L’attesissimo appuntamento di sabato 29 agosto, arriva in uno dei Comuni che hanno subito più danni del sisma del 2016. E ci arriva con il suo carico di commozione, di memoria, di speranza, e di entusiasmo, attraverso un passaparola che sta richiamando ogni sera sempre più pubblico; ci arriva dopo la serata indimenticabile tra le macerie di Castelsantangelo sul Nera, a quattro anni da Amatrice, e soprattutto dopo che la terra è tornata a tremare nel maceratese, facendo tornare la paura tra le popolazioni.
“La Terra Tremano è uno spettacolo sul sottosuolo, sulla terra, su questo nostro Paese chiamato Italia, è soprattutto uno spettacolo sulla nostra vita e su quella dei nostri figli, e sulla nostra legittima paura di vivere in un territorio sismico. Proprio la piccola sequenza sismica di questi giorni a Sarnano e nel fabrianese, vuol ricordarci che la terra in cui viviamo si muove, sempre e da sempre, specie l’Appennino. Per questo nello spettacolo faccio un racconto largo sui terremoti: Sicilia, Ancona, Friuli, Irpinia, Marche e Umbria, Molise, L’Aquila, Emilia Romagna, per capire insieme che il nostro, quello di tremare, è un destino comune a tutti. Sul tremendo sisma del 2016, il più forte a nostra memoria, La Terra Tremano diventa travolgente racconto collettivo di popolazioni intere delle Marche. Io do voce a questa moltitudine ammutolita. Come un esorcismo alle nostre paure: quel che accadrà anche a Caldarola, sarà quel fenomeno che solo il teatro è capace di realizzare, la catarsi di una comunità che si ritrova per ascoltare la propria storia, il proprio accaduto, il proprio vissuto. Un urlo si alza dalle macerie, una testimonianza, un’invocazione, una preghiera, una lettera aperta, scritta proprio con le lacrime e la forza di chi, nonostante tutto, resta ancora aggrappato alla sua terra. Allora è il tempo di raccontare e di ascoltare questa storia. Perché riguarda tutti noi.
La serata a Caldarola ha per me poi uno speciale significato: una delle prime immagini degli effetti terribili del sisma del 2016, l’ho avuta proprio qui, in un pomeriggio di fine ottobre di quattro anni fa, mentre cercavo di capire cosa stesse accadendo, entrando in paese ho incontrato sullo stradone una lunghissima fila di persone, molti abitanti di Caldarola visibilmente scossi e silenziosi, con valigie o borse in mano, che aspettavano di essere trasportati nei luoghi di fortuna lungo la costa adriatica. Stavano abbandonando le loro case ed il loro paese chissà per quanto tempo, un esodo. Era un’immagine che, fino ad allora, avevo visto solo nei telegiornali dai luoghi di guerra".
La Terra Tremano, continua a lasciare dietro di sé una scia di forti emozioni, di commenti e a stimolare domande sul nostro destino, sia in scena nella chiesa San Benedetto di Montemonaco, sia nel bellissimo teatro di Sirolo, sia ad Appignano del Tronto, sia a Castelsantangelo sul Nera.
Per l’opera La Terra Tremano, Giorgio Felicetti il giorno dopo, il 30 agosto riceverà Sirolo, il Premio Nazionale “Franco Enriquez per il Teatro” come miglior testo e come miglior attore dell’anno, per il teatro civile. La serata di Caldarola ha visto impegnate nell’organizzazione dell’evento molte associazioni del territorio, Dall’ANPI di Caldarola, all’Associazione Radeche Fonne, fino al gruppo Trainanà. I posti sono totalmente esauriti. Pertanto gli organizzatori consigliano di non mettersi in viaggio, se non si è già in possesso della prenotazione, ed invitano a prenotare sin d’ora per l’ultima serata del cartellone, domenica 6 settembre, quando La Terra Tremano andrà in scena a Loro Piceno (per prenotare, Comune di Loro Piceno tel. 0733 509112, Esteuropaovest 347 3665927). Il progetto Un Racconto per le Marche, fa parte del programma “Marche inVita, Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma”, in collaborazione con MibAct, Regione Marche, Amat.
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