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Camerino, Elio canta e recita Enzo Jannacci il 23 gennaio all'Auditorium

Camerino, Elio canta e recita Enzo Jannacci il 23 gennaio all'Auditorium

La stagione all’Auditorium Benedetto XIII, realizzata da Comune e Amat con il contributo di Regione Marche e Ministero della Cultura e il patrocinio di UniCam, prosegue martedì 23 gennaio con Elio in “Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci”.

Jannacci è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente.

Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale.

«Roba minima», diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi ‘calzett de seda’, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente”.

Il Buster Keaton della canzone italiana viene ora rivisitato, reinterpretato e ri-cantato da Elio, con la regia di Giorgio Gallione e gli arrangiamenti musicali del maestro Paolo Silvestri.

Sul palco, nella coloratissima scenografia firmata da Lorenza Gioberti, con il disegno luci di Aldo Mantovani e i costumi di Elisabetta Menziani, Elio ha cinque stravaganti compagni di viaggio: ad Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli a basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sax e Giulio Tullio al trombone infatti il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due eccelsi saltimbanchi della musica, quali Jannacci e Elio, alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci.

Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Eco a Fo o a Gadda. Uno spettacolo giocoso e profondo perché «chi non ride non è una persona seria». Lo spettacolo è coprodotto da International Music and Arts e AGiDi.

 

 

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