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Politica Macerata

Assemblea PD Macerata: la legge elettorale tra rappresentanza e governabilità

Assemblea PD Macerata: la legge elettorale tra rappresentanza e governabilità

Dal Partito Democratico di Macerata riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa relativo all'Assemblea di giovedì 30 novembre tenutasi all'Hotel Claudiani.

 

Partecipata e utile iniziativa, giovedì 30 alle 21 presso l’Hotel Claudiani, del Circolo del Partito Democratico di Macerata sulla recente legge elettorale.

Dopo i saluti introduttivi del Segretario del Circolo, Stefano Di Pietro, e dell’on. Irene Manzi, hanno svolto due interessanti relazioni il professor Giulio Salerno, docente dell’Università di Macerata e l’onorevole del Gruppo PD alla Camera, Marco Di Maio, componente della Commissione Affari costituzionali della Camera. Entrambi i relatori hanno chiarito molti aspetti della legge, primo dei quali è stato che essa è il prodotto di un accordo parlamentare necessario per avere una maggioranza capace di approvarla e che, comunque, ha il merito di rendere omogenei i metodi elettorali di Camera e Senato, che era stata la prevalente richiesta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Oltre a questo, è stato evidenziato che l’attuale legge rovescia un metodo che vedeva il 75% dei parlamentari eletti a base maggioritaria, che dava la possibilità di sapere subito chi avrebbe governato il Paese, andando verso un metodo in cui la maggioranza dei parlamentari è eletto percentualmente ai voti riportati dai singoli Partiti, rinviando così di fatto ad una fase post elettorale l’ipotesi della formazione del Governo. Oltre a ciò, è stato rilevato che l’elettore dovrà scegliere il candidato per l’elezione uninominale (dove verrà eletto il candidato che ha avuto anche un voto di più degli altri) coerentemente a quelli da scegliere nella lista proporzionale, senza poter esprimere un voto disgiunto.

Ad ogni modo la lista proporzionale sarà “corta” (attorno a 4 nomi), composta con il principio della parità di genere e sulla quale non si esprimeranno preferenze, ma i candidati risulteranno eletti rispetto all’ordine che hanno nella lista. Sul punto, dai relatori è stato osservato che, se l’assenza delle preferenze limita in parte il potere dell’elettore, limita anche le spese elettorali e la competizione all’interno dello stesso Partito.

La legge garantisce una rappresentanza estesa, visto che basterà superare la soglia del 3% a livello nazionale per avere degli eletti in Parlamento. Sia i relatori che il breve dibattito che è seguito hanno evidenziato la positività di una legge che comunque impone un forte legame tra i candidati e il territorio, in quanto il metodo elettorale favorisce la scelta di candidati riconoscibili e stimati dagli elettori, che è la base essenziale per ristabilire un buon rapporto tra eletti ed elettori, oggi profondamente in crisi.

Infine una preoccupazione è stata espressa per i collegi elettorali che potrebbero “penalizzare” il PD della provincia di Macerata e da più parti si è sottolineata l’esigenza di riaprire una battaglia per la riforma costituzionale fermata dal risultato negativo del Referendum dello scorso 4 dicembre.  

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