Cultura

"L'Arena Sferisterio oltre la lirica: la proposta per un progetto culturale più ampio" (FOTO)

"L'Arena Sferisterio oltre la lirica: la proposta per un progetto culturale più ampio" (FOTO)

Si è tenuto ieri pomeriggio, presso l'Asilo Ricci di Macerata, l'incontro pubblico organizzato dal Club della Rosa e dal Circolo ARCI di Macerata, dal titolo "L'Associazione Arena Sferisterio e la necessità di un progetto culturale e di spettacolo di lungo periodo”. L'iniziativa, promossa da Massimiliano Bianchini, presidente del Circolo ARCI, e Bruno Mandrelli, ex assessore alla Cultura, ha riunito esponenti della politica locale e rappresentanti della società civile, con l'obiettivo di discutere le prospettive future dell'Associazione Arena Sferisterio. Mandrelli e Bianchini hanno voluto sottolineare tre aspetti critici. In primo luogo, hanno evidenziato un'anomalia nella composizione dell'associazione, attualmente formata da soli due soci: Comune di Macerata e Provincia. "Se uno dei due è impossibilitato a contribuire e a gestire gli eventi, c'è un evidente problema strutturale", ha dichiarato l'ex assessore. Il secondo punto trattato riguarda l'incapacità dell'Associazione di attirare nuovi soci, pubblici e privati, per quello che era invece un obiettivo sancito dallo statuto oltre quarant'anni fa. "Non siamo riusciti a raggiungere questo scopo. Bisogna riflettere se ha ancora senso mantenere lo status quo," ha aggiunto. Infine, Mandrelli ha proposto una visione che estende l'attività dello Sferisterio oltre la stagione lirica, coinvolgendo anche altri generi di eventi (il jazz, il blues, i concerti rock), distribuiti lungo un arco temporale di 8-10 mesi. "Questo permetterebbe di attrarre sponsor non solo per la lirica, ma per un'offerta culturale più ampia, generando un indotto stabile per la città," ha spiegato, indicando come questa strategia potrebbe rilanciare la residenzialità, favorire la riapertura di attività commerciali e il recupero di quartieri urbani in declino. La proposta di Mandrelli include anche una trasformazione dell'Associazione Arena Sferisterio in una Fondazione, struttura giuridica più adatta per raggiungere obiettivi di lungo termine e attrarre nuovi capitali. "Molti teatri italiani hanno fatto questo passaggio. È un tema su cui è importante aprirsi al dialogo," ha concluso. Anche il consigliere d'opposizione Narciso Ricotta è intervenuto nel dibattito riprendendo l'idea di una trasformazione dell'associazione in fondazione. "Sia nel mio programma elettorale che in quello di Parcaroli era prevista questa trasformazione. Perché poi non si è fatto nulla e non se n'è addirittura mai discusso?". L'ex candidato sindaco ha voluto sottolineare come sia importante condividere questo percorso con tutte le forze politiche e trovare una soluzione condivisa per il futuro dello Sferisterio. "Le ultime tre stagioni sono state in perdita e abbiamo cambiato tre direttori. Ora, per fortuna, abbiamo a disposizione 400 mila euro per coprire le perdite, ma dobbiamo imparare a camminare con le nostre gambe. Questa discussione può essere l'inizio di un percorso che porti a una visione comune e durata," ha concluso Ricotta. Il consigliere d'opposizione David Miliozzi ha espresso preoccupazione per la gestione dello Sferisterio negli ultimi anni, caratterizzata da frequenti cambi di direzione e da una perdita di identità culturale. "Dal 2020 abbiamo visto ben quattro cambi di direttori. Procedere a singhiozzo mette a rischio il patrimonio culturale della città," ha detto Miliozzi, sottolineando la mancanza di una chiara visione politica per il futuro dell'arena. "Non vedo una visione chiara da parte dell'attuale amministrazione, mentre le figure del nostro territorio come Messi e Orazi sono state valorizzate nel passato grazie a una politica attenta," ha dichiarato, auspicando un'inversione di tendenza che valorizza le competenze locali e favorisca il coinvolgimento del territorio. L'iniziativa del Club della Rosa e del Circolo ARCI ha dunque gettato le basi per un dibattito che non potrà che proseguire nei prossimi mesi, con l'obiettivo di creare un progetto culturale di ampio respiro, capace di valorizzare appieno uno dei simboli più rappresentativi della città.

16/11/2024 12:45
Macerata, "Non sono quello che sono": dibattito sul nuovo film di Edoardo Leo al cinema Multiplex

Macerata, "Non sono quello che sono": dibattito sul nuovo film di Edoardo Leo al cinema Multiplex

In occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, la consigliera comunale di Macerata, Sabrina De Padova, organizza un evento di grande rilevanza per sensibilizzare la comunità sul tema della violenza di genere, un problema sociale che purtroppo non accenna a diminuire. Da anni impegnata nella lotta contro le discriminazioni di genere, sia come presidentessa del Consiglio delle Donne che come consigliera comunale, Sabrina De Padova ha sempre posto l’accento sull’importanza di educare fin dalle scuole alla parità di genere e al rispetto reciproco. Quest'anno, per dare ulteriore forza al messaggio, l'evento si concentrerà sulla proiezione del film "Non sono quello che sono", diretto e interpretato dall'attore, sceneggiatore e regista Edoardo Leo, che esce nei cinema oggi,14 novembre. La pellicola è una traduzione in chiave moderna dell’Otello di Shakespeare, riscritta in dialetto romano e napoletano, e affronta temi universali e ancora drammaticamente attuali, come la violenza domestica, la gelosia patologica, il razzismo, il maschilismo e il patriarcato. In un’epoca in cui i notiziari quotidianamente riportano notizie di femminicidi, il film offre uno spunto di riflessione sulla natura tossica di molte relazioni e sul pericolo che queste possano sfociare in tragedie fatali. Un film che riflette sul maschilismo inconsapevole "Non sono quello che sono" non si limita a raccontare una storia di violenza, ma cerca di indagare a fondo anche sulle dinamiche psicologiche che portano un uomo a compiere atti violenti. Edoardo Leo, attraverso una visione originale del classico shakespeariano, induce lo spettatore a riflettere sul maschilismo inconsapevole e sui comportamenti patriarcali che spesso sono interiorizzati, ma che non vengono riconosciuti come tali. La tragica vicenda di Otello e Desdemona, infatti, trova paradossalmente un parallelo con le violenze quotidiane che molte donne subiscono nelle relazioni moderne, e mostra come la gelosia, la possessività e la disuguaglianza possano trasformarsi in atti di violenza. Sabrina De Padova ha voluto sottolineare l'importanza che sia un uomo, come Edoardo Leo, a prendere la parola su un tema così delicato, in quanto la riflessione deve coinvolgere tutta la società, e non solo le donne. "Ogni individuo, uomo o donna che sia, ha una responsabilità nel riconoscere e contrastare il problema della violenza di genere," ha dichiarato la consigliera. "Questo film ci invita a guardare dentro di noi, a comprendere come spesso siamo inconsapevoli dei meccanismi di oppressione che perpetuiamo." Un incontro per riflettere insieme L’evento, organizzato in collaborazione con Monica Perugini, titolare del Cinema Multiplex di Piediripa, avrà luogo il 18 novembre e offrirà un'occasione di riflessione collettiva sulla violenza di genere. La serata si aprirà alle ore 20.00 con un incontro che vedrà la partecipazione della psicologa Luciana Del Grosso, che affronterà la tematica della violenza di genere, analizzando le sue radici psicologiche e sociali. A seguire, alle ore 20.30, ci sarà l'intervento da remoto di Edoardo Leo, che dialogherà con il pubblico per approfondire il messaggio del film e le problematiche legate alla violenza sulle donne. Alle 21.10, infine, verrà proiettato il film "Non sono quello che sono". Un’occasione per riflettere insieme su una problematica che, purtroppo, non è ancora stata adeguatamente superata, e che continua a colpire quotidianamente donne in tutto il mondo.  

