Economia

Confindustria Macerata, Pesarini lascia la presidenza:"Rifarei tutto, pronto a rimettermi in gioco" (FOTO)

Confindustria Macerata, Pesarini lascia la presidenza:"Rifarei tutto, pronto a rimettermi in gioco" (FOTO)

Dopo tre anni e mezzo Gianluca Pesarini lascia il suo incarico da presidente di Confindustria Macerata. Tempo dunque di bilanci sulla situazione del comparto industriale della provincia e di obiettivi per il futuro. “Non possiamo essere meteore, Confindustria deve dare l’esempio,  esordisce Pesarini  nella conferenza stampa che si è tenuta stamani presso la sede  di  Macerata, alla presenza del direttore  Gianni Niccolò. Noi dobbiamo determinare le regole del gioco attraverso la coerenza e la cultura d’impresa”. L’ormai presidente uscente Pesarini  ha fatto un’attenta analisi della situazione in cui versa il comparto industriale Maceratese  concludendo poi con un bilancio della sua presidenza. “I vari settori industriali del territorio vivono ancora un periodo di crisi , ma è proprio in questi momenti che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e fare la sua parte. Occorre un percorso funzionale condiviso tra i vari enti, un dialogo  che porti a un processo di evoluzione territoriale – spiega Pesarini – . Come si sa,  i giovani sono il futuro del nostro Paese e del tessuto produttivo, ma per farli tornare nel nostro territorio dopo un percorso formativo fatto anche all’estero, occorre trovare qualcosa che li possa attrarre”. Il presidente si è soffermato  molto sul discorso legato al sistema formativo italiano. “Spesso i giovani non coltivano i propri sogni, ma seguono un percorso stabilito dai genitori” .  “Noi abbiamo il compito di valorizzare i più meritevoli, affinché poi possano essere un valore aggiunto nelle nostre imprese, in modo che non debbano sentirsi obbligati a cercare fortuna altrove”.  Sul rapporto tra i giovani e le imprese si è espresso  anche il direttore di Confindustria Macerata Gianni Niccolò: “il nostro territorio deve essere attrattivo per il giovane volenteroso, e può esserlo solo attraverso un gioco di squadra, e l’aspetto formativo gioca un ruolo fondamentale in tutto questo. La cultura occupa un ruolo preminente”. Altro tema affrontato nella conferenza  è stato quello relativo allo sviluppo. “Occorre ottimizzare le infrastrutture che abbiamo , e possiamo farlo solo attraverso gli investimenti”. Noi come Confindustria facciamo la nostra parte  - ha spiegato Pesarini – ma è necessaria altresì la  collaborazione di tutti, in primis degli organi politici”. Infine un’analisi sulle problematiche legate al terremoto sul nostro territorio e di conseguenza sull’intero comparto economico regionale. “Il processo di sburocratizzazione delle pratiche è fondamentale” , ha spiegato Pesarini , la ricostruzione procede con grandi ritardi principalmente per questo. Una possibile soluzione  può essere quella di accelerare i pagamenti per le imprese di ricostruzione  post-sisma e in questo le banche giocano un ruolo fondamentale, non tutte sono state collaborative in merito”. L’area interna del Maceratese – ha  spiegato infine Niccolò – è a forte rischio regressione , oltre alle abitazioni occorrerebbe  ricostruire tutto il tessuto sociale e industriale che è andato perduto”, affinché chi  è stato costretto ad abbandonare il proprio paese e la propria casa sia poi incentivato a ritornare”. “Per fare questo occorre coraggio – gli ha fatto eco Pesarini  - rimboccarsi le maniche e ciascun ente fare la propria parte”.        Infine un bilancio sulla sua presidenza che sta giungendo al termine: "L'esperienza in Confindustria mi ha arricchito e rafforzato  nelle conoscenze e negli incontri avuti in questi anni,  rifarei tutto daccapo". Infine uno sguardo proiettato verso il futuro, forse in politica? “A me piace mettermi in gioco, quindi sono pronto a nuove sfide per sostenere concretamente il mio territorio. Qualunque cosa farò posso solo dire che il mio impegno sarà totale".     

22/01/2020 18:06
Recanati, cerimonia di apertura della cooperativa scolastica "Recooperanti"

Recanati, cerimonia di apertura della cooperativa scolastica "Recooperanti"

Recanati- Presso la Sala De Amicis della Scuola Secondaria di Primo Grado San Vito ha avuto luogo la cerimonia di apertura della cooperativa scolastica “ReCooperanti”, costituita dalle classi I B e IIB a tempo prolungato con le docenti tutor Isabella Bottazzi, Antonella Chiusaroli e Paola Scorcella nell’ambito del Progetto “Crescere nella Cooperazione”. Sono intervenuti la Dirigente Scolastica dell’I.C.Badaloni Annamaria De Siena, la referente di progetto della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano, la dott.ssa Sabrina Massaccesi, il presidente della Cooperativa Sociale Onlus “La Ragnatela” Elio Piccinini e le famiglie degli studenti “soci cooperatori”. Ad illustrare il progetto sono stati in prima persona i ragazzi e le ragazze delle due classi coinvolte, che hanno dimostrato piena consapevolezza dei principi e dei valori fondanti dell’impresa cooperativa scolastica (A.C.S.), che ricalca perfettamente la struttura delle cooperative vere e proprie. Il progetto 2019-2020 riparte all’insegna della continuità rispetto al patrimonio di idee ed esperienze maturato in precedenza, ma anche della novità, rappresentata dalla “missione” delle attività cooperative che cambia in ogni edizione. Quest’anno la parola chiave è “umanità” intesa sia come “genere umano ”, da salvaguardare con la promozione di uno sviluppo sostenibile, sia come “sentimento di solidarietà umana” da alimentare anche con la conoscenza di alcuni “maestri” e dei loro motti: Don Milani con il suo “I care”, cioè ho a cuore, mi importa dell’altro; il medico-eroe Carlo Urbani con il suo “Ho fatto dei miei sogni la mia vita e il mio lavoro”; uomini di oggi, che quotidianamente si impegnano per gli altri. Tra i “tanti maestri”, anche Bruno Munari, pittore, designer, operatore visuale italiano, che fece della creatività l’emblema della libertà di pensiero, alla quale educare i bambini fin dalla più tenera età, come prima espressione dei loro diritti. Il tema proposto, che costituisce il filo conduttore delle attività, con la relativa produzione di beni e servizi per la cittadinanza, fornisce uno sfondo integratore alla finalità di far vivere agli alunni e alle alunne l’esperienza cooperativa come esercizio della responsabilità personale, per mezzo di quelli che Edgar Morin definisce “nuovi saperi”, necessari per affrontare le sfide del futuro e per sapersi orientare entro la complessità che caratterizza l’esperienza contemporanea: l’etica della comprensione, l’etica del genere umano, l’intelligenza rispettosa, l’intelligenza etica. Si tratta di saperi che per-mettono agli alunni di “vivere” ed “agire” i principi della vita associativa, sociale e civile, a partire da quelli sanciti dallo Statuto dell’ACS per arrivare a quelli codificati dalla Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui quest’anno ricorre il trentennale, e dalla stessa Costituzione della Repubblica Italiana, che saranno oggetto di studio e di lavoro.

