Cultura

Musicultura, ecco i 16 finalisti: il 23 aprile canzoni live al Teatro Persiani di Recanati

Musicultura, ecco i 16 finalisti: il 23 aprile canzoni live al Teatro Persiani di Recanati

Musicultura, il Festival della Canzone Popolare e d’Autore, ufficializza oggi  i nomi dei 16 artisti finalisti della XXXII edizione del concorso che dal 1990 contribuisce all’evoluzione stilistica e al ricambio generazionale della canzone italiana, garantendo la trasparenza dei criteri di selezione e il profilo artistico dei contenuti. Sedici finalisti, sedici  sguardi sulla vita, un caleidoscopio di approcci musicali. Vediamo i nomi  ed i rispettivi titoli delle canzoni: Brugnano (Napoli) - Canzoni da mangiare insieme; Elvira Caobelli (Verona) - Grazie a Dio ne sono fuori; Caravaggio (Latina) - Le cose che abbiamo amato davvero; Ciao sono Vale (Bergamo) -Tutto ciò che vuoi; Elasi (Alessandria) - Valanghe;  Henna (Sondrio/Milano) - Au revoir; Lorenzo Lepore (Roma) - Futuro; Luk (Napoli) - Lune storte; Miglio (Brescia/Bologna) - Pornomania; Mille (Velletri, RM) - La radio; Sara Rados (Firenze) - Carapace;  Francesca Romana Perrotta (Lecce/Forlì) - Dentro a un bar; Sesto (Trieste) – Sbalzi; Sudestrada (Forlì/Cesena) - Bazar;  The Jab (Ivrea, TO) - Giovani favolosi; The Pax Side Of The Moon (Brianza) – Lombardia (dicon tutti che sei mia). Tutti autori dei loro brani, gli artisti finalisti  di Musicultura 2021 si esibiranno dal vivo in un concerto in anteprima nazionale in diretta su Rai Radio 1, la Radio ufficiale di Musicultura, e sui canali social del Festival il prossimo 23 aprile, al Teatro Persiani di Recanati. “Abbiamo ancora in circolo l’adrenalina delle recenti audizioni live, ma ci sembra importante non rifiatare, dare continuità, pur in un periodo complicato, alla musica suonata e vissuta dal vivo. – Ha affermato Ezio Nannipieri direttore artistico di Musicultura - Alle ragazze e ai ragazzi meritevolemente arrivati fin qui auguro di godersi il concerto, per le loro canzoni ora è tempo di andare tra la gente, buona fortuna! Ma col pensiero vado anche a chi non ce l’ha fatta: quest’anno la quantità di proposte meritevoli è stata particolarmente consistente e per noi più doloroso del solito operare le scelte.”      Sarà uno special di Music Club, il noto programma radiofonico ideato e condotto da John Vignola, ad ospitare dalle 21,05 alle 23,30 la diretta di Rai Radio1, alla quale parteciperanno Marcella Sullo e  Duccio Pasqua. Gli artisti finalisti di Musicultura 2021 escono da un lungo percorso di selezione, iniziato nel mese di novembre dell’anno scorso a partire da 1.123 candidature e dall’ascolto di 2.126 canzoni, per approdare alle 63 proposte convocate a testare il loro potenziale dal vivo nel mese di marzo alle audizioni svoltesi presso il teatro Lauro Rossi di Macerata. Dopo il concerto di presentazione del 23 aprile, i brani finalisti entreranno in programmazione nel mese di maggio su Rai Radio 1, parallelamente saranno sottoposti al vaglio del prestigioso Comitato Artistico di Garanzia del Festival nonché ai gusti e al voto del popolo dei social. In otto  saliranno infine sul podio dei vincitori, due artisti eletti dai social e sei scelti  dal Comitato di Garanzia, primi firmatari del quale furono nel 1990 Fabrizio  De André  e Giorgio Caproni e che oggi è composto da: Claudio Baglioni, Brunori Sas, Diego Bianchi, Francesco Bianconi, Luca Carboni, Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Frankie hi-nrg mc, Giorgia, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Antonio Rezza, Vasco Rossi, Ron, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Riccardo Zanotti. Musicultura 2021 vivrà il suo apice a giugno, nella settimana tra il 14 e il 19, con il ricco programma degli appuntamenti della Controra nel centro storico di Macerata e le serate finali di spettacolo allo Sferisterio, dove gli otto vincitori del concorso condivideranno il palco con gli importanti ospiti nazionali ed internazionali di Musicultura. Sarà il pubblico dello Sferisterio a decretare il vincitore assoluto della XXXII edizione del Festival, al quale andranno i 20.000 euro del Premio Banca Macerata.