14/11/2024 19:28
Il viaggio di Padre Matteo Ricci raccontato in un docu-film prodotto in Cina. L'anteprima a Roma

Il viaggio di Padre Matteo Ricci raccontato in un docu-film prodotto in Cina. L'anteprima a Roma

Il docu-film Un confuciano occidentale in Oriente, dedicato alla figura di Matteo Ricci, gesuita italiano che visse in Cina nel periodo della dinastia Ming, ha riscosso grande successo nello stesso stato dell'Asia orientale e in altri Paesi. Prodotto dal Kuangchi Program Service (Kps) in collaborazione con China Central TV (CCTV), il documentario ripercorre la vita e l'opera di Ricci, che si distinse per il suo approccio rispettoso verso la cultura cinese, integrando i valori locali con l'annuncio del Vangelo, un esempio di "inculturazione" ante litteram. Dopo il successo dell’opera in lingua cinese prodotta nel 2020, la versione italiana del documentario televisivo in quattro parti, dedicato al gesuita nato a Macerata il 6 ottobre 1552 e morto a Pechino l’11 maggio 1610, verrà presentata nella serata di oggi, 14 novembre, al Teatro Quirino di Roma.  Ricci è noto per aver studiato la lingua cinese, pubblicato opere in cinese, e creato il primo mappamondo che poneva la Cina al centro. La sua opera ha aperto ponti tra Oriente e Occidente, contribuendo alla diffusione della cultura scientifica e religiosa in Cina. Nonostante il successo, le sue metodologie furono inizialmente criticate all'interno della Chiesa, ma successivamente rivalutate, anche grazie agli sviluppi del Concilio Vaticano II. Il documentario, che include riprese in vari Paesi, racconta anche il contesto storico e culturale del tempo e l'importanza di figure come Paolo Xu Guangqi, amico di Ricci. Il progetto ha lo scopo di valorizzare l'eredità dei gesuiti che hanno contribuito al progresso culturale e scientifico in Cina, offrendo oggi un esempio di dialogo tra culture.

14/11/2024 18:26
Macerata, Luigi Fontana canta il papà Jimmy al Teatro Lauro Rossi: tutto pronto per il concerto-spettacolo

Macerata, Luigi Fontana canta il papà Jimmy al Teatro Lauro Rossi: tutto pronto per il concerto-spettacolo

Tutto pronto al Teatro Lauro Rossi per il concerto - spettacolo "Un bianco castello fatato" di e con Luigi Fontana, in programma sabato 16 novembre alle 21. Si tratta di un evento che segue l’intitolazione del loggiato del Palazzo degli Studi al padre Jimmy Fontana voluta dall'Amministrazione comunale per rendere omaggio al grande musicista e cantante e quelle organizzate insieme aad Unimc e a Musicultura.  Con un "Un bianco castello fatato" Luigi Fontana proporrà il meglio del repertorio del padre: da “Il Mondo” a “Che sarà” e una spettacolare sequenza di capolavori, firmati, tra gli altri, da Bindi, Paoli, Tenco, De Andrè, Battisti, Dalla, Ron, Cocciante, De Gregori.  Il tutto insieme alla sua band, composta da Giorgio Di Maio pianoforte, tastiere e cori, Nazzareno Zacconi chitarre, Roberto Musolino basso e cori, Emiliano Caroselli batteria e Salvatore Cauteruccio fisarmonica con la quale Luigi regalerà interpretazioni ed arrangiamenti ricercati ed originali.  Lo ‘spettacolo - concerto' sarà impreziosito da video, ideati per questa specifica occasione: filmati, fotografie storiche, immagini e suggestivi giochi grafici sottolineeranno le interpretazioni di Luigi, voce pianoforte e chitarra, donando ulteriore emozione ed intensità allo spettacolo. I biglietti, al costo di 18 euro, sono in vendita alla Biglietteria dei Teatri (piazza Mazzini, 10 - tel. 0733230735) e su vivaticket.  

13/11/2024 18:47
Lo Sferisterio accoglie Dante Ferretti: tra Pasolini, Fellini e il suo legame con Macerata, ma il sindaco non c'é

Lo Sferisterio accoglie Dante Ferretti: tra Pasolini, Fellini e il suo legame con Macerata, ma il sindaco non c'é

La serata si apre con un po’ di ritardo, ma la sala dello Sferisterio di Macerata è gremita di spettatori curiosi e appassionati. Il Maestro Dante Ferretti, tre volte premio Oscar, è l’ospite d’onore della conferenza organizzata dall’associazione Praxis "Cinema e psiche", ma prima di iniziare, il Maestro si rivolge al pubblico chiedendo: "Il sindaco?". La sua domanda resta sospesa nell’aria, poiché il primo cittadino non è presente, e il vuoto istituzionale viene colmato solo dalla presenza dell’assessore ai servizi sociali e vicesindaco Francesca D'Alessandro, che, insieme al presidente dell’associazione Praxis Paolo Scapellato, apre l’incontro con un caloroso ringraziamento al Maestro per la sua disponibilità. L'inaugurazione del mese della prevenzione psico-pedagogica prende vita con un programma ricco di emozioni e ricordi. Con la moderazione dello scrittore David Miliozzi, biografo di Ferretti e autore del suo prossimo libro "Bellezza imperfetta. Io e Pasolini", si dipana un racconto intenso e personale. Ferretti ripercorre la sua straordinaria carriera, un cammino che ha avuto inizio con un evento tragico: il bombardamento della sua casa a Macerata il 3 aprile 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale. "L'errore è fondamentale nella vita, come nell'arte", ha affermato il Maestro, ricordando il fatto che ha segnato profondamente la sua esistenza. La serata prosegue con il racconto di Ferretti delle sue esperienze professionali e artistiche al fianco di grandi registi come Pier Paolo Pasolini, con il quale ha lavorato in ben otto film, da Il Vangelo secondo Matteo (1964) a Salò (1975), prima della tragica morte di Pasolini. "Abbiamo perso il più grande intellettuale italiano", ha commentato il Maestro, che non ha mancato di elogiare anche i suoi lavori con registi internazionali come Martin Scorsese, Federico Fellini e Tim Burton. Il tema della bellezza, tanto imperfetta quanto potente, è stato il filo conduttore della serata, con Macerata sempre presente nel cuore e nei ricordi di Ferretti. "Questa è la mia città, è qui che è iniziato tutto", ha detto il Maestro, condividendo con il pubblico la sua profonda connessione con la città che lo ha visto crescere. Il libro Bellezza imperfetta. Io e Pasolini, curato da David Miliozzi e in uscita a Natale per i tipi della Pendragon, è un omaggio alla sua carriera e ai grandi incontri che hanno segnato il suo percorso. Alla fine dell'evento, il pubblico ha potuto incontrare il Maestro per foto e dediche, sempre disponibile e affabile. "Ci vediamo presto. È sempre un piacere tornare a Macerata", ha concluso Dante Ferretti, lasciando un segno indelebile nella memoria di chi ha partecipato alla serata.

