INSERZIONE cod. Conf 58
Confindustria Macerata ricerca per importante azienda settore calzature della provincia di Macerata un IMPIEGATO / ADDETTO UFFICIO COMPONENTI (cod. annuncio Conf 58). La risorsa si occuperà delle attività legate all’approvvigionamento e alla fornitura dei materiali destinati alla produzione. In particolare seguirà le attività di ricezione della merce e verifica della conformità degli ordini, di accettazione e registrazione materie prime e semilavorati da fornitori esterni, di Gestione Data Entry e bolle di acquisto, di gestione e controllo attività fornitori esterni, di verifica degli stock e giacenze nel magazzino.
Si richiede Diploma di istruzione superiore preferibilmente ad indirizzo tecnico Informatico o Professionale; gradita esperienza pregressa nel ruolo; buon utilizzo del pc e del pacchetto Office, programmi GPS e Apache.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
INSERZIONE cod. Conf 59
Confindustria Macerata ricerca per importante azienda settore calzature della provincia di Macerata un IMPIEGATO / ADDETTO UFFICIO PIANIFICAZIONE E PRODUZIONE (cod. annuncio Conf 59). La risorsa si occuperà’ di seguire la completa attività di gestione della produzione, dall’approvvigionamento dei materiali alla gestione delle spedizioni del prodotto finito. In particolare seguirà le tenuta dei rapporti con fornitori esterni e gestione ordini di acquisto; gestione data entry e bolle d’acquisto; verifica di stock e giacenze del magazzino aziendale e presso terzisti esterni; gestione spedizioni prodotto finito.
Si richiede Diploma di istruzione superiore preferibilmente ad indirizzo tecnico commerciale, gradita esperienza pregressa nel ruolo; buon utilizzo del pc e del pacchetto Office, programmi GPS e Apache.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
INSERZIONE cod. Conf 60
Confindustria Macerata ricerca per importante azienda settore calzature della provincia di Macerata un ADDETTO AL FONDO CALZATURE (cod. annuncio Conf 60). La risorsa si occuperà dell’attività di preparazione e lavorazione fondo di calzature (cucitura della suola; fresatura della suola; marcatura e decorazione della suola).
Si richiede pluriennale esperienza nel ruolo, buona manualità e precisione.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
INSERZIONE cod. Conf 61
Confindustria Macerata ricerca per importante azienda settore calzature della provincia di Macerata un ADDETTO AL MONTAGGIO CALZATURE (cod. annuncio Conf 61). La risorsa si occuperà delle attività di tiraggio fianchi, calzera e premonta, fasciatura solette, realizzazione degli scassi, applicazione puntali e contrafforti, applicazione solette alla forma, chiusura fiossi e calcagnata, montaggio della calzatura completa.
Si richiede pluriennale esperienza nel ruolo, buona manualità e precisione.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
INSERZIONE cod. Conf 62
Confindustria Macerata ricerca per importante azienda settore calzature della provincia di Macerata un ADDETTO AL FINISSAGGIO CALZATURE (cod. annuncio Conf 62). La risorsa si occuperà in particolare delle attività di controllo qualità prodotto; ripulitura e lucidatura; applicazione pomata; spazzolatura;stiratura; scatolatura.
Si richiede pluriennale esperienza nel ruolo, buona manualità e precisione.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
INSERZIONE cod. Conf 63
Confindustria Macerata ricerca per importante azienda settore calzature della provincia di Macerata un ADDETTO AL CONTROLLO QUALITA’ (cod. annuncio Conf 63). La risorsa avrà la responsabilità di controllare il prodotto finito nel rispetto degli standard qualitativi richiesti dall’ azienda.
Si richiede Diploma e preferibilmente corso di specializzazione in modelleria calzaturiera, pluriennale esperienza nel settore, buon utilizzo del pacchetto Office, disponibilità a frequenti trasferte sul territorio nazionale ed internazionale. Gradita conoscenza della lingua inglese.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
INSERZIONE cod. Conf 64
Confindustria Macerata ricerca per importante azienda settore calzature della provincia di Macerata ORLATRICI ESPERTE (cod. annuncio Conf 64). Le risorse si occuperanno della realizzazione delle tomaie di calzatura, assemblando e cucendo i singoli componenti tagliati attraverso le tecniche di aggiunteria/orlatura e garantendo gli standard qualitativi richiesti dall’ azienda.
Si richiede pluriennale esperienza nella mansione, ottimo utilizzo della macchina piana e macchina a colonna, preferibile competenza nell’utilizzo della macchina scarnitrice; conoscenza delle fasi del ciclo produttivo; preparazione delle macchine e degli strumenti; precisione, accuratezza e manualità
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
INSERZIONE cod. Conf 65
Confindustria Macerata ricerca per importante azienda settore calzature della provincia di Macerata ADDETTI ALLA MANOVIA (montaggio, cardatura, fresatura, masticatura, sfibratura, incollaggio, …..). Si richiede precedente esperienza nella mansione (cod. annuncio Conf 65).
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
INSERZIONE cod. Conf 66
Confindustria Macerata ricerca per importante azienda settore calzature della provincia di Macerata un INGEGNERE TEMPI E METODI (cod. annuncio Conf 66). La risorsa si occuperà dell’analisi tempi e metodi in supporto al processo di produzione calzature. In particolare seguirà le attività di analisi tempi e metodi del ciclo di lavorazione delle calzature; programmazione, gestione e analisi dati di produzione; pianificazione e ottimizzazione dei processi di produzione; bilanciamento dei carichi di lavoro per reparto, e dei cicli di produzione; ottimizzazione dei tempi, consumi e dell’ergonomia delle postazioni di lavoro.
Si richiede Laurea specialistica in Ingegneria Gestionale, esperienza di almeno 2/3 anni nel ruolo, preferibilmente in aziende industriali del settore calzaturiero; conoscenza dei principi di Lean Production, ottimo utilizzo del pacchetto Office, in particolar modo Excel , precisione e accuratezza, capacità di lavorare in team.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
E’ stato costituito ufficialmente il “Consorzio volontario per la tutela del Cappelletto di Tolentino” fondato da alcuni dei produttori di pasta fresca all’uovo che proprio nel territorio tolentinate ha una importante e antica tradizione culinaria e di cui si vuole affermare , difendere, promuovere a livello nazionale e internazionale, la sua tipicità e le sue specifiche fasi di lavorazione.
Il nuovo Consorzio è stato fondato dal “Pastificio Pavoni”, “PastItalia”, “Casa del Tortellino” e “…In Pasta”.
Coloro che hanno aderito hanno sottoscritto un rigido disciplinare che stabilisce, ad esempio, lo spessore della pasta, gli ingredienti di base da utilizzare, tra cui carne solo ed esclusivamente marchigiana o italiana, la qualità del ripieno, l’assenza di coloranti e conservanti e ovviamente la lavorazione rigorosamente “Made in Tolentino”. Inoltre il disciplinare prevede anche sanzioni per chi non rispetta le diverse specificità.
Creato anche dallo Studio KBrush un marchio che rende facilmente riconoscibile il “Cappelletto” del Consorzio di Tolentino e che presenta quale segno identitario la simpatica “facciona” delle fasi lunari del campanile di piazza della Libertà e le quattro stelline che simboleggiano le quattro aziende fondatrici.