20/01/2020 15:55
Futuri (e incerti) scenari bancari

Futuri (e incerti) scenari bancari

Nelle ultime settimane principalmente due scenari hanno catalizzato l’attenzione del sistema bancario nazionale (e comunitario). Dapprima è emersa una chiara strategia, di rilevante interesse anche per le altre banche per l’impatto che può avere sulla clientela, annunciata da Jean Pierre Mustier, amministratore delegato di Unicredit ed anche neo presidente dell’Ebf (European Banking Federation, ovvero l’Abi delle banche europee), di trasferire i tassi negativi ai correntisti. Mustier ha chiarito che il compito del sistema bancario non è commentare le decisioni della Bce ma assicurarsi che le sue misure «siano messe nella massima efficienza in  quello che i banchieri centrali chiamano meccanismo di trasmissione». E per assicurare «la massima efficienza» alla politica monetaria della Banca centrale europea «sarebbe estremamente importante che i tassi negativi non si fermassero nei bilanci bancari». È importante che la Bce dica alle banche, prosegue Mustier, «per favore passate i tassi negativi ai vostri clienti”, proteggendo naturalmente i piccoli clienti con depositi inferiori ai 100 mila euro». In sostanza, Mustier ha detto che gli effetti dei tassi negativi vanno gradualmente trasferiti ai clienti perché «questo è l’unico modo di massimizzare il meccanismo di  trasmissione, se si vuole avere il pieno impatto delle politiche monetarie». È evidente che una simile misura avrebbe impatti non secondari per la clientela che subirebbe alla fine il peso delle decisioni adottate dalla BCE finalizzate a garantire la stabilità dell’intero sistema finanziario dell’Eurozona, ma anche a favorire una maggiore circolazione del credito bancario proprio verso i clienti, retail o corporate che siano. Una siffatta misura viene mitigata, nella prospettiva di Mustier, con il rilievo per cui se l’obiettivo della politica monetaria della Bce è  di «assicurarsi che i prestiti bancari siano dati al tasso più efficiente alla clientela» sarebbe opportuno che, nell’ambito del c.d. quantitative easing, la BCE acquistasse obbligazioni bancarie. Ciò per far sì che il costo della raccolta più basso per le banche possa essere trasferito alla clientela. Sempre secondo Mustier, infatti, le banche sono investment grade e l’acquisto di bond senior, senior preferred e tier 2 avrebbe un significato di stabilizzare il mercato obbligazionario. La strategia preannunciata da Mustier trae origine da dati significativi derivanti dalla vigenza  di tassi negativi praticata dalla BCE. Dal 2014 a fine 2018 la politica dei tassi negativi sui depositi adottata dalla Bce ha generato perdite per oltre 23 miliardi nei conti delle banche europee; solo nel 2018 si calcola che il danno economico sia stato di 7,5 miliardi. Secondo una recente analisi di Goldman Sachs, le banche tedesche, francesi e del Benelux hanno circa l’80% della liquidità parcheggiata  in Bce e, dunque, sarebbero le più danneggiate dai tassi negativi e da ulteriori ribassi. L’agenzia Scope Ratings ha verificato che «ogni ulteriore taglio di 10 punti base dei tassi sui depositi costerebbe almeno 1,7 miliardi alle banche europee». Da solo il quantitative easing (si ricorda, avente ad oggetto acquisto di titoli da parte della 13 Bce al ritmo di circa 20 miliardi al mese, senza forward guidance al momento) rischia di aumentare ulteriormente la liquidità complessiva del sistema e, con essa, le somme parcheggiate dalle banche in BCE. Con il rischio generalizzato che qualche istituto del Nord-Europa, come hanno iniziato a fare le banche svizzere anch’esse alle prese con i tassi negativi, decida di scaricare il “costo” sui clienti applicando rendimento negativo sui conti correnti bancari eccedenti alcune soglie (tipica- mente 100.000 euro). Per evitare questi rischi, da settimane il pressing esercitato sulla Bce da parte delle grandi banche del Nord Europa - a partire da Deutsche Bank che da sola ha depositato in BCE 100 milioni degli 1,7 trilioni delle banche europee – ha avuto esito positivo con l’introduzione del c.d. tiering sui depositi bancari introdotto dall’Eu- rotower il 30 ottobre scorso; il tiering ha prodotto subito i suoi effetti, consentendo alle banche italiane di aumentare la liquidità di oltre 50 miliardi e riducendo la frammentazione nel settore bancario dell’area euro. Gli istituti tedeschi, olandesi e belgi, a loro volta, hanno ridotto la liquidità in  eccesso a costo di un modesto aumento dei tassi interbancari. L’esenzione dal pagamento di un tasso negativo (-0,50%) per i depositi presso la BCE fino a sei volte la riserva minima obbligatoria ha fatto sì che molte banche italiane al di sotto della soglia abbiano acquisito liquidità sui mercati repo (pronti contro termine) a tasso negativo e l’abbiano depositata in Bce a tasso zero.Il tiering adottato dalla BCE consente infatti alle banche di non pagare un tasso negativo su una parte delle riserve in eccesso, offrendo in questo modo l’opportunità di attivare scambi di liquidità tra banche in modo da massimizzare i benefici. L’obiettivo è di fare in modo che la liquidità venga immessa nei circuiti economici nazionali e di favorire così una maggiore crescita industriale dei Paesi dell’Eurozona. Non sono mancati campanelli d’allarme per gli effetti indesiderati che il tiering rischia di provocare e come sembra che stia in parte accadendo. Le banche italiane sono esentate dai tassi negativi sui depositi per circa 90 miliardi (oltre ai  15 miliardi della riserva obbligatoria). Il rischio è che le banche italiane sviluppino un sistema di deviante arbitraggio, nel senso che esse possono prendere a prestito fondi a tassi negativi sul mercato interbancario dei pronti/termine e poi depositarli in BCE a tasso zero. In questo modo lucrerebbero sul differenziale, ma drenerebbero liquidità facendo salire i tassi dei p/t e di conseguenza dei BTP. Nei prossimi mesi si avrà un quadro più chiaro della situazione e si potrà stabilire se il tiering ha sortito effetti positivi o negativi per le banche italiane o se queste ultime lo hanno utilizzato in modo conforme allo spirito ed agli obiettivi con cui è stato introdotto dalla BCE. Il secondo scenario che è balzato sulla scena riguarda invece il ripensamento del business model ed il futuro occupazionale delle banche italiane (ma anche le banche europee non sono indifferenti a tale problematica). Secondo recenti studi, infatti, a preoccupare il futuro del sistema bancario nazionale sono un drastico calo dei margini e circa 70 mila posti di lavoro a rischio nell’arco dei prossimi 5 anni. La società di consulenza internazionale Oliver Wyman, nel rapporto dal titolo «Banche italiane su un piano inclinato», ha ipotizzato il taglio di cinque miliardi di costi a livello di sistema per restare nei prossimi anni almeno con la minima (o scarsa) redditività attuale. Il doppio (ovvero, un taglio di 10 miliardi) per mettersi in pari con la media del sistema in Europa. Il dato più significativo che emerge da tale report coinvolge soprattutto il ripensamento totale del business model, “rivoluzionando gli attivi di bilancio, utilizzando gli advanced analytics nella gestione del credito e prendendo atto che l’industria non è più labour intensive e richiede meno personale almeno per metà da riqualificare in chiave digital”. Il report parla chiaramente di discontinuità industriale definita necessaria e addirittura urgente: «Senza nuove crisi, senza recessione, senza aumenti di capitale significativi dovuti alla nuova regolamentazione - spiega Claudio Torcellan, partner di Oliver Wyman - la nostra ipotesi è che nei prossimi cinque anni la media delle banche italiane vedrà una riduzione dei ricavi, in termini di margine di intermediazione, del 10% con punte del 15% per quelle più esposte sul credito e sui titoli di stato». I regimi commissionali – spiega il report - non saranno di aiuto a compensare il calo del margine d’interesse: sono già su livelli più elevati rispetto alle banche europee e la regolamentazione tenderà sempre più a favorire la concorrenza mettendo sotto pressione la marginalità. E allora come farà l’industria bancaria a sopravvivere al crollo dei ricavi? Servono una serie di interventi radicali di cambiamento del modello di business, osservano da Oliver Wyman, da realizzarsi «nell’arco di due piani industriali» con l’impegno di «manager coraggiosi» e «lungimiranza dei board che devono guardare a un’ottica di medio termine e non alle convenienze immediate». I suggerimenti del report. Il primo aspetto riguarda la revisione degli attuali modelli dei servizi erogati dalle banche, ancora troppo focalizzati sulle filiali. Le banche europee operano con un rapporto tra costi e totale della raccolta e impiegni dell’1% rispetto all’1,4% delle banche italiane. Per ridurre il gap e mantenere la redditività sui livelli attuali il report prevede di tagliare costi per circa 5 miliardi, importo che corrisponde al taglio di 70.000 posti di lavoro e di circa 7.000 filiali nei prossimi 5 anni. Le risorse che resteranno nelle banche dovranno avere nuove e maggiori competenze, soprattutto in chiave della prestazione dei cc.dd. digital services, dovrà essere adottata l’intelligenza artificiale nel sistema dei controlli ed evoluta la piattaforma dell’IT, vero core del futuro anche per il sistema bancario. I dubbi sollevati dal report sull’efficiente funzionamento delle banche italiane, pongono sul tavolo tre focus principali: esistono investitori terzi, a partire dalle assicurazioni come accade in Francia, che possono detenere i mutui erogati dalle banche riducendo l’impegno di capitale su un attivo che non produce valore? Quante relazioni con medio-grandi imprese clienti remunerano il capitale di rischio impegnato? Quale è l’elasticità sul prezzo dei depositi? L’obiettivo è chiaro: «Il capitale andrà allocato sugli attivi che generano valore, aumentando la velocità di rotazione degli attivi stessi anche con modelli di partnership con investitori istituzionali come le assicurazioni, minimizzando il costo della raccolta e del capitale». Più che una trasformazione, quella delineata dal report della Oliver Wyman, sembra una rivoluzione, non facile da intraprendere e soprattutto in tempi ragionevolmente rapidi che mal si addicono alla realtà bancaria. Ma le banche sono chiamate ad anticipare tali sfide e gettare da subito uno sguardo orientato al futuro. Nessuna esclusa. Ed è evidente che l’aggregazione tra banche di piccola e media dimensione è una condizione indispensabile ma non sufficiente per il rilancio di un settore che può e deve restare decisivo per l’economia italiana. Il report di Oliver Wyman assume un significato ben preciso se si presta attenzione alla recentissima decisione annunciata da UniCredit di ridurre il personale di circa ottomila unità nell’arco del piano industriale 2020-2023, mentre l’ottimizzazione della rete di filiali porterà alla chiusura di circa 500 sportelli. La strategia della banca prevede di realizzare un utile di cinque miliardi di euro nel 2023, con una crescita aggregata dell’utile per azione di circa il 12%. La sfida è già iniziata Non sarà un’impresa facile e soprattutto non sarà indolore. Articolo di Gerardo Pizzirusso   

20/01/2020 15:40
Un ponte economico tra Marche e Umbria in vista di Expo Dubai 2020

