Economia
Convegno a Confindustria Macerata: "Africa e Medio Oriente, opportunità di business per le imprese italiane" con il Piano Mattei
"Le opportunità in Africa e Medioriente per le imprese italiane e il Piano Mattei" è il titolo dell'evento riservato alle imprese aderenti al sistema confindustriale che si svolgerà mercoledì 19 novembre alle ore 14:30 in Confindustria Macerata. L'Africa è tornata al centro del dibattito economico globale e del dialogo politico italiano e proprio l’Italia, con il vertice Italia-Africa e il lancio del Piano Mattei, ha rafforzato il suo impegno verso una collaborazione più stretta con il continente. Pur rimanendo una terra dalle molte sfide e complessità, con oltre 50 Paesi e dinamiche economiche molto differenti, l’Africa si profila come una destinazione strategica per diversificare le opportunità di business. La popolazione giovane e in rapida crescita e i programmi di sviluppo avviati in molti Paesi, rendono il continente un terreno fertile per l’export italiano (scambio commerciale 2024: 60mld di euro, di cui circa mld 21 in export; periodo gennaio-giugno, +2,1% rispetto al medesimo periodo 2024). In questo contesto il buon funzionamento del sistema Paese è un fattore imprescindibile per consentire alle imprese italiane, incluse le PMI, di cogliere le opportunità di business nei mercati africani. Per questa ragione, Confindustria Macerata e Confindustria Assafrica & Mediterraneo, con la partecipazione della Struttura di Missione Piano Mattei presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Cassa Depositi e Prestiti, SIMEST e SACE, hanno organizzato questa iniziativa per meglio conoscere le opportunità di business per le imprese italiane, incluse le PMI, nei mercati africani e quali strumenti a supporto sono offerti dal nostro sistema Paese. Per informazioni ed iscrizioni consultare il sito www.confindustriamacerata.it (Area Internazionalità – Confindustria Macerata 0733279636)
"Nelle Marche le donne prendono 7.200 euro in meno l’anno rispetto agli uomini"
Oggi, 17 novembre, è il giorno dell’Equal Pay Day, cioè la giornata dell’anno in cui una donna smette di guadagnare a causa del divario stipendiale con i colleghi uomini. Secondo gli ultimi dati della Commissione europea, il salario orario lordo medio degli uomini nei 27 Stati membri è del 12% superiore a quello delle donne. Tradotto significa che, a parità di condizioni, le lavoratrici europee lavorano circa un mese e mezzo all’anno gratis rispetto ai colleghi. Per questo motivo, il 17 novembre rappresenta il giorno in cui le donne smettono di essere retribuite, mentre gli uomini continuano a percepire uno stipendio fino alla fine dell’anno. Una data che cambia di anno in anno, a seconda dell’andamento del gender pay gap, ma che resta necessaria per ricordare una disuguaglianza ancora esistente. Nelle Marche, le lavoratrici sono 203mila unità (44%). Più della metà di queste ha un rapporto part-time (50,4%) contro una percentuale del 18,4% tra i lavoratori uomini e poco più di una lavoratrice su tre ha un contratto a tempo pieno e indeterminato (34,2% contro 65,3% tra gli uomini). Dall’anno precedente, la crescita dei lavoratori è stata maggiore negli uomini (+1,5%) rispetto alle donne (+0,7%). Nella regione i divari di genere sono ancora significativi in termini di salario (29,9%), riflesso di alcune peculiarità interne al nostro mercato del lavoro legati a fenomeni di segregazione verticale e orizzontale che lo permeano. Dichiara Eleonora Fontana, segretaria Cgil Marche: “Le dinamiche che caratterizzano il mercato del lavoro regionale restano invariate, evidenziando disuguaglianze inaccettabili in termini di qualità e stabilità del lavoro, delle retribuzioni e di opportunità di crescita professionali, soprattutto per le donne”. Nelle Marche le lavoratrici dipendenti del settore privato percepiscono mediamente 7.207 euro lordi annui in meno (-29,9%) rispetto ai colleghi uomini. In termini contrattuali, il maggiore utilizzo del part-time da parte delle donne giustifica solo il parte questo divario in quanto le lavoratrici con contratto a tempo pieno e indeterminato guadagnano mediamente 4.125 euro lordi annui in meno (-13,5%) rispetto agli uomini con la stessa tipologia contrattuale. “Un valore che non solo influisce sull’indipendenza sul lavoro ma che si riflette anche sugli assegni pensionistici condizionando l’autonomia e il benessere delle donne” – prosegue Fontana che conclude: “In Commissione Regionale Lavoro abbiamo evidenziato da sempre la necessità di curvare gli interventi del Programma per il Lavoro al fine di curvare questi divari. Solo accedendo ad un lavoro stabile, di qualità e ben retribuito, questi divari possono essere colmati”. Il Global Gender Gap Report 2025 del World Economic Forum diffuso a giugno 2025 ricordava come il divario complessivo di genere non è stato ancora colmato e che, con le azioni messe in campo ad oggi, ci vorranno 123 anni per raggiungere la piena parità. Gli ultimi dati Eurostat 2025, come dicevamo, mostrano come le donne continuino a guadagnare il 12% in meno l’ora rispetto ai colleghi uomini. Focalizzando l’attenzione sull’Italia, secondo il Rendiconto di genere 2024 dell’Inps le donne percepiscono il 20% in meno degli uomini, un divario che sale al 39,9% nel settore immobiliare e al 35,1% in quello scientifico.
