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Curiosità Pioraco

Da Pioraco al museo: le miniature di Paolo Liberati che raccontano la sua terra

Da Pioraco al museo: le miniature di Paolo Liberati che raccontano la sua terra

Paolo Liberati è un artista originario di Pioraco, fin da bambino ha imparato a usare il traforo per costruire piccole riproduzioni grazie a suo padre Nelson. Ora abita in provincia di Padova, ma ha sempre Pioraco, suo paese natale, nel cuore. Il Museo della Carta e della Filigrana di Pioraco, da qualche tempo a questa parte, ospita tutte le sue opere.

 Una passione quella della costruzione di opere in miniatura, nata anche grazie a tuo padre giusto? È un po’ una tradizione di famiglia…

 “La passione per le miniature è nata fin da bambino guardando e imparando da mio padre, anche lui grande appassionato di lavori con il traforo. Poi nel tempo e cambiando vari materiali tra cui il compensato, il rame, il plexiglas, l'argilla e l'argento, sono approdato per puro caso alla carta. I primi lavori sono stati molto semplici poi pian piano, affinando sempre di più le tecniche, sono arrivato alle riproduzioni attuali”.

Sono molteplici i punti caratteristici di Pioraco da te riprodotti in miniatura, quante ore impieghi all’incirca per la sua realizzazione? Qual è stato quello che ti ha dato più soddisfazione?

 “Tutti gli angoli di Pioraco sono una cartolina e ricostruirli in miniatura è per me una sfida continua. Tra i tanti che ho fatto, il primo "La chiesa di San Francesco con l’attiguo convento francescano e il ponte Marmone” è stato il più difficile ed è quello che mi ha dato più soddisfazione. I tempi di realizzazione dipendono molto dalla grandezza e dalla minuziosità dei particolari, variano dai 30 ai 90 giorni circa, lavorando 3/4 ore al giorno. Io abito a Vigonza, un paese in provincia di Padova da circa 45 anni ma Pioraco è sempre nel mio cuore e questi lavori, nel loro piccolo, me lo ricordano continuamente”. 

 Qual è l’ultima opera da te fatta?

 “Gli ultimi due lavori, sono la chiesa del S.S. Crocefisso che si trova sotto lo Scoglio del Paradiso e l'hotel "Il giardino con l’attiguo ristorante bar”. Il primo è al museo insieme a tutti gli altri scorci, mentre il secondo è in bella vista nella hall dell'hotel originale. È un regalo che ho fatto a mio cugino Andrea e a sua moglie Rita. Il prossimo lavoro sarà la chiesa di San Vittorino, dove mi sono sposato nel lontano 1979, con la casa parrocchiale e il palazzo del Sacro Cuore. È in lavorazione e spero di portarlo al museo quanto prima”. 

 Le tue miniature sono esposte nel museo di Pioraco, quanta soddisfazione ti dà ciò?

 “Ringrazio tantissimo il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi ed i responsabili del museo che mi hanno dato la possibilità di esporre le mie ‘creazioni’ di cui sono molto orgoglioso. Mi fa tanto piacere che i visitatori del museo le possano ammirare”.

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