
Economia

Recanati, Guzzini vince il Compasso d'Oro Internazionale con EcoPackly
L’edizione speciale del Compasso d’Oro Internazionale era stata annunciata a giugno 2024 dall’ADI (Associazione per il Disegno Industriale), in collaborazione con il Commissariato generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. Obiettivo: portare su un palcoscenico mondiale i valori di qualità e responsabilità sociale del design, in linea con il tema di Expo 2025: "Progettare la società futura per le nostre vite". In questo scenario è arrivato un riconoscimento importante per le Marche: il Compasso d’Oro International è stato assegnato a EcoPackly, contenitore multiuso flessibile realizzato con plastiche riciclate post-consumo e 100% riciclabili. Progettato dal designer marchigiano Roberto Giacomucci, EcoPackly nasce come contenitore per la raccolta differenziata, ma grazie al suo design lineare e pulito si adatta a ogni ambiente domestico. La vera novità sta nel soffietto, che consente di richiuderlo facilmente, riducendo l’ingombro in casa e ottimizzando spazio nel trasporto e nello stoccaggio. "Un premio che ci riempie di orgoglio - ha dichiarato Massimiliano Guzzini, presidente della Fratelli Guzzini - che arriva dopo altri riconoscimenti e la Menzione d’Onore dell’ADI. Il Compasso d’Oro è il premio più prestigioso che un progetto possa ricevere e conferma che si può creare un futuro migliore rispettando il pianeta con prodotti belli, funzionali e sostenibili". Emozionato anche l’autore del progetto. "Finalmente è arrivato – ha esclamato Roberto Giacomucci – Per un designer ricevere il Compasso d’Oro è come per un attore ricevere l’Oscar. Ho sempre detto che avrei smesso di fare il designer il giorno in cui lo avrei vinto, ma ora non sono più così sicuro di volermi fermare". Realizzato interamente nelle Marche, EcoPackly rappresenta un esempio di Made in Italy che unisce creatività, know-how tecnico e sostenibilità. L’idea del soffietto nasce anche da un legame con il territorio: Giacomucci si è ispirato al movimento delle fisarmoniche, storicamente legate a Castelfidardo. "Il Compasso d’Oro International assegnato a EcoPackly testimonia il nostro impegno - conclude Massimiliano Guzzini - che da oltre un secolo ci vede ambasciatori del bello, del ben fatto italiano e oggi anche del fatto con responsabilità sociale e ambientale. Un successo reso possibile dal lavoro di squadra delle nostre maestranze e dal progetto Circle, avviato da Domenico Guzzini, che ha introdotto l’uso di materiali di seconda vita per prodotti destinati alla casa e alla tavola". Con questo nuovo riconoscimento, salgono a quattro i Compassi d’Oro conquistati dall’azienda marchigiana, sempre più punto di riferimento nel panorama del design sostenibile internazionale.

Conto alla rovescia del 110% per la ricostruzione post-sisma: "Senza proroga il Centro Italia resta incompiuto" (VIDEO)
Questa mattina, presso la sede di Confindustria Macerata, si è tenuta una conferenza stampa con a tema la scadenza del superbonus 110. All’incontro erano presenti rappresentanti delle principali realtà professionali e associative del territorio, che hanno condiviso le proprie preoccupazioni e proposte operative. La ricostruzione privata nei territori del sisma 2016 rischia di fermarsi per la scadenza del 31 dicembre 2025, termine entro il quale possono essere rendicontate le spese del Superbonus 110%. Una data irrealistica rispetto ai tempi effettivi dei cantieri, aggravati da procedure complesse, carenza di manodopera, ritardi nello smaltimento delle macerie e tempi tecnici di realizzazione dei lavori. Molti interventi, pur autorizzati e avviati, non riusciranno a concludersi entro quella data, lasciando famiglie e imprese senza la necessaria copertura economica. L'allarme è stato rilanciato da Ance Macerata insieme a ordini professionali e associazioni artigiane, che denunciano il rischio di blocco di migliaia di lavori e di contenziosi. Sono già state avanzate due proposte: introdurre un plafond con finanziamento agevolato, sul modello L'Aquila, oppure prorogare il termine oltre il 2025, con recupero delle detrazioni in dieci anni per rendere la misura più sostenibile. Il Prof. Nicolò Zanon, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, ha sottolineato con un suo parere come la normativa produca un evidente vulnus: non solo rispetto alla ricostruzione aquilana, ma anche all'interno dello stesso cratere, dove ai progetti presentati dopo il 30 marzo 2024 è stata concessa la proroga al 2026, mentre quelli precedenti restano vincolati alla scadenza del 2025. Una disparità che lede i principi di uguaglianza, ragionevolezza e tutela del diritto all'abitazione. Il Commissario Straordinario Guido Castelli ha riconosciuto le criticità avviando una ricognizione dei fabbisogni residui per predisporre una proposta al Governo. È positivo che sia stato avviato questo monitoraggio, ma i tempi a disposizione sono ormai strettissimi: serve una risposta rapida e certa non solo sul tema della proroga, ma anche su due questioni rimaste irrisolte. La prima riguarda la definizione del SAL al 30%, che nel contesto della ricostruzione dovrebbe essere calcolato sulle sole quote in accollo incentivabili; la seconda è il riconoscimento delle spese per le sole forniture, le cosiddette spese a piè d'opera. Senza tali misure permane un grave rischio di mancato riconoscimento del beneficio fiscale. Ance e le categorie promotrici rinnovano dunque l'appello a un intervento urgente: senza proroghe e strumenti concreti la ricostruzione rischia di arrestarsi, con conseguenze pesanti per comunità che attendono ancora di rientrare nelle proprie case. Enrico Crucianelli, presidente di Ance Macerata, ha sottolineato: “Non riteniamo che ci sia stata una cattiva ricostruzione, anzi: molti passaggi sono stati gestiti nel migliore dei modi. Ma la scadenza del Superbonus rischia di ingessare il processo. C'è una disparità tra chi ha presentato le pratiche prima e dopo il 31 marzo 2024. A noi va bene sia una proroga che una cessione del contributo, come avvenuto nel sisma dell'Aquila”. “Questa scadenza sarà un problema sia per chi non ha iniziato i lavori, sia per chi li ha già avviati. È impensabile che una famiglia sperperi il proprio patrimonio per la ricostruzione post sisma.- ha spiegato Roberto Maurizi, portavoce del comitato cittadino La terra trema noi no -. Le norme sono troppo aleatorie e senza una vera programmazione. Mi auguro davvero che ci sia un cambio di rotta”. Paola Passeri, presidente del Collegio Geometri di Macerata, ha evidenziato le ricadute sulla categoria tecnica: “È una situazione che mette in difficoltà sia i nostri committenti che noi tecnici. Per chi non ha ancora iniziato i lavori, saremo costretti a rifare tutto da capo. E non ci sogneremmo mai di far pagare due volte il progetto”. Dello stesso tono l'intervento di Simona Guido, presidente del Collegio Geometri di Camerino: “Oltre al mio ruolo professionale, sono anch’io una terremotata. Questa scadenza pende sulle nostre teste come una spada di Damocle. Il 110% qui non è un’opportunità come altrove: è una necessità. Non possiamo accettare che le regole cambino in corsa”. Nicola Gobbi, consigliere e portavoce per l’Ordine degli Ingegneri, ha sottolineato con forza che “la ricostruzione non si può ridurre al Superbonus: significa ridare una casa e una vita dignitosa a chi aspetta da anni. Ma l’incertezza sulla proroga genera solo problemi e contenziosi”. Per Alessio Cipollari, neo eletto presidente di CNA Costruzioni, serve "continuità. Lavorare in questo modo porta ad abbassare gli standard qualitativi. Le scadenze del 2025 e del 2026 così ravvicinate non sono sostenibili”. Giovanni Salvucci, portavoce di Anaepla Confartigianato, ha infine ricordato che “nonostante i numerosi tavoli di confronto, le norme si sono moltiplicate generando solo confusione. Senza certezze, le imprese non riescono a onorare gli impegni presi, e questo danneggia tutta la filiera della ricostruzione”.

