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Economia Macerata

Coronavirus, l'allarme della Cna:"Le misure restrittive per la paura possono costarci 5 miliardi di PIL"

Coronavirus, l'allarme della Cna:"Le misure restrittive per la paura possono costarci 5 miliardi di PIL"

“Salutiamo con favore la tempestività mostrata dal Governo per definire gli interventi necessari per salvaguardare imprese, lavoratori e l’intera popolazione e  manifestiamo totale disponibilità a collaborare con le istituzioni per condividere un programma di gestione dell’emergenza economica provocata dalla diffusione del virus. Oltre all’emergenza sanitaria, infatti, è in atto uno tsunami economico che rischia di avere conseguenze ben più nefaste della stessa epidemia. Si prevedono ricadute sul PIL italiano con cali di mezzo punto percentuale che annullerebbero la previsione fatta per il 2020 del +0,6%. La progressiva diffusione della malattia, le misure restrittive e la paura, potrebbero costarci in definitiva più di 5 miliardi di PIL, una cifra che l’Italia non si può permettere”. Ad affermarlo in una nota, è la Cna Macerata, che mette in guardia rispetto alle problematiche economiche  che l’allarme Coronavirus genererà nel Paese, così come nella regione Marche.

“La chiusura delle scuole in massa, con genitori a loro volta costretti ad assentarsi dal lavoro, aziende obbligate a lasciar a casa i propri dipendenti e che pensano quindi alla cassa integrazione, luoghi di svago chiusi al pubblico e tutte le misure precauzionali attuate nelle regioni che contribuiscono considerevolmente alla ricchezza nazionale (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli, Liguria e Marche portano più del 50% del PIL nazionale), se forse riusciranno a rallentare la diffusione del virus, sicuramente stanno bloccando l’economia dell’intero Paese, spiegano i veritci della Cna.

 “Aggiungiamo poi che: nei settori manifatturiero e metalmeccanico le navi ferme in Cina fanno scarseggiare materie prime e semilavorati con un calo produttivo stimato del 10%; nel turismo, settore considerato punto di forza di tutto il nostro Paese e delle Marche in particolare, si parla del 40% di disdette, con ristoranti e alberghi vuoti ovunque; difficoltà per gli operatori edili che lavorano in strutture ospedaliere; cessazione delle attività per le aziende trasporti/agenzie rispetto ai viaggi organizzati.

La salute dei cittadini passa giustamente davanti a tutto ma occorre essere consapevoli che ad ogni decisione, soprattutto se drastica, corrispondono delle conseguenze che andrebbero pesate in maniera molto accurata e soprattutto occorre una strategia nazionale unitaria condivisa da tutte le parti in causa”.

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