13/11/2024 15:21
Sarnano, alla riscoperta dell'Abbadia di Piobbico dopo il restauro: un viaggio tra secoli di storia e spiritualità (FOTO e VIDEO)

Sarnano, alla riscoperta dell'Abbadia di Piobbico dopo il restauro: un viaggio tra secoli di storia e spiritualità (FOTO e VIDEO)

Dopo un lungo periodo di restauro e ristrutturazioni, il 27 luglio di quest’anno, l’Abbadia di Piobbico, a Sarnano, ha riaperto le sue porte al pubblico, consacrando così una rinascita post-sisma. Un momento significativo non solo per la comunità locale, ma anche per chi è guidato dalla passione esplorativa, o più semplicemente dalla curiosità esperienziale, per la storia e la spiritualità di questi luoghi, intrisi da un avvicendarsi secolare di passaggi e vicende umane. Pertanto, accompagnati dall’aria pungente di novembre, cogliendo l’occasione dello spettacolo cromatico che solo la stagione autunnale sa donare, abbiamo deciso di visitare questo luogo. Qui, nella vallata lambita dal torrente Tennacola e da un altro piccolo corso d’acqua, circondata dalle montagne e dal sottofondo cadenzato delle ghiande che, in questo periodo dell’anno, si staccano dalle querce risuonando nette sul terreno umido, si staglia l’Abbadia, in tutto il suo fascino. Un luogo che parla di secoli di storia, di fede e di tradizioni, ma che è anche, e soprattutto, un crocevia tra natura, arte e misticismo. L’istituzione di questo edificio sacro è attestata già nell’XI secolo con il nome di Santa Maria inter rivora; infatti, come scritto sopra, questa porzione di terreno è lambita da due corsi d’acqua. Oggi, la Chiesa figura con un assetto molto diverso, più volte rimaneggiato, rispetto a quello originario di stampo romanico. Varcata la soglia, lo sguardo è subito rapito dal ciclo di affreschi quattro-cinquecenteschi che costellano la zona absidale e la parete destra della navata, raffiguranti i più noti episodi cristologici e le vite dei santi. L'abbazia, purtroppo, ha subito gravi danni a causa dei terremoti del 1998 e del 2016, ma grazie agli interventi di restauro è oggi tornata a risplendere. In questa cornice, abbiamo avuto l'opportunità di incontrare la vicesindaca di Sarnano, Cristina Tartabini, che ci ha accompagnati nella scoperta di questa storia millenaria: “L’Abbadia di Piobbico è tornata fruibile al pubblico il 27 luglio di quest’anno, dopo la ristrutturazione e il restauro post sisma. Questa Chiesa è la più antica istituzione del territorio ed è una chiesa benedettina. In origine si chiamava Santa Maria inter rivora in quanto posizionata tra due torrenti; tra il 1400 e 1500 è stata dedicata a San Biagio, protettore dei lavoratori della lana. Nella zona, in quel periodo, c’era un importante nucleo di lavoratori della lana che arrivava fino a Roma. Abbiamo anche studi che attestano la presenza del cosiddetto ‘panno Sarnano’". L’Abbadia, dunque, non è solo un luogo di culto ma anche un testimone di una tradizione artigianale che si legava strettamente all’economia del territorio. Nel periodo medievale, i benedettini esercitavano un forte controllo sulla zona, detentori di vasti possedimenti che arrivavano fino a Corridonia, all’epoca Montolmo. La chiesa, però, non è solo il simbolo di una religiosità profonda ma anche il punto di partenza per la nascita della comunità di Sarnano. “Gli abati benedettini – continua Tartabini – avevano vasti possedimenti e un forte controllo, e il 1° giugno 1265, con la nascita del Comune di Sarnano, si trasferirono dalla Chiesa di Piobbico, fondando la nuova comunità di Santa Maria tra le Mura”. Questa scelta segnò il trasferimento della comunità monastica e la fondazione di un nuovo centro abitato che, nel tempo, divenne l’attuale Sarnano. Un altro interessante aspetto riguarda le dimensioni originarie dell’Abbadia: “Possiamo anche dire – afferma la vicesindaco – che l’Abbazia in origine era molto più ampia, anche raddoppiata rispetto a quella che è ora”. Oggi, pur nella sua veste più contenuta, l’Abbadia continua a essere un luogo di culto: ogni domenica viene celebrata la Santa Messa e, come sottolineato dalla Tartabini, l’amministrazione comunale ha in programma di ampliare la fruibilità del sito attraverso la realizzazione di percorsi che colleghino l’Abbadia alla montagna e al centro storico di Sarnano. Sempre sulla scia del sacro, Sarnano non è solo custode di questa meraviglia architettonica e religiosa, ma è anche un luogo ricco di storia francescana. Il passaggio di Francesco d’Assisi nel territorio sarnanese è testimoniato dagli "Actus Beati Francisci et sociorum ejus" ovvero i "Fioretti di San Francesco”, la cui autorialità è fatta risalire a Ugolino da Montegiorgio, che sembra aver vissuto in queste terre. Nei ‘Fioretti’, situata nella valle del Fiastra in direzione dei Sibillini, viene citata la località di Roccabruna, dove i potenti signori di Brunforte, nonostante l’appartenenza alla fazione ghibellina, costruirono un piccolo convento in cui pare abbia soggiornato per un periodo Francesco d’Assisi e i suoi compagni. Oggi l’ex convento è di proprietà privata ed è noto con il nome di San Francesco di Valcajano. Altro segno del passaggio francescano è rappresentato dal monumento situato nella piazza alta del Comune il quale richiama l’episodio per cui San Francesco, al fine di acquietare la perenne lite fra i Signori di Brunforte e la nascente Comunanza di Sarnano, propose come segno di pace il Serafino, l’Angelo a sei ali, diventato poi lo stemma della città. Un’ iconografia araldica che è un esempio unico in tutta Italia. La riapertura dell’Abbadia di Piobbico non rappresenta solo un restauro materiale, ma una rinascita spirituale e culturale che restituisce al territorio un pezzo importante della sua identità. Con i suoi affreschi, il suo silenzio trascendentale, pregno di sapienza storica, è un invito a conoscere un patrimonio che si offre come prezioso portale su un tempo da riscoprire, da proseguire.