Micam 2025, 30 aziende maceratesi alla centesima edizione: il distretto calzaturiero spera nel rilancio
Dal 7 al 9 settembre 2025, alla Fieramilano Rho, si terrà l’attesissima 100ª edizione del Micam Milano, la fiera internazionale di riferimento per il settore calzaturiero. L’evento, che si svolge due volte all’anno, a febbraio e a settembre, riunisce i più importanti produttori, buyer e rappresentanti della stampa specializzata per scoprire in anteprima le collezioni di oltre 1000 brand di calzature per donna, uomo e bambino. Tra gli 87 espositori marchigiani presenti all’edizione di settembre, ben 30 marchi provengono dalla provincia di Macerata, confermando la centralità del distretto nel panorama nazionale del comparto calzaturiero. Quella del 2025 sarà un’edizione particolarmente simbolica: oltre a celebrare il centenario del Micam, ricorrono anche l’80° anniversario di Assocalzaturifici e i 40 anni del CIMAC, il laboratorio certificatore di riferimento per qualità e innovazione. In concomitanza con queste ricorrenze, saranno presentate numerose novità rivolte al potenziamento dei flussi di buyer esteri, con un’attenzione speciale verso mercati ancora poco esplorati. In vista della partecipazione alla fiera, si è riunita recentemente la Sezione Calzaturieri di Confindustria Macerata. Nel corso dell’incontro, il neo presidente Riccardo Achilli (titolare del Calzaturificio Marcos) ha sottolineato con preoccupazione le difficoltà che il settore sta attraversando: il 2024 si è chiuso con un calo dell’export dell’8,4% e una flessione del fatturato del 9,4%, segno tangibile della crisi che ha colpito anche i mercati premium e del lusso. "Alcune imprese – ha dichiarato Achilli – hanno dovuto prendere decisioni difficili, ma a loro va il nostro massimo sostegno. La fiera rappresenta ora un’occasione fondamentale per invertire la rotta". Il presidente ha poi lanciato un appello al lavoro di squadra, ribadendo la necessità di individuare strategie comuni per promuovere le eccellenze del nostro territorio, che da sempre contribuiscono a rendere il Made in Italy un marchio riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. "Solo attraverso un impegno condiviso – ha concluso – potremo rilanciare la nostra industria manifatturiera, che rappresenta l’orgoglio e il patrimonio culturale della nostra terra".

Offerte di lavoro Macerata: Confindustria cerca commerciale estero e operai nel settore gomma-plastica
Due nuove occasioni professionali arrivano dal territorio maceratese grazie a Confindustria Macerata, che ricerca figure da inserire in aziende operanti nel comparto gomma e plastica, un settore strategico per l’economia locale. La prima posizione riguarda un/a Commerciale estero – Addetto/a alla promozione digitale e customer management (codice annuncio Conf 503_bis). La risorsa sarà chiamata a partecipare alla definizione delle strategie e delle priorità commerciali dell’azienda, occupandosi della promozione e vendita dei prodotti tramite strumenti di marketing digitale, della gestione diretta dei rapporti con i clienti in tutte le fasi – dal pre al post-vendita – e della collaborazione con il reparto produttivo per assicurare la corretta esecuzione delle attività.T ra le responsabilità principali figurano la partecipazione a fiere in Italia e all’estero, le visite commerciali a clienti nazionali e internazionali e lo sviluppo di nuove opportunità di mercato. Per la posizione sono richiesti almeno due anni di esperienza in ruoli analoghi, un’ottima conoscenza della lingua inglese e degli strumenti di marketing digitale, oltre a disponibilità a frequenti trasferte. Costituisce titolo preferenziale la conoscenza di altre lingue, tra cui spagnolo, portoghese, francese e polacco. La sede di lavoro è in provincia di Macerata. La seconda opportunità riguarda invece il reparto produttivo, con la ricerca di un/a Operaio/a generico/a addetto/a allo stampaggio di materie plastiche (cod. annuncio Conf 504_bis). Il profilo selezionato si occuperà della preparazione delle mescole, dello stampaggio tramite macchine a controllo numerico, del montaggio e smontaggio degli stampi e del controllo qualità dei prodotti finiti. È richiesta esperien za, anche minima, nell’uso di macchinari CNC o impianti di stampaggio plastica, un diploma tecnico a indirizzo meccanico, buona manualità e capacità di lavorare in autonomia e in team. Saranno considerate competenze aggiuntive la conoscenza della manutenzione degli stampi e delle fasi di realizzazione degli stessi. Anche in questo caso la sede di lavoro è situata nella provincia di Macerata. Le candidature possono essere inviate attraverso la pagina dedicata: https://lavoro.confindustriamacerata.it/. Entrambi gli annunci sono rivolti a uomini e donne, nel rispetto delle leggi sulla parità di genere e delle normative a tutela delle pari opportunità.

