"Nell’esprimere il nostro profondo cordoglio e la vicinanza alle famiglie delle vittime, ai feriti, agli amministratori comunali e alla cittadinanza, dei territori colpiti dall’alluvione, crediamo, a fronte di questi tragici avvenimenti, indispensabile richiamare, tutti, ad una riflessione seria e profonda su ciò che abbiamo il dovere di fare". A dichiararlo, in una nota, è il presidente di Confindustria Macerata, Sauro Grimaldi, a pochi giorni dalla tragedia causata dall'alluvione nelle Marche.
"La nostra è indubbiamente una regione fragile dal punto di vista geologico, è vero che c’è un cambiamento climatico, mondiale, in atto, ovviamente non è possibile fare in modo che non ci siano più terremoti e alluvioni, si può e si deve però fare in modo che gli effetti di tali fenomeni metereologici siano mitigati fino al punto da non essere di impatto" chiarisce Grimaldi.
"Da tempo avevamo sollevato il problema del dissesto idrogeologico redigendo anche un documento in cui sono state indicate le priorità degli interventi - ricorda -, costituendo inoltre, insieme alle altre associazioni di categoria, una cabina di regia che sta lavorando sull’analisi e proposte per la prevenzione di questi fenomeni".
"Il dramma che stiamo vivendo impone la scelta di dare precedenza ad azioni che non sono più procrastinabili, come la manutenzione degli argini, la pulizia dei letti dei fiumi, oltre che di avviare operazioni strutturali come canali di scolo e terreni adibiti a "sfogo" per le acque, indispensabile inoltre che ci siano procedure veloci per contrastare la troppa burocrazia che spesso rallenta le progettazioni", aggiunge il presidente di Confindustria.
"Il tema della messa in sicurezza idraulica e idreogeologica del territorio è strettamente collegato alla salvaguardia delle comunità e del nostro tessuto produttivo, l’estrema imprevedibilità e violenza dei cambiamenti climatici rende primario questo tipo di intervento - spiega Grimaldi -. Non possiamo sempre agire sull’emergenza e trovarci in maniera ricorrente a vivere tragedie terribili".
"Diventa imperativo oggi più che mai fare squadra tra tutti gli attori del territorio, chiediamo ai consorzi di bonifica, che spesso hanno difficoltà nella realizzazione degli interventi programmati per ragioni che non riusciamo a capire, di impegnarsi ad effettuare in tempi rapidi le operazioni indispensabili per mettere in sicurezza la nostra regione, altrimenti, risulta ragionevole chiedersi qual è la loro utilità così come sono ora", commenta in maniera aspra il presidente di Confindustria.
"Occorre dotarsi inoltre di una strumentazione giuridica più flessibile e veloce per coniugare le esigenze di programmazione e di rispetto dell’ambiente con l’esecuzione degli interventi di salvaguardia e tutela - prosegue -.Serve prevedere una procedura d’urgenza: continuiamo a ripetere che a situazioni eccezionali ed emergenziali occorra rispondere con regole e strumenti derogatori e urgenti, soprattutto per l’affidamento degli incarichi professionali per la progettazione degli interventi e per la scelta delle imprese e per l’effettuazione delle gare per l’esecuzione delle opere".
"La preoccupazione non esenta la nostra provincia, che è collocata tra due fiumi, il Chienti ed il Potenza, una tragedia, come quella del Misa, costituisce per noi un pericolo reale, da prevenire e da evitare in modo assoluto. L’appello che faccio è di lavorare insieme per salvaguardare il nostro magnifico territorio che in questo momento è in ginocchio, un territorio già duramente colpito dal sisma e penalizzato da un sistema di infrastrutture carente sia a livello viario che ferroviario" conclude Grimaldi.
Nella splendida cornice di Borgo Lanciano si è tenuto l’incontro "Pianoforte, 7 note di armonia manageriale", organizzato dalla Piccola Industria di Confindustria Macerata, un importante momento di approfondimento per le imprese del territorio intervenute numerose.
"Pianoforte" è un libro che nasce da un’idea geniale di Carlo Massarini, conduttore televisivo, e di Ivano Scolieri, artista delle arti visive, i quali durante l’incontro hanno dato vita ad una straordinaria e coinvolgente esposizione su come si possa unire il mondo del lavoro a quello della musica.
Massarini e Scolieri, con un collegamento via web di Sergio Caputo, compositore-musicista, hanno guidato i presenti in una specie di "viaggio" in cui ogni singola nota ha assunto una dimensione manageriale.
La serata è iniziata con il saluto di Sauro Grimaldi, presidente di Confindustria Macerata, mentre il Presidente della Piccola Industria, Paolo Ceci, nel suo intervento introduttivo ha sottolineato come in un momento complesso, qual è quello attuale, sia indispensabile cercare mezzi e modalità utili anche su più fronti, mettere in atto cioè qualsiasi strumento possa aiutare nell’organizzazione e nella comunicazione dei vari processi aziendali, per consentire alle imprese di affrontare e superare le difficili situazioni.
All’alba dell’ultimo decreto “Aiuti Ter” varato il 16 settembre, il pensiero che si possa tirare un generale sospiro di sollievo sembra essere piuttosto pleonastico: famiglie e imprese italiane, infatti, sono più che consapevoli che la nuova misura servirà senz’altro a mettere una pezza (l’ennesima) sui vari rincari, ma anche che non basterà ad esorcizzare il sempre più realistico spettro della recessione.
Nella provincia di Macerata, come nel resto della regione Marche e dell’Italia, si respira ormai da mesi una forte aria di incertezza rispetto alla quale i vari imprenditori (piccoli e medi soprattutto) cercano costantemente - loro malgrado - di scendere a patti. Auspicando una soluzione che, però, potrebbe non giungere in tempo: anzi, per qualcuno siamo persino fuori tempo massimo.
A sostenerlo è Marco Ragni, figlio del fondatore Lino e oggi amministratore delegato della Fatar srl, azienda nata nel 1956 come piccolo laboratorio artigianale per la produzione di tasti per fisarmoniche e oggi leader mondiale in quella di strumenti musicali (in particolare, tastiere per pianoforti e sintetizzatori). Visitando gli uffici e le catene di montaggio all’interno della sede - situata nella zona industriale di Squartabue (Recanati) - l’a.d. ha raccontato del suo ‘esordio alla guida’ nel 2008 (nel pieno della crisi finanziaria), dei risvolti inaspettati della pandemia, e spiegato perché dovremmo prepararci al peggio in vista dell’inverno 2022.