Un ponte economico tra Marche e Umbria in vista di Expo Dubai 2020

A Recanati Marche e Umbria, regioni dalle caratteristiche “blue” e “green”, coraggiosamente vogliono marciare verso spazi internazionali. Si è svolta, nel palazzo comunale di Recanati, la prima edizione del Blue Green Region Economic Forum ESG89 - Marche ed Umbria nel mercato globale – direction Dubai 2020. L’iniziativa, patrocinata dall’Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Italia, nasce dal progetto di ESG89 Group, da un’idea del suo Comitato Scientifico e di Indirizzo di connetter sempre di più le due regioni, creando una più coesa forza economica, culturale e sociale. “Ci stiamo impegnando per far sì che Umbria e Marche possano creare un ponte economico, per poi aprirsi a quello che può essere il mercato internazionale – ha sottolienato Giovanni Giorgetti, Ceo di ESGG89 - A Recanati, insieme ad imprese, banche, istituzioni e stakeholder del territorio, abbiamo parlato concretamente delle opportunità che rappresenterà Expo Dubai di ottobre 2020 per guardare fuori dai confini per una crescita economica di questi due territori. A fare gli onori di casa il sindaco della città dell’infinito Antonio Bravi. “Recanati – ha detto il primo cittadino – vuole essere presente a 360 gradi nel dibattito dell’internazionalizzazione; un argomento importante, attuale e fondamentale per dare una prospettiva di sviluppo economico ai nostri territori”. L’iniziativa, patrocinata dall’ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Italia, ha visto la presenza di H. E. Ahmed Al Mulla – vice Ambasciatore e da Ali AlNuaimi Consigliere per gli Affari Economici che hanno presentato come sarà Expo Du-bai 2020 caratterizzato dal tema “Collegare le menti, creare il futuro”. Saranno coinvolte oltre 190 nazioni e, stando alle stime, la bellezza di più di 25 milioni di visitatori, il 70 % dei quali provenienti da Paesi diversi da quello ospitante. Fra gli altri relatori di spicco i rappresentanti di Confindustria Macerata, Gianluca Pesarini e Confindustria Foligno, Paolo Bazzica, il presidente della Bcc di Recanati e Colmurano Sandrino Bertini, il vice presidente del Banco Marchigiano Marco Bindelli, Mohamed Obaid, Ceo di EBS Group di Dubai, Riccardo Strano già direttore ENIT di Stati Uniti, Giappone, Cina e paesi orientali e membro del comitato Scientifico di ESG89 Group insieme a Salvatore Piscitelli, già senatore della Repubblica. Anche il presidente della Camera di Commercio Unica delle Marche, Gino Sabatini, ha colto la sfida. “Unire Umbria e Marche – ha detto Sabatini - non può che rappresentare una grande opportunità per la crescita. Dobbiamo cercare di essere una squadra per promuovere al meglio sui mercati internazionali i settori caratteristici delle nostre regioni: turismo, cultura, manifattura e agroalimentare”.  

20/01/2020 15:25
La BCC è tornata la Banca del territorio

La BCC è tornata la Banca del territorio

Siamo alla fine di un 2019 che sta dando i frutti di una attenta attività di programmazione...  Il 2019 sta dando i frutti di una gestione che è stata orientata a ristabilire una linea di ascolto, di attenzione e di contatto con gli operatori economici e con le famiglie del territorio, a ripristinare un clima positivo e di serenità all’interno della nostra Banca ed a cominciare ad utilizzare al meglio le opportunità che l’adesione al Gruppo Bancario ICCREA, il 4° nazionale per dimensione, ci offre: da questo mix è scaturito un importante rilancio dell’attività caratteristica e risultati reddituali di assoluto valore, risultati che sono stati ottenuti senza gravare sui conti dei nostri clienti. Direttore, lei è a Recanati da poco più di un anno: cosa ha portato di nuovo alla struttura? Il mio compito è stato principalmente quello di valorizzare le grandi risorse umane e professionali che sono presenti all’interno della nostra azienda e di metterle al servizio della clientela. Le comunità in cui operiamo hanno mostrato di gradire questa nostro nuovo approccio e stanno premiando la BCC di Recanati e Colmurano con una vicinanza che ci riempie di orgoglio e che ci fa sentire quello che noi vogliamo essere: una banca di prossimità, una banca vicina alla gente. È cresciuta l’erogazione del credito per so-stenere le aziende del territorio? Il rilancio dell’attività caratteristica della Banca, come ho già detto, è stato il versante sul quale si sono concentrati gli sforzi dell’intera struttura ed i risultati ci dicono che l’azione svolta è stata efficace ed apprezzata: l’erogazione del credito nei confronti di imprese e famiglie del territorio è cresciuta notevolmente al punto da farci stimare che per fine anno potremo non essere lontani dalla cifra record di 100 milioni di nuovi finanziamenti dal settembre del 2018. Il ruolo delle Filiali...  Il ruolo delle filiali in questo sviluppo commerciale è stato, è e sarà centrale ma non si può dimenticare che tutta la Banca è stata orientata verso questo primario obiettivo, a cominciare dal prezioso inserimento nell’azienda di Davide Celani che dallo scorso giugno ha assunto il ruolo di Vice Direttore Generale e Responsabile dell’Area Commerciale e che ha dato un grande impulso in questa direzione. Per tornare alle filiali, mi piace sottolineare che al di là del luogo fisico che ci consente di in-contrare i nostri clienti (o potenziali tali) vedo chiaramente un grande valore nei colleghi che lì operano, per il loro radicamento nei territori, un radicamento che è fatto della profonda conoscenza delle persone, un radicamento che si manifesta con la grande predisposizione ad ascoltare ed a proporre soluzioni personalizzate. Questo è il carattere distintivo della nostra Banca: relazioni umane prima di tutto e sopra a tutto. BCC ex Cassa Rurale e Artigiana sorta per dare un aiuto concreto ai due settori... Il tempo è passato ed il mondo è cambiato molto e, specialmente negli ultimi anni, molto velocemente. Ma la vocazione principale della nostra Banca resta quella di essere e stare vicina alle famiglie ed alle piccole imprese che operano o che provengono dai settori dell’agricoltura e dell’artigianato nel rispetto delle più antiche tradizioni delle Comunità locali. Dico che operano o che provengono da quei settori perché molte aziende che oggi hanno acquisito la struttura di industria fanno capo a famiglie che hanno tradizione di piccola im-presa e che hanno conquistato dimensione e grandi spazi sul mercato utilizzando al meglio le peculiarità che connotano il carattere della classe imprenditoriale delle nostre zone: intuito, creatività e spirito di sacrificio. Guardando indietro, nel periodo difficile della Banca, altri Istituti di Credito hanno colto l’occasione per accaparrarsi parte della vostra clientela; oggi con la BCC di Recanati e Colmurano, forte e competitiva, le parti si sono invertite? Si, è proprio così, negli anni passati gli Istituti che operavano nei nostri territori hanno bene-ficiato delle difficoltà della nostra banca sottraendole importanti quote di mercato. Ma oggi sta emergendo con grande forza e visibilità il fenomeno opposto. A questo riguardo mi piace sottolineare che questa inversione di tendenza è stata possibile per il fatto che anche negli anni difficili i clienti non hanno reciso il filo che li legava alla “loro Banca” e quindi hanno colto subito il positivo cambiamento che ha caratterizzato il nostro operare in questi ultimi tempi ritornando con grande entusiasmo e partecipazione in quella che si può considerare la “loro casa”: le comunità locali hanno ritrovato il luogo dove trovare ascolto, disponibilità e possibilità di condivi-dere idee di sviluppo e di investimento, dove poter parlare di prospettive per sè stessi, per le proprie aziende e per la propria famiglia. Quali sono i margini di crescita? Esistono importanti margini di crescita perché il territorio manifesta in ogni occasione la necessità di una Banca vicina ed amica, un ruolo che il nostro Istituto sa interpretare nel migliore dei modi. Nel 2020 sarà possibile confermare il risul-tato di quest’anno? Il risultato di quest’anno è stato straordinario e noi ci auguriamo che si possa ripetere. Non sarà facile ma l’entusiasmo e la professionalità di tutti coloro che operano all’interno della Banca e la fiducia che i clienti ci stanno accordando fanno sperare in un futuro denso di obiettivi raggiunti e di grandi soddisfazioni per tutti, clienti, dipendenti, soci ed esponenti aziendali.        

