Civitanova conferma la Bandiera blu: "Traffico e qualità dell'acqua hanno margini di miglioramento"
Il riconoscimento della Foundation for Environmental Education (Fee) premia quest’anno 16 Comuni rivieraschi marchigiani e colloca la nostra regione al quinto posto in Italia. La Bandiera blu è un riconoscimento internazionale assegnato alle località turistiche balneari che soddisfano criteri di qualità relativi alla pulizia delle spiagge, delle acque di balneazione ed ai servizi offerti.
Il Presidente CNA Civitanova Marche Carlo D’Angelo era presente alla cerimonia di consegna del vessillo insieme al Sindaco Ciarapica e al referente Fee Camillo Nardini: “Anche se la città conferma la Bandiera blu per il diciottesimo anno di fila, il riconoscimento non è mai scontato. Ricordiamoci sempre che solo metà dei Comuni in lizza ci riescono”.
Il Presidente zonale CNA suggerisce però di non adagiarsi sul successo ottenuto: “Civitanova ha ampi margini di miglioramento sotto molti punti di vista. Innanzitutto sulla qualità dell’acqua, migliorando i sistemi di depurazione lungo il fiume Chienti. Tanto da fare anche sulla mobilità cittadina e sulle infrastrutture”. Su quest’ultimo aspetto, secondo D’Angelo c’è necessità di intervenire con urgenza: “Occorre risolvere quanto prima possibile il problema dell’imbuto di traffico che si crea allo svincolo della Statale 77, creare infrastrutture alternative per l’accesso in città dall’entroterra come la metropolitana di superficie, realizzare parcheggi di interscambio e potenziare il trasporto pubblico cittadino”.
“Il prolungamento della SS. 77 fino a Foligno è stato senza dubbio un progetto che ha portato beneficio alla nostra città dal punto di vista turistico – prosegue D’Angelo – ma se non cogliamo appieno questa opportunità con interventi complementari si rischia di frenare la crescita economica in atto”.
Sui progetti futuri della città il Presidente CNA Civitanova è molto cauto: “È senza dubbio giusto pensare in grande con progetti all’avanguardia perché Civitanova è ancora molto indietro come numero di presenze rispetto alle altre big marchigiane (155 mila presenze turistiche in strutture alberghiere nel 2018 contro le 920 mila di Senigallia) ma nel frattempo cerchiamo di migliorare ciò che c’è, i servizi, la viabilità e l’offerta turistica”.
Carlo D’Angelo, in conclusione, si dice ottimista sulle potenzialità turistiche del nostro territorio: “Le Marche hanno dimostrato una ripartenza importante nel turismo nel 2018/19 dopo il sisma del 2016 che ha penalizzato molto la stagione 2017. Un trend in crescendo che addirittura nel 2019 ha portato la regione ad un dato doppio rispetto alla media nazionale con +7% di arrivi e presenze. Questo dimostra il lavoro, la forza e la resistenza per ripartire che ha questo territorio. Mancano i turisti internazionali, questo è un dato su cui riflettere. La percentuale di stranieri su questo territorio è più bassa della media italiana, tuttavia siamo una regione scelta da molti italiani e, dato assolutamente interessante, dai marchigiani stessi. In questa situazione economica di rimbalzo, di turismo di prossimità e in sicurezza, con la riscoperta dei borghi, della ristorazione di qualità e del valore dell’accoglienza, le Marche con i suoi 900 alberghi ed oltre 7000 strutture extralberghiere, può competere veramente con le più importanti regioni di tutto il mondo”.
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