“Gli anni d’oro dell’azienda sono stati senz’altro quelli a cavallo fra i ’60 e i ’70 - afferma - e oggi contiamo circa 75 operai qui nelle Marche più altri 170 nella sede di Tunisi. Il processo di delocalizzazione per noi è stato necessario a seguito della crisi del 2008, permettendoci di rilanciare l’intera macchina produttiva e tornare ad essere competitivi sul mercato: del resto, un patrimonio culturale legato agli strumenti musicali come quello che abbiamo qui da noi non potremmo trovarlo da nessun’altra parte”.
Una grande tipicità, dunque, che va ad unirsi a tutte le altre puramente marchigiane: e che (ahinoi!) le ultime politiche regionali e nazionali non hanno saputo tutelare a dovere. “Gli eventi legati alla pandemia hanno scosso il paradigma precedente del mercato e della produzione - continua l’a.d. di Fatar - che oggi si sono tradotte sempre più in caro vita e caro energia. Già nel 2010, dalle stanze di Confindustria, alcuni di noi imprenditori avevano avvisato i politici del fatto che l’Italia fosse il primo paese al mondo per dipendenza energetica, e che si dovesse progettare una soluzione prima che fosse troppo tardi. Ma non siamo stati ascoltati”.
Tornando ai giorni nostri, è di una vera e propria emergenza nazionale quella di cui oggi si parla a più riprese; e rispetto alla quale i vari governi succedutisi nelle ultime due decadi hanno saputo fare ben poco per scongiurarla. “Viviamo una stagione lunga vent’anni - spiega Ragni - di rincorsa al consenso a breve termine. E che stiamo pagando ancora in termini di instabilità, ritardi sugli interventi, rincari e mancanza di manodopera (visto che anche i giovani si specializzano in altri settori e vanno via da qui). E’ facile toccare la sensibilità delle persone quando si è sotto elezioni, ma questo è un chiaro sintomo di ciò che la politica ha perduto di vista: ovvero la propria funzione di organismo lungimirante e capace di fare il bene del paese.
“L’Italia ha vissuto per troppo tempo sugli allori del boom economico”, conclude l’amministratore delegato. “Ora, con l’inflazione che continua a crescere (siamo al 9%), l’erosione dei margini finanziari delle aziende, e il progressivo calo del potere d’acquisto delle famiglie, dovremo fare fronte a una situazione ben più grave di quella del 2008. Chiunque salirà al governo dopo il 25 settembre dovrà sedersi al tavolo con noi imprenditori ed elaborare un vero piano strategico che sappia contenere quella che ormai è una piena inevitabile. E, in un secondo momento, rilanciare il paese”.
Di seguito, il servizio:
Il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini ha convocato per oggi una giunta straordinaria cui hanno preso parte il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, il vicepresidente Mirco Carloni, collegati dalle zone alluvionate, e l’assessore al bilancio e alla ricostruzione Guido Castelli oltre al presidente di Unioncamere Andrea Prete.
La seduta straordinaria dell'esecutivo camerale è stata organizzata d'urgenza per una prima verifica del numero delle imprese direttamene toccate dall'alluvione, almeno dei comuni più danneggiati, e per valutare le scelte e gli interventi più ponderati da realizzare a beneficio del tessuto economico colpito dall'ennesima calamità.
In attesa di una più precisa stima di danni e priorità è stata già attivata una linea di sostegno a valere sui fondi nazionali camerali per i primi interventi di soccorso e ripresa delle comunità imprenditoriali più danneggiate di un milione di euro, che sarà gestita in collaborazione con la regione Marche.
Il Presidente Acquaroli ha sottolineato la "violenza dei fenomeni che hanno portato a danni ingentissimi su un’area molto vasta in una tragica sovrapposizione di eventi". "Le prime misure messe in campo andranno costruite poi dentro un quadro di interventi più generale e strutturato via via che la situazione sarà più definita", ha aggiunto.
Il Presidente di Camera Marche Sabatini spiega: " Da una prima ricognizione si evidenziano 20.000 imprese coinvolte nel disastro di cui la metà collocate nei comuni più colpiti". "In questi giorni di ripresa autunnale di attività, eventi fieristici, incontri formativi e informativi, è doveroso fermarci e porgere in via prioritaria la nostra attenzione al danno e alle esigenze dei nostri imprenditori" ha proseguito.
"Per prima cosa c'è la vicinanza allo strazio di famiglie ancora in attesa di esiti di ricerche, subito dopo la volontà di supportare bene e velocemente le imprese danneggiate tanto duramente. Gli imprenditori non hanno più tempo né energia. Parliamo di filiera istituzionale da alcuni mesi: anche in questo drammatico frangente essere insieme con Regione e Unioncamere, e con tutto il sistema associativo marchigiano, ci consente di intervenire in maniera più forte, celere e mirata" ha concluso Sabatini.
"Il rincaro del costo dell’energia rischia di scatenare una bomba sociale. I lavoratori del settore privato potrebbero arrivare a pagare il prezzo della crisi energetica due volte, la prima con l’aumento delle bollette di luce, gas e all’incontrollato aumento generale dei prezzi, la seconda vedendosi decurtati la retribuzione con la messa in cassa integrazione". È l’allarme del segretario generale della Fim Cisl Marche Mauro Masci, nel segnalare come alcune aziende del settore stiano "dando segnali di cedimento".
"Dopo la pausa estiva, la ripresa produttiva nel settore della metalmeccanica risulta preoccupante e difficoltosa, il caro bollette, l’aumento del costo delle materie prime rischia di causare problemi irreversibili alle aziende del settore e non solo, e come per la crisi del 2008, stiamo ricevendo molte richieste di cassa integrazione, in particolare dalle piccole e medie imprese", sottolinea Masci.
Per la Fim Cisl occorrono provvedimenti urgenti sia a livello centrale che regionale a sostegno dei lavoratori e delle imprese, e non limitare gli interventi solo ed esclusivamente alla politica dei bonus.
"La politica non può pensare solo alla campagna elettorale fatta di slogan attraenti e promesse irrealizzabili, deve affrontare con atti concreti questa fase delicata a sostegno del tessuto industriale del paese e della nostra regione - sottolinea e conclude Masci -. Come Fim Cisl siamo molto preoccupati, non possiamo affrontare i prossimi mesi con il rischio di vedere azzerati gli effetti della contrattazione aziendale con ulteriori perdite di salario e la relativa tassazione agevolata, e correre il rischio di perdere posti di lavoro con l’espulsione dalle aziende degli over 50 meno professionalizzati".
Lo scorso giugno, l’assemblea generale dei Comuni, con voto favorevole unanime, ha ratificato la nomina di nuva direttorice del Cosmari srl di Brigitte Pellei che da circa un mese è entrata in servizio assumendo ufficialmente il nuovo incarico.
È prevista una assunzione a tempo pieno a tempo determinato, per tre anni, con affiancamento nei primi mesi, fino al 30 novembre 2022, da parte del direttore uscente Giuseppe Giampaoli che nel frattempo sta anche svolgendo la funzione di presidente del Consiglio di amministrazione.