13/11/2024 14:50
"Gettami in pasto ai lupi": un viaggio di riscoperta e coraggio con Barbara Trasatti e Barbara Suigo

"Gettami in pasto ai lupi": un viaggio di riscoperta e coraggio con Barbara Trasatti e Barbara Suigo

Giovedì 14 novembre, alle ore 17:30, presso la Biblioteca civica "Romolo Spezioli", all'interno della rassegna del Comune di Fermo Letture Fermane, ci sarà la presentazione del libro di Barbara Trasatti e Barbara Suigo, "Gettami in pasto ai lupi e tornerò alla guida del branco". Presente una delle due scrittrici, Barbara Trasatti: "Per noi è più di un semplice libro: lo definiamo un manuale per gli eroi di tutti i giorni, spiega. È un invito a riscoprire la nostra forza interiore e ad affrontare la vita con autenticità e coraggio. In un mondo che ci spinge spesso a conformarci e a nascondere la nostra vera essenza, questo libro vuole essere una guida per tutti coloro che desiderano riscoprire se stessi, un passo alla volta, apprezzando le piccole cose e valorizzando la propria unicità". "È un percorso che ho avuto il privilegio di intraprendere insieme a Barbara Suigo, (milanese esperta di carisma) e il nostro desiderio è che le nostre parole possano accompagnare il lettore come un amico fidato, pronto a sostenere e ispirare nei momenti di difficoltà e nelle sfide quotidiane. È una condivisione delle nostre esperienze quotidiane" . Venerdì 15 novembre, invece, il libro verrà presentato a Jesi, all'interno del progetto di crescita personale attraverso la forza delle parole promosso dall'associazione Activamente, con un intervento musicale di Marco Santini. Nel loro libro, con un tocco di leggero umorismo, Suigo e Trasatti offrono spunti di riflessione importanti: sottolineano la necessità di rilasciare rancori per abbracciare la bellezza dell’esistenza, promuovono un cambiamento guidato dalla volontà che allinea l’universo ai nostri desideri, e invitano a valorizzare le meraviglie del mondo per attirare positività. Incoraggiano a sperimentare, ricordandoci che ogni tentativo è un’occasione di scoperta e arricchimento, e celebrano l’amore puro e incondizionato come la più nobile delle esperienze umane.

13/11/2024 10:25
Riparte il corso di teatro inclusivo: Tutti INscena torna al Politeama di Tolentino

Riparte il corso di teatro inclusivo: Tutti INscena torna al Politeama di Tolentino

Dopo il successo della prima edizione, riparte il corso di teatro inclusivo rivolto a persone con disabilità. Tutti INscena è un progetto che mira a creare uno spazio accogliente e stimolante per tutti coloro che desiderano esplorare il mondo del teatro e delle arti performative. Il corso, gratuito, si svolgerà nei laboratori del Politeama di Tolentino dal 19 novembre 2024 fino a maggio 2025 ed è organizzato con il contributo di Simonelli Group. Le lezioni, settimanali, saranno tenute dalle insegnanti Ada Borgiani e Ilaria Battaglioni del Centro Teatrale Sangallo, scuola di teatro fondata da Saverio Marconi che vanta oltre 40 anni di esperienza. "Il corso offre un’opportunità unica di espressione creativa attraverso un approccio inclusivo che si adatta alle esigenze e ai talenti di ogni partecipante. La prima edizione ha dimostrato come il teatro possa abbattere barriere, facilitare la comunicazione e promuovere l'inclusione sociale", si legge in una nota del Politeama. "Un’occasione per vivere in prima persona l’esperienza dello spettacolo dal vivo e farla propria, nei modi e con i mezzi di cui ognuno dispone. L’attività artistica come strumento di crescita individuale e collettiva, veicolo di scambio reciproco, momento di valorizzazione delle diversità di ciascuno. Le lezioni termineranno con uno spettacolo aperto al pubblico".  

12/11/2024 19:50
Caldarola, a 'Dialettiamoci' in scena "L’armadietto cinese" nella rilettura di Rita Papa

Caldarola, a 'Dialettiamoci' in scena "L’armadietto cinese" nella rilettura di Rita Papa

Successo per la seconda serata della tredicesima edizione di Dialettiamoci al Teatro comunale di Caldarola. In scena ieri sera una commedia di Aldo De Benedetti adattata dalla regista Rita Papa, anima del gruppo che ha conquistato il pubblico anche nella veste di attrice protagonista. Un ritorno che ha soddisfatto le aspettative quello del Gruppo teatrale "Il focolare di Loreto" che non è nuovo alla rassegna nazionale del teatro dialettale di Caldarola. Sul palco gli otto attori Rita Papa, Chiara Coppari, Paolo Cantarini, Jacopo Criscuolo, Paolo Magagnini, Luigi Domenella, Gino Pallotta e Pierino Copparoni che sono riusciti a tenere magistralmente la scena con i tempi brillanti dettati dalla commedia. Non un vero e proprio dialetto, ma l’inflessione lauretana ha fatto da padrona nell’evidenziare le battute e i momenti più salienti di una pièce brillante e con un giallo sullo sfondo. A spiegare la scelta registica della storia - piena di colpi di scena e dove la complicità femminile si contrappone alla competitività maschile e a segreti da custodire in un armadietto cinese - è stata la stessa regista al termine della rappresentazione: «Sono una appassionata delle commedie di Aldo De Benedetti - ha detto Papa -. Testi spesso maschilisti in cui mi piace far emergere le figure femminili in maniera diversa da come le avrebbe immaginate lui. Mi piace ricordare che proprio ieri (venerdì, ndr) il nostro gruppo teatrale ha festeggiato i 40 anni dalla fondazione. Io sono un socio fondatore e posso dire che per 40 anni, ininterrottamente, abbiamo rallegrato il pubblico con un grandissimo repertorio di commedie sia in lingua che in dialetto, ma abbiamo portato in scena anche testi drammatici e piccoli musical». Poi ha sottolineato l’importanza del teatro come luogo di aggregazione: «Questa struttura è un vero gioiello - ha detto -. Sono davvero felice che nella ricostruzione, nonostante i tanti lavori a cui far fronte, sia stata data priorità al teatro che per ogni comunità rappresenta un luogo di aggregazione, incontro e cultura». La seconda serata della rassegna è stata l'occasione anche per svelare una novità della tredicesima edizione: oltre ai premi assegnati dalla giuria e a quello del pubblico che ogni sera esprime il proprio giudizio, quest’anno un premio sarà assegnato anche dai sindaci dei cinque Comuni che sostengono la rassegna.    