Cna Macerata: "Il turismo balneare è in crisi, serve ripensare l’offerta"
La stagione estiva 2025 sta segnando una svolta significativa nelle abitudini dei turisti, sia a livello nazionale che nella provincia di Macerata. A lanciare l’allarme è Cna Macerata, che evidenzia una trasformazione strutturale del settore turistico, con effetti diretti su attività storicamente centrali come quelle del comparto balneare. Mara Petrelli, dirigente Cna e titolare del Lido Cristallo di Civitanova Marche, spiega come il modello tradizionale, basato sulla lunga permanenza estiva sulle coste, stia entrando in crisi. “Il turismo balneare, che per decenni ha sostenuto l’economia delle nostre coste, è in costante contrazione. Dopo la pandemia, le famiglie italiane hanno una disponibilità economica ridotta e tendono a preferire forme di svago più economiche, come sagre e feste paesane,” osserva Petrelli. “Anche la stagione si è accorciata drasticamente: oggi si concentra tra fine luglio e Ferragosto, costringendo le imprese a concentrare i ricavi di un anno in poche settimane.” L’analisi della Cna conferma una tendenza in atto su tutto il territorio nazionale: i flussi turistici si stanno progressivamente spostando dalle località balneari verso mete alternative, come collina, montagna, laghi e agriturismi. Un’evoluzione sostenuta anche da incentivi e bandi pubblici, che hanno favorito investimenti nel turismo rurale e contribuito alla destagionalizzazione e alla valorizzazione delle aree interne. Tuttavia, questa non è solo una redistribuzione geografica delle presenze, ma una trasformazione radicale della domanda turistica: vacanze più brevi, più distribuite nel tempo e più frammentate tra diverse mete. Anche Luca Paciaroni, presidente Cna Commercio e Turismo Macerata e titolare dell’attività Artisan a San Severino Marche, sottolinea il cambiamento in atto: “Il trend degli ultimi anni è positivo, ma quest’estate il movimento turistico ha mostrato un leggero rallentamento. I turisti, soprattutto stranieri, sono più prudenti e selettivi: spesso scelgono di risparmiare sulla ristorazione quotidiana preferendo i supermercati. Questo ci dice che non possiamo più basarci solo sul numero di presenze, ma dobbiamo lavorare sulla qualità dell’offerta e sull’unicità dell’esperienza”. Nel territorio provinciale, le imprese attive nei settori dell’alloggio e della ristorazione sono cresciute del 2% dall’inizio dell’anno, ma Cna avverte che si tratta di un andamento stagionale già noto e che i prossimi mesi saranno decisivi per comprendere gli effetti reali di questa estate. Secondo Cna Macerata, "è urgente puntare su qualità, autenticità e diversificazione: valorizzare l’identità del territorio, investire nella formazione degli operatori e migliorare l’accoglienza e i servizi. Solo così si potrà intercettare una domanda sempre più selettiva e assicurare un futuro sostenibile al turismo locale".

Il Fisco "Amico" non ti abbandona mai: ben 138 scadenze fiscali nel solo giorno del 20 agosto
La pausa estiva è finita, e con essa anche la tregua concessa dal calendario fiscale. Il 20 agosto 2025 è diventato uno snodo cruciale per il sistema tributario italiano: ben 138 adempimenti fiscali sono stati concentrati in un’unica data, con obblighi che riguardano milioni di contribuenti, tra partite IVA, imprese, lavoratori autonomi e professionisti. Perché proprio il 20 agosto? Questa concentrazione deriva dalla sospensione estiva degli adempimenti fiscali prevista dal calendario dell’Agenzia delle Entrate. I versamenti originariamente in scadenza tra il 1° e il 16 agosto sono stati posticipati al primo giorno utile successivo, ossia il 20 agosto, creando un vero e proprio "collo di bottiglia fiscale". Cosa si paga entro il 20 agosto? Tra gli adempimenti principali troviamo: saldo e primo acconto IRPEF, IRES e IRAP (anno 2024 e acconto 2025); contributi INPS per artigiani, commercianti e professionisti; Saldo IVA 2024, per chi ha optato per il pagamento posticipato; imposte sostitutive sul reddito (forfettari, contribuenti minimi, cedolare secca); addizionali regionali e comunali; imposta sul maggior reddito concordato, novità introdotta nel 2024. Inoltre, chi ha optato per la rateizzazione deve rispettare anche le scadenze delle singole rate. Maggiorazione dello 0,40%: chi la paga e quando I contribuenti soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA), così come forfettari, esclusi dagli ISA, soci di società ISA, che non hanno versato entro il 21 luglio 2025, possono sfruttare una proroga fino al 20 agosto, ma a un costo: lo 0,40% in più sull’imposta dovuta. Attenzione: questa maggiorazione non è un interesse legale, ma un vero e proprio sovrapprezzo per la flessibilità concessa dal Fisco. Chi ha rinviato il pagamento del saldo IVA 2024 (scadenza originaria: 17 marzo 2025) può allinearlo alle scadenze del modello Redditi 2025, pagando: 0,40% al mese (o frazione) dalla scadenza originale; se il versamento avviene entro il 21 luglio, l’aggravio può arrivare fino all’1,60%; se si sceglie il termine del 20 agosto, va aggiunto un ulteriore 0,40% calcolato sull’importo già maggiorato. Eccezione: se il contribuente compensa con crediti d’imposta pari o superiori al debito Iva, la maggiorazione non si applica. Se si salta anche il 20 agosto? Scatta il ravvedimento operoso Saltare le scadenze, anche quelle prorogate, non significa automaticamente multe salate. Il Fisco permette il ravvedimento operoso, ossia il pagamento tardivo con sanzioni ridotte. Le principali forme di ravvedimento: Nota importante: il termine di riferimento per calcolare le sanzioni non è la scadenza prorogata (es. 20 agosto), ma quella originaria (es. 30 giugno), anche se si è usufruito della proroga. Come gestire al meglio questo "ingorgo fiscale"? Per chi ha scadenze multiple o debiti consistenti, è consigliabile: verificare tempestivamente il proprio cassetto fiscale; controllare i crediti disponibili da compensare; valutare l’opzione rateale (se prevista); confrontarsi con il proprio commercialista per pianificare versamenti e ravvedimenti. Conclusioni Il 20 agosto è una data critica per la tenuta finanziaria di molte partite IVA e imprese. Gestire con attenzione questi adempimenti significa evitare sanzioni, interessi e complicazioni successive. Per gli interessati l'Associazione TUTELA IMPRESA (www.tutelaimpresa.org) può assistere in tali necessità e trovare i giusti margini di manovra.