La neodirettorice generale Pellei è stato presentato alla stampa nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sala riunioni del Cosmari alla presenza del presidente Giampaoli e dei componenti del CdA.
“Sono felice di presentare il nuovo direttore generale Brigitte Pellei - ha sottolineato il presidente Giuseppe Giampaoli - . Sono certo che la scelta dell’Assemblea e del CdA sia stata quella giusta per la competenza e le qualità che Pellei ha dimostrato in sede di selezione e, soprattutto, con le sue precedenti esperienze lavorative”.
“Il destino ha voluto che a presentare il mio sostituto sia proprio io nella nuova e del tutto temporanea veste di presidente facente funzione. Di questo ringrazio i sindaci, che hanno sempre sostenuto questa società anche nei momenti difficili, e che ancora una volta riposto fiducia nel sottoscritto”.
“Ringrazio anche i miei collaboratori di tutti questi anni, che hanno contribuito a rendere grande ed importante questa società e, con loro, anche tutti i dipendenti che ogni giorno operano con dedizione al loro compito importante di tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Un buon lavoro alla collega Pellei”.
“Rivestire questo ruolo in una azienda così importante nelle Marche mi riempie di soddisfazione e di orgoglio – ha detto l’Ingegner Brigitte Pellei - . Figlia di padre marchigiano ho vissuto in questa regione ed in particolare nella provincia di Macerata per 18 anni e con gioia ritorno in una terra che ho sempre frequentato e presentato a tante persone”.
“La voglia è di far bene e di dare un contributo in un contesto molto critico per l’ambiente quale quello della gestione dei rifiuti, che fornisce continui stimoli di ricerca e sviluppo per il miglioramento nella gestione per le generazioni future”.
“L’azienda che mi trovo a rappresentare – ha proseguito Pellei - è una realtà che negli anni ha saputo gestire nel territorio provinciale uno sviluppo in crescita sia in termini di impianti che di persone e che in tale contesto è riuscita a sostenersi e fornire ottimi servizi. Sostituisco una direzione solida e consapevole che ho l’onore di avere accanto all’inizio del mio percorso per fornirmi collaborazione e memoria storica”.
“Colgo l’occasione per un saluto a tutti i dipendenti molti dei quali non ho ancora il piacere di conoscere personalmente ma che ringrazio per il lavoro che svolgono ogni giorno convinta che i risultati vengono raggiunti grazie alla serietà e alla competenza delle persone che lavorano all’interno di qualsiasi organizzazione".
"Ringrazio il Cda e tutti i comuni soci per la fiducia riposta nella mia persona che mi permette di prendermi carico di questo ruolo in un periodo di transizione ecologica così rilevante a livello nazionale e internazionale”.
Brigitte Pellei, laureata in ingegneria per l’Ambiente e il Territorio presso l’Università di Bologna, indirizzo georisorse, dal 2011 ha coordinato il Servizio Idrico Integrato della Secam spa gestore unico della Provincia di Sondrio per un bacino di circa 182 mila abitanti.
Ha lavorato, come libero professionista, per la Asl di Sondrio presso il servizio di sicurezza negli ambienti di lavoro e come responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Nel corso degli anni, sempre come libero professionista ha prestato attività per società di consulenza su temi ambientali e di sicurezza sul lavoro con particolare riferimento ai settori acqua e rifiuti.
Nel corso dell’attività lavorativa ha partecipato a tavoli tecnici regionali e di filiera. La formazione continua è stata negli ultimi anni focalizzata oltre agli aspetti di aggiornamento obbligatorio in tema di sicurezza, verso aspetti ambientali e gestionali riferiti al settore idrico e al settore rifiuti fino alla frequentazione della Scuola di Alta Formazione per la transizione ecologica diretta da Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Nel corso degli anni ha partecipato a diversi convegni nazionali sui temi di specifico interesse anche in qualità di relatore.
Dopo la riunione tenutasi a Civitanova Marche, l'associazione commercianti sangiustesi ha deciso di aderire alla manifestazione di Roma contro il "caro energia e caro carburante" promossa da imprenditori e lavoratori dei comparti pesca, agricoltura, trasporti e commercio per il prossimo 10 settembre.
I commercianti evidenziano "l'esorbitante impennata dei prezzi dell'energia elettrica oramai divenuti insostenibili. Rispetto a luglio 2021 si sono registrati nel 2022 incrementi del 300% netto sulle bollette delle botteghe o attività energivore".
Nel dettaglio: 'La Rosa dei venti hotel' è passata da 4900 euro (luglio 2021) a 15000 euro (un +310%); 'La Bottega alimentari' da 1717 euro (luglio 2021) a 4758 euro (un +315%); 'Lo Sfizio macelleria' da 500 euro (luglio 2021) a 1500 euro (un +300%); 'Le Logge bar' da 1200 euro (luglio 2021) a 3680 euro (un +310%) e 'Il Pineta bar' da 1717 euro (luglio 2021) a 4758 euro (un +280%).
"Questa situazione non è più sostenibile - sostiene il presidente Cicchitelli - e sta portando le attività locali al collasso. Oltre a partecipare alla manifestazione di Roma, intendiamo stigmatizzare questa situazione, condannare questo aumento ingiustificato dei prezzi dell'energia, lanciare un grido d'aiuto a favore delle piccole botteghe locali e invitare chi ha responsabilità pubblica e di governo a muoversi subito per frenare l'aumento dei prezzi (energia e carburante) e ribassarli, inoltre chiediamo ristori per tutte le attività coinvolte in questo martirio".
Chiara Ferragni non fa più parte del cda di Tod's come membro indipendente, anche se resta membro del consiglio di amministrazione. Per l'azienda marchigiana guidata da Diego Della Valle sono "venuti meno i requisiti di indipendenza" dell'imprenditrice-influencer, entrata nel consiglio di amministrazione del gruppo nell'aprile 2021.
Una scelta legata a motivi pubblicitari come spiega il cda di Tod's. In una nota, si informa infatti di aver "preso atto della dichiarazione resa dal consigliere Chiara Ferragni in ordine al venire meno, in capo alla stessa, dei requisiti per poter essere qualificata indipendente ai sensi dell’art. 148 del Tuf e dell’art. 2, Raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance, in ragione di una prestazione occasionale di servizi pubblicitari a favore della Società - resa previo parere del Comitato Opc -, e non potendosi aprioristicamente escludere che, in futuro, si presentino altre opportunità di collaborazione".
Il cda di Tod's, si legge ancora, "ha conseguentemente effettuato le verifiche di propria competenza, e appurato il venir meno del requisito di indipendenza in capo a Chiara Ferragni, la quale non è membro di alcun comitato endoconsiliare".