15/04/2021 17:44
La vicenda del "Battaglione Mario”: su Rai 3  una pagina della Resistenza maceratese

La vicenda del "Battaglione Mario”: su Rai 3 una pagina della Resistenza maceratese

Nella puntata dedicata alla Festa della Liberazione di Passato e Presente, la trasmissione di Rai Cultura condotta da Paolo Mieli, (in onda il 23 aprile alle 13.15 su Raitre e alle 20.30 su RaiStoria), si parlerà del “Battaglione Mario”, una formazione partigiana operante nel maceratese, guidata dal Comandante Mario Depangher.  Il Battaglione Mario era attivo nella zona del Monte San Vicino e nei territori di San Severino Marche, Matelica, Castelraimondo e Gagliole. Era costituito da partigiani italiani, ex prigionieri alleati, jugoslavi, sovietici, ebrei e da somali ed etiopi. Un esempio di formazione partigiana internazionale.  Di esso, nel corso della puntata, discuteranno la professoressa Isabella Insolvibile e Paolo Mieli, che ospiteranno anche un intervento dello storico Matteo Petracci, autore del saggio “Partigiani d’Oltremare. Dal Corno d’Africa alla Resistenza italiana” (Pacini 2019) dedicato proprio alla ricostruzione della storia del Battaglione Mario e alla presenza al suo interno di somali ed etiopi, protagonisti di un’odissea cominciata ancora prima della guerra. Tutto ha inizio il 9 maggio 1936, quando Mussolini annuncia la nascita dell’Impero. Negli ambienti fascisti si fa strada l’idea di realizzare una Mostra Triennale delle Terre d’Oltremare a Napoli, per esibire la supremazia italiana nei territori del Corno d’Africa. Aree e padiglioni espositivi saranno dedicati all’Albania, al Dodecaneso, alla Libia e all’Africa Orientale. Vengono ingaggiati anche settanta sudditi coloniali, tra eritrei, somali ed etiopi, da esporre in un villaggio indigeno, ricostruito per l’occasione. La Mostra si apre il 9 maggio 1940, in occasione del quarto annuale dell’Impero, ma, poche settimane dopo, l’Italia entra in guerra. I britannici interdicono il passaggio attraverso il canale di Suez e la piccola comunità africana resta bloccata in Italia. Divenuta un peso per i responsabili della Triennale, la comunità viene trasferita a Villa la Quiete (Villa Spada), a Treia, dove era stato attivo un ex campo di prigionia fascista. Somali, eritrei ed etiopi entrano allora in contatto con la comunità treiese, grazie alla quale assumono informazioni sull’arresto di Mussolini, la caduta del fascismo e poi l’armistizio dell’8 settembre. A quel punto, aiutati dalla popolazione locale, alcuni etiopi scappano diretti verso il Monte San Vicino, dove opera il Battaglione Mario. Qualche giorno dopo il loro arrivo, i partigiani attaccano Villa Spada, per recuperare armi e aprire le porte del campo. Una decina di ex sudditi coloniali decide in quell’occasione di unirsi alla formazione partigiana. La puntata fornirà un’occasione per gettare luce sull’apporto del territorio maceratese e marchigiano alla lotta di liberazione dal nazismo e dal fascismo combattuta in Italia e in Europa. “Sono molto soddisfatto" - dichiara Petracci – "si tratta anzitutto di un risultato per tutto il territorio e per la sua storia. Per questo vorrei ringraziare Enti, Istituzioni e singole persone che hanno collaborato mettendo a disposizione fotografie, documenti e altro materiale:  l’ANPI di Matelica e l’ANPI di San Severino Marche, il Museo storico della Resistenza e del territorio “Don Enrico Pocognoni” di Matelica, il Comune di Treia e l’Accademia Georgica, la Biblioteca Comunale di San Severino Marche, la Biblioteca comunale Mozzi Borgetti di Macerata, la Biblioteca Statale di Macerata, l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Macerata, Danilo Baldini, Fabio Grillo e altri ancora.      