20/01/2020 15:10
L’ingegner Sandrino Bertini analizza il 2019 e guarda al 2020

L’ingegner Sandrino Bertini analizza il 2019 e guarda al 2020

Sta per chiudersi il terzo anno della Presidenza Bertini, il migliore per la BCC, merito di un’ade-guata programmazione? Il raggiungimento di buoni risultati in qualsiasi società deriva sempre da molteplici fattori quali razionale programmazione, voglia di crescere e di competere, un po’ di buona sorte, che non guasta mai, ma soprattutto focalizzazione di tutto l’organico verso gli obiettivi prefissati. Una squadra vince se c’è spirito di gruppo e comunità di intenti e su questo versante la nostra banca ha fatto un salto di qualità straordinario e certamente il 2019 rappresenta il punto di svolta. Gli ottimi risultati conseguiti nell’esercizio 2019 verranno utilizzati per effettuare ulteriori accantonamenti per il credito deteriorato, così da rispettare gli strin-genti parametri richiesti dalla Banca Centrale Europea. Come si spiegano i risultati di questo 2019, andato al di là delle aspettative di inizio anno? Come detto sopra, più fattori hanno contribuito all’ottimo risultato conseguito. In primis, una forte accelerazioni dei prestiti concessi ad aziende e famiglie, poi i buoni ritorni realizzati dal comparto finanza, ed infine una consistente riduzione delle nuove posizioni creditizie finite in sofferenza. La Banca è tornata ad essere vicina al territorio e questo è già un risultato importante che con-ferma come BCC e territorio abbiano bisogno l’una dell’altro.... Le banche di Credito Cooperativo sono nate proprio per sostenere le famiglie e le attività locali minori. In passato le principali attività erano concentrate nel settore agricolo, oggi sono più diversificate e riguardano vari settori quali industria, commercio, artigianato, turismo, edilizia, agricoltura. Tra una banca ed il suo territorio si instaura un rapporto di reciprocità e si crea un cordone ombelicale che serve per alimentare entrambi. Le attività locali hanno bisogno di banche forti e solide per crescere e le banche hanno bisogno di attività sane ed in grado di svilupparsi per ricavare i margini necessari per assecondare le richieste di finanziamento di imprese e famiglie. Il percorso aggregativo con ICCREA quanto ha influito su questa crescita? Come ho già detto in altre circostanze, l’appartenenza della nostra BCC al Gruppo Bancario Iccrea, il quarto Gruppo Bancario italiano, consentirà alle singole BC di restare banche di prossimità ma di essere più efficienti e competitive nei vari servizi offerti. L’appartenenza al Gruppo Iccrea ci consente ora anche di poter operare in pool con Iccrea ed altre BCC marchigiane, concedendo, in quota parte, finanziamenti complessivi di una certa entità che non era possibile concedere singolarmente per il rispetta della severa policy sulla concentrazione del rischio. Quindi, l’appartenenza al Gruppo, oltre a tutti i benefici che deriveranno dalle sinergie attese, ci consentirà di partecipare anche alle richieste di finan-ziamento di importi più consistenti, aprendo nuovi spazi di operatività. Con il nuovo CdA ed il nuovo Direttore Generale è aumentata da parte della BCC la capacità di interagire con soci e clienti? Uno dei meriti dell’attuale CDA è senz’altro quello di essersi adoperato per favorire un clima aziendale disteso e propositivo. Le Banche vivono di market relazionale e l’intero organico sta gestendo in modo eccellente rapporti amichevoli e cordiali con tutta la clientela. Questi politica è utile per sviluppare qualsiasi business, ma è indispensabile per un business sempre più difficile e competitivo come quello bancario. Per una Banca tenere bene in mente questo elementare concetto è di fondamentale importanza. Concetto che ha bene in mente anche il nuovo Direttore Generale, arrivato oltre un anno fa. In pochi mesi il nuovo Direttore è riuscito a coinvolgere e motivare l’intero organico ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: ottime relazioni con soci e clienti ed impieghi in forte crescita. Il recente riconoscimento come “miglior banca regionale delle Marche“ per la fidelizzazione della clientela e la bontà dei servizi erogati ricevuto dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza è la conferma della grande capacità del nostro apparato di seguire con attenzione e professionalità la clientela e di interagire con tutti coloro che vengono in contatto con i nostri operatori. La BCC e le aziende del territorio: quali sono i settori in cui avete rafforzato la presenza? Direi che in linea di massima non c’è un settore che sia stato privilegiato a discapito di altri, così come non c’è un settore più penalizzato di altri. Certamente ci sono settori, come ad esempio il manifatturiero, che marciano meglio, mentre altri quali l’edilizia, che ancora faticano a riprendersi. La nostra politica è espansiva per quanto concerne gli impieghi e più che al settore guardiamo alle attività e alle aziende che hanno spazi di crescita e di sviluppo, cercando sempre di ponderare e prezzare correttamente il rischio di ogni finanziamento. Lei crede in una ripresa economica in generale e in questo territorio in cui la Banca opera? Io sono un imprenditore ed un imprenditore non può guardare al futuro con pessimismo. Ho due figli che alla fine del loro ciclo universitario dovevano decidere che strada intraprendere: trovare un buon impiego al nord Italia o all’estero, come hanno fatto tanti loro amici e compagni di scuola, o iniziare dalle aziende di famiglia e darci dentro con impegno e dedizione per continuare in un percorso di crescita aziendale non facile ma sfidante. Hanno deciso di entrare nelle aziende di famiglia ed io sono contento di lasciare loro, progressivamente, il testimone. Il nostro territorio è costituito da gente caparbia, tenace, che sa sacrificarsi per il lavoro. Prima o poi i no-stri territori si riprenderanno e torneranno a crescere e la via adriatica allo sviluppo, come amava definire il territorio del medio adriatico il grande giornalista Alberto Ronchey, tornerà a splendere. Si avvicina il nuovo anno, come lo affronterete? Lo affronteremo con la consapevolezza di essere un Istituto di Credito che potrà e dovrà svolgere un ruolo importante per l’economia locale. Lo affronteremo con la consapevolezza che le fortune della no-stra Banca contribuiranno alle fortune di un territorio che ha molto sofferto, sia per la crisi economica, sia per il terremoto e che stenta ancora a ripartire. Quale augurio si sente di lanciare alla compagine sociale ed alla clientela? Beh, che innanzitutto il 2020 possa essere un anno positivo sotto tutti i punti di vista. Poi chiedo a tutti di aver tanta fiducia in questa BCC perché una Banca locale sana, forte ed efficiente è patrimonio di tutti ed è indispensabile per lo sviluppo e la crescita della nostra economia. Se l’economia del nostro territorio tornerà a crescere in maniera decisa, probabilmente meno giovani saranno obbligati a lasciare questa regione e cercare lavoro e fortuna altrove. È per questa ragione che chiedo a tutti di contribuire alla crescita del nostro Istituto perché più la banca sarà forte e solida, più potrà sostenere la crescita dell’economia locale e la crescita dell’economia locale genera più benessere per tutti e maggiore occupazione per i nostri giovani che così potranno restare nella terra in cui sono nati e cresciuti. Riuscire in questo intento, anche solo in parte, sarà per noi motivo di grande soddisfazione.          

20/01/2020 14:59
L’esperienza del Vice Direttore Celani per una crescita della BCC

L’esperienza del Vice Direttore Celani per una crescita della BCC

Dott. Celani, cosa ci può dire in merito al suo recente arrivo alla Bcc di Recanati? Mi sento assolutamente onorato e compiaciuto di far parte di una realtà rappresentativa del territorio come la Bcc Di Recanati e Colmurano. Dopo oltre 30 anni di esperienza bancaria conseguita nell’am-bito del Credito Cooperativo, con particolari competenze maturate nella consulenza aziendale, nella pianificazione di soluzioni per la gestione del rischio di credito e nello sviluppo commerciale della clientela, questa opportunità rappresenta per me una gratificazione di un percorso professionale im-prontato sui valori tipici del Credito Cooperativo. Cosa porta in dote alla Banca e cosa ha acquisito da questa? La sorpresa piacevole, in parte preannunciata, conoscendo le persone che la compongono, è di avere ricevuto di più di quanto mi aspettassi, una acco-glienza calorosa che ha reso ancor più semplice il coordinamento di un team commerciale ad alte pre-stazioni ed elevati livelli di performance. Situazione che ha facilitato la realizzazione di una strategia di marketing e di relazione con il territorio che mira a rafforzare la fiducia del cliente nella Banca, percepita non più come semplice intermediario finanziario ma come partner strategico nei processi di crescita. Una situazione di privilegio che spero di poter ricambiare coordinando al meglio le risorse, attraverso impegno ed esempio, nell’intento di trasferire sul territorio la progettualità delle strutture centrali grazie all’insosti-tuibile proattività della rete, tutto questo anche con l’ausilio e l’esperienza maturata in più di un decennio nel Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Facilitare l’interlocuzione con le strutture della Capogruppo al fine di rendere la BCC di Recanati e Colmurano più solida, presente, concorrenziale ed al passo con le esigenze che il mercato richiede, ritengo possa risul-tare come ulteriore elemento di successo. Dalla comunicazione che state attuando e dalle iniziative intraprese si percepiscono cam-biamenti e novità importanti di forte impatto commerciale sulla clientela. Potrebbe farci una sintesi di questa attività? Qualche esempio concreto? Anche in questo caso credo sia doveroso partire da ciò che abbiamo ricevuto per comprendere l’impegno che siamo chiamati a rispettare e ricambiare. Faccio riferimento in particolare al prestigioso riconoscimento del sigillo di qualità: La Bcc di Recanati e Colmurano è stata premiata con il sigillo di qualità “N.1 Servizio 2019/2020 Banche Regionali – Marche”, con il punteggio più alto rispetto a tutte le altre banche regionali, sui servizi offerti e sul livello di soddisfazione dei clienti nell’anno 2019. Attraverso una analisi condotta a settembre 2019 dall’istituto tedesco Qualità e Finanza (ente indipendente specializzato nell’analisi e compara-zione di prodotti/servizi/prodotti finanziari, nonché leader assoluto delle indagini e dei sigilli di qualità in Europa). Abbiamo l’impegno morale di rispondere alla fiducia accordataci mettendo in campo la nostra professionalità, affinando ulteriormente la nostra gamma di prodotti sempre più vicini alle aspettative della clientela, ricchi di contenuti grazie anche al supporto della Capogruppo ma che al tempo stesso possano risultare identitari per la BCC e per il proprio territorio elettivo. Tra le iniziative mi preme ricordare, prima del periodo estivo, i due importanti convegni rivolti rispettivamente ad imprese: “La riforma del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI: sinergia tra Imprese, Consulenti e Banca“, seguito a breve distanza da un interes-sante confronto sul tema “Finanza sostenibile e responsabile: il doppio valore degli investimenti”, in merito all’importanza dello scegliere di investire in aziende che abbiano determinati requisiti in tema di sostenibilità e che siano in grado di garantire attenzione per l’ambiente. La recente migrazione del sistema informatico, sebbene fonte di alcuni disagi che la nostra clientela ha compreso e ci ha gentilmente giustificato, ha dato l’opportunità di apportare anche interessanti integrazioni operative, tra cui la nuova piattaforma di internet banking, validamente apprezzata dagli utenti. Sempre in linea con gli indirizzi programmatici della Capogruppo si è poi inserita l’iniziativa “Mutuo Day” del 19 ottobre, in occasione della quale, chiunque interessato ha potuto usufruire di una consulenza specifica sui mutui ipotecari a privati, finalizzati all’acquisto, co-struzione, ristrutturazione della casa. Una giornata che ha consentito a tutti i partecipanti di ottenere informazioni chiare e dettagliate, grazie a speciali-sti dedicati, oltre alla possibilità di ottenere un pre-ventivo su misura a tassi molto vantaggiosi. Per quanto riguarda i prodotti e i servizi digitali quali sono i riscontri della BCC? Anche in questo caso devo rappresentare l’attenzione posta dalla Banca su un segmento ritenuto strategico anche in funzione alle dinamiche di mercato ed all’inarrestabile processo di digitalizzazione che il sistema bancario sta affrontando e che cambierà radicalmente il modo di fare banca nei prossimi anni. Per quanto riguarda i risultati sono ampiamente soddisfacenti, ma non ci accontentiamo di questo, piuttosto li riteniamo stimolo per fare di più e ancor meglio. Abbiamo recentemente rivisto il catalogo prodotti implementando la gamma di offerta con servizi rivolti anche a chi utilizza esclusivamente la rete. Intendiamo favorire lo sviluppo delle relazioni con le strutture della Capogruppo per facilitare la diffusione di prodotti tipicamente digitali o che al digitale si rivolgono, a partire dal credito al consumo, accessibile totalmente via internet o allo sviluppo di strumenti finalizzati al digitale come le nuove carte di credito “Ventis” ricche di contenuti a favore degli utilizzatori. Non è che la banca sta perseguendo obiettivi di efficienza con il rischio di dimenticare la territo-rialità e il suo carattere di banca locale? Il nuovo Catalogo Prodotti riprende in modo incisivo il concetto di identità territoriale, elemento che lega in maniera indissolubile la relazione tra BCC con il proprio territorio, mettendo in campo i principi espressi nel nostro Statuto. Ci aspettiamo che questa attività possa permettere alla BCC di Recanati e Colmurano di assistere in modo ancor più ravvicinato la comunità locale permettendo un percorso virtuoso di crescita reciproca. Una attività che ad oggi ci ha ampiamente ripagato in termini di risultati. L’aumento degli impieghi nei primi dieci mesi dell’anno è caratterizzato da valori senza eguali nell’ultimo lustro, prova che siamo tornati a fare banca concretamente, con evidenti e significativi riflessi sul conto economico, l’utile registrato al 30 settembre ne è la sintesi più evidente. Come è strutturata la sua squadra visto che oltre a ricoprire il ruolo di Vice Direttore Ge-nerale lei è anche il responsabile commerciale? La struttura Commerciale è sinteticamente divisa in tre funzioni principali che sovrintendono a specifiche tipologie di clienti: Retail, Corporate, Private, oltre agli uffici specialistici di: “Finanza Strutturata e Consulenza d’Impresa” e “Marke-ting e coordinamento Reti”, ai quali si affianca l’insostituibile rete di vendita rappresentata dalla struttura delle filiali distribuite capillarmente sul territorio. Un connubio armonico tra strutture centrali di pianificazione e supporto ed una rete proattiva e dinamica che forte del valore aggiunto maturato attraverso la relazione e l’empatia co-struita nel tempo, renderà certamente realizzabile la progettualità che stiamo mettendo in campo, a servizio del nostro territorio.          