Orim protagonista a Ecomondo: dai nuovi impianti al ruolo strategico nel riciclo della grafite per le batterie
L'azienda maceratese Orim ha consolidato la sua posizione di leadership nel settore della Green and Circular economy in occasione di Ecomondo, l'evento internazionale di riferimento che si è tenuto a Rimini. Orim, che vanta una presenza ininterrotta alla fiera sin dalla sua prima edizione nel 1997 (quando si chiamava ancora "Ricicla"), ha partecipato quest'anno con un’immagine rinnovata e uno stand molto apprezzato, confermando il suo ruolo di innovatore industriale. In quattro giorni di fiera, l'azienda ha incontrato centinaia di clienti e ha visto la partecipazione di oltre 25 membri dello staff commerciale, produttivo e direzionale. Orim ha sfruttato l'occasione per proiettare la propria visione verso il futuro. Attraverso un video, l'azienda ha presentato i suoi nuovi impianti di calcinazione e di idrometallurgia, infrastrutture strategiche che saranno dedicate al recupero delle Materie Prime Critiche (CRM). A Rimini, inoltre, l'azienda ha riaffermato la sua vocazione per la ricerca e la tecnologia, coordinando un importante momento di confronto tra esperti e imprese focalizzate sul riciclo delle batterie. Al centro dell'attenzione c'è stato il progetto LIFE GRAPhiREC, un'iniziativa all’avanguardia cofinanziata dall’Unione Europea. Il progetto affronta una delle sfide più urgenti della produzione di batterie: l'approvvigionamento sostenibile della grafite, un componente chiave. L’obiettivo di LIFE GRAPhiREC è ambizioso: realizzare il primo progetto pilota su scala industriale in Europa interamente dedicato al riciclo della grafite dagli sfridi di produzione delle batterie. Sviluppando una tecnologia avanzata, si mira a ridurre la dipendenza europea dall’importazione di questo materiale, promuovendo al contempo un'economia circolare in linea con gli obiettivi di neutralità climatica dell'UE. Il "First outreach event" del progetto, coordinato da Enrico Fiori della Orim, si è focalizzato sul tema: “Chiudere il cerchio: riciclare grafite dagli scarti per produrre nuove batterie al litio e alcaline”. Orim S.r.l. coordina il progetto grazie alla sua specializzazione pluriennale nel recupero di materie prime critiche da rifiuti. Tra i partner strategici figurano il gruppo VARTA, la società Sima S.r.l., le Università degli Studi dell’Aquila e di Camerino e l’European Advanced Carbon and Graphite Materials Association (ECGA). Le sessioni di confronto hanno permesso di presentare il ruolo strategico del riciclo della grafite per la filiera europea e di esplorare le sinergie con altri progetti europei incentrati sul recupero di materie prime critiche dai RAEE e sui processi innovativi per il riciclo delle batterie.
"Crescita inferiore alla media nazionale ma bilanci solidi": la classifica Merloni fotografa le imprese marchigiane (VIDEO)
Nel pomeriggio di ieri, 13 novembre, al Teatro della Filarmonica di Macerata, si è svolta la presentazione della 39esima dizione della Classifica delle principali imprese marchigiane, il rapporto curato dalla Fondazione Aristide Merloni insieme all’Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con Confindustria Macerata. Un appuntamento ormai consolidato, che nel tempo è diventato un vero osservatorio privilegiato sulla vitalità e sulla solidità del sistema produttivo regionale, offrendo ogni anno una fotografia aggiornata dello stato di salute dell’economia delle Marche. La nuova edizione della Classifica è stata elaborata sulla base dei bilanci ordinari e consolidati chiusi al 31 dicembre 2024 e analizza le performance economiche e finanziarie delle prime 500 imprese marchigiane, restituendo un quadro completo e comparato del tessuto imprenditoriale del territorio. Sul piano dei risultati numerici, l’edizione 2024 conferma e al tempo stesso ridefinisce alcuni equilibri ai vertici della graduatoria. In testa alla classifica si colloca Ariston Group, con 2.632.700 di vendite nel 2024, a testimonianza di un ruolo consolidato nel panorama industriale marchigiano e internazionale. Al secondo posto si conferma Conad Adriatico, con 1.345.334 di vendite. La novità più significativa riguarda il terzo gradino del podio: Magazzini Gabrielli supera Tod’s e conquista la terza posizione con 1.236.521 di vendite, mentre Tod’s scivola al quarto posto con 1.046.895, sempre con riferimento all’esercizio 2024. Numeri che, oltre a raccontare la forza dei singoli gruppi, descrivono una geografia economica in evoluzione, in cui la grande distribuzione organizzata e l’industria manifatturiera continuano a esercitare un ruolo di primo piano. La presentazione del rapporto al Teatro della Filarmonica è stata l’occasione per un confronto ampio tra accademia, impresa e istituzioni. A illustrare i contenuti della Classifica sono stati Donato Iacobucci, professore ordinario di Economia applicata all’Università Politecnica delle Marche, e Martina Orci, ricercatrice in Economia applicata della stessa Università. A moderare l’incontro il direttore del Corriere Adriatico, Giancarlo Laurenzi. Tra gli interventi istituzionali, quelli di Marco Ragni, presidente provinciale di Confindustria, e di Paolo Merloni, presidente della Fondazione Aristide Merloni, collegato in video dall’estero. In sala era presente anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Proprio Paolo Merloni ha inquadrato il senso profondo della Classifica nel percorso di lungo periodo della Fondazione, non come semplice esercizio statistico, ma come strumento concreto di promozione dell’imprenditorialità e di lettura strategica dell’economia regionale. “Per la Fondazione, stilare una Classifica delle principali imprese delle Marche significa coniugare l'impegno a favore della ricerca con il mandato originario di promuovere e favorire l'imprenditorialità. È un modo per mettere in luce e valorizzare le possibilità, le capacità e i punti di forza delle nostre imprese, affinché siano le fondamenta per costruire il futuro”, ha dichiarato il presidente della Fondazione Aristide Merloni, rimarcando come la conoscenza approfondita della struttura produttiva sia un presupposto essenziale per orientare politiche di crescita e strategie industriali. Dal punto di vista congiunturale, il quadro che emerge dai dati è articolato: la crescita delle principali imprese marchigiane continua a mostrare un passo leggermente più lento rispetto alla media nazionale, ma su un terreno di forte solidità finanziaria. A spiegare questa dinamica è stato Donato Iacobucci, che ha richiamato sia i nodi strutturali legati alla dimensione d’impresa, sia le prospettive di ripresa insite nella robustezza finanziaria dei gruppi leader. “Il risultato che emerge è che anche il 2024, le principali imprese marchigiane, in particolare quelle manifatturiere hanno avuto