14/04/2021 09:37
Recanati, per i libri antichi arriva il nuovo scanner targato Unicam: l’Archivio storico diventa digitale

Recanati, per i libri antichi arriva il nuovo scanner targato Unicam: l’Archivio storico diventa digitale

Al via la digitalizzazione dell’Archivio storico di Recanati, un patrimonio documentario che grazie allo scanner innovativo “BookKeeper”  studiato e creato appositamente dall’Università di Camerino, verrà messo in sicurezza e reso facilmente  fruibile agli studiosi e alla popolazione. Il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari ha consegnato oggi al Sindaco di Recanati Antonio Bravi, il nuovo potente scanner nella Biblioteca comunale M.A. Bonacci Brunamonti, alla presenza dell’Assessore alla cultura Rita Soccio, del  vice segretario e dirigente del Comune Giorgio Foglia, di un gruppo di studenti dell’Università di Camerino della laurea magistrale in computer science che, diretti dal Prof. Andrea Polini docente di Informatica, ha progettato e realizzato lo strumento: Federico Valeri, Melania Fattorini, Francesco Casoni. “Ringrazio il Rettore Claudio Pettinari per la preziosa collaborazione nata da tempo e che oggi ci ha portato a dotarci di un importante strumento per la digitalizzazione del nostro Archivio storico – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – un  patrimonio documentario ricco e  importante  che conserva atti membranacei e cartacei di notevole interesse storico dal 1202 al 1940 e  ricostruisce la storia sociale e istituzionale della città, molto apprezzato da studiosi italiani ed internazionali e che grazie alla digitalizzazione presto potrà essere consultato comodamente sul web da tutti.”  “Il progetto nasce da un’idea integrata dove abbiamo unito il passato con il futuro - ha spiegato il Rettore dell’Università di Camerino Claudio  Pettinari - Una tecnologia innovativa sviluppata nei nostri laboratori dai nostri docenti con la collaborazione degli studenti degli ultimi anni, in un’attività di ricerca applicabile immediatamente nella realtà.  Un importante progetto di Unicam che ha  sviluppato un macchinario adatto a digitalizzare libri soprattutto antichi per mettere in sicurezza il patrimonio culturale italiano e farlo fruire agli studiosi e al pubblico a distanza, cosa  che in altri tempi non sarebbe stato possibile.” La workstation di BookKeeper permette di digitalizzare testi antichi preservandone l’integrità grazie ad un piano di scansione a ‘V’ che non danneggia la rilegatura, uno scanner in plexiglas che tiene aperte le pagine evitando che vengano distese con le dita, due fotocamere Canon che acquisiscono le immagini prive di curvatura, la camera oscura con illuminazione a led e foto su sfondo nero per una  perfetta resa fotografica. Grazie all’innovativo software le scansioni non hanno bisogno di post produzione, scatti e ritagli automatici permettono la messa on line  diretta  delle pagine del libro.  “L'archivio rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici, un progetto a cui lavoriamo da tempo e che oggi vede il suo traguardo - ha affermato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio -  grazie all’Università di Camerino,  presto il nostro Archivio storico potrà essere consultato da tutti via web. Tra i documenti presenti conservati nel suo interno: le riformanze, gli attuali verbali dei Consigli comunali recanatesi dai primi anni del 1400, i libri giudiziari con rendicontazioni dei processi e delle pene dal 1300  e una ricchissima documentazione del 1500 e 1600 soprattutto legata all’importante fiera che si teneva ogni anno nella cittadina marchigiana.”