L’intenzione generale, condivisa anche dal Sindaco Giuseppe Pezzanesi che ha spirato la creazione di questo Consorzio, è quello di far conoscere l’arte dei “Mastri Pastai” di Tolentino che da anni producono pasta fresca all’uovo di grande qualità, distribuita sia in Italia che all’estero, tra cui il cappelletto. Oltre a questo si vuole difendere la tipicità del Cappelletto di Tolentino mediante l’ottenimento dei marchi IGP o ITG o QM (Qualità delle Marche) fino al più prestigioso DOP (Denominazione Origine Protetta).
Intanto è anche allo studio un evento con degustazioni del Cappelletto del Consorzio di Tolentino con il coinvolgimento della Pro Loco TCT, delle associazioni cittadine, di tutti i ristoratori e ovviamente dell’Amministrazione comunale.
Il Consorzio volontario per la tutela del Cappelletto di Tolentino è stato presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa alla presenza del Sindaco Giuseppe Pezzanesi e dei fondatori Sauro Dignani del “Pastificio Pavoni” (Presidente del Consorzio), Stefano Bentivoglio di “PastItalia” (Vicepresidente del Consorzio), Cinzia Romagnoli della “Casa del Tortellino” e Giuseppina Clementini e Sara Ruggeri Beviolio di “…In Pasta”.
Presenti anche le biologhe Ombretta Foglia e Maria Federica Sileoni a cui spetterà il compito di controllare e certificare il rispetto del disciplinare sottoscritto dalle aziende aderenti al Consorzio di tutela del Cappelletto di Tolentino.
Nel corso della conferenza stampa il Sindaco Pezzanesi e il Presidente Dignani hanno voluto anche ringraziare Giorgio Longhi per aver suggerito l’idea di creare un “gruppo” a tutela dei Mastri Pastai tolentinati e che ha anche fornito il supporto iniziale e l’ospitalità nelle fasi di studio e di avvio del progetto.
Per cominciare un’attività imprenditoriale, non è strettamente necessario affrontare costi e fatiche legate all’avvio di un nuovo business, dato che è possibile subentrare ad un’attività già esistente e dunque rilevare l’intero “pacchetto” di un’impresa che è già operativa e che si presume possa contare su una certa penetrazione in un dato mercato. Questa operazione, in effetti, presenta diversi vantaggi ma anche tanti elementi che è bene conoscere, prima di pensare al subentro. Ma è sempre bene rifletterci sopra, tenendo a mente che un subentro presenta diversi vantaggi, ma anche dei potenziali rischi.
Subentro: definizione, oneri e costi
Il subentro, come già accennato in fase introduttiva, è un’operazione che consente di rilevare una attività che già esiste, prendendone il controllo. Non esistono limiti ai settori commerciali: il subentro, infatti, può essere effettuato per qualsiasi tipologia di business. Ma quali sono gli oneri ed i costi? Nel caso degli oneri, l’imprenditore subentrante e l’attuale proprietario dell’azienda devono presentare un contratto all’interno del quale si specifica il passaggio di proprietà o di gestione dell’asset. Infine, per quanto concerne i costi, il subentro generalmente passa dal pagamento di una somma stabilita in seguito ad una valutazione, svolta da un esperto del settore.
Primi passi per subentrare in un’attività
Informarsi, sempre e comunque: più informazioni si acquisiscono sull’attività, più si è in grado di effettuare una scelta ponderata. Una valutazione ben definita di potenzialità di business e di rischi è possibile farla infatti solo a partire da una buona analisi dell’azienda. Siti web come Icribis permettono di ottenere direttamente online le info sulle aziende, in modo tale da poter conoscere nel dettaglio la situazione finanziaria dell’impresa che si sta per acquisire evitando così qualsiasi sorpresa negativa. Ma va anche sottolineata l’importanza delle ricerche di mercato, perché la conoscenza di un settore è determinante per comprendere se quell’azienda è l’azienda giusta per penetrarlo.
Subingresso: come regolarsi col fisco?
Il subingresso rimescola le carte, dunque dovrete gioco forza mettervi in regola col fisco, aprendo una Partita Iva, e sincerandovi di avere con voi tutti i permessi necessari per l’apertura di un locale a fini commerciali, oltre ovviamente ai documenti relativi all’iscrizione presso il Registro delle Imprese. Inoltre, per adempiere alle pratiche burocratiche per il subentro dovrete avere pazienza e informarvi presso il comune, considerando che ogni comune ha il suo iter.
Subentro su aree pubbliche: come funziona?
Il subentro su aree pubbliche è una situazione molto diversa, perché in questo caso bisogna necessariamente presentare al Comune un documento noto come SCIA (segnalazione di inizio attività). Questo può avvenire sia per tutte le professioni commerciali di tipologia A, sia per quelle di tipologia B. Ad ogni modo, è sempre il caso di informarsi con i riferimenti normativi.
Con il via dal 28 agosto al fermo biologico per il compartimento sambenedettese dopo quello scattato a fine luglio per Pesaro e Ancona scatta in tutte le Marche lo stop alla pesca. Il fermo durerà fino all'8 ottobre.
Questo dovrebbe essere l'ultimo anno di applicazione dell'attuale formula di fermo, che secondo Coldiretti Impresapesca si è rivelata ''fallimentare''. L'auspicio dell'associazione è che dal 2018 ''si possa mettere in campo un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie. Con il blocco totale delle attività, aumenterà come sempre il rischio di ritrovarsi nel piatto pesce straniero''. (Ansa)
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di dare un ulteriore supporto a chi vive nelle zone terremotate del centro Italia e si trova a pagare un finanziamento per un immobile ormai non più recuperabile come abitazione. A tale scopo è stato stanziato unplafond di 20 milioni di euro per cancellare mutui prima casa di immobili crollati o inagibili al 100%.
L’iniziativa si inserisce nel contesto di una serie di provvedimenti attivati sin da subito dopo il sisma a favore delle zone terremotate: moratoria dei finanziamenti a privati e imprese con la sospensione di oltre 5.350 mutui; plafond di 250 milioni di euro per la ricostruzione e il ripristino di edifici danneggiati; polizza vita ‘Vicino a te’ a favore dei minori che hanno perso uno o entrambi i genitori con un capitale garantito fino a 300.000 euro.
Il nuovo plafond è destinato ai privati titolari di mutui prima casa e residenti, alla data del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016, e 18 gennaio 2017 in uno dei Comuni individuati dalla Legge n. 229 del 15.12.2016 e Legge n. 45 del 7 aprile 2017.
I criteri di selezione per chi farà domanda fanno riferimento alla situazione dell’immobile danneggiato – che deve essere la prima casa di residenza e risultare inagibile al 100% - e alle condizioni sociali del cliente. La domanda di accesso ai beneficidel plafond, con la documentazione completa, deve essere presentata nelle oltre cento filiali selezionate del Gruppo Intesa Sanpaolo dal 26 giugno 2017 al 29 settembre 2017.
Il processo prevede la cancellazione del debito residuo comprensivo di quota capitale e interessi (anche di mora).
