Nella serata di lunedì, presso il cinema Multiplex 2000, è stato presentato il film "Non sono quello che sono" del regista e attore Edoardo Leo. Il film è la riproposizione dell’Otello di Shakespeare, tradotto in dialetto romano e napoletano. Il punto del film è l’abuso di potere dell’uomo nei confronti della donna nella vita di tutti i giorni, fino ad incorrere, purtroppo, in episodi di violenza.
L’evento è stato organizzato dall’insegnante e consigliera comunale Sabrina De Padova e dalla psicologa Luciana Del Grosso, sempre vicine alle tematiche della violenza sulle donne, in collaborazione con i titolari del Multiplex 2000 Monica e Marcello Perugini.
Ospite d’eccezione, in collegamento da remoto, il regista del film Edoardo Leo. Era presente anche la vice sindaca Francesca D’Alessandro, la quale ha sottolineato l’importanza di eventi come questi e ha ricordato la presenza a Macerata di una realtà come i CUAV, centri per uomini autori di violenza maltrattanti. Inoltre, ha proposto di far visionare il film presso le scuole della città.
"È stato molto emozionante confrontarsi direttamente con l’autore del film, che ringraziamo per la sua estrema disponibilità e sensibilità ad una tematica così importante. Edoardo Leo in questo film ha saputo rappresentare con grande maestria e in modo così reale la tragedia della gelosia e del femminicidio - ha spiegato la consigliera De Padova -. Durante il collegamento ha cercato di farci comprendere che questi film dovrebbero essere fatti visionare alle scolaresche, sottolineando la crudeltà e la sofferenza che deriva dai femminicidi, senza edulcorare la dose".
L’attore e autore del film ha evidenziato che, nonostante i periodi storici diversi, la tragedia di Desdemona, una donna che viene uccisa per gelosia dal suo uomo, si ripete anche nell’attualità. La storia che risale al 1600, periodo in cui Shakespeare scrisse questa duplice tragedia, è una storia attuale.
"Notiamo che la realtà non è molto cambiata, basti seguire i media per venire a conoscenza che molte donne vengono uccise per gelosia dai loro uomini", aggiunge la consigliera. L’attore Edoardo Leo durante il collegamento si è confrontato sulle tematiche del film sia con la consigliera De Padova che la psicologa Del Grosso.
Conclude poi: "In questo film viene riscritto l’Otello in dialetto romano e napoletano, si ripercorrono la violenza, le gelosie, l’anaffettività, il razzismo, il maschilismo, il patriarcato, realtà purtroppo ancora molto attuali. Un film che mette in evidenza dal punto di vista culturale che non ci sono stati i cambiamenti sperati".
"Tutti siamo responsabili ma non coscienti del problema. Dovremmo fermarci per riflettere su come pensiamo, parliamo e agiamo, per metterci in discussione, solo così probabilmente riusciremmo a cambiare qualcosa", ha spiegato Edoardo Leo, parlando del messaggio che vuole lanciare con il suo film. Una serata quindi formativa, che prende l’arte e il cinema per ragionare sulla realtà.
La signora Maria Magini, nei giorni scorsi, ha donato alla Corsa alla Spada e Palio l’archivio fotografico della sorella Emma che conserva numerose immagini delle prime edizioni della rievocazione storica di Camerino.
Emma Magini, che insieme a don Giuseppe Scuppa, Tito Vitali, Angelo Raponi, Mario Volpini, Domenico Amici, Arturo Grifantini, Mario Antolini, Vincenzo Scuri, Giuliana Fazzini e Luciano Birocco, il 20 marzo del 1985 avanti al dottor Servilio Marsili, notaio in Camerino, sottoscrisse l'atto ufficiale che costituì l’Associazione Corsa alla Spada e Palio, ha raccolto meticolosamente una serie di fotografie che partono dalla prima edizione del 23 maggio 1982 fino al 2004, ultima rievocazione a cui Emma ha assistito.
Emma, alla quale è dedicato il gruppo tamburini della rievocazione storica, ha conservato anche le immagini della partecipazione al programma Rai "Piccoli e grandi fans" del 28 maggio 1989, ospiti di Sandra Milo, dell’uscita ad Agrigento del 1993, del convegno internazionale gioco storici che si tenne a Camerino sempre nel 1993 e la serie completa delle le cartoline postali con i figuranti della Corsa alla Spada e Palio.
"Un gesto molto generoso da parte della signora Maria Magini - dice la presidente Donatella Pazzelli - che ringrazio davvero con grande affetto. Un dono che conferma quanto questa famiglia tenga alla Corsa alla Spada e Palio, nata anche grazie al contributo generoso della cara e indimenticata Emma. Sarà cura dell’Associazione scansionare tutto questo materiale ed inserirlo nella sezione dedicata alle immagini del sito www.corsaallaspada.it affinché tutti possano godere di questo patrimonio che riguarda la nostra Camerino".
Un viaggio emozionante alla riscoperta della biodiversità agraria, dei sapori autentici e della creatività culinaria: questa è la proposta dell'iniziativa che verrà presentata venerdì prossimo (22 novembre), a partire dalle ore 21, al teatro comunale Feronia di San Severino Marche nell'ambito del Grand Tour della Cultura, promosso dall'Assessorato alla Cultura della Regione Marche e dalla Fondazione Marche Cultura, in collaborazione con il Man, l'Amat e il Consorzio Marche Spettacolo.
La serata vedrà la proiezione del documentario "Il Mangiastorie: alla scoperta della Biodiversità", un’opera che racconta la straordinaria ricchezza della biodiversità agraria e celebra l'impegno dei custodi di questi tesori naturali. Il documentario offre uno sguardo affascinante sul lavoro degli chef che, con creatività e competenza, trasformano questi prodotti in piatti che evocano i sapori di un tempo, valorizzando le loro caratteristiche organolettiche e contribuendo a preservare una tradizione che rischia di essere dimenticata.
Al termine della proiezione, il pubblico potrà vivere un'esperienza sensoriale unica con un buffet di eccellenze locali, curato dall'azienda agricola Anibaldi Cinzia e dall'agriturismo Sella di Pitino. Un’occasione speciale per assaporare i prodotti del territorio e riscoprire il gusto autentico delle Marche.
L’iniziativa, patrocinata dalla Città di San Severino Marche, si svolge al Feronia, uno dei teatri storici della regione, simbolo del ricco patrimonio culturale settempedano, che per l’occasione si trasformerà in una magica cornice dove si accenderà un dialogo tra tradizione, arte e innovazione.
Il Grand Tour della Cultura promosso dalla Regione Marche si conferma così un progetto ambizioso che, attraverso appuntamenti come questo, punta a valorizzare le eccellenze marchigiane in tutte le loro forme, creando una rete virtuosa tra bellezze del territorio, tradizioni, enogastronomia e turismo sostenibile. Alla proiezione del documentario seguirà un dibattito con gli organizzatori, il regista e gli attori coinvolti.
