Dl Terremoto, Morgoni: "I troppi no di questo Governo"
Post del senatore Morgoni su Facebook poche ore dopo l'approvazione da parte del senato del dl terremoto: "Al Senato è stato approvato oggi il Decreto Gentiloni che introduce ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria. Il Provvedimento approvato proroga tra l’altro la busta paga pesante. Ora il testo verrà discusso prima in Commissione e poi in aula alla Camera dove noi del Partito Democratico ci batteremo affinché molti degli emendamenti respinti dal Governo Salvini-Di Maio vengano approvati perché frutto di richieste provenienti dai cittadini e dalle imprese colpite dal sisma.
La chiusura e l’incapacità della maggioranza e dei ministeri competenti di accettare proposte precise e puntuali, fatte dalle opposizioni per migliorare il testo, denotano già in queste prime battute l’incapacità del Governo di portare avanti gli interessi dei cittadini; d'altronde, nel surreale “contratto” tra Lega e M5S la problematica del terremoto e dei territori colpiti non compare mai. I cittadini devono sapere a che cosa questo governo ha detto “NO”, tra le nostre proposte:
NO alla proroga della struttura commissariale, senza la quale non regge l’architrave legislativo e il piano di ricostruzione pubblica e privata;
NO all’aumento delle rate da 60 a 120 e alla riduzione al 40% (come precedentemente accaduto per L’Aquila) dell’ammontare dovuto per la sospensione dei versamenti di tributi e contributi;
NO alla possibilità per i cittadini di anticipare le spese per la ricostruzione, accelerandone il processo, e accedere successivamente a rimborso;
NO alla sospensione nel triennio 2018-2020 dei mutui contratti dai comuni, e non solo quelli con Cassa Depositi e Prestiti;
NO all’estensione dell’una tantum agli anni successivi, per i professionisti e le partite iva;
NO alla possibilità di assumere personale presso gli uffici speciali per la ricostruzione e le stazioni uniche di committenza, mettendo seriamente a rischio la definizione delle pratiche per il ripristino degli edifici, arrecando enormi disagi alle amministrazioni e ai privati in attesa di ricostruire;
NO all’incremento delle risorse per il Servizio civile nei comuni del cratere;
NO alla proroga per le assunzioni a tempo determinato, connesse alle esigenze post sisma, di collaboratori nei comuni e di agenti di polizia locale;
NO alla proroga della zona franca urbana, ovvero l’esonero dei versamenti di contributi previdenziali e assistenziali da parte delle imprese;
NO alla riclassificazione delle sedi di segreteria per i comuni;
NO al trasferimento ai comuni delle strutture emergenziali finora realizzate ad uso di pubblico servizio;
NO alla destinazione del 4% del fondo per la ricostruzione al fine di favorire un programma per lo sviluppo economico, sociale e culturale dei comuni del sisma;
NO alla destinazione di una quota del Fondo nazionale per lo sviluppo dei piccoli comuni alle aree del terremoto".
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