Zes, Balducci (Confindustria Giovani): "Occasione storica per lo sviluppo e l’occupazione"
"Da imprenditore di questo territorio, da Presidente di Confindustria Giovani Macerata ma anche da figlio di questa terra ritengo che la decisione del Consiglio dei ministri di allargare la Zes dell’Italia Meridionale anche alla Regione Marche e all’Umbria, sia un grandissimo risultato ma soprattutto un'enorme opportunità". A dirlo è Massimiliano Balducci, Ceo di Cbf Balducci Group di Montecassiano e presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Macerata. "Le Marche hanno un'occasione di crescita e sviluppo certa che porterà vantaggi alle imprese e a chi vuole avviare una propria attività creando lavoro. Il saper fare tipico marchigiano sarà valorizzato - aggiunge Balducci -. Sono tra coloro, e lo dico convintamente da qualche anno, che la Zona economica speciale rappresenta un acceleratore di opportunità perché in primis attrarrà investimenti, genererà semplificazioni anche fiscali oltre che amministrative e ci aiuterà a rendere meno gravoso un fardello ancora troppo forte per un imprenditore che è la burocrazia". Anche in seno al neocostituito consiglio direttivo dei giovani confindustriali di Macerata il confronto ha portato a ritenere strategica la decisione. Da prima della pandemia la Regione Marche è diventata una regione in transizione. Le tensioni internazionali, la crisi energetica il quadro congiunturale complesso hanno fatto il resto. "Questo provvedimento – insiste Balducci - rappresenterà uno strumento in più per agevolare l’avvio di nuove attività imprenditoriali da parte di giovani con buone idee. Questa misura che era stata invocata dai nostri padri già dopo il sisma 2016 che ha ridisegnato il profilo economico e sociale dell’entroterra maceratese, oggi la salutiamo come un’opportunità di invertire lo spopolamento tornando a creare occupazione. Senza imprese non c’è lavoro, sviluppo, futuro per il nostro entroterra”. “Per i giovani, siano essi imprenditori o lavoratori, servono adeguate opportunità di vita e di lavoro, quindi anche servizi per tornare a credere in un futuro possibile personale e professionale anche nella nostra collina e montagna".

“Una tassa ingiusta che penalizza il Made in Italy”: CNA Macerata lancia l’allarme sui dazi USA al 15%
“Si scrive 15 ma si legge 30% – come ha detto il Presidente nazionale CNA Dario Costantini – ed è una tassa ingiusta e sproporzionata che penalizza il Made in Italy ma avrà riflessi negativi anche sull’economia americana. Sono necessari sostegni e compensazioni e ci attendiamo a breve la riattivazione del tavolo sull’export a Palazzo Chigi per un confronto su strumenti e criteri per mettere a disposizione del sistema delle imprese i 25 miliardi assicurati dal governo”. CNA Macerata condivide e ribadisce le preoccupazioni espresse dalla CNA nazionale in merito all’introduzione di dazi al 15% negli scambi con gli Stati Uniti, frutto dell’accordo raggiunto tra Washington e Bruxelles. Una misura che, sommata al recente apprezzamento dell’euro sul dollaro (quasi +15%), rischia di compromettere seriamente la competitività internazionale delle nostre imprese, soprattutto le piccole e medie che rappresentano il 98% del comparto produttivo. Il territorio di Macerata risulta pienamente esposto all’impatto dei dazi, come mostrano i dati del report del Centro Studi CNA Marche su base ISTAT: nel 2024 l’export verso gli Stati Uniti ha raggiunto un valore complessivo di 152,7 milioni di euro, trainato da comparti chiave come le calzature (45,8 milioni), i mobili (5,7 milioni) e la pelletteria (3,6 milioni). “Parliamo di settori che operano già in condizioni difficili – spiega Giuliana Bernardoni, dirigente CNA Macerata e imprenditrice del settore Pelletteria a Tolentino – tra costi in aumento, logistica internazionale complicata e una concorrenza globale sempre più agguerrita. L’introduzione di dazi al 15% rischia di diventare l’ennesimo ostacolo che molte realtà locali non riusciranno a superare senza un intervento immediato. Queste aziende, molte delle quali a carattere familiare e artigianale, non hanno la forza finanziaria per reggere un’imposizione del genere senza aiuti tempestivi". Saranno penalizzati anche comparti che avevano appena iniziato a rafforzare la propria presenza sul mercato statunitense: cosmetici, macchinari, abbigliamento e componenti elettronici, che nel 2024 avevano mostrato trend assai positivi. “Dal nostro distretto verso mercati come quello di New York – prosegue Bernardoni – portiamo ogni anno collezioni frutto del saper fare marchigiano. Se i costi esplodono e i margini si riducono, non solo perderemo clienti, ma rischiamo di dover rivedere l’intera strategia internazionale. Serve una risposta concreta e immediata da parte dello Stato”. CNA chiede la convocazione immediata del tavolo sull’export a Palazzo Chigi e criteri rapidi e trasparenti per l’erogazione delle risorse promesse. Moda, meccanica e agroalimentare sono colonne portanti del nostro sistema produttivo: vanno sostenute ora, prima che le difficoltà diventino irreversibili. Nel frattempo, CNA nazionale ha presentato le proprie proposte al Ministro degli Esteri Tajani, tra cui la creazione di un Domestic Advisory Group per monitorare gli effetti dell’accordo, il rilancio della Mission for Growth per la diversificazione dei mercati e il potenziamento delle risorse a ICE Agenzia. È stato inoltre annunciato l’avvio di una Task Force permanente sui dazi alla Farnesina. Il dazio del 15% sarà applicato in forma flat, e non sono previste esclusioni per categorie merceologiche, confermando così l’impatto generalizzato sul Made in Italy.