Si è svolto venerdì 15 novembre, al teatro Rossini, lo spettacolo "La Bestia nel cuore", organizzato dall'Assessorato ai Servizi sociali ed educativi in collaborazione con l'associazione Genitori oggi odv e l'azienda Teatri di Civitanova Marche.
Il progetto teatrale, ideato da Anita Mancini, ha coinvolto nel pubblico gli alunni della terza media degli istituti comprensivi e il biennio delle superiori, confermando il grandissimo successo delle precedenti rappresentazioni ospitate nei teatri della Regione Marche.
L’attualità delle tematiche trattate dal progetto, quali la prevenzione delle dipendenze tra i giovani e la valorizzazione di stili di vita sani e responsabili, ha commosso e coinvolto la platea di giovani, che hanno seguito l'evento affascinati dalla modalità particolare di presentare il progetto. Infatti la messa in scena ha proposto una intelligente rivisitazione in chiave moderna de "La bella e la bestia", in cui alcuni protagonisti personificavano concetti come l'eroina o la coscienza, con un finale a sorpresa attuale e di riflessione.
L'assessore Barbara Capponi, promotrice dell'evento, anche in chiusura ha salutato i ragazzi riprendendo alcuni concetti. "Ringrazio di cuore i partner Atac e Tdc, l'associazione e tutti gli attori - dichiara l’assessore Capponi - per aver portato a Civitanova uno spettacolo che a uno sguardo superficiale sembrava solo una fiaba mentre con numerosissime allegorie e metafore ha trattato i temi della dipendenza da sostanze, del sano rapporto tra uomo e donna, dell'amicizia, delle priorità nella vita e delle cose per cui vale la pena lottare. Grandi voci, costumi spettacolari e tanta passione che i nostri ragazzi hanno sicuramente apprezzato come ho potuto evincere dai tanti feedback che mi sono arrivati dalle scuole. Proseguiamo concretamente nell'affiancare i nostri giovani nel loro percorso di crescita e di vita".
All'apertura dell'evento erano presenti anche l'ex onorevole Mauro Lucentini e l'assessore cittadino alla sicurezza Giuseppe Cognigni, che hanno anch'essi portato un saluto a tutti i ragazzi presenti.
La tradizionale Festa di San Martino a Caldarola si è confermata, domenica scorsa, un appuntamento imperdibile per il territorio, regalando ai partecipanti una giornata all’insegna della convivialità, dei sapori autentici e della promozione delle bellezze locali.
Complice anche il bel tempo, la partecipazione alle attività iniziate sin dal mattino è stata al di sopra di ogni aspettativa: la passeggiata in e-bike e il raduno di 500 Abarth moderne e storiche hanno permesso agli appassionati di godere di panorami mozzafiato e dei luoghi più belli dei cinque castelli di Caldarola.
Un'occasione per conquistare i turisti che potranno così scegliere di tornare nei weekend e durante la bella stagione in un paese che li ha conquistati. Il cuore della manifestazione è stata la mostra mercato che ha animato viale Umberto I con oltre 50 stand di artigianato locale, prodotti tipici e tante idee regalo in vista del Natale.
Le strade si sono riempite di visitatori arrivati dai Comuni vicini e da fuori provincia. A conquistare i palati le specialità gastronomiche preparate dalla Pro Loco: il polentone è stato il vero protagonista, un piatto andato.
Dalle castagne al vin brûlé, fino ad arrosticini e stracciaporte, ogni assaggio è stato un momento di festa e di condivisione. Grande la soddisfazione di tutta la squadra della Pro Loco di Caldarola: «Dietro il successo di questa festa, a cui lavoriamo da nove anni e che continua a crescere edizione dopo edizione, c’è il lavoro instancabile di tanti volontari che, con impegno e dedizione, hanno reso possibile un evento così ben riuscito: segno tangibile di una comunità viva. Fondamentale è stato anche l’inizio della sinergia con le altre Pro Loco e Associazioni dei Cinque Comuni che hanno collaborato per promuovere l’evento e l’intero territorio, portando un messaggio di unità e di crescita».
La manifestazione non è stata solo un’occasione per fare festa, ma un simbolo di rinascita per Caldarola e il suo centro storico: in tanti hanno comunque approfittato per passeggiare fino in piazza dove, sebbene le ferite del sisma siano ancora evidenti, restano ferme la voglia e la speranza di vederla presto vivere come un tempo. «Eventi come questo - ha aggiunto la Pro Loco - sono un’opportunità per riscoprire l’importanza della comunità e il valore del territorio, creando momenti di aggregazione che guardano al futuro con ottimismo. Il successo di questa edizione conferma l’importanza delle iniziative che non solo valorizzano le tradizioni, ma rafforzano il senso di appartenenza a una terra ricca di storia e bellezza. Il nostro paese si è dimostrato ancora una volta tenace e accogliente e l’ottimo risultato ci spinge a guardare già con grinta ai prossimi eventi».
Si svolgerà venerdì 22 novembre, alle ore 10:45, la cerimonia di intitolazione del bosco urbano di via James Cook a Mario Garbuglia, scenografo civitanovese nato e cresciuto nel quartiere Fontespina dove abitavano i nonni e morto a Roma nel 2010. L’evento è realizzato dall’Amministrazione comunale con il coinvolgimento della scuola primaria San Giovanni Bosco, alla presenza della figlia dello scenografo, Daniela Garbuglia.
La proposta di intitolazione è arrivata su input dei consiglieri comunali Paola Fontana, Paola Campitelli e Roberto Tiberi ed è stata discussa ed accolta all’unanimità dalla Commissione Toponomastica e poi approvata dalla Giunta comunale. Garbuglia nella sua carriera professionale ha lavorato con registi di fama mondiale, come Luchino Visconti e Mario Monicelli, ha ricevuto premi prestigiosi come il David di Donatello.
Il programma della cerimonia si aprirà all’Auditorium del plesso San Giovanni Bosco di via Saragat dove avrà luogo la presentazione della figura di Mario Garbuglia, anche attraverso la proiezione di un filmato e i lavori realizzati dagli studenti. Alle ore 11:45 circa, le autorità e una rappresentanza della scuola si sposteranno presso il bosco urbano per l’inaugurazione ufficiale e la scopertura della targa commemorativa.