un ritmo di crescita leggermente inferiore a quello medio nazionale. Questo è ormai un dato che ci contraddistingue purtroppo da qualche anno e che sta determinando un relativo arretramento della nostra Regione; nulla di drammatico ma di anno in anno c’è un piccolo arretramento rispetto alla media nazionale. Sembrerebbe che questo arretramento si conferma nel primo semestre 2025. Tuttavia, accanto a questo dato non particolarmente positivo c’è da dire che nel complesso le principali imprese mostrano una situazione finanziaria molto solida e questo significa che hanno aumentato di molto la resilienza agli shock che in questi anni si stanno moltiplicando in questi anni. Questo è un elemento che fa sperare in una possibilità di ripresa. In un contesto italiano che sappiamo già di per sé essere caratterizzato da imprese di piccola e media dimensione, le Marche lo sono ancora di più; il peso degli occupati nelle imprese grandi nella nostra Regione è significativamente più basso di quello medio nazionale che già, rispetto ad altri paesi europei come Francia e Germania, è basso di per sé. Questo crea dei problemi perché nel contesto competitivo la dimensione è rilevante sia per i processi di innovazione sia per i processi di internazionalizzazione; vediamo un sistema che nell’ultimo decennio ha penalizzato le imprese più piccole. Nella classifica prendiamo in considerazione 500 imprese che numericamente sono poche rispetto alle centinaia di migliaia di imprese che appunto caratterizzano il nostro territorio e che in prevalenza sono microimprese. Dal punto di vista del peso in termini di occupati e di valore aggiunto le imprese che noi censiamo hanno un peso veramente rilevante”. Accanto all’analisi macroeconomica, il rapporto dedica ampio spazio alla struttura della Classifica e alla metodologia adottata, con particolare attenzione al diverso peso delle imprese per dimensione e al ruolo delle società quotate in Borsa, monitorate per cogliere l’andamento in corso d’anno. Su questi aspetti è intervenuta Martina Orci, che ha ricostruito i criteri di selezione delle aziende e i segnali che emergono dal campione osservato: “La classifica considera le prime 500 imprese per valore delle vendite nel 2024. Le prime quattro imprese della classifica superano il miliardo di euro e sono Ariston Group, Conad Adriatico, Magazzini Gabrielli e Tod’s. Le imprese sono inserite seguendo un duplice criterio; quello dimensionale, ossia sono considerate le prime cinquecento imprese per valore delle vendite e segue anche un criterio territoriale; ovvero sono incluse le società che hanno la sede principale operativa nella Regione Marche. Inoltre, abbiamo analizzato l’andamento in corso d’anno prendendo in considerazione i risultati registrati dalle società marchigiane quotate; abbiamo analizzato nove società marchigiane quotate e abbiamo osservato che nel primo semestre del 2025 tre di queste hanno registrato una contrazione delle vendite ma sei delle società marchigiane quotate hanno registrato un incremento delle stesse”. A chiudere l’evento le parole del presidente Francesco Acquaroli: “ I prossimi 5 anni saranno necessariamente diversi da quelli precedenti perché sono nuove le sfide che ci attendono. Dovremo mettere a terra tutti quei progetti iniziati, mi riferisco alle infrastrutture materiali e immateriali, abbiamo governato nell'era del digitale che oggi viene superato dall'intelligenza artificiale che propone nuovi orizzonti. Dobbiamo agganciare le Marche alle regioni più produttive è necessario lasciare da parte campanilismi e frammentazioni ma puntare alla massima coesione possibile. Credo che la Zes sarà fondamentale per attrarre imprenditorialità che vogliamo resti sul territorio e si radichi qui da noi. L'altro grande obiettivo di questo mio secondo mandato sarà dedicato ai giovani: è la prima cosa che dovremo fare per trattenerli nelle Marche perché sono una ricchezza per le nostre imprese alle prese con i problemi legati alla competitività”. Nel complesso, la 39ª edizione della Classifica restituisce l’immagine di un sistema produttivo che, pur rallentato rispetto alla media nazionale in termini di crescita, mantiene una robustezza finanziaria significativa e trova nei suoi campioni industriali e commerciali un ancoraggio decisivo. La sfida per le Marche, come emerso dal dibattito al Teatro della Filarmonica, sarà trasformare questa solidità in nuova capacità di investimento, innovazione e internazionalizzazione, così da invertire gradualmente quel “piccolo arretramento” relativo e costruire, sulle fondamenta descritte dal rapporto, una nuova stagione di sviluppo.
Missione istituzionale a Riyadh per Antonelli (Eurobuilding): “Un’opportunità per la crescita del made in Italy”
In questi giorni Umberto Antonelli, titolare di Eurobuilding S.p.a., azienda leader nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture, che opera da oltre trent’anni nella realizzazione di progetti complessi in Italia e all’estero, prende parte a una prestigiosa missione istituzionale ed economica, promossa e guidata dalla Ministra del Turismo Daniela Santanchè. La missione, che coinvolge una selezione ristretta e qualificata di rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano, ha l’obiettivo di rafforzare le relazioni economiche e commerciali con partner internazionali, promuovendo l’eccellenza del made in Italy e le opportunità di collaborazione nel settore delle costruzioni, delle infrastrutture e delle forniture dei materiali di pregio, ad iniziare dal travertino “Bianco Sibillino”, prodotto questo di grande valore e successo nel mondo. Nel corso della giornata sono previsti incontri di lavoro e momenti di confronto con istituzioni e operatori economici locali. Già nella serata di oggi è in programma un importante incontro operativo con il direttore dell’agenzia ICE di Riyadh, Romano Baruzzi, che permetterà di individuare nuove sinergie e progetti di sviluppo condivisi. Inoltre, alla presenza del ministro, Antonelli avrà un importantissimo colloquio personale con Jerry Inzerillo, Ceo della Diriyah Gate Development Authority in Arabia Saudita e vice chairman di ForbesTravelGuide, nonché ambasciatore delle Nazioni Unite per il turismo nel mondo. La missione si concluderà domani con la partecipazione all’evento clou, la tavola rotonda Italia-Arabia Saudita, nell’ambito dell’evento: “Tourise Summit 2025”, iniziativa fortemente voluta dalla ministra Daniela Santanchè nell’ambito dello sviluppo delle relazioni istituzionali e di promozione turistica verso nuovi potenziali mercati di sviluppo del turismo italiano. “Partecipare a questa missione rappresenta un’occasione significativa per dare voce all’imprenditoria italiana e per consolidare rapporti che possono tradursi in concrete opportunità di crescita”, ha dichiarato Umberto Antonelli.