12/04/2021 18:49
Un viaggio lungo 12 anni nel Corno d'Africa: l'esperienza di Maria Cristina Pasquali in un libro

Un viaggio lungo 12 anni nel Corno d'Africa: l'esperienza di Maria Cristina Pasquali in un libro

“I miei dodici anni in Etiopia nel Corno d'Africa e dintorni”: è il titolo dell’ ultimo libro di Maria Cristina Pasquali, edito da Boing srl.  Si tratta di un vero e proprio diario/racconto del periodo trascorso dall’autrice in terra etiope.La scrittrice maceratese si trasferì ad Addis Abeba nel 1998, con incarico del Ministero Affari Esteri, per insegnare lingua inglese presso la locale scuola statale italiana, una delle sette istituzioni scolastiche statali che proiettano la nostra lingua e cultura all'estero. Essendo anche giornalista pubblicista il suo racconto autobiografico si arricchisce di osservazioni e notizie che ben permettono al lettore una visione di prima mano non solo dell'Etiopia, ma anche di altri Paesi in cui l'autrice in quegli anni ha viaggiato.Pertanto da una parte Addis Abeba è il palcoscenico su cui si muovono decine di personaggi che l'autrice incontra e ci presenta in maniera vivace e coinvolgente. Dagli ambasciatori ai missionari, dai cooperanti cubani ai piloti d'aviazione, ma anche un resoconto giornalistico che ci offre uno spaccato di attualità assai più ricco e sfaccettato della solita narrazione stereotipata di Paesi che una volta si definivano esotici. Ad Addis Abeba, in particolare, l'autrice è testimone del profondo cambiamento, avvenuto con il nuovo millennio, quando la capitale africana cominciava a proiettarsi, con un balzo fulmineo, ma contraddittorio, verso un ventunesimo secolo in cui però autostrade e ferrovie, grandi alberghi extralusso ed innumerevoli condomini periferici iniziavano a diventare espressione evidente di una forma di neocolonialismo cinese, di capitali esteri e di uno sviluppo molto poco sostenibile. In generale tutti i racconti costituiscono un inno all'amicizia. Le sue esperienze sono sempre mediate dalla presenza di persone con le quali si è lanciata a capofitto nelle diverse avventure. Il racconto reale degli eventi, che lei definisce spesso curiosi e sorprendenti, si arricchisce di dettagli soffermandosi nelle descrizioni anche a rappresentare metaforicamente i sentimenti, le sensazioni e le impressioni che evocano il caleidoscopico mondo africano e la sua grandiosa natura.Si tratta della seconda opera dell’autrice riguardante il Corno d’Africa, in quanto già nel 2015 aveva pubblicato il libro “Addis Abeba fine di un’epoca”, (ora tradotto anche in inglese) un tentativo di mettere in luce il contributo allo sviluppo da parte degli italiani e di altre comunità storiche straniere presenti  nella capitale etiope, una città giovane, che nasce solo alla fine del XIX secolo.Nella giornata di ieri, Maria Cristina Pasquali è stata ricevuta dal sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, il quale ha ricevuto con piacere entrambi i libri.Proprio riguardo al primo cittadino,  l’autrice ha raccontato un aneddoto che  lo ha visto protagonista, all’epoca , nelle vesti di Ceo della Med Store.“Parcaroli si era recato in Etiopia per sviluppare un suo progetto imprenditoriale – ha illustrato -e nell’occasione, ha assunto 2 ragazzi etiopi che ora risiedono a Macerata per ricoprire il ruolo di programmatori nella sua impresa di Piediripa. Il che significa che ora nella capitale etiope si può ottenere una preparazione qualificata in questo settore".Il sindaco ha inoltre apprezzato  il fatto che le Marche sono da anni molto vicine all'Etiopia grazie ad una vasta missione gestita nella regione del Volayta  dai Cappuccini di Recanati.Inoltre grazie all'interessamento della professoressa M. Cristina Pasquali  è stato realizzato un progetto di costruzione di varie scuole per la missione cattolica di Guagura Bora  dalla parrocchia dell'Immacolata della nostra città. Sempre grazie alla Pasquali si è da anni concluso un gemellaggio tra il gruppo Lions di Macerata /Civitanova e il gruppo Lions Cosmopolitan di Addis Abeba che ha realizzato e sta ancora realizzando vari progetti per la Missione Cattolica di Wolisso. Entrambe le località di trovano 100km a sud della capitale Il libro si puo' acquistare presso la casa editrice:EDIZIONI SIMPLE - Via Trento, 14 - 62100 Macerata. info@stampalibri.it     