Per l'amministrazione comunale saranno presenti il sindaco Fabrizio Ciarapica, gli assessori Barbara Capponi e Giuseppe Cognigni, per l'ISC Regina Elena la dottoressa Tiziana Monsignori per conto della dirigente scolastica Rita Fazio e alcune classi del plesso Don Bosco, Michele Fofi, direttore artistico del Civitanova Film Festival insieme a Peppe Barbera e Vanessa Spernanzoni della scuola di recitazione comunale Cecchetti, oltre a volontari e rappresentanti di associazioni del quartiere che hanno contribuito a realizzare la manifestazione.
“Ringrazio tutto l'Isc Regina Elena e in particolar modo la dirigente per la disponibilità a ospitare questa cerimonia – ha detto l'assessore ai Servizi educativi e formativi Barbara Capponi -. Insieme alle scuole proseguiamo una collaborazione costante che diviene crescita culturale per tutti”.
Grande festa in occasione della riconsegna alla città del riqualificato impianto al coperto "Francesco Ciommei", ubicato in zona Sticchi. Infatti, tutta la struttura è stata riqualificata grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Marche.
Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco Mauro Sclavi e il vicesindaco e assessore allo Sport Alessia Pupo.Presente quale ospite d’onore l’assessore allo Sport della Regione Marche Chiara Biondi.
Hanno portato il loro saluto il presidente regionale del Coni Fabio Luna, presente anche il presidente provinciale del Coni Fabio Romagnoli, la rappresentante del CIP Comitato Paraolimpico Luisa Pocognoli e il vicepresidente della Lega regionale dilettanti Marco Capretto.
Il direttore dei lavori Stefano Donati ha illustrato i lavori realizzati che, grazie al prezioso lavoro di squadra, ha consentito varie economie che hanno permesso, oltre all’istallazione della nuova copertura, di rifare il parquet del campo da gioco e di acquistare le attrezzature necessarie per praticare, in tutta sicurezza, il calcio, il calcio a cinque, il basket e la pallavolo.
Nel corso degli interventi, le autorità intervenute, hanno sottolineato l’importanza dei fondi messi a disposizione dalla Regione Marche che consentono di avere impianti funzionali e sicuri da utilizzare per la promozione dello sport, specie a favore degli atleti più giovani.
Al taglio del nastro, alla benedizione e ai saluti istituzionali sono seguite alcune dimostrazioni delle scuole dei settori giovanili di calcio, calcio a 5, basket e pallavolo.
Con l’occasione è stato consegnato alle associazioni sportive tolentinati un mini van nove posti da utilizzare per il trasporto e le trasferte degli atleti con disabilità, finanziato tramite fondo statale, finanziamento a fondo perduto con contributo comunale per l’inclusione delle persone con disabilità.
Una standing ovation e un susseguirsi di applausi nella serata di ieri al Politeama di Tolentino dove Stefano Fresi (commosso) ha conquistato il pubblico con il suo nuovo spettacolo Dioggene. Tutto esaurito per l’amatissimo attore romano che attraverso i suoi personaggi, interpretati in dialoghi in cui era lui ad impersonarli tutti, ha indagato sull’animo umano di ieri e di oggi, dal Medioevo fino ai nostri giorni.
Un po’ drammatico, un po’ comico ma soprattutto autoironico ha tenuto fisso lo sguardo degli spettatori per tutta la durata del suo strabiliante monologo. È entrato nell’animo di un figlio maltrattato da un padre violento, dimostrando il suo desiderio di vendetta; ha interpretato un uomo prevaricatore che, abbandonato dalla sua compagna, mostra il suo sconcerto, la sua incapacità di capire. Poi ha rivelato un uomo che, infine, abbandona tutto per sentirsi libero e che, vivendo ai margini della società, deriso e incompreso, osserva tutto molto attentamente e richiama con forza chi libero non è: chi comanda e fa i propri interessi, chi per i propri interessi fa la guerra, chi di fronte a figli che cercano riferimenti, non si cura di ascoltarli.
Il risultato è che Stefano Fresi, con una grande prova d’attore, ha conquistato ancora una volta tutti con il suo sorriso e la sua simpatia travolgente confermandosi uno degli attori più amati di sempre da critica e pubblico.
Scrive Giacomo Battiato, autore e regista dello spettacolo, “Stefano Fresi, Oddi, Nemesio Rea, Dioggene e io, Giacomo Battiato, siamo la stessa persona. Mettere in scena questo triplo monologo che ho scritto per Stefano è puro gaudio, per la sintonia e la reciproca stima che ci sono tra noi due. A ciò si aggiunge il piacere della sfida: tre lingue italiane diverse per ciascuno dei monologhi (volgare toscano, lingua corrente del nostro 21° secolo, romanesco), tre atmosfere, tre toni, tre stili. Epica e commedia, sberleffi e crudeltà”.
In ognuno dei tre quadri, apparentemente così diversi tra loro, sono emersi gli stessi temi: La violenza dei maschi, l’umana stupidità, la guerra, il bisogno di bellezza e di amore.
La stagione teatrale del Politeama continua domenica 8 dicembre con Sergio Assisi in Mi dimetto da uomo.
Mercoledì 20 novembre, il piccolo ma affascinante Teatro delle Logge di Montecosaro diventerà il palcoscenico di un evento che promette di trasportare il pubblico in una dimensione unica e multisensoriale. Alle 21:30, i Tapir!, sestetto londinese dall’anima poliedrica, presenteranno la loro straordinaria fusione di musica, teatro, mitologia e narrazione, incantando gli spettatori con un’esperienza che si preannuncia irripetibile.
Questo appuntamento è parte della 9ª edizione del Festival Mount Echó, una rassegna che ha saputo evolversi da evento di nicchia a vera istituzione culturale, grazie a una visione artistica coraggiosa e al sostegno del Comune di Montecosaro. Dopo i successi di artisti come Francesca Bono e Colin Stetson, il festival continua a proporre incontri con musicisti capaci di sorprendere, emozionare e portare nuova linfa alla scena culturale locale.
I Tapir! non sono una semplice band, ma una vera e propria compagnia artistica. Formati da sei talentuosi musicisti – Ike Gray (voce e chitarra), Will McCrossan (tastiere e ritmiche elettroniche), Tom Rogers-Coltman (chitarra e sax), Ronnie Longfellow (basso), Emily Hubbard (cornetta e synth) e Wilf Cartwright (batteria e violoncello) – il gruppo si distingue per la capacità di intrecciare le loro sonorità con un immaginario visivo e narrativo.
Il loro debut album, "The Pilgrim, Their God and The King of My Decrepit Mountain", è un’opera multidisciplinare suddivisa in tre atti, pubblicati come altrettanti EP dalla prestigiosa Heavenly Recordings. È un viaggio epico e surreale che segue le avventure di The Pilgrim, una creatura enigmatica che si muove tra foreste oscure, mari in tempesta e montagne abitate da esseri onirici. La musica, descritta come un incontro tra i dipinti fantastici di Henry Darger e il naïf di Henri Rousseau, è un equilibrio perfetto tra sperimentazione e narrazione emotiva.
