Fondi Ue per la città, 15mila euro al festival con CasaPound e Paragone: l’attacco di GD e Cicaré
L'ombra del "Modello L'Aquila" si allunga su Macerata, sollevando un'aspra critica da parte dei Giovani Democratici di Macerata. Secondo il segretario, Tommaso Domizi, l'amministrazione comunale di destra starebbe replicando uno schema già visto in Abruzzo: usare fondi e spazi pubblici, sotto l'etichetta di "eventi culturali", per promuovere ospiti e messaggi di orientamento politico di estrema destra.
La denuncia fa riferimento a un festival letterario all'Aquila, smascherato da un'inchiesta giornalistica come una piattaforma politica finanziata con soldi pubblici. Domizi ritiene che lo stesso meccanismo sia in atto a Macerata.
"La scelta del Comune di Macerata — governato dalla destra — di invitare Michele Iozzino (CasaPound), Fabio Dragoni (editore di Vannacci), Pietro Senaldi (direttore di Libero) e, come gran finale, Gianluigi Paragone con il suo libro 'Maledetta Europa', non è un gesto neutro. È un atto politico che usa uno spazio istituzionale per promuovere narrazioni di estrema destra e apertamente ostili all'Unione Europea", afferma Domizi.

La critica dei Giovani Democratici si concentra sull'evidente paradosso tra l'uso dei fondi europei da parte del Comune e le voci invitate a parlarne in città. Macerata, infatti, sta beneficiando di ingenti risorse del PNRR per interventi di riqualificazione come i Giardini Diaz, il Parco di Fontescodella, i Giardini Micheletti e il Bosco del Sasso d’Italia.
"Macerata si rifà il look con fondi europei, ma allo stesso tempo offre il palcoscenico a chi li critica: un doppio gioco che mette in crisi la coerenza dell'amministrazione", sottolinea il segretario Domizi. A ciò si aggiunge il sospetto che molti lavori siano "riqualificazioni estetiche, senza un vero progetto di città, senza visione sociale o culturale," citando come esempio i Giardini Diaz, pensati "più per mostrare qualcosa che per costruire luoghi vivi".
I Giovani Democratici puntano il dito anche contro la presunta mancanza di visione culturale della destra maceratese, evidenziando il taglio dei fondi destinati a Musicultura in contrasto con la promozione di questi eventi.

"Ci permettiamo di dire che forse la destra maceratese preferisce questi eventi, dato che poi taglia i fondi per Musicultura" , dichiara Tommaso Domizi. Il segretario chiarisce poi la distinzione tra libertà d'espressione e promozione istituzionale di ideologie estreme: "La libertà di espressione non significa dare voce a chi, come CasaPound, porta avanti apertamente ideologie neofasciste, ben lontane dai valori della nostra Macerata e della democrazia".
I Giovani Democratici concludono chiedendo all'amministrazione "una politica con responsabilità e visione, capace di trasformare i fondi in spazi vivi, inclusivi, sostenibili, in cultura vera e partecipata, per i giovani, le famiglie e l'intera comunità".
Alle osservazioni dei GD si aggiunge la posizione durissima di Alberto Cicaré, che accusa la Giunta non solo di scelte politicamente discutibili, ma anche di un uso “indecente” delle risorse pubbliche. Il consigliere ha ricostruito l’origine dell’iniziativa, rilevando che la richiesta di finanziamento proviene dall’associazione Castelli di Carta di Voghera, nel nord del Piemonte — una realtà che, come ricorda Cicaré, è già stata al centro di polemiche per presunte vicinanze a CasaPound e inviti a relatori antisemiti.

“Scopro che uno dei relatori, Michele Iozzino, è proprio di CasaPound. Scopro che un altro relatore è un editore di Vannacci. E poi ci sono Dragoni, Senaldi e Paragone. Qui siamo oltre la pagliacciata: emerge un profilo parafascista e antidemocratico,” scrive Cicaré.
Il consigliere evidenzia anche un elemento comparativo: mentre ad Artemigrante, storica manifestazione che anima Macerata con spettacoli inclusivi, il Comune assegna 6.000 euro, all’associazione piemontese vengono riconosciuti 15.000 euro per una rassegna che, a suo giudizio, “porta in città degli impresentabili”.
“Il disprezzo per la decenza è totale”, conclude Cicaré, invitando a vigilare su ciò che definisce “una diffusione mascherata di ideologie antidemocratiche attraverso iniziative addirittura natalizie”.

poche nuvole (MC)
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