12/11/2024 17:00
'Viaggi nelle Marche e dalle Marche': all'Abbadia di Fiastra il 59° convegno del Centro Studi Storici Maceratesi

'Viaggi nelle Marche e dalle Marche': all'Abbadia di Fiastra il 59° convegno del Centro Studi Storici Maceratesi

Sabato 16 e domenica 17 novembre il Centro Studi Storici Maceratesi organizzerà nella Sala Verde dell’Abbadia di Fiastra il 59° convegno annuale, con la partecipazione di diciotto relatori che tratteranno il seguente tema: “Viaggi nelle Marche e dalle Marche. Itinerari di fede, di cultura e di conoscenza”. Anche questo convegno, com’è da sempre nella tradizione del Centro Studi, si propone come un evento di alto contenuto scientifico, per la cura delle indagini svolte dai relatori, per l’assoluta attenzione alla documentazione rinvenuta, per lo più inedita, e per la competenza degli studiosi che vi partecipano. Il prof. Carlo Pongetti, docente di Geografia presso l’Università di Macerata, terrà la prolusione al convegno e parlerà di pratiche di viaggio tra identità e alterità, prendendo spunto da un'espressione tratta da un portolano del Quattrocento “Terre tochate chon mano et vegiute colli ochi”. Verranno illustrati e commentati diari di viaggio, rinvenuti di recente, riguardanti passaggi e soste nel Maceratese e nelle Marche di vari viaggiatori, come mercanti, pellegrini, ambasciatori, migranti, monaci e gente comune, ma non mancheranno studi concernenti viaggi effettuati dalle Marche verso altre terre, vicine e lontane, da studiosi, missionari e perfino da esploratori e scienziati. Si parlerà di curiosità come la presenza di marchi e tatuaggi sui corpi dei pellegrini diretti a Loreto e a Gerusalemme, ma anche di mappe antiche di viaggi nelle Marche e dalle Marche e di mezzi di trasporto e di oggetti necessari ai viaggiatori del passato. Al proposito nei locali attigui alla sala del convegno verrà allestita una mostra di cartografia e di oggetti da viaggio della collezione di Antonio Volpini. Verranno ricordati illustri personaggi che hanno viaggiato attraversando le Marche come Michel De Montaigne e Valery Larbaud, altri che dal Maceratese sono partiti per terre lontane come il gesuita Giovanni Laureati di Montecosaro, missionario in Cina, l’abate Antonio Cosimi di Mogliano, viaggiatore del Grand Tour, il maceratese Bartolomeo Lucioli diretto in Perù, e ancora, saranno ricordati Antonio Cecchi, Elio Adolfo Perogio, Pietro Moretti e Silvio Zavatti, diretto verso i ghiacci del Polo, e migranti artistici come Lauro Rossi e Clorinda Corradi. Verrà ricordato il maceratese Giuseppe Tucci e saranno presentati recenti studi sui francescani marchigiani viaggiatori. Si parlerà anche della dimensione del viaggio che emerge dalle lettere di padre Matteo Ricci e di una singolare ambasceria di principi giapponesi lungo al Via Lauretana. Il convegno sarà organizzato in collaborazione con la Regione Marche, la Fondazione Vaticano II, la Fondazione Giustiniani-Bandini e I Cammini Lauretani. I lavori saranno aperti da una introduzione al tema del convegno a cura del prof. Alberto Meriggi, presidente del Centro Studi Storici Maceratesi, a cui faranno seguito i saluti delle autorità presenti. Durante il convegno la Segreteria sarà a disposizione per nuove iscrizioni e per la consegna ai soci in regola del volume 58, contenente gli atti del precedente convegno su “Il Maceratese e le Marche centro-meridionali tra Impero e Papato (Secc. X-XII)”.

11/11/2024 18:45
"Civitanova all'Opera" debutta con un Don Giovanni contemporaneo

"Civitanova all'Opera" debutta con un Don Giovanni contemporaneo

Un Don Giovanni inedito, contemporaneo, ambientato e trasportato nelle suggestioni degli anni Ottanta per caricare ulteriormente le attitudini comportamentali, gli atteggiamenti e le personalità dei protagonisti. Ieri, sabato 9 novembre, è andata in scena al teatro Rossini di Civitanova la prima rappresentazione in cartellone della sesta edizione di Civitanova all’Opera.  Il Don Giovanni, uno dei massimi capolavori di Mozart e in generale della musica di tutti i tempi, è stata la nuova produzione di Civitanova all’Opera, in cui tutta l'opera, dalla messa in scena ai costumi fino alla regia, è realizzata appositamente per la serata. Uno dei nobili intenti che da sempre caratterizzano questa stagione lirica: realizzare i propri allestimenti nel territorio. Apprezzatissimo dal pubblico il cast di alto profilo, composto dal basso Mirco Palazzi nel ruolo di Don Giovanni; poi, Gianpiero Ruggeri e Paola Antonucci provenienti dalla scuola del grande basso-baritono civitanovese Sesto Bruscantini, oltre ad altri affermati artisti quali Gian Luca Pasolini, Clementina Regina, Jessica Ricci, Raffaele Costantini e Davide Bartolucci. La regia è stata di Mirco Michelon, le scene di Sauro Maurizi e la direzione del maestro Alfredo Sorichetti, con l'Orchestra Sinfonica dell’Adriatico e il Coro Ventidio Basso, maestro del coro Pasquale Veleno.  "Il Don Giovanni è un’opera difficile, complicata da cantare, da suonare, da mettere in scena - le parole del maestro Sorichetti -. Portarla a Civitanova è una missione culturale, una missione che proseguiamo ormai da sei anni".   Prossimo appuntamento della Stagione, il Nabucco di Giuseppe Verdi, il 25 gennaio 2025 sempre al teatro Rossini. Biglietti online su Ciaotickets, nei punti vendita del circuito e alla biglietteria dei Teatri di Civitanova. 

10/11/2024 12:25
Tolentino,  ritratto di Francesco Filelfo: il restauro sarà realizzato a Firenze

Tolentino, ritratto di Francesco Filelfo: il restauro sarà realizzato a Firenze

Il ritratto di Francesco Filelfo, risalente al  XV secolo e registrato nel Catalogo generale dei beni culturali, sarà presto restaurato.  L’opera tempera su pergamena, di proprietà dello stesso Comune di Tolentino, è attualmente conservata presso la sede dell'ente ed è in discrete condizioni, necessita, però, di un intervento conservativo che possa sanare i danni presenti e creare un sistema di montaggio più idoneo per la sua delicatezza. L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, istituto ad autonomia speciale del Ministero della Cultura che opera come centro di competenza e riferimento nazionale nel settore della conservazione di opere d’arte, svolgendo attività di restauro, ricerca e alta formazione, si è reso disponibile a eseguire il restauro e, allo scopo, ha effettuato un esame diretto dell’opera e ha relazionato sull’esito dell’analisi e sulle ipotesi di intervento. “La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le provincie di Ascoli Piceno,Fermo e Macerata - che ha seguito dall’inizio le operazioni - ha espresso parere favorevole al progetto di restauro e l’Opificio ha assunto a proprio carico i costi per l’approfondimento delle indagini e per il restauro, restando a carico del Comune le spese per il trasporto del ritratto a Firenze da parte di ditta specializzata e per la copertura assicurativa da chiodo a chiodo”, si legge in una nota dell'amministrazione comunale. “Pertanto il sindaco e la Giunta hanno espresso indirizzo favorevole al restauro da parte dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze del ritratto di Francesco Filelfo e di assumere a carico dell’ente le spese per il trasporto del ritratto a Firenze da parte di ditta specializzata e per la copertura assicurativa”.

