“Non solo la pandemia ma anche la burocrazia sta continuando ad uccidere le imprese, la situazione è diventata ingestibile”. E’ un grido d’allarme quello di Giuseppe Tosoni, presidente dell'Associazione nazionale Tutela Impresa, che tenta di far luce sugli ultimi provvedimenti approvati dal Ministero lo scorso 31 gennaio e riguardanti le istruzioni generali comuni ai modelli "Redditi 2022" per le Società di capitali.
“Da parte degli imprenditori c’è la volontà di recepire le disposizioni fornite, ma è possibile che per non incorrere in sanzioni ci si debba rapportare a modelli dichiarativi di aggiornamento che prevedono 915 pagine di istruzioni?” Una giungla normativa fatta di 369 pagine dedicate alle persone fisiche, principalmente dipendenti e pensionati, 246 alle società di persone ed altre 300 a quelle di capitali. Richiamando Tacito, per Tosoni “Moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto".
“Non è possibile spiegare diversamente tutta questa moltitudine di leggi imbarazzanti che spesso confliggono tra loro e si modificano costantemente. Da Tacito sono trascorsi duemila anni, ma i nostri politici hanno solo esteso il labirinto normativo ormai senza più vie di uscita”, spiega il presidente di Tutela Impresa.
Per Tosoni “sarebbe sufficiente codificare le norme appartenenti alla stessa materia in testi unici obbligatori escludendo leggi, leggine ed interpretazioni che rendono illeggibili le stesse norme. La nostra associazione, sempre attenta alle esigenze delle imprese per la tutela da ingiustizie fiscali e bancarie, nei prossimi giorni chiederà chiarimenti e interventi a Draghi e Mattarella con l’obiettivo di avviare un percorso di sburocratizzazione necessaria ai fini della sopravvivenza del lavoro nel nostro Paese”.
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