Ma è sul palco che i Tapir! danno il meglio. I loro concerti sono veri e propri spettacoli totali, dove musica, dipinti, costumi, scenografie e proiezioni cinematografiche si fondono per immergere il pubblico in un mondo parallelo. È un’esperienza multisensoriale che rende ogni esibizione unica e irripetibile, capace di stupire tanto i puristi della musica quanto gli amanti delle arti performative.
La loro etica collettiva, radicata nello spirito inclusivo della storica George Tavern di Londra, si riflette in uno stile che invita lo spettatore a esplorare, senza giudizi o preconcetti, le profondità della loro narrazione musicale.
Con l’arrivo dei Tapir! al Festival Mount Echó, Montecosaro si conferma crocevia culturale dove artisti e pubblico si incontrano per condividere esperienze fuori dall’ordinario. Questo evento non è solo un concerto, ma un invito a lasciarsi trascinare dalla meraviglia, dall’immaginazione e dalla potenza evocativa di una band che non conosce confini.
Che il Maceratese e l’Umbria fossero sempre più vicini si sapeva già, ma la commedia di sabato sera in scena al Teatro comunale di Caldarola ne è stata la conferma. Un trionfo di risate per la terza serata di Dialettiamoci affidata alla comicità della Compagnia teatrale Arca di Trevi (Pg) che ha portato in scena 'Il morto sta bene in salute' di Gaetano di Maio per la regia di Graziano Sirci.
Il dialetto umbro dei dialoghi non si è affatto discostato da quello dell’Alto Maceratese, rendendo quindi semplicissima la comprensione delle gag. Con un cast di ben 15 attori, lo spettacolo è stato un crescendo di comicità e vitalità. Un inizio garbato, nella scenografia curata per rappresentare “La pensione della tranquillità”, quasi necessario per immergersi nel contesto e nei personaggi: gli attori hanno dipinto un affresco corale ricco di dettagli e sfumature. Il vero punto di forza è poi arrivato con il secondo atto quando il palco si è trasformato in una esplosione di ritmo e comicità e “La pensione della tranquillità” ha dimostrato di essere tutt’altro che tranquilla con i proprietari che hanno ingenuamente speso i soldi trovati in una valigia lasciata nella pensione e che si trovano di fronte all’aut aut di restituirli o commettere l’omicidio del fidanzato della figlia.
Le scene hanno regalato momenti scoppiettanti che hanno travolto il pubblico. Un vortice di equivoci, gag, situazioni al limite dell’assurdo e colpi di scena si sono intrecciati per riuscire a strappare applausi e risate anche scena aperta. La Compagnia Arca di Trevi non è nuova alla rassegna nazionale di teatro dialettale di Caldarola e questa volta si è esibita con Lidia Gammaidoni, Maurizio Zampogna, Eleonora Donati, Luciano Bartoli, Maurizio Maurizi, Patrizia Perugini, Nadio Beddini, Mauro Monarca, Fausto Donnini, Francesco Buccioli, Emanuela Servili, Sandro Fiorelli, Nadia Gammaidoni, Maria Luisa Ceppi e Francesco Magnini. A fare gli onori di casa, prima dell’inizio dello spettacolo, il sindaco di Caldarola, Giuseppe Fabbroni: «Questa sera (sabato, ndr) andiamo oltre i confini regionali - ha detto -.
In scena una compagnia molto preparata dal quale ci aspettiamo una serata piena di risate e divertimento». Aspettative che non sono state tradite e che hanno dimostrato come la rassegna - giunta alla tredicesima edizione - riesca ad ampliare sempre di più gli orizzonti delle compagnie partecipanti.
Il prossimo appuntamento con il festival è per domenica 24 novembre alle 17.15, al teatro comunale di Caldarola, con 'Un matrimonio con sorpresa' scritta da Camillo Vittici e rappresentata dalla Compagnia L’Alternativa di San Severino Marche per la regia di Adriano Rocci.
La commedia è inserita nel cartellone di Dialettiamoci, tredicesima edizione del festival nazionale di teatro dialettale, organizzata dalla Compagnia Teatrale Valenti e dall’Amministrazione comunale di Caldarola, unitamente ai comuni di Belforte Del Chienti, Camporotondo Di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona.
Ha il patrocinio di: Regione Marche, Unione Montana Monti Azzurri; Uilt Marche e Pro Loco Caldarola.
Ha il sostegno di: Assm Tolentino, Oro Della Terra, Valbeton Mariotti, Rhutten, Imperatori Scavi, Infissi Design, Tec di Luca Pelacani, Cosci Industria, Porzi Ezio Elettricista, Efi Srl, Lead Time, Ricca Associati, Malagrida, Mobilificio Pontoni, Impianti Mancini, Bcc Banca di Credito Cooperativo dei Sibillini e R.G. di Gratani Roberto
Debutta in Sicilia una nuova produzione culturale ideata da Lucrezia Ercoli in collaborazione con la Fondazione Luigi Einaudi attorno al tema della libertà. L’appuntamento in programma al teatro Politeama Garibaldi di Palermo il 19 novembre arriverà nelle Marche a fine 2024.
Dai Dialoghi di Platone alle atmosfere distopiche di Divergent, dai Queen al potere visionario di Arancia Meccanica. Popsophia parla di libertà nella nuova produzione culturale realizzata in occasione del 150esimo anniversario dalla nascita di Luigi Einaudi, intellettuale liberale, secondo presidente della Repubblica italiana.
La data zero dello spettacolo intitolato "Il mio canto libero" è in programma il 19 novembre a Palermo, in collaborazione con Fondazione Luigi Einaudi, Città metropolitana di Palermo al teatro Politeama Garibaldi. Un appuntamento dedicato ad una riflessione filosofica sul tema della libertà attraverso lo stimolo offerto dai nuovi linguaggi, dal cinema alla musica, dalle serie tv alla letteratura.
Lo spettacolo è un philoshow, format ideato dall’associazione Popsophia che unisce riflessione filosofica e contaminazione pop, alternando lectio e interventi filosofici a performance musicali live della band Factory, videomontaggi e clip tratti da film e serie TV, sotto la regia di Riccardo Minnucci. Attraverso linguaggi contemporanei, dallo schermo al palcoscenico, lo spettacolo si propone di offrire un viaggio attraverso l’analisi del concetto di libertà confrontando mondo antico e democrazie moderne, come si è evoluto nel tempo in rapporto alla società e alle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche e come, proprio le nuove tecnologie, dai social all’intelligenza artificiale possano divenire strumenti di libertà, ma anche di controllo.