08/11/2024 16:00
Macerata, "Bellezza imperfetta, io e Pasolini": Dante Ferretti alla sala Cesanelli dello Sferisterio

Macerata, "Bellezza imperfetta, io e Pasolini": Dante Ferretti alla sala Cesanelli dello Sferisterio

L’associazione Praxis, con il patrocinio del Comune di Macerata e dell’Università degli Studi di Macerata, promuove anche quest’anno il mese della prevenzione psicopedagogica attraverso quattro incontri gratuiti aperti alla cittadinanza sul tema cinema e psiche; appuntamenti che permetteranno di approfondire il profondo rapporto tra la realtà soggettiva e quella immaginaria del grande e del piccolo schermo. Il primo incontro, che si terrà lunedì 11 novembre, alle ore 21:00, presso la sala Cesanelli dello Sferisterio di Macerata, ospiterà il grande scenografo maceratese e vincitore di tre premi Oscar Dante Ferretti che presenterà in anteprima il suo nuovo libro sul suo rapporto con Pierpaolo Pasolini. Interverranno alla serata il sindaco Sandro Parcaroli, il vicesindaco Francesca D’Alessandro, la prorettrice dell’Università di Macerata Natascia Mattucci e il presidente dell’associazione Praxis Paolo Scapellato. L’organizzazione di questo primo incontro è a cura di David Miliozzi.  I tre incontri successivi si svolgeranno presso la sede dell’associazione Praxis. Lunedì 18 novembre la psicologa Veronica Bruschi affronterà il tema del ruolo educativo dei programmi per i minori. Lunedì 25 novembre, Paolo Scapellato approfondirà gli effetti del grande successo delle serie TV mentre lunedì 2 dicembre lo psicoterapeuta Samuele Cognigni tratterà il tema psicoanalisi e cinema.

08/11/2024 13:09
"Programmazione discontinua, l'Associazione Sferisterio va ripensata", Bianchini e Mandrelli aprono il dibattito

"Programmazione discontinua, l'Associazione Sferisterio va ripensata", Bianchini e Mandrelli aprono il dibattito

Il Club della Rosa e il Circolo ARCI di Macerata organizzano un incontro pubblico dal titolo "L'Associazione Arena Sferisterio e la necessità di un progetto culturale e di spettacolo di lungo periodo". L'appuntamento è fissato per venerdì 15 novembre, alle ore 17:30 presso l'Asilo Ricci. L'iniziativa mira a promuovere una riflessione approfondita sul ruolo e le prospettive dell'Associazione Arena Sferisterio, affrontando le criticità attuali e proponendo strategie di rilancio. Incontrando Massimiliano Bianchini, presidente del Circolo ARCI di Macerata, e Bruno Mandrelli, già assessore alla Cultura e Spettacolo del Comune, abbiamo avuto un assaggio dei temi che verranno discussi nel corso dell'incontro. Entrambi sottolineano come, a oltre trent'anni dalla sua fondazione, l'associazione Arena Sferisterio non abbia pienamente raggiunto gli obiettivi iniziali. Tra le criticità evidenziate, spiccano la mancata espansione della base societaria e il ridotto del coinvolgimento della Provincia di Macerata, che, dopo la riforma Del Rio, è diventata un socio formale con limitata capacità operativa. Bianchini e Mandrelli hanno espresso preoccupazione per il fatto che l'attività dell'Arena si concentra quasi esclusivamente nella stagione lirica estiva, limitata a un solo mese all'anno, con eventi sporadici di musica leggera nel resto dell'anno. Questa programmazione discontinua, secondo i promotori dell'incontro, rappresenta un ostacolo all'attrazione di sponsor e nuovi soci, rendendo necessario un ripensamento complessivo della strategia. L'idea è quella di sviluppare una stagione culturale annuale, ampliando il calendario degli eventi con spettacoli di prosa, jazz, rock, musica classica e sinfonica, coinvolgendo attivamente le associazioni locali. Così il suggerimento di una possibile trasformazione dell'Associazione in una Fondazione, con l'obiettivo di ampliare la base societaria e coinvolgere nuove figure come i "100 mecenati". Una proposta chiave riguarda l'integrazione con il Teatro Lauro Rossi, che potrebbe diventare partner essenziale nella gestione di una programmazione continua e diversificata. Questo permetterebbe di creare un'offerta culturale stabile e di rafforzare il legame con il territorio, contribuendo alla rivitalizzazione del centro storico di Macerata. In quest'ottica, si ipotizza anche un ruolo attivo del Comune come coordinatore delle iniziative, in sinergia con l'Università di Macerata, per favorire una residenzialità anche studentesca non episodica e contrastare il fenomeno della frammentazione abitativa. Tra le proposte avanzate vi è l'implementazione di un piano di incentivi per la riqualificazione degli edifici residenziali, volto a migliorare l'attrattività del centro cittadino. All'incontro del 15 novembre parteciperanno anche Giorgio Meschini, già sindaco di Macerata e presidente dell'Associazione Arena Sferisterio dal 2000 al 2010, e Piergiuseppe Mariotti, ex consigliere di amministrazione dell'associazione. La discussione sarà aperta agli interventi del pubblico, offrendo un'opportunità per un dibattito ampio e partecipazione sul futuro dell'Arena Sferisterio.  

08/11/2024 12:28
Macerata e Jesi insieme per la cultura: Lucia Chiatti alla guida della stagione lirica dello Sferisterio?

Macerata e Jesi insieme per la cultura: Lucia Chiatti alla guida della stagione lirica dello Sferisterio?

Collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e manifestazione di interesse per il nuovo direttore artistico, questi i temi trattati dal Consiglio di amministrazione dell’Associazione Arena Sferisterio, presieduto dal sindaco Sandro Parcaroli, riunitosi oggi. In riferimento alla nuova figura di sovrintendente, proseguono e prendono corpo la collaborazione e la sinergia nelle attività teatrali e culturali tra il Comune di Macerata e il Comune di Jesi, concordata tra i due sindaci nel corso di un incontro di alcuni giorni fa. "A tal proposito, i due Enti stanno lavorando a un protocollo istituzionale per fissare i vari ambiti e gli aspetti della collaborazione, dai musei al teatro fino alla musica: l’Associazione Arena Sferisterio si aggiunge quindi a questo progetto di collaborazione come tassello fondamentale", si legge in una nota dell'Ente.  "Il Consiglio di Amministrazione ha, infatti, deliberato la richiesta di disponibilità a poter condividere con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi la professionalità del direttore generale Lucia Chiatti che, oltre a garantire competenza e capacità consolidate e un risparmio reciproco di spesa, permetterà di gestire e ottimizzare la collaborazione e il raccordo fra i due enti in un’ottica di valorizzazione e promozione delle risorse del territorio". "Si è quindi deciso di annunciare il programma completo del Macerata Opera Festival 2025 con una prossima conferenza stampa nella quale saranno presenti sia il direttore artistico Paolo Gavazzeni, che ha già comunicato la disponibilità a salutare così la città, sia il futuro direttore artistico per l’individuazione del quale è stata già pubblicata su www.sferisterio.it una manifestazione d’interesse con scadenza delle domande fissata per il 28 novembre (ore 12)".