Ricostruzione post-sisma: "A rischio la liquidità delle imprese senza cessione del credito"
L’evoluzione del quadro normativo introdotto dal disegno di legge di Bilancio 2026 solleva profonde preoccupazioni tra le associazioni di categoria del territorio marchigiano, in particolare per quanto riguarda l’area del Cratere sismico e il suo tessuto socio-imprenditoriale. La modifica che impone un drastico limite alla compensazione dei crediti d'imposta con i debiti previdenziali e contributivi viene considerata un elemento di forte criticità. Finora circoscritto a banche e intermediari finanziari, il veto viene esteso dalla Manovra a tutti i soggetti, ponendo imprese e famiglie interessate di fronte a uno scenario finanziario decisamente preoccupante. A partire dall’1 luglio 2026, infatti, la compensazione sarà permessa esclusivamente per i crediti d’imposta emergenti dalle dichiarazioni annuali, escludendo di fatto quelli maturati attraverso l’acquisizione dei bonus edilizi e di altri incentivi statali. Questa riduzione dell’ambito di compensazione rischia di rendere inutilizzabili, in tutto o in parte, le rate dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi, provocando danni economici e gravi tensioni di liquidità per migliaia di imprese, soprattutto quelle del comparto casa che hanno applicato lo sconto in fattura e che utilizzano legittimamente i crediti fiscali per saldare i propri debiti contributivi. Per i presidenti delle CNA di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo – Simone Giglietti, Arianna Trillini ed Emiliano Tomassini – questa stretta normativa comprometterà la pianificazione finanziaria del tessuto produttivo locale. Inoltre, viene sollevata forte perplessità sull'efficacia delle misure annunciate per il sostegno agli investimenti, come i crediti d’imposta per Industria 4.0, Transizione 5.0, ricerca e sviluppo e il Tax credit cinema. Secondo quanto riportato all’articolo 26 del testo, l’efficacia dell’estensione dell’aliquota del 110% per il Superbonus alle istanze di contributo presentate prima del 30 marzo 2024, inizialmente accolta con favore dalle associazioni, appare ora inevitabilmente compromessa dalla mancanza di adeguati strumenti finanziari. Un ulteriore elemento di forte criticità riguarda le scadenze imposte per il completamento degli interventi. Le Cna ritengono realistico che le oltre 5.000 richieste non potranno essere concluse entro la fine del 2026, data la mole di lavori e la complessità delle pratiche amministrative. Per questo, si ritiene indispensabile e urgente un prolungamento dei termini fino al 2027, al fine di scongiurare nuove incertezze e garantire la conclusione degli interventi in condizioni sostenibili. «Nonostante l’apprezzamento espresso per la scelta di estendere il 110% a tutte le pratiche di ricostruzione, è necessario segnalare che senza strumenti finanziari adeguati questa misura rischia di restare incompiuta – hanno dichiarato congiuntamente i tre presidenti delle Cna – La ricostruzione non può procedere a scadenze ravvicinate e senza certezze operative, ma necessita di una prospettiva stabile e di una programmazione che consenta di lavorare con continuità e portare a termine gli interventi».
Manovra 2026, esteso il Superbonus 110% a tutte le istanze del cratere post-sisma. Cna: "Incentivo equo"
Un passo decisivo verso una ricostruzione più giusta e completa dei territori colpiti dal sisma. La nuova bozza della legge di bilancio 2026, attualmente in discussione in Parlamento, introduce una correzione fondamentale alla normativa sul Superbonus, estendendo l'aliquota del 110% anche alle istanze di contributo presentate prima del 30 marzo 2024. Una misura attesa e fortemente sollecitata dalle associazioni di categoria, che garantisce finalmente l’inclusione di tutte le procedure di ricostruzione post-sisma nel regime agevolato, sicuramente fino al 2026. Ricordiamo che già la legge numero 95/2025 (conversione del Decreto Omnibus), approvata nell'agosto scorso, aveva prorogato il Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2026 per gli interventi di ricostruzione e riqualificazione strutturale nei crateri sismici del 2009 e 2016 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). Tuttavia, questa norma limitava il beneficio alle sole istanze di contributo presentate dopo il 30 marzo 2024, escludendo di fatto numerosi cantieri già avviati. La Legge di Bilancio 2026 interviene ora per sanare questa disparità, prevedendo che l’agevolazione al 110% si applichi indipendentemente dalla data di presentazione. I presidenti delle Cna di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, Simone Giglietti, Emiliano Tomassini e Arianna Trillini, esprimono soddisfazione unanime per l’intervento del Governo che ha accolto le istanze del territorio: "Accogliamo con favore l’integrazione inserita nella Legge Finanziaria. La proroga del 110% era un primo passo fondamentale, ma l’esclusione delle domande presentate prima del 30 marzo 2024 rappresentava una grave lacuna normativa che rischiava di bloccare migliaia di pratiche. Questo intervento dimostra attenzione e pragmatismo, due elementi essenziali per ridare slancio e certezza a tutta la filiera della ricostruzione". I Presidenti Cna auspicano ora che l’iter legislativo si possa concludere rapidamente: "Oggi possiamo dire che l’incentivo è finalmente costruito in modo più equo, rispondendo alle reali esigenze delle famiglie e delle imprese del Cratere sismico. Confidiamo che il Parlamento approvi definitivamente la misura, confermando l’estensione e la sanatoria previste, indispensabili per chiudere il cerchio della ricostruzione". La Cna ritiene inoltre opportuno precisare che l’esercizio delle opzioni di cessione del credito o sconto in fattura, previste dall'articolo 121 del Decreto-Legge numero 34 del 19 maggio 2020, debba intendersi applicabile anche ai nuovi beneficiari della misura. L'associazione rinnova infine la richiesta di valutare un’estensione del Superbonus anche al 2027, così da garantire continuità agli interventi e completare in modo efficace il percorso di ricostruzione e rilancio dei territori del Cratere. La Cna continuerà a promuovere misure di supporto mirate e stabili per le aree colpite, a tutela delle imprese e delle comunità impegnate nella rinascita dei territori.
Il marketing cambia volto: Map Srl di Potenza Picena punta su innovazione e influencer
Negli ultimi anni il marketing ha vissuto una profonda trasformazione. Le nuove tecnologie digitali e la crescita esponenziale dei social media – insieme all’affermazione definitiva dell’influencer marketing come alternativa alle tradizionali campagne pubblicitarie – hanno spinto le agenzie di comunicazione a ripensare i propri servizi, per rispondere alle nuove esigenze del mercato. Ma in che modo è cambiata la domanda? A spiegarlo è Mario Carlocchia, innovation manager e consulente strategico di MAP Srl, azienda con sede a Potenza Picena, riconosciuta per la sua esperienza e costante capacità di innovazione nel mondo della comunicazione. “Prima del Covid – spiega Carlocchia – la comunicazione si concentrava soprattutto sulla pianificazione media offline, sulle attività di ufficio stampa e sulle collaborazioni dirette con testimonial e influencer per promuovere brand e prodotti. Con la pandemia e il blocco delle attività, l’attenzione si è spostata sempre di più sulla figura dell’influencer, capace di creare contenuti anche da casa. Da questa esigenza, circa cinque anni fa, è nata la nostra business unit Casatalent (www.casatalent.it), una divisione innovativa dell’agenzia”. Negli anni, l’influencer marketing si è affermato come il “quarto potere dei media”, collocandosi – in termini di investimenti – subito dopo il digital, la televisione e la stampa, e sullo stesso livello della radio. Sempre più brand hanno scelto di coinvolgere i creator all’interno delle proprie strategie di marketing, consapevoli che una campagna strutturata con i talent consente di raggiungere nuovi pubblici, incoraggiare l’acquisto, promuovere l’azienda e rafforzare la fiducia nei consumatori, creando relazioni durature. Oggi, tuttavia, limitarsi a selezionare e gestire i creator non basta più. Come sottolinea Carlocchia, è diventato essenziale coordinare le attività in modo innovativo e articolato, offrendo servizi integrati, contenuti originali e soluzioni personalizzabili. Forte di questi principi, il progetto Casatalent si è imposto come una realtà capace di affrontare con professionalità un settore in forte crescita, ma ancora complesso da gestire. “Casatalent è nato fin da subito per stare al passo con i tempi – aggiunge Carlocchia –. Non si propone solo come contenitore dedicato all’influencer marketing e ai talent, ma come piattaforma integrata che offre ai brand una strategia multicanale efficace. Di recente abbiamo introdotto tre nuove aree: il retail marketing, l’area eventi e il marketing olfattivo. Servizi innovativi che permettono alle aziende di presentarsi sul mercato in modo originale, superando i modelli tradizionali di comunicazione”. In un panorama in continua evoluzione, MAP Srl e Casatalent dimostrano come l’innovazione, la creatività e la capacità di leggere i cambiamenti del mercato siano oggi le vere chiavi per costruire una comunicazione efficace, autentica e sostenibile.
