Civitanova, la maggioranza a Ceriscioli: "Quale futuro avrà l'ospedale? Vogliamo risposte chiare"
"Dalla Giunta Regionale vogliamo risposte certe e in tempi brevi, non solo perché in autunno ci saranno le elezioni, ma perché è necessario ora più che mai che venga fatta un’assunzione di responsabilità in tal senso anche nel caso in cui, come affermano gli esperti, ci dovesse essere una ricaduta autunnale con i contagi da Covid-19". Questa la richiesta formulata dai consiglieri di maggioranza del comune di Civitanova Marche in una nota stampa in cui si chiedono chiarimenti sul nuovo ospedale alla Fiera e sul nosocomio comunale.
"Siamo a conoscenza del fatto che tra qualche giorno - scrivono i consiglieri - dovrebbero iniziare i lavori presso la fiera di Civitanova Marche che, nel giro di due settimane, trasformeranno il suddetto stabile di proprietà del Comune nel centro regionale Covid-19 per un totale di 90-100 posti di terapia intensiva e semi-intensiva, allo scopo di liberare dai malati di coronavirus tutti i posti di rianimazione e i reparti dedicati a ciò negli ospedali della regione. In questo modo, pertanto, gli stessi potranno riprendere la loro attività ordinaria".
"Non abbiamo sentito, però, dare indicazioni dal Presidente Ceriscioli, il quale è anche Assessore regionale alla Sanità, relativamente al futuro del nosocomio civitanovese attualmente Covid Hospital: dove verranno poi ricoverati questi malati per la degenza post-intensiva? Ci giunge voce di alcune notizie che - proseguono dalla maggioranza -, se fossero vere, risulterebbero disastrose per la nostra città; infatti si vorrebbe utilizzare l’ospedale di Civitanova Marche a tale scopo, cioè a farlo rimanere Covid Hospital".
"Se così fosse, la nostra città avrebbe ben due ospedali: uno per la terapia intensiva, l’altro per la degenza ma comunque entrambi destinati ai malati di Covid. Oltre al danno la beffa - accusano i consiglieri -: abbiamo messo a disposizione della collettività regionale, in maniera del tutto gratuita, una struttura per liberare gli ospedali e veniamo poi oltremodo penalizzati nell’attività sanitaria ordinaria privandoci del nostro ospedale".
La maggioranza comunale formula al Presidente Ceriscioli delle richieste precise:
- L’ospedale di Civitanova deve seguire lo stesso iter di tutte le altre strutture, ovvero devono essere liberate le terapie intensive ed anche i reparti di degenza attualmente occupati dalla quasi totalità di degenti provenienti da fuori comune i quali dovranno essere trasferiti negli ospedali delle reciproche città di residenza; l’ospedale cittadino deve riprendere al più presto la sua ordinaria attività. Nel caso in cui si ritenga più opportuno gestirle in un unico ospedale esclusivamente destinato a questo, si chiede la riapertura di una di quelle strutture dismesse di recente ma comunque adeguate e subito utilizzabili a tale scopo. Stiamo assistendo alla vergogna del disservizio e dell’indecente gestione dei malati (gravi) oncologici, diabetici, cardiologici di tutti coloro che stanno attendendo un intervento chirurgico e che non sanno quale destino li attende nell’immediato futuro! A tutti questi cittadini vanno date risposte concrete in tempi brevi.
- I due piani costruiti alcuni anni fa con grande impegno di risorse pubbliche ed ancora inutilizzati del nostro ospedale vengano ultimati al più presto così da poter essere usati anche in caso di emergenza come accade ora per la pandemia, evitando di bloccare le attività ospedaliere che sono così necessarie alla vita e alle cure delle persone;
- L’attenzione all’ospedale di Civitanova e al territorio non deve essere limitata solo ai periodi di emergenza: se la città è baricentrica per la realizzazione della struttura Covid, ancor più lo deve essere in condizioni ordinarie perché Civitanova rappresenta il centro più popoloso della provincia, perché è il bacino d’utenza ospedaliera e commerciale più grande a livello provinciale e regionale, perché rappresenta uno snodo viario e ferroviario unico nelle Marche centro-sud e, pertanto non deve essere depotenziata delle sue strutture sanitarie ma semmai potenziata per poter offrire un servizio efficiente ai cittadini di queste zone.
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