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Dichiarazione dei redditi, Tosoni (Tutela Impresa): "Fisco in stato confusionale"

Dichiarazione dei redditi, Tosoni (Tutela Impresa): "Fisco in stato confusionale"

“Fisco italiano in stato confusionale, urge intervento per tagliare le 800 leggi che gravano sul sistema fiscale divenuto ormai una giungla invalicabile”. A intervenire in seguito alle parole del numero uno di Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, è il presidente dell’associazione Tutela Impresa, Giuseppe Tosoni.

Sono 19 milioni gli italiani che secondo gli accertamenti del fisco si ritrovano con almeno una cartella esattoriale sulle spalle, di cui 16 milioni di persone fisiche e 3 milioni di partite IVA (società e ditte individuali). “Evasori, i cittadini che devono dei soldi allo Stato per tasse, contributi e multe non pagate, persone che dovrebbero lavorare fino a ripagare la collettività”, li aveva definiti Ruffini.

“In questo mese di giugno, nel quale prende il via la stagione della dichiarazione dei redditi, ci sono ben 141 scadenze fiscali da rispettare. Il nostro sistema tributario è tra i più farraginosi del mondo, con sovrapposizioni normative e difficoltà interpretative che rappresentano un grave ostacolo e un importante  costo vivo per chi fa impresa”, spiega Tosoni.

“Ne è chiara artefice e complice la politica, assente ed in evidente stato di demenza naturale. Si contesta pertanto il termine "Evasore" non attribuibile a chi ha già dichiarato i propri redditi e non vi ha potuto adempiere e neanche ai troppi contribuenti che sono stati oggetto di fasulli e fantasiosi accertamenti di sproporzionata entità”, prosegue il presidente di Tutela Impresa.

Il magazzino fiscale, rappresentato da somme non riscosse dal Fisco negli ultimi 22 anni, l'anno scorso aveva raggiunto i 955 miliardi di euro toccando adesso i 1.100 miliardi di euro. Delle tre sanatorie varate, solo tre milioni di cittadini hanno usufruito delle rottamazioni, circa il 10%,  per un incasso di poco superiore ai 20 miliardi di euro. 

Per Tosoni, “se in Italia ci sono 36 milioni di contribuenti, e 19 milioni evadono (come afferma Ruffini) significa che più della metà non paga le tasse. Ciò significa che criminale non è il contribuente ma il sistema fiscale: la maggior parte di questi 19 milioni di cittadini è gente che a fatica arriva a fine mese. Ed è per questo che adesso più che mai è necessaria una semplificazione del sistema”.

“Recentemente l'Associazione Tutela Impresa ha dovuto presentare ricorsi tributari eccependo la chiara prescrizione degli importi intimati e non dovuti e altre irregolarità riscontrate. La riscossione di somme non dovute rappresenterebbe un indebito arricchimento dello Stato”, conclude Tosoni.

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