Lo spettacolo è rivolto soprattutto alle nuove generazioni e dedicato alle scolaresche che avranno così l’occasione di scoprire una figura come quella di Luigi Einaudi attraverso però i linguaggi della cultura pop, del cinema distopico, della musica. La direttrice artistica, Lucrezia Ercoli, e il segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi, Andrea Cangini, guideranno il pubblico in questo viaggio intellettuale.
«Abbiamo ideato questa produzione inedita, un debutto nazionale che prende vita a Palermo in collaborazione con la prestigiosa Fondazione Luigi Einaudi, per celebrare uno dei più grandi economisti e intellettuali liberali italiani», ha spiegato Ercoli. «Attraverso l’accostamento di brani come I Want to Break Free dei Queen, o come l’amatissimo brano di Billie Eilish What Was I Made For, colonna conora del film Barbie, o di capolavori letterari come 1984 di Orwell e serie tv come Black Mirror, affrontiamo il tema della libertà nelle sue diverse sfaccettature: dalla schiavitù tecnologica alle dinamiche di controllo e sorveglianza, interrogandoci su come questi fenomeni influenzano la nostra autonomia e identità, spesso attraverso un sistema di condizionamento di cui siamo poco consapevoli. Lo scopo è anche quello di avvicinare le nuove generazioni alla conoscenza di uno statista e intellettuale come Luigi Einaudi, capace ancora oggi di parlare di temi universali come il pensiero critico e l’ascolto delle ragioni dell’altro, viatico per la libertà individuale e collettiva».
«Il centocinquantesimo anniversario della nascita di Luigi Einaudi è un’occasione preziosa per riflettere sulla libertà, una condizione mai definitiva, un’aspirazione che deve alimentare il nostro agire quotidiano, individuale e collettivo. – ha aggiunto il segretario nazionale della Fondazione Einaudi Andrea Cangini - La libertà non è una conquista statica, ma un processo vivo, imprescindibile, essenziale per una democrazia autentica. Per preservare l’eredità culturale che Einaudi ci ha lasciato, abbiamo scelto di condividere con i giovani, parlando la loro lingua attraverso i fenomeni della cultura pop, il patrimonio di valori e virtù che lui stesso ha incarnato».Dopo il debutto a Palermo, lo spettacolo farà tappa nelle Marche a fine anno.
Proseguono con successo le lezioni dei Martedì dell’Arte, la rinomata rassegna curata dall’Associazione Arte in collaborazione con il Comune e l’Azienda Teatri.
Le lezioni, che si tengono presso l’Aula consiliare di Palazzo Sforza (sopra il Teatro Rossini), sono un appuntamento imperdibile per gli appassionati d’arte. Ogni martedì alle ore 18, con ingresso libero, il pubblico ha l’opportunità di immergersi in un viaggio culturale di altissimo livello.
Il prossimo incontro, previsto per martedì 19 novembre, vedrà protagonista il prof. Stefano Papetti con una lezione dal titolo “La Pinacoteca di Ascoli. Il fasto barocco”. Un’occasione unica per scoprire i tesori artistici del barocco ascolano attraverso le parole di uno dei massimi esperti del settore.
Il calendario di quest’edizione è ricco di ospiti illustri, tra cui Stefano Papetti, Roberto Mancini, Mauro Perugini, Yuri Marano, Andrea Baffoni, Michele Fofi, Giorgio Valentini, Maria Letizia Papiri, Paola Ballesi e Roberto Cresti. Ciascuno di loro porterà la propria esperienza e conoscenza, offrendo al pubblico una panoramica completa e approfondita su vari aspetti dell’arte.
Anche quest’anno, la partecipazione agli appuntamenti sarà riconosciuta dal Miur come corsi formativi, con il rilascio di un attestato di partecipazione al termine del ciclo di lezioni. Un valore aggiunto per tutti coloro che desiderano arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale.
Cronaca di un successo annunciato, così potremmo riassumere l’evento andato in scena ieri al Teatro Velluti di Corridonia. D’altronde gli “ingredienti” per il capolavoro c’erano tutti: una storia perduta nelle nebbie del tempo; un ricercatore appassionato, scrupoloso e minuzioso; due autori e registi di grande talento, fama ed esperienza; una compagnia teatrale rappresentante una vera eccellenza del palcoscenico regionale e nazionale.
Così, la vicenda personale e politica di David Fermani, sindaco ed amministratore integerrimo della Pausula di fine Ottocento, è stata riportata alla luce con un evento interamente dedicato a questo personaggio divenuto ormai quasi sconosciuto alla cittadinanza ma al quale l’Amministrazione comunale di Corridonia ha voluto rendere omaggio in occasione del centotrentesimo anniversario della morte.
L’evento ha preso il via nel pomeriggio con una piacevolissima ed interessantissima conferenza del Dott. Modestino Cacciurri sulla Pausula di fine Ottocento e sulla figura del Fermani, egregiamente moderata dall’Assessore alla Cultura Massimo Cesca, e si è concluso in serata con lo spettacolo teatrale della Compagnia della Marca “David, un dramma ottocentesco”. Lo spettacolo, che ha visto Andrea Caimmi nel ruolo del David Fermani morente, è stato scritto e diretto da Fabiana Vivani e Roberto Rossetti. Il Rossetti si è anche occupato della direzione musicale dello spettacolo, con la collaborazione di Alessia Torresi e Carla Rossetti per l’adattamento dei testi musicali e di Giulia Ciccarelli per i costumi.
Entrambi gli appuntamenti hanno riscosso un grande interesse e richiamato un folto pubblico. In particolare, lo spettacolo teatrale della Compagnia della Marca ha registrato il tutto esaurito, a conferma del valore e dello spessore degli artisti e dei tecnici del nostro territorio.
Il progetto del Comune di Corridonia per ricordare e omaggiare la figura di David Fermani si concluderà ad inizio 2025 quando vedrà la luce una pubblicazione sul Fermani stesso e sulla Pausula del periodo, scritta da Modestino Cacciurri sulla base dell’ingente quantità di materiale emerso nel corso delle approfondite ricerche condotte per la realizzazione dell’iniziativa.
Domenica 17 novembre, alle ore 17,00, presso il Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche Alta, si svolgerà l’ultimo appuntamento della 26^ edizione della rassegna teatrale nazionale Caro Teatro 2024 organizzata dalla Associazione Culturale Piccola Ribalta APS, con il patrocinio del Comune di Civitanova Marche e la collaborazione con l’Azienda Teatri di Civitanova.
