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Banca Marche, Tribunale Ue scagiona Commissione. Lega: "Fu colpa della sinistra"

Banca Marche, Tribunale Ue scagiona Commissione. Lega: "Fu colpa della sinistra"

Il Tribunale di primo grado dell’Ue ha respinto, oggi a Lussemburgo, il ricorso contro la Commissione europea di un gruppo di azionisti e obbligazionisti subordinati della Banca delle Marche, l’istituto di credito messo in risoluzione dalla Banca d’Italia nel novembre 2015 a causa di una grave crisi finanziaria che non aveva potuto essere risolto con un intervento da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd).

I ricorrenti avevano accusato la Commissione di aver impedito il salvataggio della Banca delle Marche, esercitando delle “pressioni illegittime” sulle autorità italiane in modo che ne venisse esclusa la ricapitalizzazione da parte del Fitd.

"La risoluzione di Banca delle Marche da parte delle autorità italiane è stata essenzialmente determinata dal suo stato di dissesto. La Commissione non può essere ritenuta responsabile di aver impedito il suo salvataggio" – scrive il Tribunale Ue nelle motivazioni - .

“È giusto che i veri responsabili ammettano i propri gravi errori. Errori che hanno minato la stabilità del sistema bancario italiano nel momento in cui imprese e risparmiatori ne avevano più bisogno”. Così, in una nota, i parlamentari della Lega Alberto Bagnai, Emanuele Cestari, Dimitri Coin, Tullio Patassini e Antonio Zennaro, commentano la sentenza del Tribunale dell’Unione europea.

“La colpa ricade sull'allora governo italiano di sinistra e sul ministro dell'Economia e delle Finanze Padoan” - sottolineano. “Fu proprio lui, a capo del Mef, che preferì chinare il capo a Bruxelles e rinunciare a ogni tipo di richiesta. Non invocò l'intervento del fondo interbancario di tutela  dei depositi Fitd, strumento di protezione del risparmio di cui invecenoi della Lega sostenevamo l'utilizzo al fine di escludere l'applicazione delle norme previste dalle normative Ue sull'Unione  Bancaria per la risoluzione delle banche in crisi. La sinistra al Governo nel 2015 scelse l'atto di fede su Banca Marche, rinunciando a uno strumento che avrebbe potuto mettere al riparo ben 45mila cittadini che hanno visto bruciati i loro risparmi nel crack Banca Marche", concludono i parlamentari del Carroccio.

 

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