Contigiani e il "Mi Piace" della discordia: la consigliera non si scusa e monta la polemica
"Ninfa Contigiani, pronta a offendere ma restia a chiedere scusa, lasciata sola anche dai suoi". A dirlo sono i capigruppo di maggioranza in Consiglio comunale Claudio Carbonari, Pierfrancesco Castiglioni, Alessandro Bini, Sandro Montaguti e Antonella Fornaro, dopo la discussione relativa all’ordine del giorno presentato lunedì durante l’assise cittadina.
"L’odg portava all’attenzione del Consiglio il post pubblicato su Facebook da parte di un esponente del Partito Democratico dove veniva equiparato il corteo di festeggiamento di 'Macerata Città' alla 'Marcia su Roma' e invitava la consigliera Contigiani, segretaria provinciale del PD, a scusarsi pubblicamente per aver condiviso tale infausto accostamento" spiegano i capigruppo.
"La Contigiani ha avuto la possibilità di chiedere scusa per aver messo un 'like' su qualcosa di poco opportuno ma ha deciso di non farlo – proseguono Carbonari, Castiglioni, Bini, Montaguti e Fornaro -. Credevamo fosse solo una 'leggerezza da tastiera' e che la consigliera si sarebbe prontamente scusata. Purtroppo, l’auspicio è inesorabilmente naufragato contro una aberrante realtà: lo scontro politico ha preso i toni di scherno e denigrazione dell’avversario, di delegittimazione a ogni costo senza alcun rispetto di valori condivisi e di una 'etichetta' dialettica e istituzionale. Atteggiamento in contraddizione con quei prìncipi più volte sostenuti ma che, alla prova dei fatti, vengono applicati solo quando si ritiene opportuno".
"La questione più sconcertante si è offerta quando la consigliera ha avuto la presunzione di considerarsi persona intelligente e di cultura, mentre qualcun altro, secondo lei, deve farsi scrivere da altri un post di scuse perché ignorante, riferendosi al consigliere Fabiani e alle sue chiare scuse identica nei contenuti - aggiungono i capigruppo di maggioranza -. Se ne desume che sia opinione della consigliera del PD che una persona laureata sia intelligente e acculturata, mentre un operaio non possa esserlo; questo atteggiamento classista rende perfettamente l’impostazione che taluni hanno ovvero la tracotante immagine di una supremazia culturale comprensibile solo a pochi eletti, rappresentazione di un elitarismo aggressivo e soffocante".
"In tanta acrimonia, le istituzioni, i valori e i principi della Resistenza e dell’Antifascismo trovano rassicurazione nel comportamento adottato da diversi esponenti del Partito Democratico che si sono apertamente dissociati dalla posizione presa dal segretario comunale del PD, sia con aperte dichiarazioni sia uscendo dall’aula per non dare sostegno alle dichiarazioni e all’atteggiamento offerto dalla segretaria cittadina del loro partito di appartenenza. Il segretario cittadino del Pd, nell’assise cittadina, è stato lasciato solo proprio dai suoi e questo è l’emblema di quanto la poca onesta non paghi mai" concludono Carbonari, Castiglioni, Bini, Montaguti e Fornaro.
Commenti