Alla giornalista del Tg3 Marche RAI, Patrizia Ginobili è stato affidato il compito di presentare la serata che prevede l’attesa premiazione delle compagnie che si sono distinte nel corso dell’anno. I premi da assegnare sono: Premio Gradimento Pubblico (che scaturisce dalla media dei voti assegnati dal pubblico presente in teatro ad ogni spettacolo rappresentato); un’apposita Giuria Tecnica formata da Lucia De Luca (attrice, regista ed insegnate di teatro), Andrea Rosati (regista teatrale, fotografo d’arte e insegnante), Graziano Ferroni (regista e attore teatrale) e Rita Trobbiani (attrice e regista teatrale in rappresentanza della Associazione Culturale Piccola Ribalta APS) avrà il compito di assegnare i seguenti riconoscimenti: Premio Danilo Venturini per il Miglior Attore, Premio Eddi Martellato per la Migliore Attrice, Premio Luigi Ciucci per la Migliore Scenografia e il Premio Miglior Spettacolo accompagnato da un ulteriore premio in denaro di € 500,00.
Per l’occasione saranno presenti i rappresentanti delle istituzioni, gli sponsor ditta SCS di Venturini S.r.l. Spedizioni Internazionali, la Banca Macerata S.p.A., l’ATAC di Civitanova S.p.A., il Dottor Luca Diamanti consulente della Vittoria Assicurazioni di Civitanova Marche, la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Civitanova Marche Alta oltre ai rappresentanti delle singole compagnie di varie regioni italiane.
Seguirà lo spettacolo “C’era una volta a Varsavia” di e per la regia di Gianni Della Libera rappresentato dalla compagnia Colonna Infame di Conegliano (TV) su invito della Piccola Ribalta.
Dialoghi Educativi: Un incontro stimolante su "Basta Compiti" a Civitanova Marche. Una platea attenta e partecipativa ha seguito con grande interesse il terzo incontro della serie Dialoghi Educativi, tenutosi giovedì sera nella Sala Consiliare di Civitanova Marche. L'evento, tradotto in LIS (Lingua dei Segni Italiana), ha visto come protagonista Maurizio Parodi, dirigente scolastico e ideatore della campagna nazionale Basta Compiti, che ha raccolto oltre 45.000 adesioni in tutta Italia.
L'incontro è stato introdotto dall'assessore Barbara Capponi, che ha esplorato gli aspetti psicologici, relazionali e neurobiologici dell'apprendimento, seguita dall'intervento del dottor Agostino Basile, pedagogista e specialista in neuropedagogia, nonché responsabile scientifico del progetto. È stato poi il turno del relatore principale, Maurizio Parodi, che ha coinvolto il pubblico in una riflessione approfondita sulle modalità di raggiungimento degli obiettivi scolastici, confrontando il sistema italiano con quello di altri paesi in cui non si assegnano compiti a casa, ma si ottengono comunque buoni risultati in termini di acquisizione di competenze e conoscenze.
Soddisfatta dell'esito dell'incontro, l'assessore Barbara Capponi ha dichiarato: "Grande apprezzamento per le riflessioni emerse in questa occasione. Civitanova, città attenta all'infanzia, è una comunità che si interroga e cerca strategie per rendere ogni ambito di vita, incluse le scuole, più accogliente e vivibile per tutti, piccoli e grandi. Un ringraziamento speciale a tutti i relatori e agli organizzatori."
Durante l'incontro, il pubblico si è mostrato molto coinvolto, riflettendo su temi legati al tempo libero "colonizzato" dai compiti a casa, che spesso gravano sulle famiglie, con ripercussioni sul clima familiare, sullo zaino pesante, sull'autostima degli studenti e su altri aspetti legati alla vita quotidiana dei bambini.
Il dottor Agostino Basile ha concluso dicendo: "Questa prima edizione dei Dialoghi Educativi è stata un'opportunità importante per confrontarsi e riflettere insieme sulla responsabilità educativa condivisa. Grazie all'amministrazione comunale e all'assessore Capponi per aver realizzato questa iniziativa. Non vediamo l'ora di partire con la seconda edizione nel febbraio prossimo."
Infine, Maurizio Parodi, giunto da Genova per l'evento, ha concluso il suo intervento sottolineando l'importanza del confronto e ringraziando gli organizzatori per l'ospitalità e il supporto. "È stato un incontro molto stimolante, con interventi autorevoli e competenti da parte dell'assessore Capponi e del dottor Basile." La serie di incontri Dialoghi Educativi ripartirà nel 2025 con nuovi temi e relatori, continuando a esplorare le sfide e le opportunità dell'educazione.
Pieve Torina si tinge di rosso. “Il 25 novembre terremo una fiaccolata per celebrare la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Abbiamo scelto un luogo simbolo, la pancona rossa, inaugurata due anni fa proprio per confermare il nostro impegno, come comunità, su questo tema e sopra la quale, lo scorso anno, abbiamo firmato il protocollo d’intesa con la Prefettura contro la violenza di genere”.
È il sindaco Alessandro Gentilucci ad annunciare una nuova iniziativa del suo comune su un argomento di così stringente attualità: “Non possiamo allentare l’attenzione su quanto, purtroppo, la cronaca giornalistica ci propone quotidianamente. Ecco perché accenderemo tante candele, per squarciare l’oscurità che avvolge il mondo ogni volta che una donna rimane vittima di violenza”. Ad accompagnare la fiaccolata, letture in musica dedicate alle figure femminili. “Il colore rosso è il colore del cuore, e rappresenta il desiderio di sfida ed il coraggio che tantissime donne, spesso, devono mettere in campo per affrontare la vita".
"Dopo gli eventi sismici” conclude Gentilucci, “siamo ripartiti grazie soprattutto alle donne, con riferimento in particolare alle attività economiche. A Pieve Torina questo grande cuore c’è”. L’appuntamento è per le ore 17.30 presso il centro civico palazzetto dello sport da cui partirà la fiaccolata verso la panchina rossa in località Capecchiara.
Domenica 17 novembre, alle ore 17.00, nella Biblioteca Comunale 'M. Ciocchetti' di Belforte del Chienti, l’Associazione L'Officina, in collaborazione con il Teatro Rebis, presenta l’incontro ‘La rivoluzione nonviolenta: vita e opera di Danilo Dolci’. con Amico Dolci, musicista e presidente del Centro per lo sviluppo creativo 'Danilo Dolci' di Palermo e Roberto Mancini, filosofo e direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli studi di Macerata.
Poeta, educatore e attivista, Danilo Dolci scelse inizialmente la Sicilia come teatro della sua lotta nonviolenta, impegnandosi per il diritto al pane, al lavoro, alla democrazia e contro ogni forma di mafia, per poi ramificare la sua attività, insieme ai suoi collaboratori, a livello internazionale, sperimentando e divulgando l’approccio educativo della maieutica reciproca.
Nel centenario della nascita, la figura di Danilo Dolci (1924-1997), uno dei pensatori più influenti della lotta contro la povertà e per l’emancipazione sociale, ritorna vigorosamente alla ribalta con una serie di iniziative, realizzate in collaborazione con il Centro per lo sviluppo creativo 'Danilo Dolci' e il Centro di formazione ‘Borgo Danilo Dolci’ di Palermo.
