Civitanova Marche, all'arena Cecchetti presentazione del Meeting per l’amicizia fra i popoli
"Come la metti, è sempre un problema di sguardi. Tra innamorati, genitori e figli, amici. Tutto dipende dal tuo modo di vedere la vita e considerare la realtà: o tutto si conclude ad un primo sguardo, e così persone e cose scivolano via come acqua sul cristallo, oppure lo sguardo intravvede un di più oltre ciò che appare. E allora chi hai davanti non consiste tutto nei suoi limiti e nei suoi errori, nella sua bruttezza o nella sua povertà; e tutto, come scriveva Montale, porta “scritto più in là”. Tutto, cioè persone e cose, hanno una meta, vivono di una essenzialità che è nascosta allo sguardo superficiale e si rivela solo a chi entra nella realtà in punta di piedi, la rispetta e la ama, fino ad accoglierla e a restituirle quella dignità per la quale è stata fatta".
Questo è quello che l’altra sera, all’arena Cecchetti, è venuto alla luce in occasione della presentazione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, che si terrà a Rimini dal 20 al 25 agosto prossimi, con questo tema suggerito dal grande scrittore americano Cormac McCarthy: “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”. All’incontro, a cui ha assistito un centinaio di persone, hanno partecipato Eugenio Andreatta, responsabile della Comunicazione del Meeting di Rimini; monsignor Giancarlo Petrini, vescovo emerito di Camaçari (Bahia), Brasile; la fotografa Fiorella Sampaolo, una cui mostra personale era allestita nello spazio dell’evento; Massimo Valentini, dell’Associazione Condividere. Gli ospiti sono stati introdotti da Sara Bettucci.
Nel prendere la parola per un breve saluto, l’assessore all’Istruzione e alla Famiglia, Barbara Capponi, ha voluto sottolineare di non essere lì per dovere istituzionale “ma per l’amicizia e la stima che mi lega a tanti qui presenti e al loro lavoro culturale e sociale, che portano avanti durante tutto l’anno, e non solo in occasione di eventi come questo”.
Fiorella Sampaolo fa parte dello staff fotografico del Meeting e dall’esperienza nei padiglioni della Fiera riminese ha imparato a concentrarsi sullo sguardo delle persone che ritrae e anche a fermarsi, a non scattare, quando quel “clic” viene accusato come un’intrusione nella vita di chi hai davanti. “Guardare in modo intenso e profondo – ha detto – questa è la ricerca dell’essenziale”. Lo stesso sguardo umano e profondo che fin dal primo giorno in Brasile, più di 50 anni fa, monsignor Giancarlo Petrini ha posato sui poveri che gli comparivano davanti. Poveri che valevano di più della loro miseria. “Se non consideri quei bambini delle favelas o quegli ex carcerati come persone a cui Dio ha comunque riservato un futuro dignitoso, allora ti fermi ad un’impressione estetica, superficiale, sterile. Riconoscendo l’essenziale, invece, si crea il vero bene delle persone”. Un bene che, a Bahia, si è concretizzato in asili, scuole, centri diurni e altre opere sociali grazie all’infaticabile lavoro di un grande sacerdote, don Luigi Valentini e alla sua associazione Condividere, il cui impegno è stato presentato da Massimo Valentini.
Eugenio Andreatta, dopo aver tirato le fila degli interventi che lo avevano preceduto, ha concluso dicendo che “il Meeting vuole raccontare storie di persone con uno sguardo che cerca l’essenziale e attraversa tutto ciò che avviene, dalla bellezza alla cultura, ma anche le guerre, le cose che ci fanno soffrire, che non capiamo”. Il Meeting, per Andreatta, non è un posto in cui ci sono risposte precostituite o in cui si svolgono dibattiti ideologici. “È un luogo – ha concluso – in cui si raccontano esperienze, si condivide e ci si accompagna nel rispetto della propria individualità. Ognuno dentro al Meeting ha il suo Meeting”.
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