Macerata, Confindustria lancia Assocheck: “Le istituzioni aiutino le imprese in crisi"
E’ stato presentato questa mattina presso la Sala Assemblee di Confindustria Macerata il progetto Assocheck, che si propone di valorizzare le grandi, piccole e medie imprese attive sul territorio provinciale e regionale, oggi influenzate dalle consistenti conseguenze della pandemia e del conflitto russo-ucraino.
Nella conferenza introdotta dal direttore Gianni Niccolò, il dream team messo in piedi per l’occasione - con Alberto Mari (Presidente NCG), Sabrina Dubbini (Responsabile Education ISTAO), Marco Ragni (vicepresidente di Confindustria) e in collegamento da Milano Eleonora Cedrola (Direttore Dipartimento Economia e Diritto Unimc) – ha elencato quelle che sono le criticità attuali dell’intero comparto produttivo delle Marche e gli obbiettivi proposti con il nuovo piano di intervento.
"Si tratterà di eseguire una vera e propria analisi delle aziende – ha spiegato Niccolò – in base a 8 punti essenziali che riguardano governance, protafoglio prodotti, operation, mercati e vendite, amministrazione e controllo, persone e competenze, digitalizzazione e sostenibilità. A quel punto, in base ai tempi di realizzazione, presenteremo alle istituzioni competenti un report finale che certifichi lo stato di salute delle nostre imprese e gli interventi opportuni da realizzare per non lasciarle soccombere".
“Abbiamo a che fare con una fase economico finanziaria molto delicata – ha aggiunto Ragni – rispetto alla quale anche le politiche degli ultimi anni hanno avuto ruolo attivo. Di fronte alla difficoltà di rappresentare le varie realtà regionali, Assocheck si propone (con una serie di quesiti opportunamente studiati) come soluzione per sopperire ai cosiddetti ‘mal di pancia’ del mercato delle imprese. Ovvio che, in questo senso, bisognerà che tutte le figure responsabili agiscano in maniera virtuosa e responsabile”.
Parole appoggiate anche da presidente Mari. “Con gli strumenti aggiornati di oggi, possiamo fornire uno sportello comunicativo che permetta a imprese e istituzioni di confrontarsi e attivare soluzioni. L’aspetto organizzativo e produttivo è certamente fra i più importanti, visto che oltre il 50% delle aziende (soprattutto piccole e medie) non risultano generalmente difendibili”.
Ulteriori note dolenti, quelle evidenziate dalla dottoressa Dubbini. “Il reperimento di persone e competenze è il vero punto debole della nostra economia. Sarà decisivo nei prossimi anni migliorare l’offerta formativa e fornire garanzie alle giovani menti che si affacciano all’imprenditoria, altrimenti rischieremo di perdere ancora più terreno in termini di competitività rispetto ai concorrenti internazionali”.
Commenti