Un altro grande nome del cinema e del teatro per il Festival Storie che, per il suo nono evento, fa tappa a Monte San Martino e porta sul palco del teatro Comunale l’attore spagnolo Sergio Múñiz. Un borgo di appena 690 abitanti che grazie a questo progetto culturale, sostenuto dalla Regione e dalla rete di ben 12 Comuni, può offrire al pubblico uno spettacolo unico nel suo genere. Musicista, attore, ma anche surfista e amante del mare, Sergio Múñiz è un artista poliedrico che non ha perso mai di vista il suo amore per il teatro e per la musica. Lo spettacolo che porterà al Festival Storie è un mix di tutte le sue passioni e sullo sfondo quella più grande: il mare. “Tra le mie onde”, che andrà in scena sabato 5 ottobre alle ore 21.30, è un testo teatrale-musicale che Múñiz ha ideato con la regia di Michele Mirabella, un viaggio nella poesia del mare, tra immagini, parole e musica, testi e musiche sono composti e adattati dallo stesso Múñiz e la sua voce sarà accompagnata dal Trio Unisono.
Múñiz, perché la scelta del mare come elemento cardine?
“Il mare è una costante della mia vita, quasi un’ossessione. E lo spettacolo parla di come ci poniamo di fronte alla vita, attraverso il mare. Ho usato le mie esperienze, il mio mondo, il mio punto di vista sulla vita, il mare e ho utilizzato la musica e il teatro per farlo, mi sono ispirato a Gaber. Interpreto due personaggi, due anime completamente diverse, quella più utopica di un surfista e quella di un pescatore più cinico, la costante è il mare, che rimane sempre lo stesso”.
Attraverso lo spettacolo promuove anche dei temi importanti…
“Si, con lo spettacolo promuovo anche la salvaguardia dei mari e il rispetto della natura, due temi a me molto cari. Sul finale verranno proiettate delle immagini abbastanza scioccanti sulla situazione dei nostri mari e saranno accompagnate dalla voce di Michele Mirabella, che ha curato la regia dello spettacolo”.
Secondo lei quali sono le potenzialità dei linguaggi artistici nell'ispirare il cambiamento?
“L'arte fa pensare le persone in modo autonomo. Il teatro in particolare ci insegna a guardare le cose da prospettive diverse ed è bello cambiare punto di vista, creare empatia, scoprire nuove possibilità. Nell'arte tutto cambia, si evolve e questo crea apertura mentale. Attraverso le emozioni puoi avvicinare le persone a temi più impegnativi; nello spettacolo utilizzo la musica per farlo, per me non c'è nulla di più diretto”.
Lei ha girato molto le Marche per lavoro, c'è un posto con il quale ha un legame particolare?
“Nelle Marche sono stato tantissime volte con i miei spettacoli, a girare videoclip e anni prima quando facevo il modello, ho passato tantissimo tempo a Civitanova Marche, lì ho conosciuto tanti amici, per lavoro ho visto tanti bellissimi teatri e ho conosciuto meglio la riviera. Il Festival Storie sarà l'occasione buona per conoscere altri bellissimi borghi. Ricordo che il mare di Civitanova in inverno, quando ci sono più onde, è davvero freddissimo”.
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