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Economia Castelraimondo

Cementificio di Castelraimondo, chiusa la vertenza sindacale: soddisfazione di Cgil e Cisl

Cementificio di Castelraimondo, chiusa la vertenza sindacale: soddisfazione di Cgil e Cisl

Finalmente, dopo due anni dall’interruzione dei rapporti di lavoro di tutte le maestranze del cementifico di Castelraimondo - Gagliole, è stata chiusa la vertenza sindacale relativa alla procedura dei licenziamenti collettivi.

Fillea CGIL e Filca CISL assistite dai legali Pettinari e Pantaleoni, hanno tutelato 47 dei 71 ex dipendenti.

Di questi 47, nel tempo, circa il 90% si sono ricollocati, a dimostrazione delle competenze e delle capacità professionale dei lavoratori. Il restante 10% ha maturato il requisito pensionistico o è vicino al suo traguardo.

 

Nell’accordo raggiunto, che prevede un congruo indennizzo economico (15 mensilità), è stata esclusa la transazione relativa agli ultimi due mesi (agosto e settembre 2015) per i quali non è stata riconosciuta la Cassa Integrazione Straordinaria. A breve verrà richiesto un incontro all’attuale proprietà per definire il riconoscimento delle differenze contributive e retributive di agosto e settembre 2015.

Infine nell’ottica della tutela della salute dei lavoratori nell’accordo rimane la possibilità per gli ex dipendenti di agire nei confronti dell’azienda nel caso si manifestino malattie professionali riconducibili all’attività svolta presso il cementificio.

"D’altra parte" affermano in una nota congiunta Fillea Cgil e Filca Cisl "si sottolinea la preoccupazione per lo stato di abbandono dell’area industriale dell’ex cementificio, anche alla luce del rigetto da parte della Regione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Si richiede l’istituzione immediata da parte della Regione Marche di una Conferenza dei servizi in cui siano presenti, oltre alla Organizzazioni Sindacali e la Regione, l’ARPAM, l’attuale proprietà del cementificio, la Provincia di Macerata e i comuni di Casteraimondo e Gagliole. Sarà così possibile comprendere lo stato dell’arte in termini sia ambientali che produttivi.  

Si ritiene opportuno intervenire immediatamente per mettere in sicurezza l’area tramite l’azione dell’ARPAM alla quale si dovrebbe anche dare mandato per un costante controllo e monitoraggio.

Infine, anche alla luce della firma del documento “ VERSO IL PATTO PER LA RICOSTRUZIONE E LO SVILUPPO”, si ritiene non più rinviabile l’inizio di una discussione per una futura riqualificazione dell’area dell’ex cementificio per una rigenerazione della comunità locale. Sono previsti per la Regione Marche una dotazione complessiva di oltre 9 miliardi di euro tra risorse stanziate dal governo nazionale, comunitari e di risorse aggiuntive sui fondi strutturali (FESR e FEASR). In un’area così colpita dagli eventi sismici potrebbe essere un’opportunità per trasformare un’importante storia industriale del territorio in una nuova opportunità produttiva e sociale".

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