Per imprenditori e professionisti, inoltre, Intesa Sanpaolo ha attivato spazi gratuiti di coworking in 9 filiali, destinati a chi ha bisogno di strumenti per continuare la propria attività professionale.
Le filiali con zone di coworking sono a Porto Sant’Elpidio (via Cavour), Ascoli Piceno (via Napoli), Villa Rosa di Martinsicuro (via Roma 505), Civitanova Marche (largo San Francesco 11E), San Benedetto del Tronto (piazza Matteotti), Foligno (corso Cavour 36), Terni (corso Tacito 49), Spoleto (via Felice Cavallotti 6), Norcia (corso Sertorio 35).
Il ristorante "Il nido dell'aquila" di Renzo Budassi a Monte Cavallo, esercizio a conduzione familiare, a qualche mese dall'inaugurazione dell'8 aprile scorso, a seguito della chiusura forzata del ristorante causata dagli eventi sismici che lo scorso anno hanno interessato la zona, ha finalmente ingranato la marcia.
Dopo i primi mesi di difficoltà a seguito del sisma, pare sia tornato più "forte" di prima. Ha ripreso a proporre piatti tipici marchigiani (fettuccine al castrato, ravioli al tartufo, pappardelle al cinghiale, salumi locali..) continuando così a vantare un'ottima cucina tradizionale e abbondante. Non a caso infatti vi è una grande affluenza.
I titolari, sempre sorridenti e cordiali, fanno in modo che la clientela si senta a proprio agio in un clima decisamente familiare. Sin dai primi mesi successivi al sisma si sono attrezzati con una cucina mobile potendo così continuare a cucinare per i terremotati e per le forze dell'ordine.
"Non è stato facile abituarsi al cambiamento e, a volte ancora ci manca il vecchio locale in cui tutto ebbe inizio - afferma la moglie di Budassi - ma nonostante ciò siamo soddisfatti. Anzi, la mole di lavoro è anche aumentata: avendo un locale un po' più grande è stato possibile aggiungere qualche coperto. Ci siamo rimboccati le maniche sin dall'inizio riuscendo così a trarre qualcosa di positivo anche da questa tragica esperienza".
La famiglia Budassi è sicuramente un esempio di grande forza di volontà per le tante famiglie che stanno cercando di ripartire: dimostrazione lampante che la montagna è viva e vuole continuare a vivere.
Prosegue mercoledì 23 agosto l'iniziativa “Un'estate al Mare” promossa dall'associazione “Centriamo” insieme all'Amministrazione comunale, un progetto che coinvolge i negozi del centro durante i saldi estivi.
Per l'occasione, ci saranno allestimenti, musica e i colori del mare e dell’estate in tutte le vie coinvolte.
L’iniziativa abbraccia corso Umberto I, corso Dalmazia, corso Matteotti, corso Vittorio Emanuele, vialetti nord e sud, via Trento, via Duca degli Abruzzi, viale Vittorio Veneto.
Per info: 335.1307181 – centriamocivitanova@gmail.com
L’ufficio Servizi Sociali del Comune di San Severino Marche informa che dal 2 settembre al 31 ottobre potranno essere presentate, su apposito modulo, le domande di sostegno per l’inclusione attiva (Sia) nelle aree del sisma.
Il Sia è una misura di sostegno economico concesso alla popolazione residente nei Comuni colpiti dagli eventi sismici del 24 agosto e del 26/30 ottobre 2016.
L’art. 10 del decreto 8/2017 (norme e interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici) ha infatti istituito uno specifico intervento di sostegno alle fasce deboli della popolazione ai fini della mitigazione dell’impatto del terremoto sulle condizioni di vita, economiche e sociali delle fasce deboli della popolazione purché residenti in uno dei Comuni coinvolti dagli eventi sismici.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia, ha quindi individuato le modalità di concessione della prestazione con uno specifico Decreto.
Il richiedente ai sensi dell’art.10, comma 2, del Decreto legge 9 febbraio 2017, n.8, deve risultare in possesso dei seguenti requisiti:
-essere residente e stabilmente dimorante da almeno due anni in uno dei Comuni di cui all’allegato 1 alla data del 24 agosto 2016 ovvero in uno dei Comuni di cui all’allegato 2 -bis alla data del 18 gennaio 2017;
-trovarsi, al momento della richiesta e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, in condizione di maggior disagio economico identificato dal valore Isee ovvero dell’Isee corrente pari o inferiore a € 6.000.
L’Isee è calcolato escludendo dal computo dell’indicatore della situazione patrimoniale, il valore del patrimonio immobiliare riferito all’abitazione principale o agli immobili distrutti e dichiarati totalmente o parzialmente inagibili ed a quelli oggetto di misure temporanee di esproprio. Costituiscono trattamenti considerati nel calcolo Isee le seguenti prestazioni godute a seguito degli eventi sismici: contributo Cas, indennità di sostegno del reddito dei lavoratori, trattamenti di integrazione salariale.
A Macerata gli imprenditori artigiani lavorano 224 giorni per pagare i tributi e 141 per i propri consumi personali: nel 2017 le piccole e medie imprese maceratesi pagano il 61,5% di tasse (il peso complessivo del fisco nel 2016 era il 61,2%), potendo contare su un reddito disponibile di 19.256 euro, 126 euro in meno dell’anno scorso e 981 in meno rispetto al 2011.
Domani, 11 agosto 2017, sarà il Tax Free Day cioè il giorno della liberazione dalle tasse: una data da segnare sul calendario quella in cui gli artigiani maceratesi smettono di lavorare per il fisco e iniziano a guadagnare per se stessi e la propria impresa.
“Tra i problemi che impediscono lo sviluppo delle imprese italiane pesa senza dubbio l’elevata pressione fiscale complessiva sul reddito – dice il presidente CNA Macerata Giorgio Ligliani – soffriamo dell’iniqua distribuzione del carico fiscale, a svantaggio delle imprese e, in particolare, delle piccole imprese personali. Per questo come CNA chiediamo maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro, di invertire la tendenza a trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli e usare in modo intelligente la leva fiscale per aumentare la domanda interna”.
Sono i dati rilevati da “Comune che vai, fisco che trovi”, il Rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle Pmi, nel quale Macerata si piazza all’ottantesimo posto nella classifica delle 135 città italiane analizzate dall’osservatorio.
Il Direttore Generale Luciano Ramadori spiega: “Il Centro Studi CNA ha analizzato un’azienda tipo, con un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di 175 mq, con 4 operai più un impiegato, con ricavi pari a 431mila euro e 50mila euro di reddito. In questo quadro Macerata si piazza all'80° posto nella classifica nazionale per pressione fiscale, nelle Marche è indietro a Fermo, Ascoli ed Ancona posizionate tra il 41° e 45° posto e davanti a Pesaro che con il 62,5 % di pressione fiscale si pone al 95 posto. Occorre porsi l'obiettivo insieme alla città capoluogo di ridurre questa pressione fiscale”.