In arrivo la 'rottamazione quinquies': "Più ossigeno per contribuenti in difficoltà"
È attualmente al vaglio del Senato un Disegno di Legge destinato a essere incluso nella Legge di Bilancio 2026, che prevede una nuova forma di definizione agevolata dei debiti fiscali: la cosiddetta “Rottamazione Quinquies”. Si tratta di una misura che, se approvata, "potrebbe rappresentare una concreta opportunità per molti contribuenti in difficoltà economica, oltre a costituire un passo importante per lo smaltimento del cosiddetto 'magazzino fiscale', che ancora oggi ammonta a oltre 1.200 miliardi di euro di crediti non riscossi da parte dello Stato", fa sapere l'associazione Tutela Impresa. La proposta prevede un’estensione dei tempi per il pagamento dei debiti fiscali fino a dieci anni, con un massimo di 120 rate mensili. A differenza delle precedenti edizioni della “rottamazione”, non è previsto il pagamento di una maxi-rata iniziale, rendendo così la misura più accessibile. Viene inoltre introdotta una maggiore flessibilità: si decade dal beneficio solo in caso di mancato pagamento di almeno otto rate, anche non consecutive. L’agevolazione riguarderà i debiti affidati all’Agenzia delle Entrate – Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. L’Associazione Tutela Impresa (www.tutelaimpresa.org) accoglie con favore l’iniziativa, ma invita i contribuenti "a valutare attentamente la propria posizione prima di aderire alla nuova sanatoria. In particolare, è fondamentale verificare l’eventuale prescrizione o decadenza dei termini e controllare la validità delle notifiche relative a cartelle esattoriali o altri atti ancora sospesi". A tal proposito, il presidente dell’associazione, Giuseppe Tosoni, richiama l’attenzione su una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 20476/2025) che, in modo discutibile, "ha previsto l’obbligo di impugnare le intimazioni di pagamento anche nel caso in cui esse contengano richieste relative a somme ormai prescritte o a cartelle mai notificate. La mancata impugnazione, secondo la Corte, determinerebbe un effetto 'sanante' e una “reviviscenza” del debito, cioè una sorta di riattivazione del credito tributario, anche se originariamente viziato o nullo". "Questa interpretazione - spiega - rischia di creare una profonda disparità tra cittadino e Stato, poiché impugnare ogni atto – anche quelli manifestamente illegittimi – comporta costi rilevanti, tra contributo unificato e spese legali, che non tutti i contribuenti possono sostenere. La semplice inerzia, in molti casi dovuta alla difficoltà economica o alla mancanza di informazioni chiare, non può essere equiparata a un’assunzione di responsabilità da parte del cittadino e non dovrebbe autorizzare la riscossione di somme irregolarmente iscritte a ruolo". Per questo, l’Associazione auspica un intervento chiarificatore da parte di altre sezioni della Corte di Cassazione o, se necessario, delle Sezioni Unite, affinché venga corretta quella che appare una pericolosa interpretazione giurisprudenziale a danno del contribuente.

San Severino, Lavorcarni: 50 anni di passione e qualità premiati dal Consiglio regionale
Il Consiglio regionale delle Marche è tornato a celebrare le eccellenze del territorio con una cerimonia di premiazione svoltasi nella Sala Ricci di Palazzo delle Marche. Il presidente dell'Assemblea legislativa, avvocato Dino Latini, ha conferito encomi a diverse realtà marchigiane che si sono distinte per il loro impegno e i risultati raggiunti. Tra le aziende premiate anche la Lavorcarni Srl, presieduta da Anna Rita Brunacci. La Lavorcarni Srl è nata a San Severino Marche nel 1973 da due soci fondatori, padre e figlio, Otello e Aldo Pasquarella, i quali hanno iniziato la loro attività da un’impresa semplice, la lavorazione dei polli, in un piccolo locale. Presto i due soci si sono specializzati nella lavorazione di carne ovina, suina e bovina. Oggi la Lavorcarni è un'azienda leader in Italia che è arrivata a commercializzare un’ampia varietà di prodotti alimentari, portando avanti una ricerca continua per essere sempre al passo coi tempi. I soci attuali sono tre: Aldo Pasquarella, Pietro Pasquarella e Carlo Marini. La sede non è più un piccolo locale, ma un moderno stabilimento nella nuova zona industriale di San Severino Marche. Alla cerimonia per la consegna degli encomi in Consiglio regionale, che ha visto la partecipazione di numerose personalità istituzionali, era presente anche il sindaco della cttà di San Severino Marche, Rosa Piermattei. Il primo cittadino ha espresso grande soddisfazione per il riconoscimento assegnato all'azienda settempedana: "È un onore per la comunità di San Severino Marche vedere una delle sue aziende più rappresentative ricevere un encomio così prestigioso dal Consiglio regionale. La Lavorcarni nel tempo ha saputo trasformare un'attività storica in una realtà moderna e dinamica, diventando un modello di innovazione e qualità. Questo premio non riconosce solo il successo economico, ma anche la dedizione e l'impegno di un'azienda che da decenni contribuisce in modo significativo al tessuto produttivo e sociale del nostro territorio. Ringrazio il presidente Latini e l’intero Consiglio regionale per aver valorizzato le nostre eccellenze locali". All'evento hanno partecipato anche il vicepresidente dell'Assemblea legislativa, Gianluca Pasqui, e i consiglieri regionali Renzo Marinelli, Pierpaolo Borroni e Maurizio Mangialardi, a testimonianza dell’importanza che il Consiglio regionale attribuisce alla valorizzazione delle imprese e dei professionisti che portano in alto il nome delle Marche.