Cna, Massimiliano Felicioni nuovo coordinatore Opram: "Qualità della formazione e della prevenzione in primo piano"
CNA Servizi Imprese srl esprime grande soddisfazione e sincero orgoglio per la nomina di Massimiliano Felicioni, responsabile del Dipartimento Ambiente e Sicurezza di CNA, a coordinatore regionale dell’Organismo Paritetico Regionale per l’Artigianato delle Marche (OPRAM). Felicioni condividerà l’incarico con Leonardo Bartolucci, rappresentante della parte sindacale. L’importante incarico riconosce e valorizza l’impegno, la competenza e la dedizione che da anni Felicioni mette al servizio delle imprese artigiane marchigiane, in particolare sul fronte della sicurezza sul lavoro, della prevenzione e della promozione di una cultura condivisa della tutela dei lavoratori. “La nomina di Massimiliano è motivo di grande orgoglio per tutta la CNA Servizi” dichiara Maurizio Tritarelli, presidente del Consiglio di Amministrazione di CNA Servizi Imprese srl. “Si tratta di un riconoscimento che premia non solo la professionalità e la competenza di Felicioni, ma anche il valore del lavoro quotidiano che il nostro Sistema svolge a supporto delle imprese artigiane sui territori di Macerata e Fermo. L’impegno sulla sicurezza e sulla formazione è da sempre un pilastro della nostra missione, e sapere che un nostro funzionario rappresenterà queste istanze a livello regionale è per noi motivo di profonda soddisfazione e fiducia nel futuro”. L’OPRAM – Organismo Paritetico Regionale per l’Artigianato Marche – è infatti l’ente bilaterale che si occupa di promuovere la sicurezza nei luoghi di lavoro, supportare le imprese nella formazione, diffondere buone pratiche di prevenzione e monitorare l’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza nel comparto artigiano marchigiano. “L’impegno di OPRAM – ha commentato Felicioni – è da sempre quello di promuovere la cultura della sicurezza come valore condiviso, non solo come obbligo normativo. Il nostro obiettivo è accompagnare le imprese nel cambiamento, aiutandole a migliorare la qualità della formazione e della prevenzione. In un contesto produttivo che evolve rapidamente, la sicurezza resta un diritto e un dovere di tutti”. Il presidente Tritarelli sottolinea, infine, come questa nomina rappresenti “un importante riconoscimento del ruolo che CNA Servizi Imprese svolge nella promozione di un sistema produttivo sicuro, sostenibile e attento alla qualità del lavoro, valori che da sempre guidano l’azione dell’organizzazione a fianco delle imprese artigiane marchigiane”.
Donne e pianificazione consapevole: a Macerata un confronto tra professioniste su finanza, legalità e inclusione
Un pomeriggio di confronto e riflessione sul valore della pianificazione consapevole e sull’importanza di scelte finanziarie, legali e fiscali informate. È questo lo spirito che ha animato l’incontro “Coltiviamo il nostro futuro: spunti per una pianificazione efficiente ed inclusiva”, svoltosi ieri pomeriggio nella Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata. L’iniziativa, promossa da un gruppo di professioniste di diversi settori, ha posto al centro il tema dell’educazione finanziaria e della consapevolezza economica, intese come strumenti di libertà e responsabilità, non solo per le donne ma per l’intera comunità. A introdurre il dibattito è stata Sara Fiorini, Private Banker Fideuram, che ha evidenziato come sia fondamentale “saper affrontare con il giusto equilibrio le esigenze presenti e gli obiettivi futuri nel contesto attuale”. A seguire, la collega Cecilia Pasquali, anch’essa Private Banker Fideuram, ha ribadito che “imparare a pianificare e a fare scelte consapevoli è la base della nostra vita”, sottolineando il valore educativo e culturale di un approccio più attento alla gestione del proprio futuro economico. Accanto alle professioniste della consulenza finanziaria, sono intervenute Romina Leombruni, Funzionaria dello Stato, e Alessia Fermani, Avvocatessa, che hanno arricchito il confronto con una tavola rotonda sull’inclusività finanziaria, toccando i temi dell’equità, della tutela dei diritti e delle opportunità nel mondo del lavoro e della finanza. “La pianificazione è la grande protagonista di un paradigma del risparmio coerente con le fasi della vita – ha spiegato Monica Micozzi, Private Banker Fideuram – per affrontare con consapevolezza la realtà odierna, valorizzare e aiutare chi si sente o viene escluso dalla pianificazione finanziaria”. Una platea attenta e partecipe ha accolto con interesse i contributi delle relatrici, in un clima di scambio e condivisione di esperienze. A concludere l’incontro è stata Pisana Vecchiotti, Private Banker Fideuram, che ha ricordato come “saper pianificare e rendere il lavoro più equo significa costruire un’economia più forte, perché quando le donne stanno meglio, sta meglio anche il Paese”.