Con la consegna delle guide ai ristoratori, avvenuta con un evento dedicato agli operatori di settore lo scorso martedì presso il bar ristorante Torquati, è giunta ormai al termine la distribuzione delle 20.000 copie de La Provincia a Tavola, Guida alla ristorazione del territorio maceratese. Il progetto di Confartigianato Imprese Macerata, giunto alla seconda edizione, racchiude e presenta in un unico opuscolo il meglio della ristorazione, dei pub, delle enoteche e degli agriturismi della nostra provincia, e propone quest’anno ben 95 attività ricettive, suddivise per zona geografica (mare, collina e montagna).
La distribuzione è capillare nell’intero territorio provinciale: la maggior parte delle copie è stata infatti consegnata direttamente ai locali coinvolti (dove potrete quindi non solo assaggiare la qualità del cibo ma anche reperire direttamente la guida); ben 8.000 volumi saranno poi presenti in tutte le sedi Banca Marche della Provincia (ora Gruppo UBI), partner del progetto. Con l’occasione Confartigianato ringrazia ancora una volta le altre due aziende che hanno sostenuto il progetto, Oro della Terra e Distilleria Varnelli.
La Provincia a Tavola è poi disponibile sia nelle sedi Confartigianato che negli uffici del Turismo di molti Comuni, visto anche il carattere informativo dell’opuscolo, molto utile anche a tutti coloro (stranieri e non) che nella nostra Provincia sono in vacanza. Un’attenzione particolare nella distribuzione è stata poi data agli eventi, soprattutto quelli di promozione del territorio: molte copie sono state infatti distribuite anche durante gli ultimi concerti di RisorgiMarche, così da rendere esplicito quel connubio tra cultura, qualità ed enogastronomia che caratterizza la nostra terra.
Tutti gli enti pubblici sono impegnati nell’incremento dei servizi telematici e non sfuggono a questo imperativo categorico neppure le Camere di commercio che da tempo hanno razionalizzato numerose funzioni rendendo inutile l’accesso degli utenti direttamente alle sedi degli uffici sia centrali che periferici.
E’ per questo che la Camera di commercio di Macerata dal 23 marzo 2016 non ha più la sede secondaria di Tolentino e le imprese della zona hanno tutte aderito all’accesso telematico ai servizi di commercio estero. Nell’intento di promuovere presso le imprese esportatrici i servizi telematici per i certificati d’origine e gli altri atti per l’estero, fin dal febbraio 2016 l’ente camerale ha attivato un servizio di corriere gratuito che recapita i documenti direttamente in azienda, servizio che è stato prorogato fino al 31 dicembre 2017.
Tenendo presente tutto ciò la Giunta della Camera di commercio di Macerata ha deliberato che, facendo seguito alla consueta chiusura estiva della sede distaccata di Civitanova (operativa presso gli uffici comunali di piazza XX Settembre per il rilascio dei documenti per l’estero e di certificati e visure del registro imprese) fissata dal 7 al 31 agosto, la stessa resti chiusa definitivamente a partire dal 1° settembre.
La riduzione degli sportelli fisici è una conseguenza obbligata della nuova normativa di riforma delle Camere di commercio che impone la riduzione degli spazi nell’ottica di risparmi di spesa che possono originarsi dalla digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Le imprese esportatrici che si recano ancora fisicamente presso la sede di Civitanova possono consultare le pagine del sito dedicate ai servizi telematici e prenotare un appuntamento con i funzionari camerali per un breve corso di formazione (ai numeri 0733.251293/251205 o alla mail telemaco@mc.camcom.it).
Per quanto riguarda il rilascio di documenti del registro imprese (certificati, visure, copie atti) sono in funzione sportelli decentrati presso vari uffici comunali ed associazioni di categoria. In proposito consultare la pagina servizi decentrati del sito camerale.
Siamo ormai sempre più vicini al clou delle ferie estive e potrebbero riscontrarsi possibili problematiche legate alle attività che sono di pubblica utilità la cui chiusura potrebbe creare più di un problema a cittadini e turisti.
Per attenuare gli effetti delle chiusure Confcommercio Marche Centrali ha voluto sensibilizzare le aziende per favorire l'incontro tra domanda e offerta: "L'obiettivo è – commenta il direttore di Confcommercio Marche Centrali prof.Massimiliano Polacco –, avere una città a misura di cittadino e di turistaanche nei giorni in cui tradizionalmente c’è una diminuzione di aperture".
Il lavoro di Confcommercio Marce Centrali viene anche supportato da uno studio Fipe-Confcommercio secondo cui la maggior parte dei pubblici esercizi italiani resterà aperta nel mese che segna il picco della stagione turistica (ben l'89% dei ristoranti e il 72,1% dei bar percentuale che si pone in leggera crescita rispetto allo stesso mese dello scorso anno). Anche per quanto riguarda i grandi e medi centri urbani non si preannunciano sostanziali variazioni, come dimostrato dal fatto che solo nel 10% dei comuni capoluogo le amministrazioni hanno predisposto un programma di aperture minime garantite dei pubblici esercizi. Nel resto dei comuni le aperture e chiusure verranno regolate dalla normale dinamica di mercato e dalla volontà di ogni singolo imprenditore.
Anche quest’anno gli acconciatori e le estetiste di Confartigianato Imprese Macerata sono stati protagonisti, per la terza edizione consecutiva, dell’evento “ Backstage Show Confartigianato Benessere”, organizzato nell’ambito della Notte dell’ Opera maceratese, un evento spettacolare in cui i professionisti del benessere hanno portato la propria abilità in pedana mostrando le loro creazioni al pubblico e realizzando acconciature e make – up in tema rosso oriente, interpretati poi da splendide modelle sotto le luci della passerella.
<La “Notte dell’Opera” – ha detto Rosetta Buldorini – Presidente Provinciale Estetiste Confartigianato - appuntamento annuale in cui la città diviene palcoscenico diffuso per spettacoli e attività dedicati all’opera ed alla musica lirica, è un evento unico nel suo genere arrivato alla sesta edizione e che porta a Macerata 40mila persone in una sera: una straordinaria occasione di visibilità per le imprese di Confartigianato Benessere >.
Nella suggestiva location in piazza della Libertà, i parrucchieri e le estetiste hanno creato acconciature e make – up spettacolari, in linea con il tema scelto per la serata, quindi oriente, ispirandosi alle opere in cartellone, “Turandot”, “Madama Butterfly” ,“Aida” e Shi, ed in linea con il colore ufficiale della serata, quindi il rosso, che è stato il filo conduttore delle splendide creazioni che acconciatori ed estetiste hanno realizzato nel corso dell’evento attraverso la loro creatività ed abilità professionale. Il tema Oriente è stato interpretato dalle imprese di Confartigianato con molte sfaccettature diverse, rivisitando il tema della geisha con una miriade di proposte stilistiche originali ed insolite: ventagli, ombrellini e persino lanterne di paillettes sono state protagoniste delle acconciature spettacolari dello show, mentre i colori e le simbologie dell’oriente hanno colorato i make – up delle splendide modelle che hanno sfilato in passerella dopo essere state protagoniste dei lavori in pedana.