Intanto l'azienda chiude il semestre in utile e torna a crescere. Nei primi sei mesi del 2022, il fatturato consolidato del Gruppo Tod’s ammonta a 467,5 milioni di Euro, in crescita del 17,4% rispetto al primo semestre 2021. "I ricavi sono tornati a valori superiori a quelli del 2019 - ha commentato Della Valle -. Grazie all’andamento dei ricavi, il semestre ha registrato un miglioramento anche nella redditività operativa. Siamo soddisfatti di questi risultati, che confermano l’apprezzamento per l’eccellente reputazione dei nostri marchi e per l’alta qualità dei nostri prodotti".
"Peraltro, guardiamo con attenzione l’andamento dei mercati internazionali, attualmente difficili e ricchi di incognite, sia sotto il profilo economico che geo-politico - ha aggiunto il presidente -. Prestiamo, quindi, la massima attenzione all’evoluzione dei costi legati all’energia, alla logistica e alle materie prime. Riteniamo altresì prioritari la razionalizzazione e l’efficientamento della rete distributiva e lo sviluppo del canale omnichannel, con l’obiettivo di una crescita dei fatturati like-for-like e a più alto margine".
Il caro energia sta causando effetti che riguardano sia le imprese che le famiglie. La corsa inarrestabile dei prezzi delle materie prime energetiche e un’inflazione che ormai tende a superare l’8% in gran parte determinata proprio dalle tensioni sulle materie prime causate dalla guerra in Ucraina, si sta abbattendo sui bilanci delle imprese con un aumento del conto energia che diventa sempre più insostenibile.
Questa situazione di emergenza sta comprimendo i già bassi margini operativi di molte aziende, in precedenza indebolite dalla recessione attraversata nelle prime due fasi della pandemia e ora con il rischio di portare al rallentamento, se non addirittura alla chiusura, di tante attività con potenziali pesanti conseguenze di ordine sociale oltre che economico-finanziario.
"Purtroppo c’è un settore che prima degli altri è entrato in una spirale prima negativa e ora recessiva ed è quello agroalimentare". A dirlo è Federico Maccari, vicepresidente di Confindustria Macerata e Presidente della Sezione Agroalimentare.
"Proprio in questi giorni decorre ormai un anno dall’avvio del momento più buio del dopoguerra in questo settore – ricorda – che è cominciato con l’impennata del prezzo del grano duro raccolto nel 2021, per una sottoproduzione determinata da fattori climatici sfavorevoli in Canada e Stati Uniti e tali da influenzare pesantemente anche la quotazione del grano duro prodotto in Italia, ed è proseguita con l’aumento del prezzo dei carburanti, che ha fatto impennare i costi di produzione degli imballaggi e quelli per la logistica e il trasporto, culminando poi adesso con gli insostenibili costi energetici figli di derive speculative da parte dei produttori ed esportatori di gas".
Eppure il conflitto russo-ucraino, pur nella sua drammaticità, non avrebbe dovuto avere effetti così dannosi sul sistema economico europeo, italiano e marchigiano almeno del settore agroalimentare.
L’importazione da quei paesi riguarda pochi prodotti. Russia e Ucraina producono il 12% delle calorie scambiate nel mondo: il 75% dell’olio di girasole, il 29% dell’orzo, il 28% del grano tenero, il 15% del mais ma avrebbe potuto essere assorbito reperendo quei prodotti su altri mercati se non fosse che alcuni giganti come la Cina, non avessero fermato l’esportazione di alcuni di quegli stessi prodotti in maniera protezionistica.
"In sintesi – spiega Maccari – in una situazione di 'crisi controllata' sarebbe dovuto accadere anche per l’import ciò che si sta verificando per l’export dei nostri prodotti individuando nuovi mercati, alternativi a quelli sotto embargo, e invece la situazione si è complicata ulteriormente ed ora sta degenerando".
I dati infatti evidenziano tutt’altro scenario e uno shock strutturale del mercato. La situazione congiunturale ha portato ad un aumento generalizzato dei prezzi al consumo perché la domanda è rimasta alta ma l’offerta è crollata.
Rispetto al 2021 si registra un aumento medio del prezzo dei generi alimentari del 9,4%, con rincari più considerevoli negli oli alimentari di semi (+70,2%), burro (+22,6%) e pasta (+16,6%) eppure i costi di produzione sono stati ribaltati solo in minima parte sui consumatori anche per le resistenze della Gdo a rivedere i listini.
"Gli aumenti sono rimasti in carico alle aziende produttrici che si trovano di fronte a un bivio: sostenere l’onere dei costi energetici (e non solo) ormai fuori controllo e auspicando in un serio, tempestivo ed efficace intervento delle istituzioni nazionali e comunitarie come attività indispensabile a salvaguardare la continuità dell’attività operativa aziendale, oppure sospendere la produzione lasciando inevasi gli ordini in portafoglio come già hanno cominciato a fare alcuni ma le cui fila si ingrossano ogni settimana con conseguenze sull’occupazione, sul potere di acquisto, sull’intero sistema economico e quindi sui conti pubblici che fanno temere per la tenuta dell’intero sistema Paese".
"I consumi energetici delle produzioni agricole e alimentari in Italia si attestano ad un totale di 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti all’anno pari a oltre l’11% dei consumi energetici industriali totali del nostro Paese. Il comparto alimentare richiede ingenti quantità di energia per i processi di produzione, trasformazione, conservazione, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro e per questo, visti i numeri dei consumi, è facile comprendere quanto incidano i rincari sulla gestione delle aziende e quindi sui costi finali dei prodotti, che se non scaricati sui prezzi portano inevitabilmente a pesanti perdite economico finanziarie", spiega Maccari.
"Non possiamo quindi aspettare l’insediamento di un nuovo governo, se i costi dell’energia proseguono su questi valori e trend e quindi se non troviamo un intervento diretto e sostanzioso di riduzione dei costi da parte delle istituzioni nazionali o europee, il rischio è di compromettere uno dei settori più importanti e strategici per il nostro Paese, per il made in Italy, la nostra filiera agroalimentare, che tutto il mondo ci invidia" conclude il vicepresidente di Confindustria Macerata.
Una collaborazione tutta marchigiana che vede TooA Spa (Fabriano) al fianco di Fratelli Guzzini Spa (Recanati): l’azienda leader nella produzione di oggetti di design per la casa di uso quotidiano - con oltre cento anni di storia alle spalle - già distributore per la food tech start-up specializzata nel gelato espresso in Francia ed Austria, apre ufficialmente le porte in tutti i migliori casalinghi premium sui territori esteri.
