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Penna San Giovanni diventa il borgo del Sommo poeta: un successo le due serate dedicate a Dante

Penna San Giovanni diventa il borgo del Sommo poeta: un successo le due serate dedicate a Dante

Buona la prima e anche la seconda per Marchestorie a Penna San Giovanni, che ora guarda ai prossimi appuntamenti con gioia ed entusiasmo. Si sono svolte venerdì 23 e domenica 25 agosto nel raccolto e affascinante Chiostro di San Francesco con un caloroso successo di pubblico le prime due delle quattro serate dedicate alla poesia, da quella di Dante, passando per quella locale, fino ai versi di Franco Arminio, che si snodano intorno al tema "Sogno un domani...".  

"Tre parole", spiegano gli organizzatori, "che ognuno di noi ha pronunciato almeno una volta nella vita, dandogli ogni volta un completamento diverso, ma che hanno anche ispirato scrittori, poeti e pensatori tra i più grandi di tutti i tempi, che, con in mente l'aspirazione ad un futuro migliore o diverso, hanno dato vita ad opere che tutt'oggi ci parlano di valori, aspettative, lotte per acquisire diritti e ci danno linfa vitale per proseguirle, ricostruirle e plasmare il nostro presente e il nostro futuro."

La rassegna, organizzata grazie al contributo della regione Marche e all'impegno e alla visione dell'amministrazione di Penna San Giovanni, si è aperta con una suggestiva immersione nel mondo dantesco, in particolare quello femminile, esplorato attraverso i monologhi di alcuni dei personaggi femminili più interessanti narrati dalla penna del Sommo poeta, da Francesca a Marzia, da Pia dei Tolomei a Beatrice, fino alla Vergine Maria, in dialogo con altrettanti personaggi maschili quali Ulisse, Ugolino, Manfredi fino allo stesso San Francesco, messi in scena da Viviana de Marco con l’accompagnamento musicale di Fausto Palmieri. 

Un cammino ideale dall'Inferno fino al Paradiso che ha rapito il pubblico, grazie alla maestria degli artisti, a un potente ed evocativo gioco di luci, alla musica e all'atmosfera unica che i versi di Dante hanno creato risuonando tra le mura medievali del borgo.

Domenica 25, lo stesso Chiostro si è animato con la seconda serata dedicata alle parole degli stessi uomini di cui narra Dante nei suoi versi: persone comuni che "nel mezzo del cammin di loro vita" (ndr), hanno impugnato la penna e affidato i loro pensieri, la loro ricerca di senso, il racconto delle proprie vicende ed emozioni a versi che negli anni sono diventati la memoria storica del borgo di Penna San Giovanni. 

Pennesi doc ora residenti altrove, cittadini affezionati, ma anche ospiti da fuori città e provincia, hanno partecipato calorosamente a questo viaggio indietro nel tempo che ha rievocato con parole e musica le immagini vivide di un passato che è la memoria storica del borgo e che ne costituisce l'identità stessa. 

Si sono avvicendati gli scritti di Alberto Gentilucci con la propria interpretazione, Secondo Vitturini interpretato da Alberto Vitali, Sergio Perfetti e Mario Polci interpretati da Annalisa Pizzini, Emidio Dezi interpretato da Morena Telloni, ⁠Giovanni Testarmata interpretato da Dante Guglielmi.

La serata, divertente ed emozionante, è stata accompagnata dalla musica memorabile dei Vintage Beat, un quartetto che ha saputo sublimare con la giusta intensità e colonna sonora ogni momento dello spettacolo.

Sulla scia delle belle energie dei primi due appuntamenti, ora Penna San Giovanni guarda ai prossimi: sabato 31 agosto torna la Divina Commedia nel borgo, ma stavolta lo fa con uno spettacolo itinerante in notturna a cura della compagnia teatrale Teatro LIoLÀ, con la regia di Enrico Borsini, che, da Porta Marina fino al Parco Monte, animerà i pittoreschi vicoli e angoli naturali dell’incantevole impianto medievale del paese ripercorrendo alcuni dei più toccanti e famosi episodi dell’Inferno dantesco. 

Dalle 20:30 è prevista la partenza di un gruppo ogni venti minuti per un'esperienza immersiva di riscoperta dell'opera dantesca da co-protagonisti e di una versione completamente inedita del centro storico pennese. 

La rassegna si concluderà il 15 settembre con il reading poetico e musicale del "paesologo" Franco Arminio: uno dei grandi poeti dei nostri tempi, accompagnato dalla musica dei figli Livio e Manfredi, per una “cerimonia lieta e pensosa”, “un rito collettivo” capace di scandagliare con grazia, sapienza e profondità i più svariati e difficili temi che sono al centro di questi, a volte feroci e complessi, tempi odierni, dall'amore alla guerra, dal rapporto uomo-natura al valore del paesaggio.

"Avere come ospite di chiusura di Marche Storie un poeta come Franco Arminio," dichiara il sindaco Stefano Burocchi rinnovando l'invito a partecipare numerosi alle prossime serate libere e gratuite, "è il miglior coronamento che potessimo auspicare per questo emozionante e importante percorso attraverso la poesia di ieri e di oggi: un linguaggio dal potere musicale, quasi magico, a cui l'umanità affida il proprio profondo sentire dalla notte dei tempi e capace di plasmare, parola dopo parola, l'identità e la forza collettiva della comunità."

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