Marco Ragni è il nuovo presidente di Confindustria Macerata: "Fase molto difficile, occorre coesione e visione territoriale" (FOTO e VIDEO)
Nel suo discorso di insediamento, il nuovo presidente di Confindustria Macerata, Marco Ragni, ha sottolineato la necessità di una Confindustria autorevole, coesa e pienamente rappresentativa, capace di guidare il sistema produttivo maceratese in un contesto economico e geopolitico tra i più complessi degli ultimi decenni. “Le imprese - ha dichiarato Ragni - stanno affrontando sfide che nessuno può più gestire da solo: dazi commerciali sempre più aggressivi, mercati instabili, aumento dei costi energetici, normative europee e nazionali in continua evoluzione. A tutto ciò si somma una burocrazia opprimente e la crescente delega allo Stato sociale che oggi grava, troppo spesso, solo sulle spalle degli imprenditori”. Parole, pronunciate questa mattina -21 luglio - in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo presidente di Confindustria Macerata, che segna ufficialmente l’apertura del mandato di Marco Ragni alla guida dell’associazione territoriale per il quadriennio 2025-2029. Un passaggio di testimone che avviene in un momento storico complesso, in cui il tessuto industriale locale è chiamato a rilanciarsi in chiave innovativa e sostenibile, mantenendo salde le proprie radici nel manifatturiero e nel saper fare. Ragni ha delineato una visione chiara e strutturata, fondata su un nuovo protagonismo dell’impresa come attore strategico per il futuro del territorio: un’impresa moderna, aperta al mondo, ma ben ancorata ai valori identitari. Una Confindustria che va sotto il segno della continuità e del rinnovamento con un Consiglio di Presidenza coeso e rappresentativo dei principali settori produttivi della provincia. “In questo scenario – ha aggiunto il presidente – la forza di un'associazione come Confindustria si misura nella sua capacità di unire, ascoltare e agire con visione, costruendo una rappresentanza che non sia solo formale, ma concretamente utile alle imprese”. Al fianco di Marco Ragni, nel nuovo Consiglio di Presidenza, ci sono figure imprenditoriali di primo piano che incarnano l’eccellenza e la diversificazione del panorama produttivo locale. Tra i vicepresidenti, Alessio Castricini, alla guida di Centro Accessori, realtà specializzata nella componentistica per il settore moda; Nicola Coropulis, CEO di Poltrona Frau, marchio simbolo del design italiano e dell’artigianalità industriale; Giovanni Faggiolati, punto di riferimento nel settore delle pompe sommergibili ad alta tecnologia con la sua Faggiolati Pumps; e Bruno Tanoni, che rappresenta la F.B.T. Elettronica, attiva con successo nel comparto dell’elettronica audio professionale. Completano il nuovo assetto Federico Maccari, amministratore di Entroterra Società Cooperativa, realtà impegnata nella valorizzazione del territorio e delle sue risorse; Massimiliano Balducci, figura emergente nel panorama associativo locale e presidente del Gruppo Giovani Imprenditori; Enrico Crucianelli, alla guida anche di Ance Macerata e infine Sauro Grimaldi, Past President di Confindustria Macerata, che garantirà continuità istituzionale e supporto strategico al nuovo corso. La linea programmatica illustrata da Ragni in assemblea ruota attorno a sei pilastri fondamentali, sviluppati in una visione coerente e integrata. Al centro vi è il rafforzamento del ruolo della manifattura locale, riconosciuta come autentico motore dello sviluppo economico e culturale della provincia. Accanto a questo obiettivo, si afferma la volontà di accelerare il processo di trasformazione digitale, accompagnando le imprese nell’adozione dell’intelligenza artificiale come leva imprescindibile di competitività. Grande attenzione viene poi riservata alla valorizzazione del capitale umano, con un focus particolare sul rilancio dell’ITS Academy di Recanati, chiamata a diventare un vero hub formativo per le competenze del futuro. In linea con le grandi transizioni globali, la sostenibilità è interpretata non come vincolo ma come opportunità concreta di crescita, reputazione e differenziazione sul mercato. Un altro punto cardine riguarda il rafforzamento dell’internazionalizzazione delle imprese maceratesi, anche attraverso una strategia di posizionamento solido del brand territoriale sui mercati esteri. Infine, non meno importante è il richiamo alla centralità delle infrastrutture: Ragni ha evidenziato la necessità di superare l’isolamento storico dei distretti produttivi locali e di attrarre investimenti pubblici e privati in grado di creare connessioni materiali e immateriali. Nel suo intervento, il Presidente ha inoltre posto l’accento sulla cruciale questione della ricostruzione post-sisma e del rilancio delle aree interne, con l’obiettivo di trasformare quella che oggi appare come una fragilità territoriale in un’occasione di rigenerazione economica, sociale e produttiva. Il progetto ambizioso è quello di far diventare le zone dell’entroterra un laboratorio di innovazione, resilienza e sviluppo sostenibile. “Dobbiamo ricostruire un senso forte di appartenenza e lavorare insieme per rendere Confindustria Macerata ancora più vicina alle aziende, più moderna negli strumenti, più credibile nel confronto con le istituzioni locali, regionali e nazionali. In un'epoca di grandi transizioni, serve un'associazione che evolva insieme alle imprese, mettendo al centro le persone e il valore del fare impresa”. Infine, Ragni ha ribadito con decisione la sua intenzione di lavorare per rafforzare il coordinamento tra le territoriali marchigiane. L’obiettivo è la costruzione di un modello cooperativo e strategico che sappia rendere il sistema produttivo regionale più forte nei tavoli istituzionali di Roma e al tempo stesso più visibile e competitivo nello scenario europeo. Una nuova stagione per Confindustria Macerata si apre dunque all’insegna della responsabilità condivisa e della consapevolezza che il futuro dell’economia locale dipende dalla capacità di fare squadra, innovare e rappresentare con forza la voce delle imprese.

