Cna Macerata, parla il presidente Ligliani: "Ecco chi ripartirà più velocemente nel post Covid"
Il Presidente CNA Macerata Giorgio Ligliani allunga lo sguardo al post-Covid e preannuncia scenari diversi per alcuni settori.
“L’auspicio più grande è che riprendano quanto prima possibile i ritmi sostenuti per la vaccinazione di massa, perché solo così riusciremo a bloccare il diffondersi del virus. Ma poi, una volta risolta la crisi sanitaria, come sarà la salute delle nostre imprese?”.
Qui, il Presidente CNA prevede percorsi diversi a seconda dei settori: “quando potremmo tornare alla normalità, credo che bar e ristoranti riusciranno subito a tornare pressoché ai ritmi pre-Covid. Moltissime persone non ne possono più di fare solo casa e lavoro e, io stesso, non vedo l’ora di sedermi ad un tavolo dei nostri ottimi ristoranti. Discorso diverso sarà, invece, per tutti i settori della manifattura che hanno sofferto come quelli del commercio ma che difficilmente potranno ritrovare la stessa situazione di mercato che avevano prima dello scoppio della pandemia”.
Ligliani prefigura, quindi, uno scenario diverso per la manifattura: “per il sistema produttivo ci sarà bisogno di un prolungamento delle misure di aiuto. Occorre dar loro il tempo di ricollocarsi sui vari mercati, di riprendere vecchie e nuove commesse, di ammortizzare le grosse perdite registrate durante questo funesto periodo. Immaginiamo che prima dovranno svuotarsi i magazzini dei negozi per iniziare ad avere sul mercato nuovi ordinativi e quindi ci sarà una sfasatura temporale per poterci dire tutti fuori dal periodaccio”.
Il Presidente CNA declina sul territorio queste vicissitudini: “penso alle gravi condizioni in cui versano, e dalle quali non sarà immediato uscire, del settore della meccanica nel mini-distretto di Recanati, le fabbriche di mobili ad Appignano, il settore calzaturiero della costa con problemi vecchi che si aggiungono ai nuovi. Dai nostri uffici sul territorio arrivano numeri pessimi per la nostra economia manifatturiera e, purtroppo, dietro a questi numeri ci sono famiglie e tradizioni di artigianato che rischiano di scomparire in un breve lasso di tempo”.
Su cosa potrà aiutare questi settori, Ligliani è certo: “occorre innanzitutto approvare il quinto decreto Ristori che è pronto nei cassetti del governo e che prevede finalmente contributi proporzionali al calo dei fatturati, anche grazie alla battaglia CNA. Poi dovremmo essere consapevoli che non tutte le imprese riprenderanno immediatamente i ritmi di crescita e quindi allungare di qualche mese il periodo di flessibilità. Soprattutto, però, dovremmo giocarci al meglio la carta dei fondi europei; sprecarne anche una minima parte in questa crisi così forte sarebbe doppiamente grave. A quel punto gli imprenditori non potranno più perdonare”.
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