< Essere presenti come Confartigianato Benessere ad eventi del calibro della Notte dell’Opera, che suscitano grandissima partecipazione ed interesse da parte del pubblico, come è successo anche quest’anno, è per le nostre imprese un’ importante occasione per promuovere la propria immagine e professionalità> - <Ha detto Eleonora D’Angelantonio, Responsabile Benessere Confartigianato Imprese Macerata, che ha coordinato l’evento - < Un’ occasione questa, che ha centrato a pieno gli obiettivi che ci eravamo proposti, ma anche uno spettacolo brillante, grazie alla scelta di mostrare “ a porte aperte” il backstage di lavoro delle nostre imprese del benessere, che hanno “svelato” una parte dei piccoli e grandi trucchi del mestiere. Il futuro del settore passa infatti anche per la capacità di cogliere le opportunità del mercato oltre che per l’aggiornamento: per farlo ci stiamo impegnando, oltre che nella promozione di eventi, anche nella programmazione di attività formative, convegni, e fiere di settore in Italia e all’estero, attività strategiche per permettere alle nostre imprese di crescere professionalmente ed essere sempre più competitive ed all’avanguardia>.
I saloni di parrucchieri che hanno parteciperanno all’evento sono: Idols Hair Salon (Macerata), Igor Style (Tolentino), I Vecchioli (Macerata), Ivan e Amleto (Monte San Giusto), Nada Evolution ( Macerata), New look – Maria (Morrovalle), SalonRelax Parrucchieri (Corridonia). I centri estetici che prenderanno parte alla serata sono invece: Antares (Macerata), Benè Estetica (Montecassiano), Caramel Estetica ( Macerata), Chiara Moneta Dermopigmentazione Visagistica ( Civitanova M.), Estetica Rossana ( Chiesanuova di Treia) e Punto Donna ( Recanati).
Partner dell’evento sono stati invece Beauty Progress e Sinergy, collaboratori ufficiali 2017 di Confartigianato Benessere, la Sartoria Teatrale Arianna e la C.J. Love Fashion Clothes per gli abiti, e la Cecchetti Arredamenti per gli arredi.
Pochi giorni fa il Commissario Straordinario per la Ricostruzione, Vasco Errani, ha firmato una nuova ordinanza riguardante la rimodulazione delle modalità di selezione delle imprese interessate a partecipare ai bandi di gara per i lavori relativi agli edifici scolastici.
Lo scarso numero di imprese partecipanti ai bandi pubblici, come sottolineato da Errani, è infatti un problema effettivo che va però ricondotto al fatto che spesso, tra le imprese da sorteggiare per le gare d’appalto, ci sono molte aziende fuori Regione che rinunciano a partecipare proprio a causa di difficoltà oggettive, quali la distanza, la diseconomicità e le molteplici difficoltà nell’organizzazione del personale.
Confartigianato a tutela e supporto delle proprie imprese e soprattutto per velocizzare le fasi della ricostruzione post sisma, torna di nuovo sul tema con una proposta che risolverebbe anche il problema dell’esiguo numero di richieste di partecipazione ai bandi sollevato dal Commissario Errani.
Come previsto dalla Legge 45/2017 all’art.2, per l'affidamento delle opere di urbanizzazione, primaria e secondaria, connesse alla realizzazione delle strutture abitative d'emergenza (SAE), ovvero le cosiddette “casette”, le stazioni appaltanti possono derogare la scelta delle imprese per la partecipazione alle gare d’appalto pubbliche, anche nell'ambito degli elenchi regionali.
Accogliendo la proposta del Commissario Errani relativamente agli edifici scolastici che punta anche ad accelerare i processi della ricostruzione post sisma, Confartigianato chiede quindi che venga applicato lo stesso principio di deroga previsto dalla citata Legge, indistintamente per tutte le opere di ricostruzione pubblica, riservando gli inviti alle gare, se non alle sole imprese della Regione, almeno ad un 50% di esse.
“Come appurato infatti dai risultati del nuovo progetto di Confartigianato “Imprese per la Ricostruzione” – afferma il Presidente provinciale, Renzo Leonori - ci sono moltissime aziende pronte per la ricostruzione, ne contiamo ben 300, numero in continuo aumento. Aziende locali, iscritte all’Anagrafe Antimafia, in regola con tutti i requisiti previsti, che non avrebbero nessuna delle difficoltà invece riscontrate dalle imprese fuori regione, e che vogliono ripartire e far ripartire il nostro territorio”.
Per i possessori di obbligazioni subordinate emesse dalle quattro banche poste in risoluzione a novembre 2015, ossia Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Carichieti è finalmente operativa la possibilità di accedere all’arbitrato per ottenere il rimborso delle obbligazioni subordinate azzerate all’indomani della risoluzione.
Tutti coloro che non hanno potuto presentare istanza di rimborso forfettario, potranno ora aprire la procedura di arbitrato presentando apposita istanza all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione).
Le istanze potranno essere presentate entro 4 mesi dalla data dell’11 luglio, ossia entro l’11 novembre 2017.
L’Adiconsum Marche con il proprio Centro Giuridico anche in questo caso è pronta ad assistere tutti i risparmiatori coinvolti che vorranno presentare istanza di accesso alla procedura arbitrale.
Per ottenere il risarcimento sarà necessario dimostrare l’avvenuta violazione da parte delle quattro banche degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza previsti dal TUF al momento della sottoscrizione e del collocamento delle obbligazioni subordinate.
Potranno presentare l’istanza gli “investitori” che siano:
persone fisiche, imprenditori individuali, anche agricoli e coltivatori diretti o i loro successori mortis causa;
il coniuge, il convivente more uxorio, i parenti entro il secondo grado, che abbiamo acquisito il possesso delle obbligazioni subordinate a seguito di trasferimento inter vivos.
Permane la necessità che le obbligazioni siano state acquistate nell’ambito di un rapporto negoziale diretto con la Banca in Liquidazione che li ha emessi.
La camera arbitrale dovrà emettere la propria decisione, il “Lodo arbitrale” entro 120 giorni dall’assegnazione del Ricorso, termine che può essere prorogato per un massimo di 90 giorni in presenza di particolari esigenze.
L’Adiconsum Marche è a disposizione di tutti gli investitori interessati che potranno rivolgersi alle proprie sedi:
Ancona: 071/2832101 – ancona@adiconsum.it
Macerata: 0733/4075212- macerata@adiconsum.it
Ascoli Piceno: 0736/24951- ascoli@adiconsum.it
Pesaro: 0721/370104 – adiconsumpesaro@virgilio.it
Fermo: 0734/60971 – fermo@adiconsum.it.
Si è svolta venerdì scorso l’Assemblea generale delle imprese dell’autotrasporto merci aderenti a Confartigianato Trasporti, nel corso della quale si è discusso su alcuni aspetti d’interesse per la categoria e contestualmente sono stati eletti il direttivo Provinciale, il Presidente e i Vice-Presidenti della stessa.
Il Presidente uscente Emanuele Pepa, socio dell’azienda familiare “Pepa Group” che dal 1952 si occupa di trasporti eccezionali, sollevamenti e logistica operando trasporto nazionale ed internazionale, è stato confermato per altri 4 anni e sarà affiancato dai due Vice-Presidenti Giampaolo Calcabrini di Recanati e Giuliano Tartabini di Macerata.
