Recanati, il rock'n' roll di Bennato infiamma il pubblico di Lunaria: grandi emozioni in piazza Leopardi
"Più aumenta la mia esperienza di vita vissuta e più aumentano i miei dubbi, anziché barricarvi nelle vostre certezze vi consiglio di continuare sempre a dubitare… sulla carica energetica, magica, terapeutica, provocatoria, vitale, sovversiva e reazionaria del Rock and Roll”. Con queste parole Edoardo Bennato ha aperto Lunaria, la rassegna estiva di Musicultura organizzata con il Comune di Recanati.
Dopo il saluto del direttore artistico Ezio Nannipieri e del sindaco Emanuele Pepa, Bennato ha scatenato subito i presenti con una medley in solitaria composta da “Abbi dubbi”, “ Il gatto e la volpe” e “Sono solo canzonette”.
Non sono mai state solo canzonette quelle di Edoardo Bennato, un artista che da quarant’anni immortala il mondo, fatto di buoni e cattivi, sbeffeggiando i potenti, inneggiando alla forza umana delle persone comuni.
Temi complessi, con una critica sociale acuta e una riflessione di ampio respiro sulla realtà che ci circonda, offerti con una leggerezza apparente e con uno spirito originale ed innovativo che stimola il pensiero e la coscienza del pubblico.
L’artista, con i suoi immancabili occhiali da sole, l’atteggiamento da eterno ragazzo, la chitarra e l’armonica a bocca, sulle note del brano “La torre di Babele” si è unito alla sua storica e strepitosa super band, la BeBand, composta da Roberto Perrone alla batteria, Arduino Lopez al basso, Raffaele Lopez alle tastiere, Gennaro Porcelli e Giuseppe Scarpato alle chitarre, musicisti straordinari che hanno offerto virtuosismi di grande intensità.
Un memorabile concerto di oltre due intense ore che ha infiammato i cuori e gli animi delle migliaia di persone presenti, di tutte le età, contagiati dalla grande energia di Edoardo Bennato nella gremitissima piazza Giacomo Leopardi, allestita a forma di arena sotto le stelle. Bennato ha offerto generosamente i suoi grandi successi, tra cui "Mangiafuoco", "Mastro Geppetto " e “Quando sarai grande” trasportando il pubblico in un vortice di vibrazioni ed emozioni.
“Collodi aveva già fatto tutto e detto tutto – ha detto Bennato- nella favola anche i cattivi sono simpatici e con il tempo ho capito di aver tralasciato dei personaggi importanti, come Mastro Geppetto o Lucignolo”. Lucignolo è un Pr che organizza Rave Party e Mastro Geppetto un falegname in pensione che per passione da un pezzo di legno tira fuori una vita.
E ancora “La calunnia è un venticello”, ripresa dall’aria dell’opera lirica “Il barbiere di Siviglia” di Rossini per denunciare il “vizio” di spargere falsità e calunnie contro personaggi famosi, che l’artista ha dedicato ad Enzo Tortora e a Mia Martini, due vite martoriate dalla calunnia.
Tra i ricordi sbuca nel grande schermo una foto del Trio Bennato, il gruppo musicale che alla fine degli anni '50 Edoardo aveva costituito con i suoi fratelli Eugenio e Giorgio.
E poi il dolore per “La fata” colei che da sempre paga di più e che se cerca di liberarsi rischia di essere tacciata come strega. Un avvertimento alla donna, una metafora della condizione femminile oggi più che mai attuale.
“Sono nato a Napoli, anzi a Bagnoli, in viale Campi Flegrei 55, un numero che mi piace e che nella smorfia napoletana simboleggia la musica”, ha detto Bennato sulle note di "A Napoli 55 è 'a musica” confluita in una lunga ed esaltante jam session dei bravissimi musicisti che hanno offerto anche anche i brani “Shine On You Crazy Diamond” e “Another Brick in the Wall ” dei Pink Floyd.
In un ritmo sempre crescente, il gigante del rock italiano, ha proseguito con una lunga scaletta dei suoi brani del passato e di quelli più recenti tra cui “Rinnegato”, “Pronti a salpare” “Io vorrei che per te”, “La luna”, “Cantautore”, “Le ragazze fanno grandi sogni” “Lo zio fantastico”, “A cosa serve la guerra” fino alla magia dell’ “ L’isola che non c’è”, trascinando il pubblico in canti e balli nel tripudio finale con la sua hit per eccellenza “Il rock di Capitan Uncino”.
Tra i bis oltre a “Italiani” ha offerto “La chitarra” dove l’artista partenopeo ha raccontato dell’amore verso il suo primo strumento musicale, una chitarra costruita proprio a Recanati dalla celebre azienda Eko
Con “Nisida” Bennato ha chiuso il suo emozionante viaggio attraverso decenni di musica, poesia ed impegno, tra i grandi applausi e l’entusiasmo del pubblico in piedi, risanato dal potere liberatorio dell’immersione nel rock.
“Una piazza stracolma, un concerto potente che vale ancora di più in un periodo in cui purtroppo assistiamo anche a dei live che sono più che altro delle passerelle di personaggi noti, ma che poi una volta sul palco si “sgonfiano” completamente in quanto mancano del bagaglio artistico dello slancio emotivo della potenza di immaginazione di grandi artisti come Edoardo Bennato che stasera ha catturato per oltre due ore le migliaia di persone presenti” ha commentato a fine serata Ezio Nannipieri direttore artistico di Musicultura.
Commenti