10/04/2021 20:35
"Sviluppo del patrimonio culturale delle città": nasce l'asse Recanati-Genova

"Sviluppo del patrimonio culturale delle città": nasce l'asse Recanati-Genova

Approvato il protocollo d’intesa tra il Comune di Recanati e il Comune di Genova per lo sviluppo  del patrimonio  culturale delle due città  che nasce dall’unione tra il Museo dell’Emigrazione Marchigiana di Recanati e Museo del Mare di Genova.  “Un protocollo d’intesa volto a consolidare la conoscenza e l’integrazione tra i nostri due territori,  per tutelare, valorizzare e promuovere reciprocamente i patrimoni storici, artistici e culturali delle due città - ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – partiremo con iniziative di collaborazione e scambio fra i rispettivi musei dell’emigrazione per poi creare insieme  progetti per la celebrazione della poesia e della musica e per la promozione  reciproca del  patrimonio paesaggistico-ambientale.”  Tre i punti cardine sui quali verranno sviluppati progetti comuni  di attività culturale e di promozione turistica congiunta delle due città: musica, poesia e  bellezze paesaggistiche legate alla tradizione artigianale.  La lirica, grazie alla grande figura del recanatese Beniamino Gigli, spesso ospitato dal teatro Carlo Felice di Genova e che è partito  proprio dalla città marinara per raggiungere l’America; la musica più in generale, grazie alla tradizione cantautorale delle due città, Musicultura il Festival della Musica Popolare e d’autore di Recanati e il genovese Fabrizio De Andrè  tra i primi firmatari del Festival nel 1990.  La poesia, nelle figure dei grandi Poeti a cui Recanati e Genova  hanno dato i natali: Giacomo Leopardi ed Eugenio Montale (di cui quest’anno ricorre l’ anniversario del 40° della morte).  Il paesaggio e la trazione  artigianale, commerciale ed enogastronomica punti chiave dello sviluppo turistico delle due città che  hanno saputo conservare e valorizzare  la loro identità e  unicità.  “l protocollo d'intesa con Genova rappresenta sia una grande occasione di promozione e sviluppo culturale/sociale/economico, ma anche un importante riconoscimento del grande lavoro che stiamo facendo per portare Recanati all’attenzione nazionale come “Città della Cultura” – Ha affermato l’Assessore alla Cultura Rita Soccio – “Dobbiamo ringraziare il tenore e cittadino onorario recanatese Fabio Armiliato che ha voluto insieme a noi fortemente questa unione di intenti nel nome della Cultura che genera Ben-essere nell’animo e nel fisico delle nostre comunità.” “L’idea di poter riuscire ad avvicinare le città di Genova, la mia città natale e quella di Recanati, di cui sono Cittadino Onorario  è sempre stata nel mio cuore. – Ha raccontato il tenore Fabio Armiliato  - E grazie al mio ruolo di Ambasciatore di Genova nel Mondo, sono orgoglioso e felice che questo mio sogno si stia realizzando. La musica lirica partiva verso l’America all’inizio del secolo scorso salpando proprio dal porto di Genova, dove lo stesso Gigli si imbarcò molte volte, insieme ai più grandi artisti italiani della storia, come si racconta nel Museo dell’Emigrazione di Recanati".  