Gli altri componenti del direttivo sono: Beruschi Gianluca (Montecosaro) e Silla Paolo (Civitanova Marche) delegati regionali, Farroni Stefano (Pollenza), Sampaolesi Josè (Corridonia), Viola Francesco (Treia), Ciccioli Demetrio (Corridonia), Llannaj Leonidha (Sant’Elpidio a Mare), Cegna Richard (Pollenza).
La mobilitazione delle imprese iniziata con il TIR Lumaca svoltosi il 18 marzo scorso ad Ancona, che ha visto la partecipazione di quasi 200 veicoli pesanti che hanno percorso le vie del capoluogo di Regione per protestare su alcuni provvedimenti non ancora approvati dal Governo, ha segnato uno spartiacque importantissimo per la categoria.
Sono venuti alla luce infatti, alcuni provvedimenti contenuti nella Manovrina fiscale (decreto legge 50), come il divieto di riposo in cabina, la regolamentazione distacco dei conducenti di imprese estere in regime di cabotaggio, lo stanziamento di risorse economiche, la decontribuzione degli autisti internazionali per l’anno 2016 concessa in regime di aiuti de minimis, e le spese non documentate per i titolari che guidano personalmente il veicolo.
Molti di questi provvedimenti vanno verso la tutela degli operatori italiani rispetto alle imprese straniere, specie quelle dell’Est Europa, che sostengono costi d’esercizio e tassazione molto più bassi e quindi operano in regime di concorrenza sleale sul nostro territorio nazionale.
Nel corso del direttivo è stato dato ampio spazio all’approfondimento della richiesta di risarcimento collettivo verso le case costruttrici di veicoli pesanti, per il periodo dal 17 gennaio 1997 al 18 gennaio 2011. Il risarcimento a cui le imprese di autotrasporto merci conto proprio e conto terzi, hanno diritto ad ottenere, deriva dall’infrazione di gran parte delle case costruttrici di veicoli nell’aver fatto “cartello” sulla fissazione dei prezzi e sugli aumenti dei prezzi lordi degli autocarri in tutta Europa.
Confartigianato Trasporti ha messo in campo una vera e propria “Class Action” a cui le imprese possono aderire e avanzare così la richiesta di rimborso per l’acquisto di ciascun veicolo nuovo effettuato nel periodo succitato.
Altra questione affrontata dalle imprese presenti all’Assemblea, è stata quella del difficile reperimento di autisti professionisti in questo periodo: infatti per i conducenti anziani prossimi alla pensione non c’è alcun ricambio generazionale, soprattutto perché l’acquisizione della patente professionale e della Carta di Qualificazione del Conducente da parte di aspiranti giovani conducenti è un costo elevato. Si pensi che occorrono circa 5.000 euro per diventare autisti professionali, e non tutti si possono permettere tale investimento. A tal proposito il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori ha avviato un nuovo progetto finalizzato al finanziamento a livello nazionale del rilascio di 2.500 patenti a giovani candidati.
Con la pubblicazione dei decreti attuativi da parte del governo e del Fondo Interbancario si apre la fase delle procedure arbitrali attraverso le quali i possessori di obbligazioni subordinate delle quattro banche “risolte” (Banca dell’Etruria, Banca Marche e le Casse di Risparmio di Ferrara e Chieti), che non hanno avuto accesso al “rimborso forfettario”, potranno presentare domanda di rimborso per i titoli azzerati.
La procedura arbitrale sarà gestita dall’ANAC, con una corsia preferenziale per le persone più anziane e per chi ha subito le perdite più ingenti. All'arbitrato ANAC potranno ricorrere tutti coloro che non hanno partecipato alla procedura semplificata per il rimborso forfettario (perché non avevano i requisiti di reddito e di patrimonio mobiliare per ottenere il rimborso forfettario dell’80% o perché hanno scelto la procedura arbitrale per farsi riconoscere l’intero valore delle obbligazioni in loro possesso).
L’accesso al risarcimento è legato al riconoscimento della responsabilità delle quattro banche nella collocazione delle obbligazioni subordinate, per la violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza previsti dal testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria.
La procedura si concluderà con un “lodo” del Collegio Arbitrale entro centoventi giorni dalla data della domanda; tale termine potrà essere prorogato per i casi più complessi fino ad un massimo di ulteriori 90 giorni. Come sempre la Federconsumatori è al fianco dei risparmiatori per l’esercizio dei loro diritti e per l’assistenza necessaria all’attivazione delle procedure arbitrali.
Per approfondire le varie problematiche è indetto per giovedì 3 agosto alle ore 17 presso la Sala Riunioni CGIL Macerata (sede provinciale Piediripa) un incontro pubblico nel corso del quale saranno forniti i chiarimenti riguardanti la procedura di arbitrato.
All’incontro parteciperanno il presidente Regionale della Federconsumatori Gianni Santori e l’avv. Esildo Candria che si occuperà del patrocinio dei ricorsi.
Il 15 febbraio 2017 il Parlamento europeo ha dato il proprio consenso alla conclusione del Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA), Accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada - firmato il 30 ottobre 2016 - che si pone come obiettivi fondamentali: procedere alla progressiva liberalizzazione degli scambi assicurando alle merci dell’altra Parte il trattamento disposto a livello nazionale; avviare un’attività di riduzione o soppressione reciproca dei dazi doganali sulle merci originarie dell’altra Parte; assicurare l’astensione dall’adozione o dal mantenimento in vigore di divieti o restrizioni all’importazione merci dell’altra Parte o all’esportazione alla vendita per l’esportazione di merci destinate al territorio dell’altra Parte.
A questo proposito, c'è stata una presa di posizione netta di Giampiero Feliciotti, presidente della Unione Montana dei Monti Azzurri da sempre a difesa del mondo agricolo e delle eccellenze e delle tipicità locali. Cosa ne pensa di questo accordo?
"Il CETA è un accordo a natura mista per la cui entrata in vigore è necessaria la ratifica da parte di ciascuno Stato membro secondo le rispettive disposizioni nazionali. In Italia è in corso di approvazione la legge di ratifica. In realtà a fronte dei presunti benefici attesi, il CETA introduce sostanzialmente un meccanismo di acritica deregolamentazione degli scambi e degli investimenti che non giova alla causa del libero commercio e pregiudica in modo significativo la qualità, la competitività e l’identità del sistema agricolo nazionale. Per tali ragioni tutti i Sindaci nei loro consigli comunale hanno deliberato la loro contrarietà in accordo con Coldiretti affinchè tutti i Parlamentari si ribellino a questa corbelleria che uccide la produzione italiana chiedendo loro di non votare a favore della ratifica dell’Accordo e di impedirne l’entrata in vigore in via provvisoria, nella direzione di ragioni di scambio improntate alla democrazia economica ed alla salvaguardia dei diritti dei consumatori e delle imprese".
Per rafforzare il diniego , lunedi 24 il Consiglio dell’Unione Montana ha unanimemente votato il documento a tutela di tutto il territorio.
