Apm, Miliozzi accusa la giunta: "Caccia alla multa premiata. Stop ai bonus legati alle sanzioni"
MACERATA - Un sistema premiante che incentiva la "caccia alla multa" a scapito della qualità del servizio e un preoccupante deficit di trasparenza amministrativa. Sono questi i durissimi rilievi sollevati dal consigliere di minoranza David Miliozzi in una recente interpellanza rivolta al sindaco e alla Giunta, che mette sotto la lente d'ingrandimento la gestione di Apm, la società di servizi quasi interamente partecipata dal Comune.
L'atto, basato su documenti interni di Apm, denuncia un fatto strutturale critico: i premi di risultato per il personale sono legati, in misura percentuale, al numero di multe o avvisi emessi durante l'anno. Miliozzi sottolinea che questa impostazione rischia di incentivare comportamenti conflittuali tra ausiliari e cittadini, alimentare una percezione di "caccia alla multa", generare distorsioni nella gestione della sosta e del traffico e, infine, rispondere più a esigenze di bilancio che di servizio.
Miliozzi evidenzia che tale impianto premiale è in vigore da anni e si è progressivamente rafforzato, con un costante e significativo incremento dei target sanzionatori nel periodo 2019-2025. "Questa impostazione rischia di determinare una distorsione della funzione pubblica, poiché l’obiettivo economico finisce con il prevalere sulla corretta gestione della sosta" , si legge nel documento.
Un elemento di particolare criticità è la variazione intervenuta nel settore parcheggi a partire dal 2021-2022: i parametri economici (espressi in euro) sono stati improvvisamente sostituiti dal mero numero di avvisi emessi.
"Questo passaggio rappresenta un serio vulnus di trasparenza amministrativa", attacca Miliozzi. La modifica, infatti, impedisce qualsiasi confronto trasparente con gli anni precedenti, rende impossibile conoscere i ricavi reali degli avvisi, priva il Consiglio Comunale della possibilità di valutare quante sanzioni siano state pagate, annullate o non riscosse e introduce un sistema non misurabile sotto il profilo economico.
Secondo il consigliere, l'aumento dei target unito a questo sistema premiale "appaiono indicativi di una possibile pressione sistematica all’emissione di sanzioni ('fare cassa'), piuttosto che di un miglioramento del servizio".
L'interpellanza solleva dubbi anche sulla gestione dei dirigenti: Apm avrebbe distribuito bonus senza rendere pubblici gli "obiettivi misurabili" che giustificavano tali premi, né i criteri trasparenti per attestarne il raggiungimento.
A ciò si aggiungono le numerose criticità lamentate dai cittadini: manutenzione carente, impianti datati (come i parcometri non a norma in Piazza Pizzarello), e modalità di pagamento non sempre funzionanti, tutto questo "nonostante l’adozione di premi per massima efficienza".
Miliozzi richiama, inoltre, i precedenti della Corte dei Conti, che in altri contesti territoriali ha già sollevato rilievi su sistemi di incentivazione analoghi. Tali precedenti, pur riferiti a casi diversi, presentano una evidente analogia con il sistema APM, evidenziando come sistemi premiali non trasparenti, incentivi legati alla quantità e non alla qualità del servizio e l'utilizzo distorto dei proventi sanzionatori possano comportare violazioni dei principi di buon andamento, imparzialità e corretta gestione amministrativa, oltre a esporre gli enti locali a rilievi contabili.
In conclusione, l'interpellanza chiede al sindaco e alla Giunta di intervenire con urgenza su diversi punti chiave: "Chiarire se il sistema che lega i premi al numero di sanzioni sia ritenuto appropriato; indicare quale organo comunale abbia verificato la legittimità e la trasparenza degli obiettivi premiali; spiegare le ragioni dei sistematici innalzamenti dei target sanzionatori; consentire la pubblicazione immediata dei dati relativi al numero reale di multe/avvisi emessi per anno, ai ricavi effettivi, alla destinazione delle somme e ai criteri di valutazione del personale; valutare l’avvio di una revisione del sistema premiante, orientandolo a criteri di qualità del servizio, manutenzione, accoglienza, funzionamento degli impianti, sicurezza e riduzione dei reclami, anziché alla quantità delle sanzioni; e, infine, Impegnarsi a introdurre criteri trasparenti, equilibrati e pienamente conformi ai principi di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione, evitando qualunque meccanismo assimilabile alla "caccia alla multa".
L'atto di Miliozzi mette il Comune, che risponde politicamente dell’indirizzo dato alla società partecipata, di fronte alla necessità di fare piena luce su una gestione che, secondo la minoranza, espone l'ente a critiche per eccesso di fiscalismo e alimenta la percezione che le multe siano diventate una voce strutturale del bilancio.

nubi sparse (MC)
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