Galassi Group, da mantici a design sostenibile: l’evoluzione di una tradizione di famiglia nel cuore delle Marche
Pierluigi Caporalini, classe 1977, è il direttore vendite e marketing di Galassi Group. Dopo anni di esperienza nel marketing e nella comunicazione per aziende di riferimento nel panorama marchigiano, nel 2015 Pierluigi ha incontrato la Galassi Snc, una realtà storica del distretto della fisarmonica ma con l’obiettivo in quel periodo di differenziare il business. È stato un colpo di fulmine, da quel giorno ricopre con orgoglio questo incarico. Ha sempre nutrito una profondo rispetto per il lavoro e per il talento delle persone e trova che la curiosità sia alla base della felicità personale e professionale. Puoi raccontarci la storia della Galassi Srl - Paper and Fold, produttrice di mantici per fisarmonica da tre generazioni, ed il suo passaggio da Galassi Snc a Galassi Group - Paper and Fold? “La Galassi Snc nasce nel 1953 nel cuore del distretto della fisarmonica, diventando il punto di riferimento nella produzione di mantici, elemento essenziale per la qualità dello strumento. È stata la prima azienda a introdurre materiali innovativi e processi industriali di precisione, pur mantenendo viva la tradizione artigianale. Nel 2015, grazie all’esperienza tecnica di Renzo Galassi e alla visione della terza generazione rappresentata da Gabriele Galassi, prende vita Paper and Fold: un progetto che anticipa i tempi e abbraccia il design sostenibile, trasformando carta e cartone riciclato in oggetti funzionali, belli e durevoli. L’intera famiglia Galassi è il lampante esempio di una imprenditoria sana, fatta di sacrifici di preparazione, visione e dedizione”. Puoi svelarci la mission dell’azienda? “La nostra missione è chiara: creare prodotti che abbiano una seconda vita, capaci di accompagnare le persone nel tempo. Una scatola non è solo un contenitore: può diventare un gioco per bambini, un archivio di ricordi, un elegante portaoggetti. La sostenibilità per noi non è solo una parola, ma un impegno concreto: vogliamo che ogni nostro prodotto abbia un’anima, una funzione e una storia da raccontare”. Quali sono i vostri prodotti? “Quelle che realizziamo non sono semplici scatole: sono il primo contatto visivo ed emozionale con il prodotto che contengono. Proteggono, raccontano, sorprendono. Sono pensate per essere riutilizzate e per diventare parte della quotidianità: contenitori di spezie, gomitoli, giocattoli, ritagli di giornale o piccoli tesori personali. Da questo ultimo concetto nasce il progetto “La Scatola dei Tesori”: ognuno di noi ne ha una, anche se non sempre lo ammette. Io ne ho una, e custodisce alcuni dei momenti più importanti della mia vita”. Qual è la chicca della vostra azienda? “Abbiamo recentemente lanciato “Black & White Soul”, un materiale cartotecnico innovativo che ridefinisce gli standard del settore in termini di design, resistenza e sostenibilità. Disponibile nelle versioni “White Soul”, “Black Soul” e “White&Black Soul”, è realizzato con fibre riciclate, rispettivamente bianche e nere, senza processi invasivi di sbiancatura. Il colore in pasta garantisce uniformità anche nei tagli, offrendo un’estetica sofisticata e una funzionalità superiore. È la perfetta sintesi tra bellezza, etica e innovazione”. Avete avviato diverse collaborazioni nel territorio anche in merito al settore del packaging, da piccole realtà locali a multinazionali, puoi parlarcene? “I nostri clienti sono il nostro patrimonio più prezioso. Non vendiamo semplicemente prodotti: costruiamo relazioni, ascoltiamo esigenze, co-creiamo soluzioni. Questo approccio nasce da una forte cultura di marketing e da una visione orientata al valore. Collaboriamo con realtà locali e nazionali, dalle piccole botteghe alle grandi aziende. Per noi, ogni cliente ha lo stesso valore. Chi comprende la nostra filosofia e il potenziale del nostro brand ci sceglie non solo per ciò che facciamo, ma per come lo facciamo. I risultati? Una crescita costante negli ultimi quattro anni, frutto di fiducia reciproca e di un impegno quotidiano verso l’eccellenza”. Progetti futuri? “Paper and Fold sta evolvendo: da semplice prodotto a oggetto del desiderio, da packaging a elemento di design. Stiamo collaborando con artisti per esplorare il legame tra arte e sostenibilità. A fine agosto saremo presenti ad un evento con street artist, seguito da un’iniziativa di arteterapia. Ma questo è solo l’inizio: vogliamo aprire nuove prospettive, arricchendo la nostra proposta con contenuti culturali e creativi che vadano oltre il prodotto”. Come immagina il futuro del packaging Pierluigi Caporalini? “Il futuro del packaging sarà sempre più legato all’esperienza, alla sostenibilità e all’identità. Non sarà più solo un involucro, ma un vero e proprio mezzo di comunicazione tra brand e consumatore. I materiali dovranno essere intelligenti, riciclabili, belli da vedere e piacevoli da toccare. Ma soprattutto, dovranno raccontare una storia. In Paper and Fold crediamo che il packaging debba diventare un oggetto da conservare, riutilizzare, reinterpretare. Un’estensione del prodotto e dei suoi valori. Per questo investiamo in ricerca, design e collaborazioni artistiche: vogliamo creare soluzioni che siano funzionali ma anche emozionali, capaci di lasciare un segno e di accompagnare le persone nel tempo. Il packaging del futuro? Sarà circolare, creativo e profondamente umano”.