10/04/2021 13:08
San Severino, una lettera di Papa Francesco apre il libro di padre Raniero Cantalamessa

San Severino, una lettera di Papa Francesco apre il libro di padre Raniero Cantalamessa

“Il Signore desidera che tu lo cerchi perché egli possa trovarti. E se oggi bussasse alla tua porta? Il re dei versi incontrò frate Francesco un giorno nel monastero di Colpersito a San Severino Marche; fu trafitto dalla sua parola e una scintilla nuova si accese dentro di lui”. Queste le parole con le quali Papa Francesco apre, con la sua “lettera introduttiva a un giovane fratello in ricerca”, il libro di padre Raniero Cantalamessa, cardinale cappuccino, dal titolo “Francesco giullare di Dio. Raccontato ai giovani da frate Pacifico re dei versi” (edizioni Francescane Italiane, 156 pagine, 14 euro).  Il volume è in uscita oggi (venerdì 9 aprile). Praticamente in concomitanza sempre oggi verrà trasmesso un filmato di presentazione (“Francesco, artista di Dio”) sulla pagina Facebook di Frate Indovino (l’appuntamento è alle ore 18). Nel video, realizzato con la partecipazione dell'attore Giovanni Scifoni, dello scrittore Erri De Luca, del regista Giacomo Campiotti, del musicista Stefano Di Battista, della cantante Nicky Nicolai, dell’artista Sidival Fila e del comico Max Paiella; diverse immagini richiamano, come le parole di Papa Francesco, a San Severino Marche e alla singolare vicenda di Guglielmo da Lisciano, cantastorie di successo, che incontrò Francesco d’Assisi e ne divenne uno dei primi compagni col nome di frate Pacifico.  “I due si conobbero presso il monastero di Colpersito a San Severino Marche – scrive nella prefazione del libro fra Sergio Lorenzini, settempedano, Ministro provinciale dei frati minori Cappuccini delle Marche – Era probabilmente il 2012. Francesco tornava da Ancona, dopo essersi imbarcato per tentare invano di raggiungere la Siria, mentre Guglielmo omaggiava di una visita di cortesia una sua parente religiosa lì residente. Le loro vite si toccarono in quell’incontro provvidenziale”. Il video completo è già disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=kHQFhpp_3Uk Si tratta di un momento di arte e spiritualità, ideato da Frate Indovino con i testi di Michele Afferrante, per la regia di Maria Amata Calò mentre Matteo Passigato ne firma la fotografia. La prefazione completa al libro è invece disponibile all’indirizzo https://www.frateindovino.eu/il-mensile/primo-piano/lettera-di-papa-francesco-a-un-giovane-fratello-in-ricerca Foto: © Vatican Media

09/04/2021 13:32
Il Politeama omaggia il genio musicale di Beethoven con quattro concerti in streaming

Il Politeama omaggia il genio musicale di Beethoven con quattro concerti in streaming

Il 2020 è stato l’anno di celebrazione dei 250 anni dalla nascita di uno dei più grandi geni musicali della storia, Ludwig van Beethoven. Seguendo la scia di altri grandi teatri italiani, condizionati dalla chiusura forzata, il Politeama di Tolentino ripropone quest’anno, nell’ambito del Master Piano Festival Più, una miniserie di concerti in streaming gratuito in onore del grande compositore. Un percorso musicale nell’opera pianistica e da camera di Ludwig van Beethoven in quattro puntate che saranno trasmesse il 18, 21, 23, e 25 aprile alle ore 21,00 in streaming gratuito sul canale YouTube del Politeama di Tolentino al link: https://youtube.com/playlist?list=PLHhzoKxhI-og_G0RPe1ZSp5VCJjOnHe6B . Le opere di Beethoven sono generalmente eseguite da orchestre, ma in questa occasione le sue composizioni sono state trascritte per pianoforte e violino per esecuzioni di musica da camera. Ogni concerto sarà preceduto da una presentazione a cura di Piero Di Egidio che illustrerà ogni percorso. Si alterneranno nelle esibizioni Piero Di Egidio, Marcello Mazzoni, Gianluca Luisi, Andrea Padova al pianoforte accompagnati da Silvia Mazzon al violino. Compositore noto a tutte le latitudini, artefice di sinfonie, sonate e concerti scolpiti negli annali della musica classica, Ludwig van Beethoven è ad oggi considerato una delle figure più importanti nel panorama della musica di tutti i tempi. La miniserie di concerti a lui dedicata che ripropone il Politeama consiste in quattro momenti musicali beethoveniani, quattro manifestazioni della multiforme anima del genio di Bonn. Programma: Domenica 18 aprile ore 21 – Percorso n. 1 Sturm und Drang Sonata Op. 101Esecutore: Andrea Padova al pianoforte Sinfonia n. 5 trascritta per Violino e Pianoforte I movimentoEsecutori: Silvia Mazzon al violino e Marcello Mazzoni al pianoforte _______________________________________________________Mercoledì 21 aprile ore 21 – Percorso n. 2 Musica e Natura Sonata Op. 109Esecutore: Gianluca Luisi al pianoforte Sonata Op. 24 “La primavera” I movimentoEsecutori: Silvia Mazzon al violino e Marcello Mazzoni al pianoforte _______________________________________________________ Venerdì 23 aprile ore 21 – Percorso n. 3 La beatitudine Sonata Op. 111 – Secondo movimentoEsecutore: Piero Di Egidio al pianoforte Sonata Op. 31 n.2 “La tempesta”Esecutore: Marcello Mazzoni al pianoforte ____________________________________________ Domenica 25 aprile ore 21 – Percorso n. 4 Il genio Sonata Op. 110 – Terzo movimentoEsecutore: Piero Di Egidio al pianoforte Sonata Op. 27 n. 2 – Terzo movimentoEsecutore: Marcello Mazzoni al pianoforte  