16/01/2020 15:15
Mercatone Uno, confermata la cassa integrazione straordinaria fino al 23 maggio

Mercatone Uno, confermata la cassa integrazione straordinaria fino al 23 maggio

“Confermata la proroga della cassa integrazione straordinaria fino al 23 maggio 2020 per i dipendenti del Mercatone Uno. Tamponata l’emergenza, ora dobbiamo fare in modo che i punti vendita vengano acquistati o affittati da terzi e che tutto il personale venga riassorbito”. Lo annuncia l’assessore al Lavoro della Regione Marche Loretta Bravi in seguito all’incontro convocato questa mattina a Roma al Ministero del Lavoro. La catena comprende 55 punti vendita nel settore arredamento e casalinghi, di cui 3 nelle Marche: a Pesaro, Monsano e Civitanova. Su 1731 dipendenti 150 sono marchigiani. 

07/01/2020 17:41
Diminuiscono le imprese in provincia, crolla l'agricoltura aumentano i sevizi: l'analisi di Cna

Diminuiscono le imprese in provincia, crolla l'agricoltura aumentano i sevizi: l'analisi di Cna

“Al 30 novembre 2019 le imprese attive nella nostra provincia risultavano 34.392, ben 225 in meno rispetto allo stock di fine 2018 ed in calo costante da più di 10 anni. In termini percentuali, la perdita equivale allo 0,6% ed è un po’ meno marcata rispetto al dato aggregato delle Marche (-0,9%) nello stesso periodo”. È l’analisi dei dati, riportata dal Centro studi CNA Marche su dati Infocamere, dati Istat e dati della Banca d’Italia ,e relativa all’anno appena trascorso. “Le perdite maggiori in termini assoluti di imprese attive nello scorso anno riguardano l’agricoltura (-160 imprese), il commercio (-140) e, ad evidenziare che nella ricostruzione post sisma qualcosa non va, delle imprese del settore delle costruzioni (-80). Non accenna ad arrestarsi la crisi del calzaturiero che con ulteriori 39 chiusure (-3,4%) richiede con sempre maggiore urgenza un intervento risolutivo di rilancio o di riconversione. La provincia di Macerata si rafforza, invece, in un settore che è stato sempre debole nel nostro territorio. Cresce infatti il numero delle imprese attive nel settore dei servizi, alcune delle quali ad alto contenuto di conoscenza: +24 le imprese dei servizi di informazione e comunicazione, +47 sia per le imprese delle attività professionali scientifiche e tecniche. Particolarmente incoraggiante il saldo delle imprese legate al turismo che porta finalmente il settore al centro dell’economia locale: +36 le imprese ricettive e della ristorazione, +39 per il settore noleggio, agenzie di viaggio, servizi e +16 quelle che si occupano di attività artistiche/sportive di intrattenimento. Complessivamente nel 2019 le iscrizioni di nuove imprese nella provincia sono cresciute di 100 unità rispetto all’anno precedente: crescono per le attività manifatturiere (+10), per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+7), di informazione e comunicazione (+6), per le attività immobiliari (+7), ma soprattutto per le imprese del settore noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+28). Crescono decisamente (+15 imprese) anche per le “altre attività di servizi” che comprendono i servizi alle persone come parrucchierie ed estetica. Calano invece drasticamente le iscrizioni di nuove imprese agricole (-45 nuove imprese), per le attività di costruzione (-30) e del commercio (-27). Per quanto riguarda il mercato del lavoro nella nostra provincia, l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Regione Marche fornisce i dati relativi solo alla prima metà del 2019 ma già sufficienti a caratterizzare l’anno appena trascorso come negativo per il numero complessivo delle assunzioni. L’insieme degli ingressi nell’occupazione segna, infatti, una flessione del 12,6% che riguarda sia gli uomini che le donne ed è dovuta esclusivamente alla componente del lavoro dipendente. Secondo l’Osservatorio, la domanda di lavoro mostra segni di debolezza in tutte le province delle Marche ed a Macerata diminuisce dell’11,1% (-10,4% PU, -14,7% AN, -15,5% AP, -8,3% FM). Anche se i saldi “assunzioni-cessazioni” sono ovunque positivi, nel 2019 sono stati di minore entità rispetto all’analogo periodo del 2018. A Macerata il calo è del 27,2% (si è passati da 2.691 a 1.960), con una diminuzione decisa della componente del lavoro dipendente (-50,2%) e con una crescita del dato degli altri contratti (+17,3%), segno incessante dei tempi che cambiano in peggio per la sicurezza lavorativa dei nostri ragazzi. Molto utile per comprendere appieno l’andamento economico è il recente Rapporto della Banca d’Italia con alcuni indicatori che riassumono bene la situazione dei cittadini e delle imprese maceratesi. Spia di una ripresa della fluidità dell’economia è senza dubbio l’andamento del mercato immobiliare, i cui dati mostrano che nel primo semestre 2019 gli scambi nel mercato delle abitazioni sono cresciuti del 18,7% nella nostra provincia. A raffreddare gli entusiasmi c’è però un altro importante indicatore economico dato dalla disponibilità del credito. Qui, nel primo semestre 2019, la provincia di Macerata ha visto scendere ulteriormente l’ammontare dei prestiti (-0,4%) e quello dei depositi (-0,3%); conseguentemente, sono fortemente cresciuti (+7,1%) i “titoli a custodia”. Ultimo dato che prendiamo come indicatore significativo è l’import–export delle imprese maceratesi dove si registra un calo nel commercio estero attenuato solo dalla discesa ancora maggiore delle importazioni, per un saldo positivo dello 0,7% rispetto al 2018. Approfondendo i settori dove le esportazioni diminuiscono troviamo il riscontro delle maggiori crisi economiche e produttive che caratterizzano la storia recente del nostro Paese. Il calo delle esportazioni nella provincia di Macerata è infatti dovuto soprattutto al sistema moda (Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori: -16,9 milioni di euro pari a -3,5%) e agli elettrodomestici (apparecchi elettrici: -17 milioni di euro, -11,8%). Come ad ogni inizio d’anno bisogna lasciarsi però con una nota positiva che fa ben sperare ed allora vogliamo sottolineare come le diminuzioni dell’export di questi due settori sono compensate dalla crescita dell’export di vari altri importanti settori, tra cui: Macchinari e apparecchi (+7,3 milioni di export), Prodotti alimentari, bevande e tabacco (+3,5 milioni di euro), Sostanze e prodotti chimici (+5,1 milioni di euro), Computer, apparecchi elettronici e ottici (+3,5 milioni di euro)”.  