“La collaborazione con Fratelli Guzzini - ha dichiarato Giulio Camillo Zuccoli, Ceo di TooA - rappresenta per TooA una grande opportunità per poter diffondere la nostra filosofia oltre i confini italiani. Per compiere questo importante passo abbiamo scelto un partner italiano, marchigiano, con una grande storia alle spalle e con cui condividiamo valori quali italianità e innovazione”.
“Ho sempre creduto - ha aggiunto dichiara Domenico Guzzini, presidente della Fratelli Guzzini - nelle partnership con aziende che condividono i nostri stessi valori: l’italianità, la forte relazione con il proprio territorio di origine, l’attenzione all’estetica senza rinunciare alla funzionalità dei prodotti e che fanno dell’innovazione e della ricerca i motori del proprio sviluppo. TooA è un progetto in cui abbiamo creduto sin dall’inizio e siamo davvero orgogliosi di essere al fianco di questa realtà per divulgare fuori dai confini nazionali, attraverso store specializzati e prestigiosi, un nuovo modo di gustare e conoscere il gelato, uno dei patrimoni gastronomici italiani.”
Il gruppo Rainbow acquisisce "Poliarte: Accademia di belle arti e design". Attiva ad Ancona dal 1972 e con una forte vocazione all’internazionalizzazione e alla ricerca, l’Accademia rappresenta un "bacino di creatività e nuovi talenti per le produzioni Made in Italy" afferma Iginio Straffi, fondatore e guida di Rainbow, uno dei maggiori gruppi indipendenti del sistema audiovisivo italiano.
L’operazione si inscrive in una precisa strategia del gruppo orientata alla formazione e all’innovazione. "Ci sono molte possibilità di crescita per la creatività e le produzioni italiane che abbiano l’ambizione di parlare alla platea dei pubblici mondiali puntando su innovazione e qualità" conferma Straffi "Ma la creatività va nutrita: è necessario che le aziende investano nella formazione delle nuove leve Made in Italy. Quello tra Poliarte e noi rappresenta un passaggio di testimone, l’ottimo lavoro svolto in questi anni dalla squadra di Giordano Pierlorenzi non potrà che essere valorizzato ancora di più per affrontare le grandi sfide della nostra epoca digitale, nella creazione di nuovi talenti".
Il gruppo si distingue per l’offerta di contenuti forti e Ip globali come le celeberrime Winx da cui è stata tratta la serie "Fate – The Winx Saga" di enorme successo su Netflix (giunta alla seconda stagione), 44 Gatti, Pinocchio and friends, A Classic Horror Story e l’atteso debutto di MarmaidMagic.
Questa la scelta che ha portato Rainbow a divenire un player importante nel panorama dell’intrattenimento mondiale, in grado di competere sul mercato internazionale creando e distribuendo produzioni a tutto tondo con nuovi generi per tutte le fasce di target: bambini, famiglie, young adult e adulti. Una produzione che ora potrà essere alimentata anche grazie alle nuove professionalità con elevato know how formate presso Poliarte, Accademia di Belle arti e Design di Ancona.
Come spiega il direttore dell’Accademia Giordano Pierlorenzi: "Il design per Poliarte non è una metodologia statica, uno stile definito a priori, ma è animato da una continua spinta a migliorare e internazionalizzarsi. Da qui la vicinanza al mondo di imprese, la collaborazione con realtà come Good Year e Barilla e i numerosi premi raccolti dalla fondazione nel 1972. L’ingresso di Rainbow, che segue una collaborazione già avviata, ci offre un nuovo orizzonte nel quale indirizzare e affinare le capacità creative dei nostri studenti, aprendo un promettente sbocco professionale per i designer in un settore industriale, quello dell’intrattenimento, in forte espansione".
Il Gruppo Rainbow opera già da anni in ambito educational, nel quale ha quindi accumulato considerevole esperienza, grazie all’attività di due realtà interne al gruppo. La prima è Rainbow Digital Entertainment Academy: l’unica scuola italiana, attiva da oltre dieci anni, ad essere inserita all’interno di uno studio di produzione internazionale - Rainbow CGI (computer-generatedimagery) – che mette a confronto gli studenti con professionisti, commesse e metodi di lavoro legati alle più grandi produzioni dell’intrattenimento mondiale, da Jurassic World a Star Wars.
Grazie all’incontro con docenti di altissimo livello, tutti esperti affermati della computer grafica, forma ogni anno un centinaio di nuovi professionisti nell’ambito dell animazione, computer grafica, effetti speciali, videogame, architettura e scenografia digitale. Oltre il 95% degli studenti trova impiego entro un anno dal termine degli studi, alcuni all’interno del gruppo Rainbow stesso e altri in aziende leader del settore come DoubleNegative, Framestore, ILM, Ubisoft Milan e Rockstar Games.
La seconda è “Liberi Reggiomonte International School”, una scuola materna in provincia di Loreto che ha raggiunto i 70 iscritti annuali in cinque anni di attività e impronta il suo metodo educativo sulla creatività, il bilinguismo, la musica, l’espressione artistica e la psicomotricità. "Il talento delle persone – conclude Iginio Straffi – è un formidabile patrimonio per le aziende ed è stato parte essenziale del successo di Rainbow negli ultimi 25 anni. Sulle persone e, in particolare, sui giovani continueremo ad investire per tagliare i tanti traguardi che ancora attendono l’industria dell’intrattenimento italiana sulla scena internazionale".
L’acquisizione di Poliarte è, quindi, un nuovo tassello nella strategia di investimento in ambito educational del Gruppo Rainbow: uno dei maggiori gruppi indipendenti del sistema audiovisivo italiano che è protagonista di tutta la filiera – dalla produzione alla distribuzione – oltre che del management artistico con l’agenzia Moviement, parte del Gruppo e che rappresenta oltre cento artisti tra attori, sceneggiatori, registi e nuove promesse.
Mentre i costi energetici salgono e l’inflazione spinge i prezzi al rialzo, il costo del petrolio sembra aver inforcato un trend discendente che potrebbe beneficiare imprese e famiglie.
Geopolitica, Economia e Petrolio
Quando la Russia ha invaso l'Ucraina la scorsa primavera, gli esperti di energia prevedevano che il prezzo del petrolio avrebbe potuto raggiungere i 200 dollari al barile, un prezzo che avrebbe mandato i costi di spedizione e trasporto nella stratosfera e messo in ginocchio l'economia globale.
Ora i prezzi del petrolio sono più bassi di quando è iniziata la guerra, essendo scesi di oltre il 30% in appena due mesi.Le notizie di un rallentamento dell'economia cinese e di un taglio dei tassi d'interesse cinesi hanno fatto scendere ulteriormente i prezzi, fino a meno di 90 dollari al barile.
