Negli ultimi undici anni la città di Macerata ha sostanzialmente confermato la sua offerta commerciale.
E’ il dato che emerge dall’Analisi ‘Demografia d’impresa nelle città italiane realizzata dall’Ufficio Studi Confcommercio (prendendo in considerazione 120 Comuni italiani) e presentata a Roma nella sede Confederale. Nel confronto infatti tra il numero di imprese presenti nel 2008 e quelle presenti nel 2019 si nota un calo delle imprese operanti in centro storico nel Commercio al dettaglio che sono passate da 246 (nel 2008) a 228 (nel 2019 mentre nel 2016 erano 230). Una diminuzione che in gran parte è dovuta alla chiusura degli esercizi non specializzati che sono passati, sempre nel centro storico, da 29 del 2008 a 15 del 2019 con una perdita di quasi la metà di queste attività. Nelle altre zone invece c’è stata una diminuzione non troppo significativa con il passaggio da 306 imprese nel 2008 a 296 imprese nel 2019 (nel 2016 erano 302).
Il dato dunque è quasi in equilibrio come spiega il Direttore Generale Confcommercio Marche Centrali: “A Macerata l’offerta commerciale è rimasta sostanzialmente inalterata in questi ultimi undici anni – le parole del prof.Massimiliano Polacco –, nonostante una riduzione delle attività nel dopo terremoto. Nel centro storico della città gran parte del deficit è dovuto al calo drastico degli esercizi non specializzati mentre nelle altre zone della città c’è stato un calo fisiologico rispetto al Commercio al dettaglio. In grande aumento l’apertura di attività nel commercio ambulante dove la crescita è stata esponenziale”. Un discorso a sé va fatto per le attività di somministrazione come bar e ristoranti: “Nel centro storico c’è stata una crescita importante dal 2008 al 2016 (da 91 a 97) – ancora Polacco –, mentre nel 2019 siamo tornati ai livelli del 2008 (90 attività). Nelle altre zone invece la crescita è stata costante: 104 nel 2008, 117 nel 2016 e 119 nel 2019”. Un altro dato positivo arriva dagli Alberghi: “Nel centro storico siamo passati da 0 nel 2008 a 9 nel 2019 con una crescita costante mentre nelle altre zone le attività sono rimaste praticamente costanti (da 9 del 2008 a 10 nel 2019). C’è un forte aumento dell’offerta nell’accoglienza e questo è un dato molto importante perché Macerata si sta trasformando in un’area a vocazione turistica e questo è anche merito del lavoro che noi stiamo facendo da anni per declinare il territorio con i temi della cultura, dei luoghi naturali e dell’enogastronomia. Alla luce di questi dati risulta ancora più evidente quando sia importante spingere sullo sviluppo del turismo e della ricettività di questi luoghi in un’ottica di nuove strategie di sviluppo”
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