Zes Marche, Cna Macerata: "Opportunità decisiva, ma rischia di non arrivare alle piccole imprese"
CNA Macerata accoglie con favore l’annuncio dell’estensione della ZES Unica anche alle Marche e all’Umbria, definendolo “un passaggio rilevante e potenzialmente decisivo per rilanciare investimenti, semplificare la burocrazia e sostenere la vocazione manifatturiera del territorio”. Lo afferma il presidente dell’associazione, Simone Giglietti, che tuttavia richiama l’attenzione su alcune criticità da affrontare in sede di conversione del Disegno di Legge per renderlo davvero efficace. “L’estensione della ZES è un segnale che aspettavamo – sottolinea Giglietti – ma ora bisogna renderla concretamente fruibile per le migliaia di piccole e piccolissime imprese che tengono in piedi il nostro tessuto produttivo”. Secondo CNA, il provvedimento porta con sé potenzialità significative: agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative che potrebbero stimolare innovazione, ammodernamento e nuova occupazione. “Un incentivo di questa portata può ridurre sensibilmente il costo del capitale e favorire la crescita. Studi su altre ZES mostrano che l’estensione del meccanismo potrebbe generare un aumento del PIL del +2/+2,5% e dell’occupazione intorno al +5% nelle Marche. Ma tutto dipende dalla piena operatività e da risorse adeguate”, aggiunge Giglietti. La CNA evidenzia però la necessità di adattare la misura alla realtà delle micro e piccole imprese. “Il limite minimo di investimento fissato a 200.000 euro è troppo alto. Chiediamo di modularlo per classe d’impresa, così da includere anche investimenti più contenuti ma strategici. Una soglia unica penalizza chi non ha la forza finanziaria delle medie aziende”, osserva il presidente. Altro tema critico riguarda le tempistiche: “Il provvedimento è ancora un DDL e la finestra 2025 scade a novembre. È irrealistico pensare che le PMI possano investire sulla fiducia prima dell’entrata in vigore”, avverte la CNA. L’associazione segnala inoltre che il credito d’imposta favorisce chi ha già una posizione solida: “Le imprese senza utili o con scarsa capienza fiscale ne restano escluse. Per questo proponiamo di estendere la finestra temporale e introdurre misure complementari per chi è in maggiore difficoltà”. CNA Macerata solleva anche la questione delle risorse, giudicando problematica la “clausola di invarianza finanziaria” che accompagna l’estensione della ZES a Marche e Umbria: “Rischia di diluire i fondi disponibili. Servono risorse aggiuntive e dedicate, per garantire che l’incentivo sia realmente accessibile senza penalizzare altri territori”. Infine, l’associazione critica l’esclusione di alcuni Comuni dal perimetro della ZES: “Limitare il credito solo alle aree indicate nel DDL del 4 agosto 2025 lascerebbe fuori parte dei poli produttivi del Maceratese, con il rischio di delocalizzazioni interne. Chiediamo di estendere i benefici a tutti i comuni delle Marche”. “La ZES deve essere un volano per tutti, non un fattore di divisione – conclude Giglietti –. Servono soglie e tempi a misura di piccola impresa, risorse adeguate e una mappa che non lasci indietro nessuno. Siamo pronti a collaborare per far sì che questa occasione diventi un reale strumento di crescita per tutto il sistema produttivo marchigiano.”
Ottobre fiscale da record: 152 adempimenti in soli quindici giorni
Pressione crescente su imprese e professionisti: tra il 16 e il 31 ottobre si concentrano 152 scadenze fiscali, tra dichiarazioni, versamenti e comunicazioni telematiche. Un calendario compresso che segna il picco dell’attività tributaria dell’anno e che impegna senza sosta studi professionali, imprese e intermediari fiscali. Nel periodo rientrano anche le scadenze per la trasmissione delle dichiarazioni dei redditi 2024, che quest’anno includono il nuovo quadro CP per i soggetti aderenti al concordato preventivo biennale (CPB) 2024-2025. Il 27 ottobre chiude la finestra per i modelli 730 integrativi a favore, mentre il 31 ottobre è la data chiave per i modelli 770 e le comunicazioni IVA trimestrali. Un calendario impossibile: tra scadenze e rischi di errori La "maratona fiscale" di metà ottobre parte ufficialmente il 16, giorno in cui si accavallano oltre 130 versamenti: Iva, ritenute d’acconto, imposte sostitutive e rate da dichiarazioni precedenti. Una mole di adempimenti che, di fatto, mette sotto pressione la rete dei consulenti e dei contribuenti. Entro fine mese scadono anche i termini per i modelli Redditi 2025, Irap, Cnm e Iva Tr, rendendo questo periodo un vero test di resistenza per gli studi professionali. Il rischio di errori formali è alto, e in molti casi le sanzioni amministrative non tengono conto della complessità del quadro operativo. L'Agenzia accelera sui controlli: arrivano nuove comunicazioni Oltre agli adempimenti, ottobre porta con sé una nuova ondata di controlli e avvisi bonari. Sono in arrivo lettere di compliance, richieste documentali e questionari indirizzati soprattutto alle partite Iva e ai contribuenti che hanno aderito al CPB, con l'obiettivo di verificare la coerenza dei dati dichiarati. Secondo le rilevazioni di Tutela Impresa, molti associati lamentano ritardi nei portali telematici e difficoltà nella gestione dei canali di invio, aggravate dal volume straordinario di scadenze concentrate in pochi giorni. "Non possiamo più accettare che in due settimane si concentri oltre la metà degli adempimenti fiscali annuali. Il sistema attuale va ripensato in chiave di semplificazione, per consentire una gestione più efficiente e sostenibile delle pratiche", sottolinea il presidente di Tutela Impresa, Giuseppe Tosoni. In conclusione, ottobre 2025 si conferma come il mese più impegnativo per la macchina fiscale italiana. Per Tutela Impresa, la sfida non è solo rispettare le scadenze, ma ricostruire un equilibrio tra esigenze di controllo e sostenibilità operativa.
