Tantissima gente ieri sera al focus sul Park Si organizzato dal Circolo Aldo Moro e dal Circolo della Rosa all'Hotel Claudiani. Dopo i saluti iniziali di Piergiorgio Gualtieri, Presidente del Circolo Aldo Moro e di Bruno Mandrelli per il Circolo della Rosa la parola è andata subito a Piergiuseppe Mariotti e Renato Perticarari per le relazioni tecniche. In particolare Mariotti ha ripercorso tutta la storia del Park Si da un punto di vista temporale e di convenzioni, soffermandosi sull'art. 23 della convenzione del 1989 che prevede che il rapporto concessorio possa cessare per motivi gravi di pubblico interesse con almeno un anno di preavviso ed ha indicato come tutto il ragionamento debba svilupparsi su questa linea. L'avv. Perticarari ha affermato come il problema all'oggi sia individuare la metodiche giuste per effettuare l'operazione che non può essere il subentro nella gestione della concessione, quello è il mezzo per giungere al fine pubblico che è, invece, quello di arrivare ad una gestione più utile di quel parcheggio in funzione del centro storico. Ma la domanda da porsi è se il subentro nella gestione sia l'unico mezzo: innanzitutto ci troveremmo di fronte ad una deviazione rispetto alla strada indicata dalle convenzioni esistenti e verrebbe da chiedersi perché non si segua proprio quella via. La seconda criticità è rappresentata dalla somma che si dovrebbe pagare per raggiungere quel fine. A questo punto si aprono due considerazioni: la prima è perché non provare ad acquisire in affitto per un tempo congruo la concessione e solo dopo riservarsi il subentro definitivo (in fin dei conti dovrebbe essere una soluzione comoda anche per la SABA che non avrebbe più una perdita alta), la seconda è come impatterebbe sui bilanci dell'APM l'acquisizione di un parcheggio di 400 posti, afronte di un bacino d'utenza che è sostanzialmente sempre lo stesso? Tra l'altro il mondo delle partecipate, soprattutto di quelle in house, è alla viglia di una rivoluzione e con l'acquisizione di un parcheggio in perdita si potrebbe verificare una potenziale minusvalenza nel bilancio e, quindi, il valore di APM scenderebbe. L'amministrazione obietta che il parcheggio ora produce perdite perché gestito in quel modo: rimodulando la gestione si arriverebbe quanto meno ad un pareggio ma, dichiarando ciò siamo sempre nell'ambito delle ipotesi e delle aspettative e non delle certezze verificate. Se le previsioni si rivelassero errate, l'APM si sarebbe presa una gestione che produrrà perdite per sempre. Allora se non si vuol valutare all'affitto che sarebbe una soluzione prudente ma non definitiva perché non pensare ad una contribuzione del Comune a SABA, come già avvenuto in molti altri casi? E poi perché non usare quelle cifre per la realizzazione prima del nuovo ingresso e poi subentrare nella gestione? Tutti quesiti ai quali il Sindaco nel suo lunghissimo intervento ha provato a rispondere, non senza prima aver dichiarato che non si può parlare di parcheggio senza una visione della città e di considerarlo come un passaggio determinate per completare la pedonalizzazione e dare una scossa definitiva a Macerata. Attraverso l'acquisizione della concessione il Comune non pagherebbe più i 40.000 € a Giulioni (Silos) perché i residenti del Centro andrebbero a parcheggiare lì, non è vero poi che Macerata nei prossimi mesi resterà la stessa: con il giro di valzer e lo spostamento dei vari uffici arriveranno all'ex Caserma papalina 180 dipendenti e 120 dipendenti del Comune si sposteranno a Palazzo Conventati. In più verrebbero tolti i parcheggi nell'ovale intorno ai Giardini e i dipendenti della SABA verrebbero inquadrati in APM al contratto dei dipendenti APM, con un risparmi di circa 30.000 €. Certo lo strumento d'affitto potrebbe anche essere corretto ma perché lasciare la gestione alla SABA? Il Sindaco ha concluso che verosimilmente entro dicembre la discussione verrà portata in Consiglio. Intenso il dibattito, al quale hanno partecipato numerosi professionisti ed ex amministratori e tutti hanno portato un contributo concreto e non banale alla discussione. In particolare l'Architetto Sensini ha affermato che non ha senso parlare di parcheggi senza un piano urbano di mobilità sostenibile, mentre l'avvocato Bommarito ha ribadito che le affermazioni condivisibili ed ovvie del Sindaco si dovrebbero tramutare non nell'acquisto a quelle cifre esagerate ma in quei gravi motivi di pubblico i interesse che permetterebbero la revoca della concessione. Se questo non può essere fatto si tratti ma sapendo che è l'Amministrazione ad avere il coltello dalla parte del manico. O comunque si potrebbe ricorrere ad una contribuzione del Comune per avere un servizio migliore da parte della SABA. L'architetto Schiavoni ha sostenuto che quello del Park Si è un intervento solo di matrice puntuale e non di visione strategica della città nello spazio e nel tempo. Bisogna intervenire in maniera integrata, riportando le persone a vivere nel centro, se non si fa questa operazione il Park Si rischia di diventare un'altra incompiuta. L'avvocato Marchiori ha ribadito che un ente pubblico non può fare business e quindi non acquista rami d'azienda ma l'operazione non può che passare attraverso la riacquisizione della concessione per poi riconcederla ad un privato o alla municipalizzata, mentre l'ex assessore Stefano Di Pietro ha fatto un discorso di natura più generale, sostenendo come i parcheggi a struttura siano a rimessa rispetto a quelli su strada per poi andare nel particolare del Park Si che come tutti parcheggi si riempie con tariffe basse e un'ottima segnaletica. L'ingegner Fidani ha invitato i presenti a riprendere in mano il progetto originario, mentre l'assessore Ricotta ha sostenuto che non si può correre dietro a soluzioni, a suo dire impraticabili, come quelle dell'affitto o quelle della gratuità della concessione.
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