Menichelli (Confartigianato): "Digitale e Artigianato: quali saranno i lavori che resisteranno?"
Riceviamo e pubblichiamo dal Vice Segretario Provinciale Confartigianato Macerata, Giorgio Menichelli
Quando si parla di internet e della rete più in generale, si dice spesso che i concetti di spazio e di tempo sono stati profondamente cambiati per la conseguente smaterializzazione degli oggetti.
Si tratta di un cambiamento che ha evidenti ripercussioni in ogni ambito della vita, compresi il lavoro, l'impresa e la sua organizzazione e i propri spazi.
Basta pensare alla fabbrica intelligente o 4.0, al coworking, per osservare la modificazione del tempo e dello spazio nella produzione di beni e servizi.
E tale cambiamento mette in discussione anche le relazioni tra imprenditore e i suoi dipendenti, tra i propri clienti e fornitori. Gli “smart workers” ad esempio, non fanno riferimento ad un luogo preciso di lavoro, e anche avendo un datore di lavoro, il tradizionale controllo e gli obblighi del lavoratore non viene esercitato; o ancora, il coworker che condivide uno spazio fisico e i servizi con altri lavoratori, ma rimane indipendente senza vicoli di orari.
Si produrrà dove si consumerà, questo il fenomeno a cui assisteremo sempre di più, e la diretta conseguenza sarà quella che viaggeranno le conoscenze e non più, o non soltanto, i prodotti.
La velocità, cioè il tempo impiegato per fare tutto ciò, sarà determinante per creare un vantaggio competitivo anche per la piccola impresa. È in questo paradosso che vivono gli artigiani oggi, schiacciati tra una società che vuole tutto e subito e un mestiere, una sapienza, una cultura che richiedono tempo, attenzione e dedizione.
Tutto ciò agita e preoccupa tutti noi perché siamo convinti che l'intelligenza artificiale ruberà il lavoro agli uomini. Svolgere attività complesse e meno complesse, come guidare un autoveicolo, fare diagnosi mediche ed altre attività lavorative verranno svolte, come già sta accadendo, dall'intelligenza artificiale.
Quali saranno i lavori che resisteranno a questa minaccia? Potranno resistere i lavori caratterizzati da una elevata creatività, ad un alto contenuto di relazioni umane e un elevato grado di complessità da gestire.
Questa è la principale missione di una associazione di categoria come Confartigianato, la sfida sta nella capacità di orientare, attraverso un processo di formazione continua, i nostri imprenditori e loro collaboratori, sulle caratteristiche come quelle appena evidenziate, che non saranno ingredienti solo per resistere alle macchine, ma saranno elementi indispensabili anche per competere in un mercato, permanentemente incerto e turbolento.
Ma allo stesso tempo un’organizzazione deve fare in modo, e Confartigianato lo sta già facendo da diversi anni, che gli artigiani e le piccole imprese in generale possano dotarsi di macchine che li affianchino, intervenendo nelle fasi in cui possono sostituire l’uomo e lasciando agli imprenditori la parte del lavoro a cui inevitabilmente nessuna macchina può sostituirsi. Le due parti, umana e artificiale, devono integrarsi in modo molto stretto. La regola fondamentale da seguire è: “Se un processo produttivo può essere fatto da un sistema artificiale, verrà fatto da un sistema artificiale”.
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