"Inps, tempi di attesa dimezzati grazie all'IA. In provincia di Macerata sempre più pizzerie e tatuatori"
La Biblioteca Mozzi Borgetti ha ospitato questa mattina la presentazione del Bilancio Sociale 2024 dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) della provincia di Macerata. L'evento si è configurato come un cruciale momento di confronto tra istituzioni, parti sociali e il tessuto produttivo locale, offrendo una panoramica dettagliata e approfondita sulle dinamiche previdenziali, assistenziali ed economico-sociali del territorio. La rendicontazione non solo evidenzia i risultati operativi dell'Istituto, ma pone in luce le trasformazioni del mercato del lavoro e le persistenti sfide demografiche della provincia. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Sandro Parcaroli, il dibattito è stato animato dagli interventi della direttrice regionale INPS Marche, Emanuela Zambataro, del direttore provinciale INPS, Marco Mancini, di Tiziana Mosca, presidente del Comitato regionale INPS Marche, e di Aldo Benfatto, presidente del Comitato provinciale INPS Macerata. La relazioni di Benfatto, ex sindacalista e volontario a Recanati, ha riportato l'attenzione sulla duplice realtà del mondo produttivo locale, sottolineando una disomogeneità che necessita di vigilanza: "Ci sono ditte serie che pagano lo stipendio, gli straordinari e poi ci sono ditte che non pagano gli stipendi, con 5/6 mesi di arretrati. Ci sono lavoratori che lavorano otto ore al giorno e prendono mille euro, ci sono lavoratori che si trovano in situazioni di difficoltà perché vivono una condizione lavorativa drammatica. Quando ci sono mesi di stipendi arretrati sorge anche il dubbio se pagano o meno i contributi all’Inps”. Dalla prospettiva del sistema industriale, Elisabetta Cristallini, responsabile Area personale e lavoro di Confindustria Macerata, ha espresso un forte apprezzamento per l'evoluzione dei servizi INPS: “Il sistema produttivo della nostra provincia è fatto di realtà dinamiche ma spesso di piccole dimensioni, che hanno bisogno di interlocutori pubblici competenti disponibili e capaci di accompagnare la complessità normativa e amministrativa. In questo senso apprezziamo fortemente gli sforzi compiuti dall’Inps di Macerata sul fronte della digitalizzazione dei servizi e dell’assistenza personalizzata agli utenti; lo sviluppo economico locale passa anche da qui”. A tal riguardo, i dati operativi presentati dall'INPS provinciale confermano un trend di marcato miglioramento nell'efficienza amministrativa, guidato dall'adozione di tecnologia avanzata, automazione e Intelligenza Artificiale (IA). Si registra un netto accorciamento dei tempi medi di attraversamento delle domande per gli ammortizzatori sociali. I giorni per l'autorizzazione della NASpI sono passati da 22 a 11, e quelli per il FIS (Fondo di Integrazione Salariale) da 83 a 37. Quest'ultimo dato si posiziona favorevolmente al di sotto sia della media regionale che di quella nazionale, testimoniando l'efficacia della razionalizzazione dei processi. L'impulso di velocizzazione ha interessato anche il settore previdenziale. Riguardo ai tempi di liquidazione delle pensioni, il periodo 2020-2024 ha visto percentuali di liquidazione sul totale che si attestano all'82% nella gestione pubblica e al 76% nella gestione privata. L'impiego dell'IA e degli automatismi ha un impatto significativo, in particolare nella preparazione proattiva delle pratiche di pensione di reversibilità non appena l'Istituto riceve la notizia del decesso. Anche il fronte della scuola ha visto uno snellimento dei tempi delle procedure; il rapporto tra INPS e l'istituto scolastico è stato ottimizzato grazie a una nuova procedura dematerializzata per la gestione dei cedolini pensione, che ha snellito e velocizzato in modo significativo il flusso di comunicazione e l'elaborazione dei dati per il personale scolastico. A riprova della vicinanza all'utente, l'INPS di Macerata continua a distinguersi a livello nazionale per l'elevata customer satisfaction. La "rivoluzione copernicana" rappresentata dal servizio di Web Meeting permette all'Istituto di "entrare nelle case" dei cittadini, garantendo un'assistenza virtuale personalizzata e accessibile. Il Bilancio Sociale ha dedicato ampio spazio al quadro socio-demografico della provincia, che rispecchia la tendenza regionale: un saldo naturale negativo costante. I dati del 2023 registrano 1.892 nascite a fronte di 3.652 decessi. Il direttore Mancini ha sollevato un allarme in merito alle implicazioni di questo divario: “Negli ultimi anni i decessi superano di gran lunga le nascite, pertanto, si viene a verificare il problema delle cosiddette “culle vuote”, direttamente correlato alla carenza di forze lavoro, sia al giorno d’oggi che per il futuro”. Preoccupazione emerge anche dall'analisi dei flussi migratori. Sebbene gli immigrati siano quasi il doppio degli emigrati, è la qualità del capitale umano in uscita a destare inquietudine: “Nel 2023 gli emigrati della provincia di Macerata sono 762; quest’ultimi appartengono in massima parte a un personale qualificato, laureato. Gli immigrati sono quasi il doppio rispetto ai migranti e occorre riconoscere che la qualità delle risorse umane non è la stessa”. Il dato provinciale degli emigrati risulta peraltro leggermente superiore al panorama regionale, accentuando il fenomeno della "fuga di cervelli". Nel 2024, il mercato del lavoro maceratese registra una diminuzione del tasso di occupazione in concomitanza con un aumento sia del tasso di disoccupazione che del tasso di inattività. I contratti part-time costituiscono il 25,4% dei rapporti di lavoro dipendente totali, un valore inferiore sia alla media regionale che a quella nazionale. Permane una marcata disparità di genere nell'occupazione, con una lieve preponderanza maschile. Questo gap di genere si accentua drasticamente nell'ambito delle assunzioni part-time nel 2023, con il 42,2% per le donne contro il 12,8% per gli uomini. Il tasso di inattività provinciale, attestandosi intorno al 30,8%, si mantiene inferiore alla media nazionale. Un aspetto critico, tuttavia, è rappresentato dal fenomeno dei NEET: “Quello che preoccupa-prosegue Mancini- è il fenomeno dei NEET, ossia persone non vanno a scuola, non lavorano, non sono inseriti in percorsi di formazione. Questa è una grande criticità soprattutto perché riguarda giovani tra i 14 e i 29 anni”. Infine, un focus sul settore artigiano ha rilevato 10.716 posizioni, di cui quasi 1.000 detenute da cittadini extracomunitari, segnalando un fenomeno di rilevanza crescente e nuovo. Giorgio Bormioli, responsabile dei Flussi della direzione INPS di Macerata, ha concluso ponendo l'accento sul dimezzamento delle iscrizioni alle gestioni commercianti e artigiani negli ultimi 10 anni. Tra le nuove cento iscrizioni registrate, la maggior parte delle attività si concentra in settori come lavaggi, pizzerie e tatuatori, indicando una trasformazione della struttura imprenditoriale. Il Bilancio Sociale 2024 dell'INPS di Macerata disegna un quadro complesso ma dinamico. La capacità dell'Istituto di migliorare drasticamente l'efficienza amministrativa, in particolare nella gestione degli ammortizzatori sociali e delle pensioni attraverso la digitalizzazione e l'IA, si configura come un fattore abilitante essenziale per il sistema produttivo, come riconosciuto anche da Confindustria. Tale efficienza, unita a un alto livello di customer satisfaction, posiziona l'INPS come un partner affidabile per imprese e cittadini. Tuttavia, i dati sollevano interrogativi urgenti riguardo alla sostenibilità demografica e alla qualità del mercato del lavoro, in particolare il saldo naturale negativo, la fuga di personale qualificato e il persistere del fenomeno NEET. Affrontare queste sfide richiederà non solo l'impegno costante dell'INPS nel fornire servizi tempestivi, ma anche strategie coordinate a livello territoriale ai fini occupazionali.