06/01/2020 13:52
Crisi del calzaturiero, il presidente Sabatini: "Un terzo delle aziende ancora in sofferenza"

Crisi del calzaturiero, il presidente Sabatini: "Un terzo delle aziende ancora in sofferenza"

“Non sprecare i contenuti e le soluzioni prodotte dalla ricerca Eurispes sul distretto calzaturiero Fermano-Maceratese”. È l’invito del presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, che annuncia un incontro con il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, l’on. Alessia Morani, “entro gennaio, con l’obiettivo di lavorare in sinergia perché si possano prendere provvedimenti finalmente significativi e incisivi per il settore” “Dobbiamo lavorare con fiducia, facendo tesoro anche degli errori passati – spiega il presidente –, se vogliamo dare una risposta efficace soprattutto al 40% di imprenditori che, nei dieci anni tra il 2009 e oggi, hanno visto diminuire significativamente il loro fatturato: non possiamo dire loro di aumentare o consolidare la loro presenza fuori dai confini nazionali se non li accompagniamo con azioni serie, strutturali e condivise, che partono da un sistema fiscale nazionale che li renda competitivi rispetto ai concorrenti internazionali e si completano con la tutela del marchio, cioè una legge che applichi il ‘made in Italy’ sulla scarpa”. Secondo il presidente dell’ente camerale, questo significherebbe anche occuparsi di due delle criticità più evidenti del distretto marchigiano: “Un terzo delle aziende è legato al mercato italiano, che è ancora impantanato nella crisi (un italiano su tre acquista al massimo due paia di scarpe all’anno, uno su 10 ne acquista solo un paio e il 3,1% anche più raramente ndr.), mentre il fatturato export è minimo o addirittura nulla; inoltre, c’è un’altissima percentuale di prodotti semilavorati che è delocalizzata all’estero, in paesi anche europei dove sono evidenti i vantaggi legati al costo della manodopera, che invece rappresenta uno dei punti di forza delle nostre produzioni”. Sabatini non nasconde, però, che “i calzaturieri sono chiamati ad evolversi, partendo innanzitutto da forme di aggregazione capaci di dare una soluzione al problema della piccola dimensione”. Un riferimento questo al contratto di rete, “che fa favorito attraverso finanziamenti pubblici, che sono stati già sperimentati con successo tra il 2011 e il 2014, e poi sono spariti dal bilancio dello stato” e alla necessità di “una maggiore attenzione alle vendite online, che rappresenta un mercato in positiva evoluzione che va aggredito”. L’elenco delle misure a favore del settore comprende anche “l’estensione al nostro distretto delle agevolazioni” previste dal decreto crescita per le operazioni di aggregazione aziendale compiute da società con sede nel Sud Italia, la tassazione di distretto, la riduzione dell’Irap (“che così come è strutturata rappresenta una tassa odiosa”), l’istituzione nel Fermano-Maceratese della Zes (zona economica speciale, ndr.), “offrendo alle aziende che operano al suo interno agevolazioni in deroga rispetto alle politiche nazionali” e, “non per ultima, l’intensificazione della battaglia all’industria del falso”. “Sono certo – conclude Sabatini – che in questo solco di impegno e di proposte troverò disponibilità anche da parte del sottosegretario agli Affari Europei l’on. Laura Agea, che conosce bene la situazione del nostro distretto e può farsi carico di autorevoli iniziative anche a livello europeo, dove è determinante che si difenda e promuova la grande qualità del Made in Italy”.  

02/01/2020 10:28
Nuova prospettive per la BCC di Recanati e Colmurano: risultato, cambiamento e innovazione

Nuova prospettive per la BCC di Recanati e Colmurano: risultato, cambiamento e innovazione

In ragione della fine dell’anno, delle imminenti festività e dell’avvicinarsi della scadenza del mandato dell’attuale Consiglio di Amministrazione, mi limiterei ad alcune considerazioni sostanziali approfittando inoltre di questo spazio per dire grazie a qualcuno e porgere i Migliori Auguri di Buone Feste a tutti. Prima considerazione: IL RISULTATO Abbiamo registrato, con una punta di orgoglio, che la BCC di Recanati e Colmurano ha incassato il prestigioso riconoscimento dell’Istituto Tedesco “Qualità e Finanza “ che ha posizionato il nostro Istituto al primo posto della classifica delle banche regionali nelle Marche. Credo, senza mezzi termini, che tale risultato sia la conseguenza di un pervicace e fruttuoso lavoro di squadra.  Costituirebbe peraltro errore, giudicare la cosa quale punto di arrivo. C’è ancora da lavorare per rendere la banca sempre più rispondente alle esigenze della clientela , esigenze in continua evoluzione , specie se rivolgiamo la nostra attenzione al mondo dei giovani. Nuovi prodotti, potenziamento ed ampliamento dei servizi, una politica di gestione del credito che tenga conto delle istanze dei soci, del territorio, delle famiglie, delle imprese, senza mai deragliare dai binari delle pur stringenti normative che disciplinano l’esercizio di tale potere. Una finanza attenta e mirata. Seconda considerazione: IL CAMBIAMENTO Al suddetto risultato la nostra BCC è pervenuta anche in virtù dell’adesione al Gruppo Bancario ICCREA. Entrare a far parte di un Gruppo Bancario, da un lato costituisce una vera e propria ga-ranzia di stabilità, dall’altro implica il coinvol-gimento della struttura in una serie di attività ulteriori rispetto a quelle di natura “ ordinaria “ cui tutti noi eravamo abituati. Una problematica su tutte: la migrazione dei dati in applicazione del nuovo sistema informatico. Si è trattato di un vero e proprio sconvolgimento che ha richiesto e richiede tuttora enorme im-pegno e sacrificio, soprattutto a carico del per-sonale dipendente, costantemente in prima linea in questo oneroso ma inevitabile processo di revisione. A tal proposito giova fare appello anche alla pazienza ed alla disponibilità della nostra clientela che, pur subendo il disagio che tale trasformazione sta comportando, ha fornito ampia dimostrazione di aver compreso la portata innovativa dell’iniziativa. Terza ed ultima considerazione  di carattere generale: Emergono nuovi rischi – Innovazione Stiamo assistendo , con preoccupante frequenza, agli effetti devastanti che stanno producendo i cambiamenti climatici. Sembra tuttavia stia crescendo , fortunatamente, la consapevolezza della portata dell’impatto che tali cambiamenti possono determinare  sul sistema finanziario. Oggi più che mai occorrono politiche  mirate e misure concrete che rafforzino la resistenza del nostro sistema finanziario: occorre pertanto convogliare i risparmi verso investimenti sostenibili. Non a caso le Autorità Europee hanno inserito per la prima volta i rischi climatici nella mappa dei principali fattori di rischio per il sistema bancario. In buona sostanza , il rischio climatico impatterà seriamente su tutti i processi bancari nel breve e medio termine. Dovremo perciò fare i conti con questi rischi ed iniziare ad intraprendere le opportune iniziative per la loro gestione. Risultato, cambiamento, innovazione , sono fattori ed obiettivi che non possono essere perseguiti né raggiunti se non attraverso la passione, il sereno lavoro, il gioco di squadra. Grazie allora ai dipendenti tutti della BCC di Recanati e Colmurano i quali hannodimostrato il giusto grado di perseveranza aiutando la barca a raggiungere l’approdo.  

29/12/2019 15:35
Confindustria, Gianni Niccolò fa il bilancio di fine anno: "Meno tasse sulle imprese, ricostruzione paralizzata"

Confindustria, Gianni Niccolò fa il bilancio di fine anno: "Meno tasse sulle imprese, ricostruzione paralizzata"

Il direttore Gianni Niccolò ha presentato nella giornata odierna il bilancio di fine anno sull'attività di Confindustria Macerata, presso la sede di via Weiden, affrontando a 360 gradi la situazione delle imprese della nostra provincia, ancora fortemente afflitte dalle problematiche del post-sisma. Tante sono le criticità sottolineate da Niccolò: "Riscontriamo la necessità di avere maggiore supporto nei riguardi di un territorio come il nostro - afferma Niccolò -, nel quale si stanno acuendo le difficoltà, a partire dalla crisi che attraversa il complesso del settore calzaturiero. A ciò si aggiungano i ritardi che stanno interessando la ricostruzione post-sisma. Ci troviamo in una situazione di paralisi a causa di un eccessivo formalismo delle regole. Inoltre, la vicenda di Banca delle Marche continua a trascinare con sé diverse ferite".  Il territorio provinciale risulta caratterizzato da "una scarsa propensione agli investimenti", ma vi sono anche spiragli di ottimismo: "Il progetto della Shoes Valley rappresenta sicuramente un'opportunità per integrare turismo e cultura con il nostro "made in" calzaturiero. Progetto per il quale ci aspettiamo risposte dalla Regione, si prenda esempio da realtà come l'Emilia Romagna. Il secondo tema è quello dell'asse Foligno - Civitanova Marche, una novità assoluta nel panorama nazionale. La SS77 va rivitalizzata e promossa con un progetto di marketing che che esalti le eccellenze che si trovano lungo questa arteria".  "Bisognerebbe togliere tasse ai nostri imprenditori, più che fornirgli continui incentivi" prosegue il direttore Niccolò che sull'idendikit ideale del nuovo governatore della Regione Marche, in vista delle elezioni ormai prossime, non si sbilancia: "Bisogna dare importanza diversa alla gestione della cosa pubblica. È necessaria maggiore competenza nel mondo della politica". Margini di apertura si riscontrano riguardo l'idea di una fusione dei vari enti territoriali di Confindustria: "Un'ipotesi che ha ripreso vigore".  "Un altro tema importante è quello dei rifiuti speciali - conclude Niccolò -, visto che non abbiamo discariche nel territorio di Macerata e dobbiamo dipendere da altre realtà. Le nostre imprese sono sempre più in difficoltà nel gestirli: i costi per il loro smaltimento sono aumentati del 150%. Si tratta di una problematica che va ad intaccare l'intero ciclo dell'economia circolare".     

