Marche, rivoluzione agriturismo: "Si potrà dormire in una botte o in una casa sull'albero"
“Anche nelle Marche si potrà dormire in una botte, fare glamping o passare la notte in una casa sull’albero. Oggi abbiamo dato il via libera ad una vera rivoluzione dell’agriturismo marchigiano nel segno della semplificazione e dell’armonizzazione di un’attività che sarà sempre più nevralgica nell’immediato futuro".
A dirlo è il vicepresidente della Regione Marche, Mirco Carloni, a margine dell'approvazione della proposta di legge che promuove sostanziali modifiche alla Legge Regionale del 14 novembre 2011, in materia di multifunzionalità dell’azienda agricola e diversificazione in agricoltura.
"Vogliamo che i nostri agriturismo possano evolversi e caratterizzarsi nel segno della qualità e della pluralità dei servizi offerti, anticipando le richieste di un mercato sempre più esigente e diversificato”, aggiunge Carloni.
“Una legge all’avanguardia a livello nazionale – ha spiegato Carloni –, frutto di un confronto durato mesi, che nasce principalmente dalla necessità di fornire agli operatori uno strumento legislativo che consenta attività di ristorazione e alloggio collaterali a quella principale. Le aziende agrituristiche potranno inserire nuove formule di attività esperienziale aumentando esponenzialmente le capacità di impresa aziendale focalizzata sull’accoglienza".
"Un adeguamento fortemente atteso - dichiara il vicepresidente regionale - per far fronte ai mutamenti epocali, intervenuti negli ultimi anni in una logica di semplificazione amministrativa e burocratica, ma anche per la naturale evoluzione dell’agriturismo sulla base delle nuove richieste formulate da tutti quegli ospiti che scelgono di passare il proprio tempo libero in una azienda agricola".
"Le Marche dispongono di un patrimonio immenso che grazie a questa legge potremmo valorizzare in un’ottica di qualità dell’offerta e dei servizi. Ringrazio - ha concluso Carloni - la seconda commissione per il lavoro svolto per l’ampia condivisione dell’articolato oltre che con le Associazioni Agricole anche con le Organizzazioni di tutti gli altri settori produttivi coinvolti”.
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