Secondo alcuni esperti, i prezzi del petrolio potrebbero scendere ancora menzionando i seguenti fattori:
- la Cina ha ridotto le sue importazioni di greggio nel terzo trimestre;
- la fine della stagione estiva potrebbe ridurre la domanda di benzina;
- le preoccupazioni per un rallentamento economici;
- l'abbondanza di offerta
Il petrolio greggio è una delle materie prime più richieste e i due tipi di petrolio più scambiati sono il Brent e il West Texas Intermediate (WTI). I prezzi del greggio riflettono la natura volatile e liquida del mercato, oltre al fatto che il petrolio è un punto di riferimento per l'attività economica globale.
Social Media e fiducia dei consumatori
Nonostante questo, i social media sono scatenati sull’aumento del prezzo al consumo.
L’aspetto interessante riguarda il fatto che le piattaforme sociali possono avere un impatto enorme sull’andamento dei prezzi stimolando la fiducia fra i consumatori.
Non a caso, alcune piattaforme per la negoziazione di asset hanno costruito delle piattaforme sociali per i trader, in modo che ci sia uno scambio di informazioni più immediato.
Difficile predire i prezzi del petrolio
Gli esperti non concordano sui prezzi del petrolio nel breve termine.
Goldman Sachs Commodities Research ha previsto un rimbalzo dei prezzi grazie alla ripresa della domanda di carburante.
"Vediamo crescenti rischi di coda per i prezzi delle materie prime insiti nello scenario di crescita sostenuta, bassa disoccupazione e stabilizzazione del potere d'acquisto delle famiglie", conclude il rapporto.
Segnali contrastanti
I mercati energetici inviano segnali contrastanti.
Nelle previsioni della scorsa settimana, l'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio ha affermato di aspettarsi una domanda di petrolio più debole di quanto inizialmente previsto per quest'anno e per il prossimo.
Tuttavia, il cartello prevede che la domanda globale per il 2023 si espanderà a quasi 103 milioni di barili al giorno.
La decisione dell’Arabia Saudita
Vogliamo concludere la nostra riflessione con le parole del portavoce dell’Arabia Saudita, uno dei maggiori esportatori di petrolio.
Il ministro dell'energia del più grande produttore OPEC ha descritto il taglio della produzione di petrolio come uno dei possibili modi per riportare i prezzi del petrolio in linea con i fondamentali, parlando in questo contesto di una disconnessione.
L'impressione rimane che l'Arabia Saudita non sia disposta a tollerare dei prezzi al di sotto dei 90 dollari. Gli speculatori potrebbero considerarlo un invito a scommettere su ulteriori aumenti dei prezzi senza dover temere cali più pronunciati. A voi la mano.
Parte ancora una volta da Federico Maccari, Ceo di Entroterra Spa, l’accorato appello affinché la campagna elettorale si occupi dei problemi concreti che i cittadini vivono a partire dal costo della vita e dal lavoro. Entrambe le tematiche sono strettamente connesse alle conseguenze che le aziende stanno sopportando per il caro energia che sta mettendo in ginocchio interi settori. Secondo i dati diffusi recentemente da Confindustria, l’aumento dei costi per le aziende italiane è stimato tra i 5,7 e i 6,8 miliardi in più al mese, oltre 50 miliardi in più all’anno.
"A parte qualche rimando a ipotesi futuribili - dice Federico Maccari, Ceo di Entroterra Spa – mi pare che si parli poco finora di questo che è un problema serissimo che riguarda tutti, nessuno escluso. Per questo auspico che il dibattito politico viri decisamente su aspetti reali e drammaticamente attuali. Il costo dell’energia è tale che le aziende non possono sostenerlo, interi settori chiuderanno i bilanci in perdita e ciò avrà un effetto domino che causerà inevitabili ripercussioni”.
Secondo il manager di Camerino l’impennata dei prezzi dell’energia sta già avendo e continuerà ad avere effetti sia diretti che indiretti con conseguenze sull’occupazione, sul potere di acquisto delle famiglie, a livello sociale. “Occorre fare qualcosa subito o sarà tardi” – tuona Maccari che delinea i contorni di uno scenario a tinte molto fosche. “Non solo nel nostro settore ma in tutti quelli definibili come energivori il conto energia è cresciuto esponenzialmente”.
Nell’entroterra marchigiano poi le difficoltà vengono da lontano. “Credo che non serva ricordare che tra queste colline scontiamo ancora le conseguenze del sisma e, a poche ore dal 6’ anniversario della scossa del 24 agosto 2016 che avviò la distruzione del centro-Italia, oggi siamo ancora lontani a completare la ricostruzione” – aggiunge. “Sarebbe il caso di considerare che senza lavoro non c’è comunità”.
Da qui le proposte a sostenere l’impresa. “La partita si gioca a più livelli – insiste Maccari - e mentre si continua ad investire per agevolare l’utilizzo di fonti alternative promuovendo un impegno radicale verso maggiore efficienza energetica e decarbonizzazione, nella congiuntura internazionale attuale occorre mettere un tetto al prezzo dell’energia così da calmierare i costi e consentire alle aziende di programmare. Il governo italiano deve subito applicare degli sconti in bolletta mitigando l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia e compensando le famiglie e le imprese in difficoltà”. “Diversamente – conclude – è a rischio il futuro prossimo di migliaia di imprese e milioni di persone”.
Il Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano ha approvato i risultati economico-patrimoniali al 30 giugno 2022. Nel primo semestre dell’anno la Banca ha confermato la sua forte presenza sui territori con prestiti alla clientela per complessivi 357 milioni di euro, in crescita di 9,7 milioni di euro (+2,8%) rispetto ai 347 milioni di euro di fine 2021, evidenziando un miglioramento della qualità creditizia generale, chiudendo con un NPL ratio lordo del 4,18% (6,1% a fine 2021) e un NPL ratio netto del 1,29% (2,1% a fine 2021).
Il risultato è frutto di una prudente strategia di presidio delle posizioni deteriorate, con un tasso di copertura delle stesse che si è attestato al 70,4% (67,4% a fine 2021), dato particolarmente significativo se si considera la sempre più contenuta quota di sofferenze in portafoglio, con un indice di copertura vicino a 89%.
In termini di ricavi, il margine di interesse a giugno 2022 ha raggiunto 6,4 milioni di euro, in crescita di oltre 1,8 milioni di euro (+39%) rispetto al primo semestre dello scorso anno. Le commissioni nette sono salite a 3,1 milioni di euro, circa 253 mila in più rispetto a giugno 2021 (+8,8%).
I costi operativi sono risultati pari a 6,6 milioni di euro, in riduzione dell’8% rispetto al primo semestre del 2021. In tale contesto, la crescita dei ricavi ha portato il cost/income al 59,3%, in miglioramento rispetto al 71,2% dello stesso periodo dello scorso anno.