23/12/2019 17:31
Accordo tra l'Ente Nazionale per il Microcredito e l'Associazione Tutela Impresa. Tosoni: "Opportunità per le aziende"

Accordo tra l'Ente Nazionale per il Microcredito e l'Associazione Tutela Impresa. Tosoni: "Opportunità per le aziende"

Siglato nei giorni scorsi a Roma, presso la sede nazionale, un protocollo d'intesa tra l’Ente Nazionale per il Microcredito (ente pubblico non economico che esercita importanti funzioni in materia di microcredito e microfinanza, a livello nazionale ed internazionale) rappresentato dal Presidente Dott. On. Mario Baccini e l'Associazione Tutela Impresa (collegata Casartigiani – organismo sindacale autonomo che assiste le imprese soprattutto in casi di necessità e/o criticità di varia natura) rappresentata dal Presidente Cav. Rag. Giuseppe Tosoni.  Obiettivo dell'accordo è quello di promuovere l'educazione finanziaria, la cultura di impresa e l'inclusione sociale e finanziaria dei soggetti più vulnerabili della società.    In particolare si concretizzerà: la promozione delle opportunità di sostegno economico e di tutoring a microimprese e professionisti, con utilizzo strumenti microfinanziari promossi dall’Unione Europea e delle attività microfinanziarie realizzate a valere sui fondi comunitari; la promozione delle opportunità di finanziamento di giovani imprenditori tra i 18 e i 29 anni, attraverso la messa a disposizione della Garanzia Giovani.  Con questo accordo l'Associazione Tutela Impresa si è impegnata a  promuovere presso i propri stakeholders, e segnatamente i propri associati e delegati zonali, tutte le opportunità di finanziamento disponibili sul mercato. "Si tratta di un'ottima opportunità per le aziende, soprattutto quelle medio/piccole - precisa il Presidente Tosoni - in considerazione dell'attuale situazione economico finanziaria, purtroppo critica, e dell'insufficiente ed inadeguato sostegno del sistema bancario tradizionale".  

20/12/2019 18:50
Un kit per aiutare lo sviluppo delle imprese: al via un nuovo servizio di Confindustria Macerata

Un kit per aiutare lo sviluppo delle imprese: al via un nuovo servizio di Confindustria Macerata

Confindustria Macerata, grazie alle esperienze del sistema e alla costante ricerca di strumenti a sostegno delle PMI del territorio, ha sviluppato un progetto tanto innovativo quanto essenziale. L’obiettivo iniziale era quello di offrire alle imprese, soprattutto le più piccole, che costituiscono ancora l’ossatura dell’apparato produttivo provinciale, un servizio attraverso il quale potersi organizzare al meglio per poter competere in un mercato globale sempre più complesso. La sfida era quella di rispondere a 4 domande specifiche che riguardano tutte le aziende: Come organizzarsi al meglio? Come stabilire e gestire compiti ed obiettivi per le persone? Come gestire le entrate e le uscite? Come tenere sotto controllo l’organizzazione?   Confindustria ha quindi ideato il servizio chiamato “Business Starter Kit” che prevede 4 moduli acquistabili singolarmente o come percorsi perfettamente integrabili. Le caratteristiche che rendono il servizio adatto alle piccole imprese sono: competenza, semplicità, velocità e costi contenuti. Per approfondimenti è possibile consultare il sito di Confindustria Macerata all’indirizzo https://www.confindustriamacerata.it/ dove c’è l’apposito banner o direttamente dal menu: progetti/Starter Kit. Il nuovo servizio è stato presentato all’evento del 6 dicembre 2019 e grazie al contributo della Camera di Commercio delle Marche e di Confindustria Macerata il progetto pilota avviato sarà finanziato per le prime 10 aziende coinvolte.  

20/12/2019 09:12
Morrovalle, la Galizio Torresi riconosce ai propri dipendenti due premi aziendali da 250 euro

Morrovalle, la Galizio Torresi riconosce ai propri dipendenti due premi aziendali da 250 euro

La Galizio Torresi srl di Morrovale ha definito con le organizzazioni sindacali di categoria, Filctem-Cgil di Macerata e Femca Cisl Marche, la corresponsione a favore dei propri dipendenti di due premi aziendali di pari importo, 250 euro netti l'uno. L'azienda, che quest'anno compie 40 anni di attività,  da piccola attività familiare si è trasformata nel tempo in una realtà industriale del territorio marchigiano in continua ascesa. Oggi conta quasi cento dipendenti, ed ha una forte vocazione all'artigianalità dei suoi prodotti.  Oltre al marchio Galizio Torresi dal 2010 produce e commercializza anche il marchio Brimarts. “In una situazione globale complessa, solo investendo in tecnologie, know how, sinergie e dando importanza oltre ai numeri anche e soprattutto alle persone ha potuto garantire la crescita e la longevità di un'eccellente esperienza manifatturiera nel settore della moda”, dice l’Amministratore Luca Avallone. Il primo Premio ai dipendenti viene riconosciuto per il quarantesimo dell'esistenza del marchio di vendita, Galizio Torresi, brand affermato in Italia ma soprattutto in Europa, nel settore della calzatura da uomo di qualità. Il secondo, come Welfare, di riconoscimento ai collaboratori per gli importanti risultati ottenuti nell'anno in corso, che hanno consentito all'azienda di consolidare la propria posizione su tutti i mercati forniti.  

19/12/2019 18:33
Sostenibilità e integrazione fra le aziende del fashion: workshop a Civitanova

Sostenibilità e integrazione fra le aziende del fashion: workshop a Civitanova

Tutto il  nostro mondo è pervaso dal cambiamento: l’innovazione, la ricerca, le nanotecnologie, il digitale influenzano oramai ogni ambito, dalle  relazione tra soggetti all’organizzazione della produzione, dai materiali utilizzati  alle nuove lavorazioni. Su questi due ultimi concetti “materiali e “innovazione applicata al fashion”, si è tenuto un   Workshop all’hotel Cosmopolitan  di  Civitanova Marche a cui hanno partecipato oltre 60 persone fra imprenditori, tecnici qualificati e creativi. L’incontro   promosso da Confindustria Macerata, Confindustria Centro Adriatico in collaborazione con Assocalzaturifici e Ars Sutoria di Milano, ha visto la presenza di Orietta Pellizzari, esperta internazionale di Moda e nuove tendenze e di Carlo Sorrenti consulente in ricerca e sviluppo, specializzato nei materiali per il settore luxury. Oggi i mercati, ha sottolineato Orietta Pellizzari, non si accontentano del design e della qualità, ma  richiedono nuovi tool creativi,  in particolare la cosiddetta “Artificial intelligence”, cioè la capacità di manipolare e riciclare materiali, crearne di nuovi, rendere i prodotti sostenibili e capaci di “raccontare storie” e di emozionare. Con le nanotecnologie anche il fashion può ricorrere a materiali sempre più performanti eliminando molti processi inquinanti e dispendiosi, ha dichiarato Carlo Sorrenti, trovando così soluzioni tecniche e stilistiche   nuove e più attente al consumatore finale. Un incontro particolarmente seguito che ha avviato anche una riflessione sulla comunicazione con i consumatori,  su  come essere sostenibili e  certificare la sostenibilità;  una sfida per la Shoesvalley  e per il Made in Italy che può essere vinta solo attraverso la formazione ed il potenziamento delle collaborazioni fra le aziende del territorio (co-branding) per arrivare ad una produzione  a chilometri zero.  

12/12/2019 18:13
Italia-Somalia, Emiliozzi: "Grandi opportunità di sviluppo grazie ad imprese italiane"

Italia-Somalia, Emiliozzi: "Grandi opportunità di sviluppo grazie ad imprese italiane"

“È ora di imprimere un’accelerazione al cambiamento e guidarlo nella giusta direzione, ovvero verso la collaborazione mirata al benessere di tutti”. E’ con queste parole che Mirella Emiliozzi deputata del Movimento 5 Stelle e presidente dell’Unione Interparlamentare Italia-Corno d’Africa ha aperto il primo business forum Italia-Somalia organizzato a Mogadiscio da UNIDO, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di sviluppo industriale. Grazie a un progetto internazionale interamente finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da UNIDO per due giorni il compound aeroportuale della capitale somala diventerà per due giorni un vero e proprio business center. Una delegazione di imprenditori italiani, molti dei quali già impegnati in attività in Africa, esploreranno infatti le possibilità di ingresso nel giovane mercato somalo. “Sono convinta – ha detto ancora Emiliozzi - che l’attitudine italiana a costruire relazioni durature e fondate sulla fiducia reciproca sia un grande strumento di lavoro. I nostri paesi sono molto simili: si fondano sulle diversità che portano all’unità, alla solidarietà e allo sviluppo. Questo è il modo italiano di fare business e di cooperare: onesto, solidale e profittevole, con ricadute di benessere sulla popolazione in termini di occupazione, istruzione, sanità, speranza. Da sempre l’Italia e gli imprenditori italiani costruiscono volani di sviluppo e sono sicura che anche in Somalia i nostri imprenditori, quelli che ogni giorno fanno grande l’Italia, non saranno da meno”. La delegazione italiana comprende circa una dozzina di aziende, tra cui spiccano i marchi di CNH veicoli industriali (appartenente alla galassia FCA), Macfruit, leader nel settore ortofrutticolo, e Federpesca, l’associazione che raccoglie le aziende del settore ittico. Quattro i comparti di maggior interesse per la generazione di partnership tra aziende italiane e controparti somale: l’agro-industria, la pesca, le energie rinnovabili e il social housing.

