Presentata una proposta di legge, ad iniziativa del capogruppo PD in Consiglio regionale, Gianluca Busilacchi e a firma anche dei consiglieri democrat, Andrea Biancani e Gino Traversini, per favorire interventi di economia solidale, lotta agli sprechi e riduzione di rifiuti.
Meno sprechi, più efficienza. Meno rifiuti, più solidarietà. Parla chiaro la proposta di legge presentata dal Capogruppo PD in Consiglio regionale, Gianluca Busilacchi e sottoscritta anche dai consiglieri Andrea Biancani e Gino Traversini, presidenti, rispettivamente, della Terza (Ambiente) e della Seconda (Sviluppo economico) Commissione assembleare permanente.
Un atto, quello degli esponenti PD, che mira a promuovere la realizzazione di interventi di economia solidale e di lotta agli sprechi alimentari e non alimentari, per diffondere un nuovo modello di sviluppo basato su una economia circolare e solidale, tutelando, in particolare, le fasce più deboli della popolazione.
“Questa proposta di legge – spiega il capogruppo PD Busilacchi – nasce dalla necessità di porre la dovuta attenzione agli sprechi di ogni tipo, con particolare riferimento a quelli alimentari e ai farmaci non scaduti. Eccedenze che comportano impatti non solo economici, ma anche etici e ambientali. Questa proposta, dunque, incentiva la riduzione della quantità di rifiuti, con attività volte alla prevenzione della loro formazione e all'estensione del ciclo di vita dei prodotti, favorendo il recupero e la donazione dei prodotti invenduti in favore delle persone meno abbienti.
Un aspetto di particolare rilevanza su cui questo atto intende intervenire – sottolinea Busilacchi – è quello del recupero dei farmaci non scaduti. A causa della crisi, infatti, il 3,9% degli italiani ha rinunciato ad acquistare i farmaci necessari, mentre ogni giorno tonnellate di farmaci ancora validi finiscono tra i rifiuti. Dato, questo, che rappresenta non solo una grave perdita economica per il sistema sanitario, ma che comporta anche importanti conseguenze negative sull'ambiente, visto che i rifiuti sanitari richiedono speciali procedure di smaltimento per il rischio di tossicità e pericolosità ad essi connesso.
Dunque – conclude Busilacchi – dobbiamo riconsiderare i modelli di consumo, sensibilizzando l'opinione pubblica e gli operatori del settore ad un uso consapevole delle risorse e alla riduzione di sprechi e rifiuti, sia a fini sociali che ambientali, facilitando la transizione verso un'economia circolare, con al centro la sostenibilità del sistema”.
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