Civitanova, la minoranza sul bilancio 2020: "Poche risorse utilizzate per affrontare l'emergenza"
Dopo 40 giorni dall’approvazione in giunta, avvenuta il 10 marzo, approda in consiglio comunale un bilancio 2020 che non ha nessuna attinenza con la realtà e con la grave emergenza sanitaria e economica, e ci arriva corretto da un emendamento che rende disponibili solo 800 mila euro su 44 milioni di euro”. Lo affermano, in una nota congiunta, i consiglieri di minoranza del Comune di Civitanova riguardo all’approvazione del bilancio 2020.
“Si poteva fare molto di più per le famiglie – proseguono - e per le attività economiche della città, ma l’amministrazione Ciarapica non è stata in grado di reperire altre somme né di dare indicazione di come verranno spese. Un ritardo vergognoso in tempi di pandemia, quindi drammatici, in cui la gente è stata costretta a mettersi in fila in piazza per fare richiesta di buoni spesa del Fondo alimentare dello Stato che la giunta di destra non ha integrato con nemmeno un euro delle sue risorse. Questa, in sintesi, la fotografia del bilancio 2020 perché tutte le proposte fatte dalla minoranza, dalla distribuzione gratuita di mascherine e gel igienizzante a tutti i civitanovesi, fino a non far pagare l’ultima rata delle bollette della tari e dell’acqua, non sono state prese in considerazione sebbene misure possibili da attuare in considerazione delle risorse disponibili in bilancio. Per questo motivo ci siamo astenuti nel voto sull’emendamento, perché comunque sono utili 800 mila euro per le famiglie”.
Avremmo voluto vedere – spiegano i consiglieri - una amministrazione più capace e coraggiosa nell’uso delle finanze per sostenere i cittadini e le imprese, procedimenti di cui non c’è nessuna traccia, motivo per cui abbiamo votato contro un bilancio che non è all’altezza della sfida che l’emergenza richiede, dal quale siamo stati completamente esclusi perché quando abbiamo offerto al sindaco la nostra collaborazione ha risposto che ‘non aveva tempo da perdere’ con noi. Ma dal 10 marzo ad oggi un emendamento che libera solo 800.000 mila euro è quello che ha prodotto una maggioranza arroccata, incapace di offrire servizi adeguati alla popolazione, ma molto burocratica tanto è vero che ad oggi i buoni spesa consegnati non raggiungono nemmeno la metà delle richieste presentate e sì che dal primo aprile hanno la disponibilità dei 262.000 mila euro del fondo alimentare mentre il termine per presentare le domande si è chiuso il 7 aprile. Non hanno potuto spendere i soldi dello Stato perché non hanno fatto una variazione di bilancio e tra l'altro fanno pagare un supplemento del 5% a favore di una ditta di Bologna solo perché il Comune non ha voluto rendicontare direttamente i buoni .Per tutto questo la minoranza, unita, si è astenuta sull’emendamento e poi ha votato contro il bilancio”.
I consiglieri di minoranza lamentano, inoltre, risposte poco consone durante il dibattito. “Noi facciamo come ci pare’ è il senso degli interventi di tutti gli alleati del sindaco, autore di interventi lunghissimi e zeppi di imprecisioni e bugie perché durante il confronto consiliare si è parlato anche del progetto della Fiera Covid e Ciarapica ha riferito che il 31 luglio la struttura verrà restituita alla città perché questo - ha detto - è quello che ha firmato nella convenzione con la Regione. Ciarapica mente sapendo di mentire”, concludono.
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