10/12/2019 13:20
Macerata, la Fondazione Carima racconta un anno di attività: 1,5 milioni di euro investiti sul territorio

Macerata, la Fondazione Carima racconta un anno di attività: 1,5 milioni di euro investiti sul territorio

La riunione dei soci di fine anno è stata l’occasione per la Fondazione Carima di ripercorrere dodici mesi di attività. Il 2019 si conclude per l’ente con un bilancio positivo: sono stati infatti investiti quasi 1.5 milioni di euro in favore del territorio provinciale, tra progetti finanziati ed iniziative promosse direttamente. Gli interventi di maggior rilievo riguardano i settori “Arte, attività e beni culturali”, “Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa” e “Volontariato, filantropia e beneficenza”. Nel primo, al quale sono stati destinati complessivamente 600.000 euro, si va dalla tutela e conservazione del patrimonio culturale maceratese nell’ambito dell’Art Bonus alle rassegne artistiche quali Rosso Desiderio. Il Novecento svelato a Palazzo Ricci, organizzata in sinergia con il Macerata Opera Festival, e Obiettivo sul Fronte. Carlo Balelli e le squadre fotografiche militari nella Grande Guerra all’Abbadia di Fiastra, che ha riscosso notevoli consensi di pubblico tanto da essere stata prorogata. Non sono mancati poi gli eventi, come il concerto del jazzista di fama internazionale Gonzalo Rubalcaba sempre nella suggestiva cornice del complesso abbaziale o quello della Banda dell’Arma dei Carabinieri allo Sferisterio. Da ultimo, ma non certo per rilevanza, il museo Palazzo Ricci che ha raddoppiato il numero di visitatori rispetto al 2018, grazie all’inserimento strategico nella rete civica Macerata Musei. Nel settore della sanità, dove si rileva una progressiva riduzione dell’intervento pubblico, la Fondazione Carima ha dato seguito al proficuo rapporto instaurato nel tempo con l’AV3 dell’ASUR Marche deliberando un programma biennale di donazioni da 750.000 euro, che prevede la dotazione di 16 tecnologie a beneficio di 5 presidi ospedalieri della provincia di Macerata, ad integrazione del piano di investimenti dell’azienda sanitaria. Si tratta di acquisti mirati, il cui valore di mercato supera il milione di euro, finalizzati al raggiungimento di obiettivi socialmente rilevanti e di pubblica utilità, quali l’innovazione tecnologica degli ospedali provinciali, il miglioramento delle prestazioni sanitarie erogate, la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso alle cure ed una capillare distribuzione territoriale delle apparecchiature mediche. Per il settore del volontariato, al quale sono andati complessivamente 350.000 euro, il 2019 è stato invece l’anno dei fondi; la Fondazione Carima ha infatti aderito a due progetti, uno di rilevanza nazionale ed uno regionale, entrambi con forti ricadute sul territorio maceratese. Si tratta del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che rappresenta il più vasto intervento di sistema delle Fondazioni di origine bancaria coordinate dall’ACRI, grazie al quale a fronte di un investimento di 750.000 euro nel quadriennio 2015-2019 sono tornate risorse per circa 3.5 milioni di euro sotto forma di finanziamenti a progetti che interessano direttamente la provincia di Macerata, in via esclusiva o insieme alle province limitrofe. Il secondo è il Fondo di garanzia per il Terzo Settore, nato dalla collaborazione tra la Consulta tra le Fondazioni bancarie marchigiane e la Direzione Impact del Gruppo Intesa Sanpaolo, che hanno siglato un accordo per il rilascio di garanzie fideiussorie in favore  degli enti no profit, necessarie per partecipare a bandi a valere su fondi europei, nazionali o regionali. E per i prossimi anni c’è una novità che riguarda gli ambiti di intervento della Fondazione Carima: “Sicurezza alimentare e agricoltura di qualità” e “ Protezione e qualità ambientale” sono i due nuovi settori introdotti dai documenti di programmazione istituzionale, che adeguano l’attività dell’ente alle mutate necessità della collettività locale e che consolidano il rapporto di collaborazione in essere con la Fondazione Giustiniani Bandini.    

09/12/2019 10:57
Civitanova, "Codice della crisi d'Impresa e dell'insolvenza": focus sul tema di Confindustria e commercialisti

Civitanova, "Codice della crisi d'Impresa e dell'insolvenza": focus sul tema di Confindustria e commercialisti

Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza" le principali novità della Riforma ed i Nuovi Obblighi nella gestione d’Impresa. Questo è stato il focus al centro dell’incontro,  che si è tenuto nel primo pomeriggio di oggi all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche, tra imprenditori e commercialisti della Provincia di Macerata. L’incontro è stato organizzato da Confindustria Macerata in collaborazione con l’Ordine dei Commercialisti. Lo scopo del convegno era quello di un aggiornamento sul nuovo Decreto Legislativo n.14 del 12 gennaio 2019, riguardante, appunto, Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.  La cui entrata in vigore della Riforma è fissataper il 15 agosto del 2020. Tra le novità del decreto l’introduzione di un sistema di allerta e nuovi obblighi, in tema di adeguati assetti organizzativi funzionali alla rilevazione tempestiva della crisi e di perdita di continuità aziendale. Si tratta, dunque, di una riforma dai significativi riflessi sul sistema organizzativo, amministrativo e gestionale delle imprese, perciò si rende importante l’attivazione di opportuni strumenti di informazione e aggiornamento, da qui lo scopo del convegno. Tra i relatori del Convegno gli organizzatori Gianni Niccolò, direttore di Confindustria Macerata, Rosaria Garbuglia, presidente Odcec Macerata e Camerino, Ernesto Gatto, commercialista e revisore legale nonché rappresentante per l’Italia a Bruxelles presso Accountancy Europe, Alberto Mari, presidente della sezione Terziario Innovativo Confindustria Macerata ed Emanuele Riva direttore Dipartimento certificazione e ispezione Accredia. “Si tratta di una Riforma che sancisce un prima e dopo l’essere commercialisti e l’essere imprenditori – ha spiegato Ernesto Gatto -  è un provvedimento che intende avvertire le imprese che uno stato di crisi bisogna prevederlo. Questo avviene – ha proseguito  Gatto -  tramite una diagnosi precoce con degli alert, interni, un organo di controllo e amministrativo, o esterno (Agenzia delle Entrate, Inps ed esattoria). È  come se lo stato di crisi fosse un raffreddore: gli altri non si accorgono che la persona malata ne è portatrice, ma chi ne è affetto lo sa. Se si riesce a curare prima che il raffreddore diventi una broncopolmonite l’azienda può salvarsi ed evitare l’insolvenza”. Il convegno è proseguito poi con la relazione di Alberto Mrai di Confindustria Macerata  riguardante le Modalità e gli strumenti operativi per la definizione e valutazione deglia adeguati assetti organizzativi, e di Emanuele Riva, sul ruolo delle certificazioni nell’ambito preventivo delle crisi d’impresa. Un convegno importante per dipanare tutti i dubbi e riguardanti la Riforma.

06/12/2019 19:20
Recanati chiama Dubai: Marche e Umbria a confronto sull’internazionalizzazione

Recanati chiama Dubai: Marche e Umbria a confronto sull’internazionalizzazione

È ormai alle porte la prima edizione del Blue Green Region Economic Forum ESG89 - Marche ed Umbria nel mercato globale – direction Dubai 2020 che, il 29 novembre, si terrà a Recanati. L’iniziativa, patrocinata dall’Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Italia, nasce dal progetto della ESG89. Un ricco programma di iniziative vedrà impegnati sin dal mattino le istituzioni, gli stakeholder del territorio marchigiano nonché provenienti anche dalla vicina Umbria. A fare gli onori di casa il sindaco della città dell’infinito Antonio Bravi. L’iniziativa è patrocinata dall’ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Italia rappresentata per l’occasione da H. E. Ahmed Al Mulla – vice ambasciatore e da Ali AlNuaimi Consigliere per gli Affari Economici. Sarà un momento ufficiale di presentazione dell’esposizione universale che si terrà a Dubai a partire da ottobre del 2020 partendo dal tema “Collegare le menti, creare il futuro”. Nel corso della mattinata, nella sala degli stemmi del Palazzo comunale, si terrà il workshop ‘Pmi ed internazionalizzazione – Banche locali ed imprese globali’ nel quale verrà affrontato il tema relativo ai rapporti tra gli istituti di credito del territorio e le aziende ed i professionisti per capire quali processi a sostegno delle attività di internazionalizzazione delle imprese. Interverranno per gli istituti di credito locali il presidente della Bcc di Recanati Sandrino Bertini, il presidente del Banco Marchigiano Sandro Palombini e Maurizio Del Savio, Direttore Generale BCC di Spello e Bettona. Al loro fianco Mohamed Obaid, Ceo di EBS. Inoltre interverrà Fabio Musso Professore di marketing e internazionalizzazione all’Università di Urbino ed Antonio Varvaro, Docente di Business Law all’American University di Ras Al Khaiman – EAU. Fra gli altri relatori di spicco i rappresentanti di Confindustria Macerata, Gianluca Pesarini e Confindustria Foligno, Paolo Bazzica lo Studio legale internazionale Paolo Spacchetti e i rappresentanti dell’Ordine dei Dottori Commercialisti della provincia di Macerata. Nel corso della giornata ci saranno anche momenti per presentare alcune delle eccellenze dei prodotti eno-gastronomici delle Marche con l’angolo delle degustazioni denominato Taste of Marche. Nella sessione pomeridiana, dalle 14.30, si parlerà di internazionalizzazione con un incontro con lo staff degli Emirati che presenteranno il sistema economico del loro paese e le opportunità in generale. Inoltre altre delegazioni ufficiali sono previste nel corso del workshop che racconteranno le occasioni commerciali dei loro rispettivi paesi. A seguire, 17.15, nell’aula Magna del Comune di Recanati si inaugurerà la prima edizione del Blue Green Region Economic Forum ESG89 – Marche ed Umbria nel mercato Globale Direction Dubai 2020. Tra gli ospiti d’onore, gli Emirati che presenteranno all’Umbria e alle Marche l’EXPO DUBAI 2020. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Antonio Bravi e quelli del Vice Presidente della Regione Marche, Anna Casini, del Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini sarà la volta dei rappresentanti del Ministero degli Esteri inviati a partecipare, di quelli della struttura e del padiglione Italia e dei rappresentanti dell’ambasciata di Dubai. Moderano il forum centrale Giovanni Giorgetti Ceo di ESG89 e Riccardo Strano già direttore ENIT di Stati Uniti, Giappone, Cina e paesi orientali. Programma completo del Forum disponibile su: esg89forum.it/summer2019/  

28/11/2019 16:08
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