Atac in replica a Ghio: "Nessun dipendente ha lasciato l'azienda per licenziamento
Riceviamo e pubblichiamo la replica dell'ATAC al candidato sindaco Stefano Ghio.
"Con molta pacatezza vorremmo invitare il candidato sindaco Stefano Ghio a non cavalcare un problema senza conoscerlo e senza neppure proporre una ben che minima soluzione concreta, al solo scopo – fin troppo intuibile - di riscuotere consensi e guadagnare qualche voto. Vorremmo fugare ogni dubbio sul fatto che l’attuale governance non abbia a cuore l’avvenire dell’azienda.
Caro Ghio, lo abbiamo talmente a cuore che quando, nei primi mesi del 2013, non appena iniziato il nostro mandato, l’azienda aveva enormi difficoltà a far fronte ai propri impegni, non ci siamo scoraggiati ma abbiamo lavorato con le uniche armi di cui siamo capaci: impegno e controllo maniacale dei numeri. L’occasione è quella giusta per ricordare a tutti che non abbiamo applicato nessun taglio, non un dipendente ha lasciato questa azienda per licenziamento e il settore TPL è passato da una perdita nel 2012 di ben 410 mila euro ad una di 265 mila del 2016.
Sarebbe per noi fin troppo comodo accogliere qualsiasi richiesta della R.S.U., ma finirebbe per essere un modo fin troppo facile di ottenere un consenso che spesso non coincide con le esigenze dell’azienda e quindi dei cittadini che dovremmo tutelare. Lei dice che l’incontro con gli autisti dell’ATAC è stata “una riunione molto partecipata” e ciò ci fa molto piacere ma ci sorprende anche un po’, visto che in altre occasioni e circostanze la partecipazione degli autisti non è stata così “corale”. Deve sapere che in occasione dell’ultimo “ponte” aziendale del 24 Aprile le assenze rischiavano di impedire e compromettere il normale funzionamento del servizio del trasporto pubblico.
Su 28 autisti, necessari per percorrere i 426.835 km. Che ci vengono rimborsati dalla Regione Marche, 10 avevano richiesto l’esonero per la c.d. Legge 104 per 3 giorni al mese, 4 avevano chiesto puntualmente il congedo parentale, 6 erano con normativa AVIS per 1 giorno al mese, qualche altro, purtroppo, era caduto malato. Questi i numeri, che forse Lei non conosce, ma che vanno considerati prima di accodarsi, se del caso, ad una facile protesta, che potrebbe anche avere le sue giuste ragioni non prima però di aver conosciuto le richieste sulle quali non si riesce trovare un accordo.Ci permettiamo di ricordargliele: la chiamata fuori turno, la reperibilità, il personale interinale, la programmazione delle ferie estive, le ferie durante l’anno, augurandoci anche che nel suo proficuo incontro gli autisti ATAC le abbiamo anche riferito quali sono state le nostre risposte alle loro richieste come sopra elencate.
Pensiamo che a qualcuno sfugga che a breve saremo chiamati a partecipare alla gara a livello regionale e nel rispetto della normativa parteciperemo a questa gara, sicuramente insieme ad altri, nei modi e nelle forme che abbiamo più volte esplicitato alla R.S.U. interna che forse le ha dimenticate. Ci sembra evidente che non sarebbe la stessa cosa né auspicabile o utile, partecipare alla gara con un settore in forte difficoltà e con un TPL che tenta di risalire una china pericolosa e che potrebbe determinare anche la sua dismissione. E’ comunque nostra ferma convinzione che gli autisti dell’ATAC non abbiamo bisogno di nessun difensore d’ufficio, e certamente non di difensori che immaginano si possa governare un’azienda di 130 persone con il “vogliamoci bene”.
Chiunque voglia governare questa importante azienda ne riceva mandato dai cittadini e poi faccia le scelte che riterrà più giuste".
Commenti