07/11/2024 20:10
Macerata, la Mozzi Borgetti si proietta "Altrove" e diventa uno spazio sperimentale per giovani

Macerata, la Mozzi Borgetti si proietta "Altrove" e diventa uno spazio sperimentale per giovani

Da oggi all’interno della Biblioteca Mozzi Borgetti c’è Altrove, uno spazio sperimentale diretto ai giovani del territorio, una realtà resa possibile grazie al progetto "B.live. Biblioteca da Vivere" finanziato sul bando "Giovani in Biblioteca", del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.  Il comune di Macerata è capofila di un partenariato composto da Università degli Studi di Macerata, Associazione Gruca, Labs Laboratorio Sociale, Associazione Amici Allievi Minimo Teatro, Red Rete Educazione Digitale, Associazione Officine Mattoli.  Il progetto si rivolge a giovani tra i 14 e 35 anni che potranno partecipare a numerose attività laboratoriali in maniera gratuita e nello stesso tempo contribuire ad arricchire il centro "Altrove" che si trova in via Crispi 101 e che, dopo l’inaugurazione di oggi pomeriggio, sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 22  (e-mail: altrove.spaziosperimentale@gmail.com). Lo spazio si inserisce all’interno di un percorso che ha visto la Biblioteca Mozzi Borgetti aprirsi a diverse attività gratuite che hanno coinvolto molte associazioni del territorio con l’intento di facilitare lo spirito di partecipazione e condivisione nei giovani. Un percorso di partecipazione partito nel 2023 e che ha gettato le basi per la creazione di uno spazio informale di incontro e crescita dove i giovani del territorio possano accedere liberamente, partecipare e promuovere attività. “Grazie al contributo ottenuto con il progetto B.Live la Biblioteca Mozzi Borgetti si caratterizza sempre di più come spazio civico aperto alle associazioni e ai tanti giovani che partecipano alle iniziative - interviene l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. Altrove è un tassello ulteriore, che raccoglie la sfida di avere all’interno di una biblioteca un’anima sperimentale, votata alla progettazione e partecipazione, che punta ai giovani e alla loro capacità di aggregare”.  Punto di riferimento dello spazio saranno infatti due giovani under 35 Simona Mastrangelo e Marco del Gobbo, selezionati dal Comune di Macerata per il ruolo di Youth Worker (operatori giovanili) e con lo scopo di promuovere attività, agevolare lo scambio tra i ragazzi e le ragazze e soprattutto contribuire alla creazione di uno spazio sperimentale, espressione delle esigenze dei tanti giovani che a Macerata sono alla ricerca di spazi dove fare e comunità. “’Altrove. Un punto di incontro, lontano dagli schemi, vicino alle persone’.  Questo lo slogan scelto da Simona e Marco a rappresentare l’idea di un laboratorio fatto di persone, esperienze, voglia di fare e costruire insieme – afferma l’assessore alle Politiche giovanili Marco Caldarelli -. Altrove è anche una scommessa, quella di sostenere la nascita di uno spazio e lasciarlo alla gestione di due giovani, affinchè possano aggregare, fare comunità e perché no, magari gettare le basi per la costruzione di nuovi percorsi di partecipazione giovanile”. B.live è anche un progetto a forte vocazione inclusiva. Oltre al laboratorio di italiano L2 e altri ludico - ricreativi pensati per essere frequentati anche da giovani con disabilità, con il progetto sono stati attivati 2 TIS (Tirocini di Inclusione Sociale), rivolti a giovani under 35. “Si tratta di un’occasione importante per i due giovani selezionati - interviene il vice sindaco e assessore alle Politiche giovanili Francesca D’Alessandro - che avranno quindi modo di partecipare attivamente alla costruzione dello spazio, interfacciandosi con i 2 Youth Worker e con gli uffici coinvolti e dando il proprio contributo alla nascita di una nuova realtà cittadina”. Spazio Altrove rappresenta una risposta importante a un’esigenza di aggregazione che con il post Covid si è rivelata sempre più imponente. In questo senso l’Amministrazione comunale è impegnata a dare risposte concrete verso un’inclusione positiva e totale attraverso attività che assicurano la partecipazione attiva di tutti quindi anche di persone disabili”. “Altrove è un luogo nel quale, attraverso momenti anche semplici come un torneo di ping pong, un gioco da tavolo insieme, un tandem linguistico o un incontro culturale, si favorisce la socialità, il confronto e la condivisione dei giovani - afferma Simona Mastrangelo, la Youth Worker - e dove non si abbia timore di parlare di futuro, di gentilezza, di fragilità e di talenti. Spero fortemente che sia i ragazzi che le realtà territoriali vedano in questo spazio un’occasione virtuosa per fare rete e colgano al volo questa nuova opportunità”.

07/11/2024 18:20
Tolentino, un quintetto jazz mai visto al Politeama: concerto esclusivo con Benito Gonzalez

Tolentino, un quintetto jazz mai visto al Politeama: concerto esclusivo con Benito Gonzalez

Un connubio tra la lunga tradizione jazzistica nordamericana e influenze coltraniane e afro-latine in un progetto jazz esclusivo dedicato al Politeama. Sabato 9 novembre alle ore 21:15 salirà sul palco del Politeama di Tolentino il Benito Gonzalez Trio più la partecipazione di Roberto Gatti e Massimo Morganti. Il concerto, organizzato in collaborazione con l’Associazione Tolentino Jazz, vedrà protagonista il pianista venezuelano Benito Gonzalez, reduce da un recente tour in Asia con Kenny Garrett, in trio con Mario Rodriguez alla batteria e Gabriele Pesaresi al contrabbasso, accompagnato da due special guest come Roberto Gatti alle percussioni e Massimo Morganti al trombone. Nominato per due Grammy Awards e vincitore del Great American Jazz Piano Competition, nel corso della sua carriera Benito Gonzalez si è esibito con grandi del jazz come Bobby Hutcherson, Dave Liebman, Gary Bartz, Curtis Fuller, Al Foster, Lenny White, Billy Hart, Ignacio Berroa, Buster Williams, Rene McLean, Steve Turre, Delfeayo Marsalis, Hamiet Bluiett, Ron Blake, Antonio Sanchez, Mark Gross e T.K. Blu. Ha fatto parte della band di Jackie McLean, del quartetto di Kenny Garrett per sette anni e nel 2019 si è unito alla leggenda del sassofono Pharoah Sanders come pianista e direttore musicale. Il suo ultimo album, "Sing to the World", è stato registrato insieme a musicisti del calibro di Christian McBride, Jeff Watts e Nicholas Payton. Dal 2020 è artista dei pianoforti "Steinway & Sons". Un musicista ricco di talento, Benito Gonzalez si è saputo imporre non solo in virtù di una strepitosa padronanza tecnica, ma anche e soprattutto per una filosofia espressiva in grado di coniugare la tradizione jazzistica nordamericana con i ritmi afro-latini del proprio retaggio culturale. Nel suo stile incorpora Herbie Hancock, McCoy Tyner, Chick Corea, Keith Jarrett, dei quali ha sì assorbito le prerogative, ma rilanciandole in un mondo del tutto personale. La rassegna Jazz continua giovedì 26 dicembre con l’attesissimo concerto di Santo Stefano dedicato al Gospel che vedrà protagonista il Sisters and Brothers Gospel Choir Ensemble con la partecipazione straordinaria di Ginger Brew, artista ghanese di fama internazionale, conosciuta in Italia come corista e voce solista di Paolo Conte. Biglietti 20 euro in vendita al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 17:00 alle ore 20:00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, online all’indirizzo https://www.politeama.org/biglietti/. 