Il Canada è il 12° partner commerciale più importante dell'Unione europea. L’Unione europea è, per il Canada, il secondo partner commerciale dopo gli Stati Uniti e rappresenta quasi il 10% del suo commercio estero. Il volume degli scambi di merci tra Unione europea e Canada raggiunge quasi 60 miliardi di euro l’anno;
l’Italia importa dal Canada 1,2 milioni di tonnellate di grano duro ed esporta in Canada circa 23.000 tonnellate di pasta soltanto, vale a dire circa l’1,4% delle esportazioni mondiali di pasta che ammontano ad oltre 1 milione e seicentomila tonnellate l’anno; - l’abbattimento istantaneo e quasi totale dei dazi attiva, inoltre, significativi flussi di importazione competitiva sotto il profilo dei prezzi, ma con scarsi standards qualitativi e di sicurezza, a fronte della mancanza di un sistema di regole che tuteli i consumatori e che assicuri evidenza e trasparenza sull’origine delle materie prime.
Le motivazioni alla base della proposta affondano le loro radici in due terreni:
1. uno di natura economica, legato alla difesa delle imprese agricole nazionali ed alla tutela ed allo sviluppo del made in Italy, modello di sviluppo, coesione territoriale e crescita, per il Paese e per la comunità;
2. il secondo, di natura valoriale, legato al bene comune. All’entrata in vigore dell’accordo, infatti, la cooperazione regolamentare determinerà la graduale eliminazione delle regole che, nei diversi settori della sanità pubblica, della sicurezza degli alimenti, della protezione dei consumatori e dell’ambiente possono essere ritenuti di ostacolo alla libertà del commercio. E per questo che Coldiretti Macerata chiede alla S.V. di voler inserire nell’ordine del giorno del primo Consiglio/Giunta Comunale utile un punto relativo alla discussione ed alla condivisione dell’azione di Coldiretti per un commercio libero e giusto e per un’Europa libera dal CETA.
- all’entrata in vigore dell’Accordo è previsto l’annullamento di circa il 98% di tutte le tariffe dell’Unione europea, ma, d’altra parte, la cooperazione regolamentare conduce alla graduale eliminazione delle regole che, nei diversi settori della sanità pubblica, della sicurezza degli alimenti, della protezione dei consumatori e dell’ambiente, possono essere ritenuti di ostacolo alla libertà del commercio;
- il CETA non soddisfa i fondamentali obiettivi ed esigenze di trasparenza; nell’Accordo e nello strumento interpretativo, non sono indicate le modalità pratiche con cui gli Stati potranno continuare a legiferare senza interferire con la materia Politica commerciale comune;
- il CETA conduce ad un sistema di competizione selvaggia e senza limiti; - con l’eliminazione dei dazi si crea un uniforme piano di scambio ed una comune piattaforma di competizione transatlantica, tra le imprese agricole europee e nordamericane, in cui queste ultime risultano avvantaggiate dalla enorme dimensione industriale e dalla completa asimmetria regolatoria che consente alle stesse di beneficiare di significative economie di scala e di ridotti costi di produzione conseguenti ai bassi standard produttivi e di sicurezza normativamente imposti;
- nel CETA non vi è nessuna clausola che comprenda il tema dei diritti dei lavoratori;
- il CETA semplifica e vanifica il complesso sistema di regole di produzione, di protezione della qualità e dell’ambiente vigente a livello comunitario e nazionale, rispondendo all’unico criterio cogente della facilitazione commerciale ed affidando valutazioni e giudizi di conformità e responsabilità, in modo permanente, a più di una decina di Commissioni apposite create dal Trattato e sottratte allo scrutinio giurisdizionale, tecnico e parlamentare, sia di livello comunitario, sia nazionale. - sul fronte dell’export agroalimentare, all’Italia sono riconosciute appena 41 indicazioni geografiche a fronte di 291 Dop e Igp registrate; con la conseguente rinuncia alla tutela delle restanti 250 ed impatti gravissimi sul piano della perdita della qualità del nostro made in Italy; - la tutela delle indicazioni geografiche riconosciute non impedisce l’uso on Canada di indicazioni analoghe, per coloro che abbiano già registrato o usato commercialmente tale indicazione (sono compresi nell’eccezione formaggi, carni fresche e congelate e carni stagionate). In sostanza, si potrà continuare a vendere “prosciutto di Parma” canadese, in coesistenza con quello DOP italiano. - contemporaneamente, il CETA consente le “volgarizzazioni” legate ai nomi dei prodotti tipici dell’italian sounding (ad esempio, il Parmesan) e la convivenza sul mercato con le denominazioni autentiche dei nostri prodotti. La combinazione del principio della «fabbricazione sufficiente» con il criterio del codice doganale, inoltre, rende, di fatto, impossibile l’evidenza dell’origine del prodotto; - per alcuni prodotti (asiago, fontina, gorgonzola) è consentito in Canada l’uso degli stessi termini, accompagnato con “genere”, “tipo”, “stile” e da una indicazione visibile e tangibile dell’origine del prodotto, fatto salvo il caso dei prodotti immessi sul mercato prima del 18 ottobre 2013, che possono essere commercializzati senza alcuna indicazione;
- il CETA introduce l’applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie e fitosanitarie che consente di ottenere il mutuo riconoscimento di un prodotto e che, quindi, permetterà ai prodotti canadesi di non sottostare a nuovi controlli nei Paesi in cui verranno venduti, dimostrandone l’equivalenza con quelli commercializzati dalla controparte. Tale meccanismo risulta molto rischioso per la salute e per i consumatori, considerando che in Canada sono impiegate un numero rilevante di sostanze attive vietate in Unione europea, tra cui, a titolo di esempio, il glifosato in fase di pre-raccolta del grano, proibito in Italia. Inoltre, in Canada vi è un diffuso impiego di ormoni negli allevamenti, non consentito in Italia".
- il CETA introduce un sistema di cooperazione regolatoria che potrebbe portare Governi ed imprese a sindacare direttamente in ambito arbitrale qualsiasi misura che leda la “libera concorrenza”. Un sistema, tra l’altro, che investe anche il tema degli Ogm con ripercussioni inevitabili sul “principio di precauzione”; - l'Unione Europea e i suoi partner dovrebbero orientarsi verso politiche commerciali multilaterali e bilaterali al servizio dell'interesse generale, della qualità dello sviluppo, della cooperazione tra paesi e aree regionali.
I sapori delle Marche e le atmosfere culturali di Futura Festival si sono incontrati nell’evento Food & Wine che delizierà il gusto e l’olfatto dei presenti fino a domenica 30 luglio. Quattro noti chef marchigiani e i vini delle cantine Fontezoppa per dare il via alla Kermesse gastronomica. Già la prima sera è stato un successo di pubblico.
Nel cortile dell’ex liceo, file interminabili per il Panino di maialino allo spiedo di Errico Recanati del ristorante “Andreina” di Recanati. Stessa postazione anche per lo chef del ristorante “Signor te ne ringrazi” di Montecosaro Michele Biagiola, che ha deliziato i palati con la sfiziosissima Pizza con pesca saturnia, salsiccia e portulaca (pianta). Pienone per le prodezze culinarie di Paolo Mazzieri, il brillante chef del ristorante civitanovese “Mangia”. Il bellissimo chiostro S. Francesco ha invece ospitato Rosaria Morganti de “Due Cigni” (Montecosaro), dove la gente ha riempito i tavoli e goduto di questo luogo ameno e raccolto.