Marche, il lavoro resta fermo: "Crescono solo i precari, prima regione per numero di intermittenti"
Nelle Marche il lavoro continua a muoversi a rilento. Crescono i contratti precari, aumentano i disoccupati e le ore di cassa integrazione, mentre il lavoro stabile rimane una realtà per pochi. È quanto emerge dai dati INPS e ISTAT elaborati da Ires Cgil Marche, che tracciano un quadro preoccupante per il primo semestre del 2025. Nel periodo compreso tra gennaio e giugno, la regione si conferma al primo posto in Italia per numero di lavoratori intermittenti, con una quota del 20,2% contro la media nazionale del 10,3%. Le assunzioni a tempo indeterminato, invece, rappresentano solo il 10,4% del totale, un dato in costante calo. La maggior parte dei nuovi contratti riguarda rapporti a termine (36,2%), segno di una precarietà strutturale che continua a caratterizzare il mercato del lavoro marchigiano. A livello complessivo, le aziende della regione hanno effettuato 119.837 nuove assunzioni, in flessione dell’1% rispetto al 2024. Calano quasi tutte le tipologie contrattuali, fatta eccezione per i contratti in somministrazione (+2,5%) e per quelli intermittenti (+3,3%), che continuano a crescere. Sul fronte della cassa integrazione, nei primi sei mesi del 2025 sono state richieste e autorizzate complessivamente 12,1 milioni di ore di ammortizzatori sociali, con un incremento del 15,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento, secondo Ires Cgil, è legato quasi esclusivamente al settore industriale, in particolare ai comparti tessile-abbigliamento e pelli-cuoio-calzature, che da soli assorbono oltre 1,7 milioni di ore aggiuntive. La segretaria regionale della Cgil, Eleonora Fontana, commenta con preoccupazione: «La piena occupazione e la qualità del lavoro devono rappresentare la priorità della nuova Giunta regionale. Occorre porre particolare attenzione alle categorie più fragili, in primis giovani e donne, che continuano a pagare il prezzo più alto della precarietà». Secondo le elaborazioni Ires, nel secondo trimestre del 2025 gli occupati nelle Marche sono 653 mila, in leggero aumento rispetto all’anno precedente (+0,6%), ma con un tasso di occupazione che scende al 67,1%, in controtendenza rispetto alla media nazionale. Crescono i lavoratori indipendenti (+8,6%), mentre calano di 8 mila unità i dipendenti (-1,6%). Particolarmente difficile la situazione dell’agricoltura, che registra un crollo dell’occupazione del 41,8%, mentre segnali positivi arrivano dalle costruzioni (+17,7%) e dall’industria (+3,7%). I disoccupati salgono a 41 mila, con un aumento del 10% rispetto al 2024, e restano stabili gli inattivi, pari a 261 mila persone. Un dato che, secondo la Cgil, conferma l’urgenza di politiche regionali più efficaci per favorire l’accesso al lavoro e la stabilità occupazionale. Fontana conclude sottolineando il ruolo delle risorse europee e nazionali: «In questi anni il PNRR ha messo a disposizione della Regione 38 milioni di euro, ma il tempo stringe: il piano terminerà nel giugno 2026. È necessario programmare per tempo tutti gli altri fondi disponibili, per invertire la rotta del mercato del lavoro e dare risposte concrete a donne e giovani».
Presunto caporalato, Pm chiede commissariamento di Tod's. L'azienda: "Rispettiamo tutte le norme"
La Procura di Milano ha chiesto l’applicazione della misura di prevenzione dell'amministrazione giudiziaria per Tod's S.p.A., nell'ambito di un’inchiesta che ipotizza una "condotta agevolatoria" da parte dell’azienda per mancato controllo su fenomeni di sfruttamento del lavoro nella propria catena di produzione. Secondo quanto riportato da Reuters e confermato all'Ansa, gli accertamenti - coordinati dal pm Paolo Storari - riguardano opifici gestiti da cittadini cinesi, coinvolti nella realizzazione delle divise per i commessi dei negozi del marchio. La richiesta della Procura, si legge nel ricorso depositato in Cassazione lo scorso maggio, nasce da indagini di polizia giudiziaria che hanno "fotografato un fenomeno in cui due mondi, solo apparentemente distanti - quello del lusso e quello dei laboratori cinesi - entrano in connessione per un unico obiettivo: abbattimento dei costi e massimizzazione dei profitti attraverso l’elusione delle norme giuslavoristiche". Il procedimento si inserisce nella scia di altri casi analoghi che hanno coinvolto grandi marchi della moda italiana, come Armani Operations, Dior, Valentino, Loro Piana e Alviero Martini, per i quali il Tribunale milanese ha già disposto amministrazioni giudiziarie volte a "rimuovere situazioni tossiche" nella filiera produttiva. In alcuni di questi casi, le misure sono state successivamente revocate dopo l’adozione di percorsi di regolarizzazione e trasparenza. Nel caso Tod’s, tuttavia, nessun commissariamento è stato al momento disposto, poiché è ancora pendente in Cassazione una questione di competenza territoriale: Tribunale e Corte d’Appello di Milano hanno infatti ritenuto competente la Procura di Ancona, sostenendo che la produzione oggetto di indagine riguarderebbe materiali “ad uso interno” (le divise), e non i prodotti destinati alla vendita. La Procura milanese ha impugnato questa decisione. Come negli altri procedimenti, la società Tod's non è indagata, mentre risultano iscritti per caporalato i titolari degli opifici coinvolti. In una nota diffusa nelle ultime ore, Tod's S.p.A. ha replicato con fermezza alle notizie di stampa: "In relazione alle notizie pubblicate da Reuters, in merito al supposto sfruttamento di lavoratori da parte di suoi subfornitori, Tod's non può che ribadire di rispettare tutta la normativa vigente, ivi compresa quella che regola il mondo del lavoro, e che i propri ispettori eseguono controlli costanti nei confronti dei laboratori che Tod’s seleziona e utilizza". L’azienda, appartenente al gruppo della famiglia Della Valle, sottolinea inoltre che "tali laboratori sono visitati regolarmente dai nostri responsabili e sottoscrivono, prima di cominciare a operare con il Gruppo, accordi che tutelano la qualità dell'ambiente di lavoro e le condizioni dei dipendenti, nonché il rispetto dei contratti nazionali di lavoro". Tod’s ricorda anche che i propri stabilimenti "sono considerati un'eccellenza mondiale in fatto di tutela ambientale e servizi sociali" e che "la qualità dei prodotti e la qualità della vita lavorativa dei dipendenti sono elementi imprescindibili". Infine, la società aggiunge: "Nei prossimi giorni prenderemo visione delle carte dei procedimenti e forniremo tutti i chiarimenti necessari per dimostrare la nostra totale estraneità. C’è molta amarezza nel pensare che, se fossimo stati interpellati al momento opportuno, avremmo potuto spiegare la nostra organizzazione produttiva, da sempre rispettosa delle regole e delle leggi".

cielo coperto (MC)