Dazi USA, Ragni (Confindustria Macerata): "Un colpo durissimo, serve un'Europa unita e coraggiosa"
"Le imprese italiane non chiedono protezione, ma regole giuste, mercati aperti e istituzioni solide". Con queste parole, Marco Ragni, eletto ieri nuovo presidente di Confindustria Macerata, ha lanciato il suo primo accorato appello alla politica e all’Europa, commentando con preoccupazione i dazi annunciati dall’amministrazione statunitense, che potrebbero arrivare fino al 30%. Una scelta che, secondo Ragni, rappresenta un rischio concreto per l’intero tessuto produttivo marchigiano: "Mentre l’economia globale affronta una fase di profonda instabilità, le nostre imprese si trovano ancora una volta esposte agli effetti di dinamiche che non dipendono da loro, ma che ne mettono a rischio la sopravvivenza. I dazi rappresentano un colpo durissimo per l’industria manifatturiera marchigiana, già provata da anni di crisi, rincari energetici, difficoltà logistiche e incertezze normative". Nel suo intervento, il presidente ha sottolineato l’effetto domino che simili misure possono innescare: "L’impatto sul nostro territorio rischia di essere drammatico, non solo sul piano economico, ma anche su quello sociale. Le imprese che oggi ancora investono, esportano e danno lavoro sono le stesse che si troveranno domani a fronteggiare un mercato distorto da logiche protezionistiche e decisioni unilaterali. Il rischio è che venga intaccato anche l’equilibrio di comunità locali che vivono grazie all’impresa e al lavoro". Ragni punta il dito anche contro l’Europa, colpevole - a suo dire - di una risposta debole e frammentata: "Purtroppo, l’Europa non sta rispondendo con la prontezza e la coesione che la situazione richiederebbe. Le trattative in corso non hanno prodotto risultati tangibili, né segnali di reale fermezza. Se da un lato gli Stati Uniti perseguono con determinazione la logica del “divide et impera”, ci auguriamo di non assistere alla reazione disorganica di un’Europa che si frantuma in interessi nazionali". Da qui il richiamo a un’azione collettiva, capace di restituire all’Unione Europea un ruolo centrale nella difesa delle sue eccellenze produttive: "Serve un’Europa che parli con una sola voce, che difenda le sue imprese e che costruisca alleanze strategiche con partner che condividono le stesse sfide e valori: Giappone, Corea del Sud e Canada per citarne alcuni. Solo con una rete di collaborazione internazionale possiamo evitare che il mondo si chiuda in sé stesso, generando sfiducia, povertà e nuove disuguaglianze". Infine, un messaggio chiaro alla politica e alle istituzioni: "Le imprese marchigiane si sono imposte nel mondo grazie alla qualità, alla creatività e alla capacità di innovare. Spetta alla politica, a tutti i livelli, garantirne la sopravvivenza, per non compromettere irrimediabilmente la possibilità di uno sviluppo futuro. Non c’è crescita possibile senza unità. Non c’è competitività senza visione. Non c’è futuro senza coraggio".

"Dazi del 30%, così gli Usa affossano le nostre imprese": l’allarme di Cna Macerata
L’annuncio dell'amministrazione statunitense di imporre dazi del 30% sulle merci europee a partire dal 1° agosto fa scattare l’allarme tra le imprese del territorio. A esprimere forte preoccupazione è CNA Macerata, che evidenzia i rischi immediati per le piccole e medie imprese, pilastro dell’economia locale e protagoniste dell’export marchigiano. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi CNA Marche su base Istat, nel 2024 le imprese della provincia di Macerata hanno esportato verso gli Stati Uniti merci per oltre 152 milioni di euro, un dato stabile rispetto ai 154 milioni del 2022. Gli USA si confermano il primo mercato extra-UE per le Marche, con un valore complessivo che supera 1,2 miliardi di euro, pari a circa il 9% dell’intero export regionale. «Il settore calzaturiero maceratese, da solo, ha generato quasi 46 milioni di euro di export nel 2024 – sottolinea il presidente CNA Macerata Simone Giglietti – ed è uno dei comparti che rischia di subire il colpo più duro. Ma sono ugualmente in pericolo anche settori chiave come meccanica, abbigliamento, agroalimentare e arredamento, che costituiscono la spina dorsale del nostro sistema produttivo. Questi dazi potrebbero minare la sopravvivenza di migliaia di micro e piccole imprese, prive di strumenti per assorbire rincari di questa entità». CNA Macerata si associa all'appello lanciato a livello nazionale dalla Confederazione dell’Artigianato affinché l’Unione Europea reagisca con compattezza e decisione. «Una risposta frammentata – avverte la CNA – metterebbe a rischio ogni possibilità di negoziazione efficace con gli Stati Uniti». Nel frattempo, l’associazione ribadisce anche la necessità di una risposta immediata da parte del Governo italiano. «Condividiamo pienamente le parole del Presidente nazionale CNA, Dario Costantini, che ha chiesto la riattivazione urgente del tavolo a Palazzo Chigi per affrontare le sfide dell’export – continua Giglietti –. Serve un piano interno concreto, focalizzato su tre priorità: semplificazione amministrativa, riduzione del costo dell’energia e accompagnamento verso nuovi mercati esteri. In Italia ci sono oltre 90mila imprese con potenzialità di export ancora inespresse: è fondamentale creare le condizioni perché possano cogliere queste opportunità». CNA Macerata conclude invocando un piano straordinario per aiutare le imprese più esposte ad adattarsi e diversificare i mercati di sbocco, seguendo l’esempio positivo della reazione alla crisi del mercato russo. «Le imprese marchigiane hanno già dimostrato resilienza e capacità di adattamento – conclude Giglietti – ma adesso serve una politica industriale all’altezza, che supporti davvero chi esporta e crea occupazione nei territori. Le istituzioni non possono limitarsi agli annunci: devono diventare alleati concreti delle imprese».

Marco Ragni è il nuovo presidente di Confindustria Macerata: resterà in carica fino al 2029
L'Assemblea Generale di Confindustria Macerata, riunitasi oggi pomeriggio, ha eletto l’ingegner Marco Ragni, amministratore della Fatar Srl, come nuovo presidente dell’associazione degli industriali della provincia per il quadriennio 2025-2029. Accanto a lui sono stati eletti anche i quattro vice presidenti, scelti dallo stesso Ragni e approvati dall’Assemblea: si tratta di Alessio Castricini (Centro Accessori Spa), Nicola Coropulis (Poltrona Frau Spa), Giovanni Faggiolati (Faggiolati Pumps Spa) e Bruno Tanoni (FBT Spa). Nel suo primo intervento da Presidente, Marco Ragni ha tracciato le linee guida del mandato, sottolineando l'importanza crescente del ruolo di Confindustria in un contesto mondiale in continua trasformazione. "Viviamo una fase complessa e piena di cambiamenti. La nostra associazione deve essere un punto di riferimento certo, uno strumento concreto a servizio delle imprese e della comunità", ha dichiarato Ragni. Il nuovo presidente ha evidenziato alcune delle priorità strategiche per il futuro: il supporto all’internazionalizzazione, la spinta verso la transizione digitale, e il rafforzamento delle competenze e delle relazioni industriali sul territorio. Marco Ragni ha infine voluto ringraziare tutti i colleghi presenti per la fiducia e il sostegno ricevuto.