L’utile netto è risultato pari a 4,55 milioni di euro, in crescita rispetto ai 2,2 milioni di euro di giugno 2021. La BCC ha chiuso il primo semestre con indicatori di solidità patrimoniale di tutto rilievo, con un CET1 ratio del 17,2% e un TCR del 20,1%.
La semestrale migliore della nostra storia,sottolinea il presidente Sandrino Bertini, nonostante il perdurare delle criticità dove alla situazione pandemica si sommano la crisi energetica e il conflitto russo-ucraino. Un risultato straordinario, frutto del legame e delle relazioni con i territori e con le realtà economiche e sociali con cui la banca opera, che interviene nell’anno in cui la BCC festeggia il 70° anniversario della fondazione, che la banca intende celebrare con un ricco programma di eventi, tra cui un momento di particolare interesse, il 24 settembre a Recanati, con la premiazione degli studenti più meritevoli, soci o figli di soci, come da bando disponibile sul sito della banca.
"La Bcc di Recanati e Colmurano, - aggiunge il direttore generale Davide Celani -, è fortemente focalizzata a migliorare la redditività strutturale, oltre che a proseguire sull’importante percorso di presidio del rischio, palesato con il raggiungimento di un NPL ratio inferiore anche a quello già sfidante ottenuto dall’intero Gruppo BCC Iccrea a cui la Banca aderisce".
"Il risultato raggiunto, - prosegue il direttore - permette di consolidare la situazione patrimoniale, consentendo alla Banca di proseguire nello sviluppo dell’attività caratteristica a servizio dei territori e delle comunità di riferimento.
È partita già da qualche settimana in tutta Italia la campagna pubblicitaria del Gruppo Lube definita "Bloccaprezzo" volta a contrastare la forte crescita del tasso di inflazione. Con questa iniziativa l'azienda si assume una responsabilità importante perché si fa carico per dodici mesi di eventuali nuovi aumenti dei prezzi di acquisto delle materie prime avendo garantito, ai consumatori che sceglieranno Lube, il mantenimento del prezzo concordato in fase di acquisto della cucina.
"È un’iniziativa forte che dà valore ai tre principi cardine di tutela, sostegno e garanzia che da sempre guidano le scelte della direzione del Gruppo, con questa si vuole dare l’ennesima conferma che quando c’è bisogno la Lube c’è sempre per di tutti i suoi store" sottolinea l'amministratore delegato Fabio Giulianelli.
In questa vigilia di ferie estive, l’attenzione della direzione è rivolta anche a tutti i numerosi dipendenti delle aziende del gruppo. Nella retribuzione di luglio è stato inserito un benefit di 250 euro utilizzabile come buono spesa.
L’obiettivo è quello di cercare di attutire l’impatto dei continui aumenti del costo della vita che possa contrastare la perdita di potere di acquisto dei redditi. "È un piccolo ma significativo segnale che vuole essere anche un riconoscimento per tutti i dipendenti che hanno sempre e da sempre dimostrato un forte attaccamento all’azienda" sottolinea la direzione.
Inoltre, in occasione della Disfida del Bracciale che si svolge a Treia nella prima settimana di agosto, i 700 dipendenti del gruppo e le loro famiglie saranno ospiti presso le taverne e i ristoranti di Treia per una cena offerta dall’azienda e - in occasione della serata di sabato 6 agosto - è in programma un evento speciale, una “serata Lube” all’insegna della convivialità e del divertimento, con la partecipazione del comico Maurizio Battista.
FestAmbiente è la manifestazione nazionale organizzata dall'associazione Legambiente da ben 30 anni e si tratta dell’Ecofestival più atteso dell’estate: cultura, cinema, mostre, intrattenimenti e laboratori per bambini, ma anche incontri con ampio spazio a dibattiti e conferenze, sana alimentazione, benessere; queste le parole chiave della kermesse Festambiente in scena dal 3 al 7 agosto a Rispescia, alle porte del parco della Maremma.
Il territorio Maremmano, per 5 giorni, si trasformerà in un’agorà sostenibile con al centro la politica nazionale e vedrà la presenza di ministri, parlamentari, sindaci, imprese, giornalisti e rappresentanti dell’associazionismo.
Sarà mantenuta la formula delle ultime due edizioni: spazio quindi agli incontri e alla riflessione collettiva. Innovazione rinnovabile, sostenibilità ambientale e comunità energetiche saranno le parole chiave al centro di questa edizione.
Obiettivo del progetto è riuscire ad organizzare un evento limitando l’impatto sull’ambiente tenendo quindi conto di molteplici parametri di ecosostenibilità, compendo le emissioni di co2, grazie al supporto di Azzero co2, attraverso l’acquisto di crediti di emissione sul mercato volontario provenienti dal progetto di compensazione di produzione della carbonella riciclata in Cambogia.
La ristorazione proposta nel corso della kermesse, comprende prodotti biologici, di filiera corta, tipici della maremma con un’attenzione particolare alla valorizzazione dei prodotti agricoli di eccellenza. Un’area di tre ettari divisa in quartieri tematici, in cui il cibo sano, bio e di qualità è uno dei protagonisti assoluti con un padiglione interamente dedicato, che valorizza le straordinarie eccellenze del paese.
Fileni, gruppo agro alimentare marchigiano, terzo player nazionale nel settore delle carni avicole, è partner della manifestazione e sarà presente con una selezione di prodotti biologici e con una importante presenza comunicativa all'interno del Padiglione Agroecologia.
Roberta Fileni, videpresidente del gruppo, giovedi 4 Agosto, parteciperà alla tavola rotonda dal titolo: "La sfida ai cambiamenti climatici della filiera agricola italiana. Agroecologica circolare, PAC 2023-2027 e buone pratiche di innovazione per lo sviluppo sostenibile del Paese".
"E’ un piacere partecipare a FestAmbiente e affrontare temi così reali e concreti per la crescita e sviluppo sostenibile del paese e così vicini al nostro purpose aziendale - sottolinea Roberta Fileni - Questa è un’ occasione importante per celebrare anche l’accordo che Fileni ha stretto con Legambiente per affrontare in maniera condivisa le numerose sfide che ci aspettano nel prossimo futuro in merito alla transizione ecologica e per combattere la crisi climatica".
La società municipalizzata Assem Spa di San Severino Marche ha pubblicato un bando di selezione per l’assunzione di un addetto giuridico-amministrativo con contratto a tempo indeterminato. Tale posizione sarà inserita con qualifica di impiegato, livello B1 del Ccnl Elettrici per il quale è previsto il relativo trattamento retributivo del Ccnl per i lavoratori addetti al settore elettrico.
I candidati selezionati si occuperanno principalmente della documentazione riferita agli appalti pubblici e allo studio e all’applicazione delle varie normative che regolano le attività gestite da Assem Spa, interfacciandosi con i referenti e gli operatori delle varie aree organizzative e gestionali.
