Gli eventi sismici verificatisi nel centro Italia nel 2016, come orami noto, hanno fortemente danneggiato il ricco sistema dei beni culturali presenti nell’area colpita dal sisma. Particolarmente significativa è la situazione della Regione Marche, dove è necessario intervenire in modo sollecito ed efficace per poter conservare e mettere in sicurezza il patrimonio architettonico storico danneggiato. A seguito della convenzione siglata nel 2019 tra l’amministrazione del Comune di San Ginesio e il dipartimento Dicea dell’Università Politecnica delle Marche si è instaurata una collaborazione che è alla base del lavoro di ricerca, di cui nella conferenza pubblica verranno presentati i risultati della prima fase operativa, volta allo studio e all’approfondimento delle possibili azioni da intraprendere per poter riparare, conservare e valorizzare la cinta muraria medievale di cui è dotata la città.
Le mura urbiche, databili a partire dal XIV secolo d.C., circondano quasi completamente il centro storico della città e sono caratterizzate dalla presenza di larga parte delle antiche fortificazioni quali torri, porte di accesso, camminamenti di ronda, feritoie, ecc. Non essendo presente nessun rilievo completo del tracciato e degli elevati della cinta muraria, aggiornato alla situazione creatasi dopo il sisma, la prima fase della ricerca si è focalizzata sull’acquisizione dei dati. Integrando le acquisizioni fotogrammetriche ottenute da microdrone con il rilievo a terra effettuato mediante l’uso di un laser scanner mobile, è stata ottenuta la copertura tridimensionale delle porzioni di mura non obliterate dalla vegetazione con un dettaglio e una complessità utile alle seguenti analisi conservative.
Una volta acquisiti ed elaborati i dati è stato possibile effettuare un’analisi completa della compagine muraria, identificando i materiali e le tecniche costruttive, lo stato di conservazione dei materiali e di danno delle strutture, le diverse fasi costruttive e le conseguenti datazioni relative. La fase analitica si è conclusa, quindi, con l’individuazione e la catalogazione delle tipologie murarie presenti. Ognuna di queste è stata caratterizzata sia sotto il profilo tipologico sia sotto quello tecnico costruttivo definendone la qualità muraria ed i conseguenti parametri meccanici attraverso il processo di calcolo dell’Indice di Qualità Muraria (IQM).
Nella sua fase conclusiva lo studio ha permesso di individuare possibili interventi strategici per la diminuzione delle vulnerabilità riscontrate, perseguendo il fine della minore invasività possibile dei provvedimenti da porre in essere. Si sono individuate inoltre soluzioni e suggestioni progettuali volte alla valorizzazione delle mura urbiche in termini di accessibilità e comprensione delle diverse componenti.
GRUPPO DI LAVORO
Responsabili scientifici della convenzione di ricerca:
prof. arch. Fabio Mariano (Professore ordinario in Restauro architettonico, Univpm)
prof.ssa arch. Eva Savina Malinverni (Professore Ordinario di Geomatica, Univpm)
Membri del gruppo di lavoro:
prof. arch. Mauro Saracco (ricercatore in Restauro architettonico, UniMC)
ing. Leonardo Petetta (dottore di ricerca, Univpm)
ing. Andrea A. Giuliano (dottore di ricerca, Univpm)
arch. Chiara Mariotti (ricercatrice in Restauro architettonico, Univpm)
ingg. Stefano Chiappini, Fabio Piccinini, Francesco Di Stefano (dottorandi del dip. Dicea, Univpm)
Studenti del corso di “Restauro architettonico” (Corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura, Univpm)
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