Dopo un saluto di Elio Carfagna della Biblioteca Comunale 'M. Ciocchetti' e un’introduzione di Giorgio Roselli dell’Associazione L'Officina, Andrea Fazzini, regista e membro del Comitato scientifico del Centro di formazione 'Borgo Danilo Dolci', modererà un dialogo tra i due ospiti dell’incontro, intervallato da letture di poesie e frammenti dall’opera di Danilo Dolci, a cura dell’attrice Meri Bracalente del Teatro Rebis.
L’iniziativa si inserisce a conclusione di una serie di laboratori maieutici condotti da Amico Dolci nelle scuole di Urbisaglia, Loro Piceno, Colmurano, Serra de’ Conti e Fermo, all’interno del progetto ‘Controcampo Scuola’, a cura del Circolo del Cinema Metropoli, Associazione Nottenera e Teatro Rebis, nell'ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso dal Ministero della Cultura e Ministero dell'Istruzione e del Merito.
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne l’Azienda dei Teatri di Civitanova, in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune, promuove un incontro conferenza con la psicologa, psicoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi. Non sto zitta, il titolo della conferenza che vede come partner Atac Civitanova e Goter Thermoplastic Compounds, con l’organizzazione curata da Eclissi Eventi, si terrà domenica 24 novembre alle 17.30 al teatro Rossini, ad ingresso gratuito (con prenotazione del posto sul sito Eventbrite, al link QUI). L’evento è inserito all’interno della campagna di sensibilizzazione Respect is an act of love contro la violenza sulle donne del Comune di Civitanova.
Con Maria Rita Parsi si affronterà un argomento di grande attualità, la parità di genere, collegata molto spesso ad episodi di violenza sulle donne, su cui è necessaria una riflessione collettiva e urgente in merito alle azioni da mettere in campo per promuovere una cultura del rispetto di genere e impedire il ripetersi di episodi di violenza che continuano a verificarsi.
La violenza assume molte forme, ma secondo i dati, la più diffusa è quella di natura psicologica. Una frase subdola e manipolatoria che spesso si sente dire una donna è stai zitta, una frase che affonda in un profondo retaggio culturale che condanna le donne ad un ruolo discriminatorio e marginale. Non sto zitta dice alle donne di parlare, perché solo le parole delle donne possono cambiare il pianeta. Occorre però innescare processi di sensibilizzazione ed educazione anche e soprattutto tra gli uomini, per arrivare a cogliere l'obiettivo di un cambiamento definitivo affinché riesca ad accettare una parità di ruoli che porta con sé nuovi modelli relazionali, per arrivare ad una grande rivoluzione culturale.
“Non stare zitti è un invito a parlare di violenza di genere - dice la presidente dell’Azienda Teatri Maria Luce Centioni -. A parlarne a casa, a scuola, a parlarne anche dentro ad un teatro come nel nostro caso. Un palco che, per la nostra Azienda, è il luogo deputato al confronto e alla crescita. Una comunità sana è una comunità infatti che si interroga, che è pronta ad aprirsi e mettersi anche in discussione. Noi lo faremo grazie all’autorevole pensiero di Maria Rita Parsi, con l’augurio che queste tematiche entrino sempre di più nel nostro quotidiano”.
“Prosegue la nostra campagna di rete per sensibilizzare a tutte le dinamiche “pericolose”, stavolta con una relatrice d’eccezione che tanta competenza ha anche nel mondo dell’infanzia e dei sentimenti - le parole dell’Assessore Barbara Capponi -. Avere l’occhio allenato su frasi e atteggiamenti apparentemente innocui educano ad uno sguardo consapevole ed attento a non “cascare” nelle trame sbagliate, ed è questo sguardo lo strumento che vogliamo condividere con la cittadinanza. Grazie a tutti i partners di questa iniziativa per la condivisione di questo obiettivo tanto importante e delicato”.
Professionista da centinaia di pubblicazioni e convegni, Maria Rita Parsi svolge da anni un’intensa attività didattica e di formazione come psicologa e psicoterapeuta presso università, istituti specializzanti e associazioni private. Ha fondato e dirige la SIPA (Scuola italiana di psicoanimazione) e ha dato vita alla fondazione Movimento Bambino Onlus, ora fondazione Fabbrica della Pace e Movimento Bambino Onlus, istituzione culturale nazionale ed internazionale per la tutela giuridica e sociale dei bambini, per la diffusione della cultura per l’infanzia, per la formazione dei formatori.
Seconda tappa del Festival Storie nel piccolo scrigno di Sant'Angelo in Pontano, il suggestivo Teatro Angeletti, che si prepara ad ospitare la comicità di Roberto Ciufoli in "Tipi".
Lo spettacolo, in scena domenica 17 novembre alle ore 17:30, è un vero e proprio viaggio nell’universo umano, esplorato con ironia e vivacità dall'attore e comico romano. Ciufoli, autore e protagonista, reduce dal successo televisivo con “Tale e Quale Show” condotto da Carlo Conti, porta sul palco una galleria di "tipi" umani che, con le loro manie e caratteristiche, ci raccontano la nostra umanità, i nostri vizi e le nostre virtù, i nostri difetti e le nostre stravaganze.
Ogni personaggio è un piccolo mondo, con gesti, tic, movenze e modi di parlare che rivelano i diversi modi in cui ognuno di noi affronta la vita, le sfide, le paure e le passioni. Con un ritmo incalzante e una verve trascinante, Ciufoli passa da un personaggio all'altro creando un vero e proprio “multi-one-man-show”, ricco di monologhi, poesie, sketch e balli, uno spettacolo che, grazie alla comicità intelligente e mai scontata di Ciufoli, ci invita a sorridere delle nostre debolezze e a celebrare l'umanità nella sua complessità e ironia.
I biglietti sono disponibili ai numeri 0734/632800 e 0734/710026, 15 euro intero, 8 euro (ridotto under 14). Il botteghino del teatro Angeletti sarà aperto domenica dalle 16.30.
Ciufoli, con lo spettacolo "Tipi" mette in scena una colorata carrellata di personaggi, qual è stato per lei il "tipo" più divertente da interpretare? C’è un personaggio con cui sente un’affinità particolare?
"I tipi che porto in scena sono dei veri e propri archetipi, persone che si incontrano ogni giorno, tutto è basato sul linguaggio del corpo e sul modo di parlare. Si parte con lo sportivo, che secondo me ha un atteggiamento con il quale bisognerebbe affrontare la vita, nel quale mi rivedo, poi da lì spazio con il suo opposto, il pigro, e poi ci sono l'innamorato, il supereroe. Io mi diverto tantissimo a fare questo spettacolo, spero che il pubblico si riconosca in questi personaggi e si diverta a farlo. Ho scomodato anche Shakspeare con Amleto che, se ci pensate, è proprio la rappresentazione per eccellenza dell'indeciso".
