Confindustria, Gianni Niccolò fa il bilancio di fine anno: "Meno tasse sulle imprese, ricostruzione paralizzata"
Il direttore Gianni Niccolò ha presentato nella giornata odierna il bilancio di fine anno sull'attività di Confindustria Macerata, presso la sede di via Weiden, affrontando a 360 gradi la situazione delle imprese della nostra provincia, ancora fortemente afflitte dalle problematiche del post-sisma.
Tante sono le criticità sottolineate da Niccolò: "Riscontriamo la necessità di avere maggiore supporto nei riguardi di un territorio come il nostro - afferma Niccolò -, nel quale si stanno acuendo le difficoltà, a partire dalla crisi che attraversa il complesso del settore calzaturiero. A ciò si aggiungano i ritardi che stanno interessando la ricostruzione post-sisma. Ci troviamo in una situazione di paralisi a causa di un eccessivo formalismo delle regole. Inoltre, la vicenda di Banca delle Marche continua a trascinare con sé diverse ferite".
Il territorio provinciale risulta caratterizzato da "una scarsa propensione agli investimenti", ma vi sono anche spiragli di ottimismo: "Il progetto della Shoes Valley rappresenta sicuramente un'opportunità per integrare turismo e cultura con il nostro "made in" calzaturiero. Progetto per il quale ci aspettiamo risposte dalla Regione, si prenda esempio da realtà come l'Emilia Romagna. Il secondo tema è quello dell'asse Foligno - Civitanova Marche, una novità assoluta nel panorama nazionale. La SS77 va rivitalizzata e promossa con un progetto di marketing che che esalti le eccellenze che si trovano lungo questa arteria".
"Bisognerebbe togliere tasse ai nostri imprenditori, più che fornirgli continui incentivi" prosegue il direttore Niccolò che sull'idendikit ideale del nuovo governatore della Regione Marche, in vista delle elezioni ormai prossime, non si sbilancia: "Bisogna dare importanza diversa alla gestione della cosa pubblica. È necessaria maggiore competenza nel mondo della politica". Margini di apertura si riscontrano riguardo l'idea di una fusione dei vari enti territoriali di Confindustria: "Un'ipotesi che ha ripreso vigore".
"Un altro tema importante è quello dei rifiuti speciali - conclude Niccolò -, visto che non abbiamo discariche nel territorio di Macerata e dobbiamo dipendere da altre realtà. Le nostre imprese sono sempre più in difficoltà nel gestirli: i costi per il loro smaltimento sono aumentati del 150%. Si tratta di una problematica che va ad intaccare l'intero ciclo dell'economia circolare".
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