proietta verso la modernità” – concludono nella nota stampa - .
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