A tutti gli chef abbiamo chiesto quale sia per loro il piatto del futuro. Per Biagiola (Signor te ne ringrazi) è il piatto che onorerà la sostenibilità degli ingredienti del prodotto. A suo parere bisogna prima pensare a cosa mangiare poi produrre affinché si mantenga la qualità. Invoca la “dieta del mezzadro” che consiste nel non abuso di certi cibi a scapito di altri, mangiare cose semplici è il diktat e quello che ci offre la terra a seconda della stagione, così come facevano i nostri nonni che si cibavano solo di ciò che avevano a disposizione. Ci saluta così: “Mi dedico ad una cucina poco elaborata, poco ruffiana, bastano elementi semplici che esaltino la materia prima. Il mio piatto top è la patata lessa”.
Grande assente giustificato (per il ristorante “Andreina” pieno) Errico Recanati che ci concede la sua risposta per telefono. Il piatto del futuro per lo chef è quello in cui si abbinano il gusto del passato alla tecnica moderna. Ciò si traduce in una cucina elaborata, ma senza esasperazioni, che riporti i sapori dell’infanzia e ci mantenga in contatto col nostro territorio. Per lo chef di Recanati quei sapori sono la maggiorana e il rosmarino, di cui le campagne marchigiane sono ricche e che non mancano mai nei suoi piatti. “Bisogna dedicarsi alla cucina marchigiana nel rispetto di quello che sono le Marche” dice. L’esempio di una cucina in cui si fondono passato e modernità è la sua Faraona che viene cotta a 35 cm dal fuoco e solo dalla parte della pelle, aromatizzata con radici e aceto di lamponi. Per lasciare che rimanga avvolta in una crosta croccante è coperta da una sorta di cappello di alluminio, una specie di campana che Recanati ha ideato anche per altre sue specialità come la Pernice e le Ostriche cotte alla brace. Per la Morganti del ristorante “I due cigni” il cibo del futuro è una pietanza in cui ci sia la verità, quella dei ragionamenti sani, delle usanze autentiche, del territorio e della tecnica che deve avere un’etica e seguire una filosofia ecosostenibile.
“La cucina può essere elaborata, ma senza futili esibizionismi. In quanto chef, mi piace fare e disfare ma con un prodotto che mantenga le sue caratteristiche e la qualità. La moda la metabolizzo e la contestualizzo nella realtà marchigiana dei miei piatti”. Lo show ci attende nei locali dell’ex pescheria dove lo staff del ristorante “Mangia” di Civitanova ha allestito un vero bistrot elegante, pieno di fiori e di oggetti da cucina tra cui lo chef ma anche i commensali ritrovano la dimensione del ristorantino della vacanza, delle serate spensierate. Padrone di casa Paolo Mazzieri che abbiamo il privilegio di incontrare mentre sta preparando una novità del suo menù. Lo chef diventa un giocoliere, destreggiandosi fluidamente tra fornelli e piatti. I clienti lo osservano con cupidigia mista a curiosità in piedi davanti alla sua “consolle” in attesa del risultato. Sta preparando le mezze maniche shakerate e ci spiega i segreti della ricetta, ma anche l’essenza della qualità che va mantenuta alta nei piatti del passato e in quelli dell’avvenire. Per la pasta bisogna mantenere i tempi giusti di cottura che sono 9 minuti e 15 secondi. E’ il metodo Cadrega, vale a dire “siediti e aspetta” perché bisogna recuperare il tempo e imparare a non ingurgitare i cibi. In padella solo olio extravergine di oliva ricco di polifenoli. Bisogna inoltre rispettare la stagionalità e, nei barattoli pronti per shakerare la pasta, sono stati sminuzzate zucchine, aggiunti pomodori concassé, sbucciati e privati dei semi e ancora pesche saturnia, mandorle, ricotta vaccina emulsionata con erbe aromatiche e sbilanciata verso la salvia, lime grattugiato. La pasta, appena scolata, è passata in padella solo con olio extravergine, poi versata nei barattoli in vetro contenenti gli ingredienti di cui sopra e shakerata una volta chiusi i recipienti. Infine, il contenuto di ogni barattolo è versato in un piatto e spolverato di pecorino dolce delle nostre terre. Ci dice Mazzieri: “L’idea di shakerare la pasta nasce per evitare la mantecatura in padella, per mantenere i sapori degli ingredienti che chiusi nel recipiente non disperdono la loro aroma e per divertire il pubblico diventando una sorta di chef-barman”.
(di Raffaella D'Adderio)
Confindustria Macerata da anni promuove e favorisce il processo di internazionalizzazione sia con iniziative che con sostegni economici volti ad accompagnare azioni per orientare le imprese verso i mercati esteri.
Organizza fiere e workshop per favorire contatti con personalità di riferimento dei Paesi esteri che possano poi essere incentivati a visitare i nostri territori e a diffondere ed incoraggiare le nostre attività economiche.
Ecco perché ci siamo sentiti in dovere di segnalare quello che per noi rappresenta uno dei tanti aspetti della burocrazia che ingessa ed appesantisce lo sviluppo dell’economia, dando poi un’immagine della nostra Italia che di certo non aiuta il processo di promozione del territorio all’estero, nonostante siamo il secondo Paese manifatturiero in Europa.
All’Aeroporto di Falconara qualche giorno fa è arrivato con il suo aereo privato un importante buyer dell’Arabia Saudita invitato da alcuni nostri imprenditori con i quali doveva accordarsi per alcuni ordini. In più aveva espresso il desiderio di visitare la nostra Regione (che, soprattutto in questo momento, a seguito del sisma ha più che mai necessità di farsi apprezzare e promuoversi…).
E’ atterrato alle 18 circa ma alle 19.10 gli imprenditori che lo attendevano non sapevano ancora dove fosse quando lui stesso ha chiamato per informarli che era stato fermato dalla Guardia di Finanza poichè aveva contanti per 10.200 euro e, la somma massima consentita è di 10.000 euro. Pertanto è stato soggetto a verbale.
Alla fine tutto si è risolto ma il buyer si è giustamente indispettito manifestando la sua irritazione per il tempo perso e per il modo in cui era stato accolto.
Noi, come Confindustria, siamo i primi a chiedere che ci siano norme ferme e chiare e a pretendere il rispetto delle stesse ma, di fronte a chi arriva nel nostro Paese per concludere affari commerciali di grande impegno economico, che è incuriosito dalla bellezza dei territori e che vorrebbe potenziare i contatti con gli imprenditori locali, non è carina un’accoglienza simile in quanto potrebbe costituire un deterrente per un eventuale futuro ritorno…
Di certo il nostro Paese, già considerato dagli stranieri poco attrattivo per gli investimenti ed il business, sia per l’instabilità politica che per i tempi biblici degli iter burocratici, non è aiutato nell’opera di promozione che tanti di noi stanno portando avanti, da atteggiamenti scorretti poichè occorrerebbe valutare ogni singola situazione e inserire ciascuna persona nel contesto in cui si muove.