Lo spettacolo esplora caratteristiche umane universali che spesso ci fanno sorridere dei nostri piccoli difetti e stranezze. A suo parere, quanto è importante saper ridere di noi stessi?
"E' importantissimo, l'aspetto fondamentale dello spettacolo è proprio questo. E col tempo questo è sempre più complicato, oggi tutti sembrano essere più seri e permalosi, il famoso 'politicamente corretto', che servirebbe a salvare i rapporti sociali, secondo me li ha peggiorati, non siamo più disposti a prenderci in giro e a farci prendere in giro e questo elimina quella parte di 'gusto' propria dell'ironia. Non sempre una presa in giro è offensiva e volgare, ma spesso può essere divertente e costruttiva".
Nella sua carriera da comico e attore, ha trovato che il modo di essere “umani” sia cambiato nel tempo?
"Assolutamente sì. Quello di cui si poteva ridere e sorridere un tempo, ora è molto cambiato, ma ripeto, non bisogna cadere nella trappola del 'questo non si può dire'. Tutto si può dire se detto con garbo, soprattutto quando lo si fa in un contesto teatrale e di comicità. Solo così si può sovvertire il modo di vedere e di considerare le cose".
Lei è ormai un amico del Festival Storie e dei teatri marchigiani. Se potesse portare in scena un nuovo "tipo" ispirato a questa regione come sarebbe?
"Se dovessi rappresentare il marchigiano lo farei molto laborioso, i marchigiani hanno sempre voglia di fare, non ho visto mai rassegnazione in loro. Per questo le Marche sono una regione splendida, perché i marchigiani custodiscono e curano il loro territorio, e i teatri ne sono la riprova, tanto che quelli marchigiani concorrono ad essere patrimonio dell'Unesco, veramente una perla rara. Sono sempre molto felice di tornare nei teatri dei piccoli borghi grazie al Festival Storie".
Un calendario ricco di attività culturali, spettacoli, tradizioni e iniziative per tutte le età accompagnerà cittadini e visitatori fino all’Epifania, celebrando il "Natale Matelicese". Il cartellone di eventi è stato presentato questa mattina a Palazzo Ottoni e promette di offrire un mese di dicembre ricco di magia, arte e condivisione.
I festeggiamenti iniziano sabato 30 novembre con la tradizionale "Sveglia in Musica", che avrà inizio alle 4:30 del mattino. Il centro storico di Matelica si risveglierà al suono della Banda Musicale, in onore di Santa Cecilia, patrona dei musicisti. La giornata proseguirà con l'inaugurazione della mostra di pittura "Armonie di Colori" di Glauco Vanni, che sarà visibile fino al 7 dicembre, e con la conferenza "Quale occupazione e sviluppo nelle aree internet?", alle 17:00, alla Fondazione Il Vallato. La serata si concluderà con il teatro, con lo spettacolo "Diamanti e Bugie" al Teatro Comunale alle 21:15.
Domenica 1° dicembre vedrà la Messa in Concattedrale alle 10:30, in onore della Virgo Fidelis, seguita da una visita guidata alla mostra di Glauco Vanni e alla Domus Romana. Nel pomeriggio, alle 18:00, l’accensione delle luminarie natalizie in Piazza E. Mattei, accompagnata dai canti della Corale Polifonica "A. Antonelli", darà il via alla magica atmosfera natalizia. A seguire, vin brulè e castagne preparate dal Gruppo Alpini Val Potenza riscalderanno i partecipanti.
Il mese di dicembre sarà ricco di eventi: il 5 dicembre verrà proiettato il film "Il Ricordo di una Voce", mentre il 6 dicembre ci sarà un incontro biblico con don Umberto Rotili. Il 7 dicembre, Babbo Natale arriverà in piazza E. Mattei per una sessione di foto sulla sua slitta, seguito da una parata natalizia per le vie della città. Sempre il 7 dicembre, il Teatro Comunale ospiterà la Rassegna Corale Città di Matelica, mentre il 8 dicembre, in occasione della festa dell’Immacolata, la Casa di Babbo Natale aprirà nel Mercatino della Solidarietà.
Non mancheranno i tradizionali Mercatini di Natale, che animeranno il centro storico dal 7 dicembre al 6 gennaio, con prodotti artigianali e tipici della tradizione. Inoltre, l’11 dicembre sarà la volta di "Molto Rumore per Nulla" di Shakespeare, in scena al Teatro Comunale, mentre il 14 dicembre sarà una giornata di premi e celebrazioni, con la Giornata delle Eccellenze e il Christmas Show, un festival di artisti di strada.
A partire dal 20 dicembre, il centro storico ospiterà eventi come il concerto Oratrock Cattedrale Santa Maria e un dj set in piazza G. Garibaldi, mentre il 21 dicembre i mercatini saranno accompagnati da performance di danza e musica dal vivo. Il 22 dicembre, il Teatro Comunale ospiterà il concerto natalizio della Corale Polifonica “A. Antonelli”, e il 23 dicembre sarà la volta del Villaggio di Babbo Natale in piazza E. Mattei.
Il 24 dicembre, la Croce Rossa Italiana offrirà il tradizionale Vin Brulè della vigilia, mentre Babbo Natale visiterà i quartieri della città. Il 26 dicembre, il concerto gospel di Tony Washington al Teatro Comunale sarà un evento imperdibile, seguito da un dj set in piazza G. Garibaldi il 28 dicembre.
La rassegna organistica natalizia, che inizia il 29 dicembre, celebrerà il restauro dell’organo a canne della Cattedrale con il concerto "La Cornamusa Virtuosa". L'anno nuovo inizierà con il tradizionale Concerto di Capodanno il 1° gennaio, seguito da eventi scientifici il 4 gennaio con Scienza in Festa - Winter Edition.
Il 5 gennaio i bambini potranno assistere al Canto Itinerante della Pasquarella, mentre il 6 gennaio la festa della Befana chiuderà il programma con la distribuzione di dolci e regali per i più piccoli.
Tutti gli eventi si svolgeranno nel centro storico di Matelica, animando la città con una vasta offerta culturale e di intrattenimento, pensata per tutti i gusti e le età. Il sindaco Denis Cingolani ha commentato: "Questo programma vuole offrire a tutti, cittadini e visitatori, un Natale ricco di emozioni, tra fede, spettacoli e tradizioni. Siamo molto soddisfatti di aver creato un cartellone così variegato, grazie alla collaborazione di tante realtà locali".