San Severino, riaperta al culto la chiesa di Santa Caterina dopo i lavori post sisma
Un momento di profonda commozione e fede ha coinvolto la comunità di San Severino Marche con la riapertura al culto della chiesa di Santa Caterina, resa di nuovo agibile dopo gli ingenti danni causati dal terremoto del 2016. A presiedere la cerimonia di benedizione e la Santa Messa è stato l’Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, monsignor Francesco Massara, alla presenza delle Monache Cistercensi, di numerosi fedeli e della sindaca Rosa Piermattei.
La riapertura della chiesa segue quella del vicino monastero, avvenuta nel dicembre 2024, e rappresenta un importante tassello del percorso di rinascita del patrimonio religioso e culturale settempedano.
L’intervento di recupero – promosso dal Ministero della Cultura attraverso l’Ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma – ha comportato un investimento di circa 310mila euro da parte del Fondo Edifici di Culto. I lavori, affidati alla ditta Mgr Srl, hanno previsto un significativo consolidamento strutturale, la messa in sicurezza del terrapieno e del paramento lapideo adiacente, oltre al restauro degli apparati decorativi interni.
A guidare il progetto è stata l’ingegner Camilla Tassi, in qualità di responsabile unico del procedimento e direttore dei lavori, affiancata da un team composto dall’ingegner Fabio Massimo Eugeni (strutture), dall’architetto Andrea Stortini (sicurezza) e dal geometra Diego Battistelli (opere architettoniche).
La chiesa, costruita a pianta a croce greca con cupolino centrale, è tornata all'antico splendore, riportando alla luce anche importanti opere d’arte. Tra queste spicca l’altare maggiore in stucco e scagliola, realizzato nel 1838 da Venanzio Bigioli e Trotti, che custodisce la tela della Deposizione di Cristo del pittore Filippo Bigioli, figlio di Venanzio. Di particolare rilievo anche la tela di Cipriano Divini sull’altare di destra e la pittura dedicata a Sant’Illuminato su quello di sinistra.
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