05/11/2024 12:10
Civitanova, “La Locandiera e gli amorosi”: nuovo appuntamento con "Caro Teatro"

Civitanova, “La Locandiera e gli amorosi”: nuovo appuntamento con "Caro Teatro"

Quarto appuntamento con Caro Teatro all’Annibal Caro di Civitanova Alta. Domenica 03 novembre, sempre alle ore 17,30, la rassegna propone per il genere commedia classica: “La Locandiera e gli amorosi” tratta da Carlo Goldoni con la Compagnia Prototeatro di Montagnana (Pd), di e per la regia di Piero Dal Pra’. Lo spettacolo è una rivisitazione de “La Locandiera” di Goldoni. I nuovi personaggi inseriti nella trama non tradiscono la vicenda originale, ma conferiscono alla stessa ritmo e vivacità seguendo lo schema classico della commedia dell’arte.b Due atti – durata 100 minuti.  La rassegna teatrale è curata dall’associazione culturale Piccola Ribalta Aps ed è organizzata con il patrocinio e il sostegno di: Comune di Civitanova Marche e Azienda Teatri, Atac Spa, Banca Macerata, Uilt (Unione italiana libero teatro), Vittoria assicurazioni, Scs Venturini Spedizioni Internazionali e Società Operaia di Civitanova Alta. Prossima data domenica 10 novembre 2024, con la Commedia brillante: Buon Natale (Absurd Person Singular) di Alan Ayckbourn, regia Alessandro di Spazio e l’associazione culturale Luci della Ribalta di Bolzano.  

01/11/2024 12:00
Pollenza, da Francesco Pannofino a Paolo Ruffini: svelata la stagione teatrale 2024/2025

Pollenza, da Francesco Pannofino a Paolo Ruffini: svelata la stagione teatrale 2024/2025

È stata definita la nuova stagione del Teatro "Giuseppe Verdi" di Pollenza organizzata dall'amministrazione comunale in collaborazione con Amat per gli spettacoli di prosa, con l'Associazione Culturale Lagrù di Fermo per la rassegna "Che spettacolo ragazzi!" giunti alla quarta edizione e con l’Associazione Culturale e Teatrale Massimo Romagnoli per la rassegna "Celebriamo il dialetto", sulla scia del successo registrato negli anni scorsi. Saranno cinque, di cui uno fuori abbonamento, gli spettacoli di prosa che verranno portati in scena. "Sono tutti scelti pensando di accontentare i molteplici gusti di una platea di affezionati che negli anni si è consolidata e che contiamo di ampliare", dichiara la consigliera comunale delegata alla cultura Alessandra Petrini.  Si inizierà mercoledì 8 gennaio 2025 con "Trappola per topi" di Agata Christie con Ettore Bassi per la regia di Giorgio Gallone; il secondo appuntamento giovedì 6 febbraio 2025 con "Chi è io?" di Angelo Longoni, con Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi, per la regia di Angelo Longoni. La stagione proseguirà martedì 25 febbraio 2025 con "Din, Don, Down" di Paolo Ruffini, con Paolo Ruffini e la Compagnia Mayor Von Frinzius, per la regia di Lamberto Giannini (spettacolo fuori abbonamento organizzato in collaborazione con l’Associazione La Brigata degli Unicorni di Pollenza), il quarto appuntamento martedì 11 marzo 2025 alle ore 21,15 "Plaza Suite" di Neil Simon, con Corrado Tedeschi e Deborah Caprioglio per la regia di Ennio Coltorti. La stagione terminerà con l’ultimo appuntamento di venerdì 4 aprile 2025 con lo spettacolo "Lucio Battisti. Emozioni!" di Federica De Bernardis con Cesare Bocci ed il Duo Saverio Mercandante. I dettagli sui prezzi degli abbonamenti e dei biglietti verranno resi noti a breve tramite i canali di comunicazione istituzionali del comune di Pollenza.  

31/10/2024 11:08
"Le donne nello spionaggio", a San Severino 'un caffè con l'autore' Michele Giampieri

"Le donne nello spionaggio", a San Severino 'un caffè con l'autore' Michele Giampieri

Nell’ambito della rassegna “Un caffè con l'autore”, promossa dalla biblioteca civica “Francesco Antolisei” città di San Severino Marche, giovedì 7 novembre, a partire dalle ore 17,  la sala del Caffè letterario di via Cesare Battisti ospiterà la conferenza dell’esperto in storia e spionaggio Michele Giampieri dal titolo: “Donne nello spionaggio: Luisa Zeni, la Mata Hari italiana”. Giampieri esplorerà le vite e le attività di tre spie donne: Mata Hari, Elsbeth Schragmuller e Luisa Zeni, evidenziando come siano state percepite e rappresentate in modi diversi rispetto al loro reale operato. Mata Hari, ovvero Margaretha Zelle, fu una famosa danzatrice esotica olandese. Divenne un simbolo di femme fatale e venne condannata per spionaggio a favore della Germania, sebbene Giampieri sottolinei che la sua figura è stata mitizzata oltre i suoi reali contributi di spionaggio. Elsbeth Schragmuller, nota come Fraulein Doktor, fu una figura enigmatica e potente dello spionaggio tedesco, organizzatrice di spie durante la Prima Guerra Mondiale. È ricordata come una donna di grande intelligenza che operò nel controspionaggio, terrorizzando gli Alleati con le sue operazioni. Luisa Zeni, infine, italiana, patriota e irredentista, operò come spia per l'Italia infiltrandosi dietro le linee austriache e lavorando come crocerossina. Partecipò all'impresa di Fiume e successivamente fu scrittrice. Zeni è definita come la "vera Mata Hari" per il suo ruolo concreto e attivo nel conflitto. La conferenza vuole riportare alla luce il valore e il ruolo di queste donne, riconoscendo il loro contributo alla storia. L'obiettivo è anche quello di superare pregiudizi e interpretazioni distorte, creando una percezione storica più accurata e bilanciata.

30/10/2024 15:48
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