Seguiranno prevalentemente, ma non esclusivamente, le attività indicate, nel rispetto dell'equivalenza delle mansioni affidate e in coerenza con l’evoluzione organizzativa che interesserà l’Assem nel prossimo futuro.
Per effetto della selezione si produrrà una graduatoria che rimarrà valida per cinque anni, utili all’eventuale copertura di posti vacanti che, anche temporaneamente, si venissero a creare con profili analoghi a quelli in oggetto, ovvero richiedenti requisiti similari e parificabili. Le figure professionali saranno inserite a tempo indeterminato con un periodo di prova di 12 mesi.
Le domande dovranno pervenire all’Assem entro le ore 12 del 2 settembre, esclusivamente attraverso una delle due seguenti modalità:
- a mezzo Pec all’indirizzo assemspa@legalmail.it. Nell’oggetto della Pec dovrà essere riportato il mittente e la posizione di lavoro per cui ci si candida. Per la definizione dell'orario di arrivo della domanda, la società terrà in considerazione la “ricevuta di avvenuta consegna” presso la casella di Pec assemspa@legalmail.it;
- consegnata in busta chiusa a mano, o spedita a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, presso la sede di Assem Spa, località Colotto numero 11, San Severino Marche. Nel caso di consegna a mano o invio a mezzo raccomandata, sulla busta dovrà essere riportato il mittente e la posizione di lavoro per cui ci si candida. In entrambi i casi farà fede la data e l’orario di arrivo al protocollo dell’Assem.
Per altre informazioni sui documenti necessari, sulla selezione, sulla valutazione del curriculum professionale, sulle prove, sulle graduatorie, le convocazioni e le assunzioni clicca qui.
Lo scorso 4 luglio, dopo un’articolata ma proficua trattativa, la società Giessegi Industria Mobili Spa us, nella persona dell’amministratore unico Gabriele Miccini, assistito da Confindustria Macerata e la Rsu aziendale, assistita da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil provinciali, hanno sottoscritto il nuovo contratto integrativo aziendale, valido dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2024 sia per la parte normativa che per la parte economica.
"La finalità del nuovo contratto collettivo di secondo livello che sostituisce quello scaduto il 31 dicembre 2021, è accompagnare e sostenere, nel triennio di vigenza contrattuale, lo sviluppo e la competitività dell’azienda operante nel settore della produzione di mobili da arredamento domestico attraverso un’organizzazione del lavoro flessibile, rispondente ai bisogni aziendali", si legge in una nota congiunta dell'azienda con le organizzazioni sindacali Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.
"Allo stesso tempo, nel triennio di durata dell’accordo, viene previsto un processo di internalizzazione di una quota significativa del personale in somministrazione. Trattasi di una scelta che qualifica un percorso di responsabilità sociale di impresa nei confronti del territorio e che si sostanzia anche attraverso il riconoscimento di un legittimo rapporto tra azienda e lavoratore non solo in ottica quantitativa ma anche qualitativa".
"Nella stessa ottica, viene posta particolare attenzione al ruolo strategico del capitale umano presente in azienda. In tal senso, di particolare rilievo è la previsione di favorire interventi formativi specifici finalizzati alla valorizzazione professionale dei lavoratori e, dal versante economico, sostenere il loro potere d’acquisto attraverso meccanismi di premialità incentivando il sistema di welfare aziendale già presente in azienda da oltre un triennio. I lavoratori che decidono di convertire il premio di risultato in piani di welfare avranno diritto ad una maggiorazione del 15% della somma spettante utilizzabile sotto forma di beni e servizi".
Tra i punti qualificanti dell’accordo si riscontra un sistema di relazioni industriali incentrato su scambi di informative e incontri periodici, sulla presenza della Banca ore Individuale per una gestione flessibile di permessi ed eventuali ore di lavoro straordinario, sull’attivazione della banca ore solidale, ossia la cessione gratuita e compartecipata da parte aziendale a colleghi di ferie e permessi in caso di gravi necessità familiari, sulla graduale stabilizzazione del personale somministrato, così come in materia di classificazione del personale, sulla presenza di una Commissione congiunta con funzioni informative e consultive.
"In un contesto socio-economico come quello attuale, fortemente provato da due anni di emergenza pandemica e ulteriormente compromesso dal conflitto russo-ucraino, dai rincari energetici, dalla carenza di materie prime e da una corsa inarrestabile dell’inflazione, le intese raggiunte rappresentano un traguardo importante e significativo in grado di bilanciare le esigenze aziendali di flessibilità e di equilibrio tra costi e risultati con i bisogni professionali e familiari dei lavoratori", concludono nella nota.
Diego Della Valle lancia un'opa su Tod's a 40 euro per azione per ritirare il titolo dal listino di Piazza Affari. L'offerta d'acquisto volontaria è promossa da DeVa Finance, società interamente detenuta da DI.VI.
Finanziaria di Diego Della Valle & C e controllata indirettamente dallo stesso imprenditore, ed è volta ad acquisire la totalità delle azioni ordinarie di Tod's non ancora in mano nela sue mani. Si tratta di una quota pari al 25,55% del capitale che in caso di adesione totale all'offerta comporterà un esborso di oltre 338 milioni.
Perchè la mossa del delisting? In una nota si legge che «l'obiettivo è quello di valorizzare i singoli marchi del gruppo (come Tod's, Roger Vivier, Hogan e Fay), dando loro una forte visibilità individuale e una grande autonomia operativa, rafforzando il loro posizionamento nella parte alta del mercato della qualità e del lusso». Per questo motivo i Della Valle ritengono che «il perseguimento di questi obiettivi di medio e lungo periodo sia meno agevole mantenendo lo status di società quotata, con le limitazioni derivanti dalla necessità di ottenere risultati comunque soggetti a verifiche di breve periodo».
Di conseguenza la famiglia di industriali marchigiani sono determinati «a promuovere e sostenere questo progetto, consapevole della qualità della struttura manageriale del Gruppo e della comprovata competenza ed esperienza dei suoi artigiani»
Confindustria Macerata ricerca per un'azienda associata della provincia un/a tecnico informatico junior (codice annuncio Conf 330) preferibilmente con diploma di ragioniere programmatore e conoscenza Teamsystem.
La risorsa affiancherà il responsabile IT nelle attività di supporto e risoluzione di eventuali problematiche tecniche e nell’assistenza e manutenzione di hardware e software interni all’azienda. Sede di lavoro è in provincia di Macerata.
Gli interessati possono inviare il proprio curriculum vitae, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità alla normativa vigente (Reg. UE 2016/679), specificando il codice dell'annuncio, al link: https://www.confindustriamacerata.it/index.php/sportello-lavoro. (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/SIM del 30/06/2016).
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