08/04/2021 19:24
INTERVISTA - i sipari rimangono 'rossi'. Parla Zenobi: "Siamo alla canna del gas. Programmare è impossibile"

INTERVISTA - i sipari rimangono 'rossi'. Parla Zenobi: "Siamo alla canna del gas. Programmare è impossibile"

Oltre un anno di lockdown, salvo qualche, nemmeno tanto tiepido, raggio di luce tra fine estate ed inizio ad autunno. Il mondo dello spettacolo è ancora nel pieno di una 'zona rossa' prolungata e nonostante le alternanze cromatiche delle fasce di rischio (leggi l'articolo), che consentono la ripartenza di alcune attività, la certezza rimane comunque una: cinema e teatri restano chiusi. Impossibile immaginare, almeno per ora, una riapertura così come imbastire un minimo di programmazione. Rimangono quindi ancora fermi e con pochi 'ristori' in mano attori, registi, ballerine, scenografi, sarti, truccatori e service audio/video, senza contare tutti quelli che lavorano nelle sale cinematografiche. Tutti pressochè 'invisibili' che da anni si impegnano, in silenzio, nei teatri italiani di prosa e lirica. Una situazione che coinvolge anche molte realtà marchigiane, come quella del Politeama di Tolentino, una struttura che, nonostante tutto, può anche avvalersi di diversi ambienti attrezzati 'a prova di Covid' per svolgere un’ampia gamma di attività. Tanta energia ed idee generanti una gran mole di lavoro che al momento è in fase di stallo, in attesa di nuove disposizioni da parte del Governo su una possibile data di ripartenza. Proprio di questo abbiamo parlato con il Direttore del Politeama di Tolentino, nonché responsabile marketing del Teatro Sistina, Massimo Zenobi. Le fasce di rischio condannano a prescindere tutte le realtà della cultura e  spettacolo ad un lockdown molto pesante in quanto indipendentemente dai colori cinema, teatri e anche musei rimangono chiusi. Qual è lo stato di salute attuale di questo mondo? "E' alla canna del gas. Siamo fermi da più di 13 mesi, tolta una piccola finestra tra giugno e ottobre dello scorso anno, che però non è stata sufficiente a dare ossigeno in quanto il nostro mondo ha bisogno di una programmazione e ciò che si è potuto fare in quel periodo è stato davvero esiguo per far lavorare le 800.000 persone facenti parte lo spettacolo dal vivo. Oltretutto nel periodo estivo i teatri al chiuso sono normalmente serrati quindi il pubblico difficilmente va a mettersi tra quattro mura, soprattutto in un momento come quello della scorsa estate, dove eravamo reduci dalla prima ondata pandemica. Teatri come il Sistina non hanno potuto ripartire sia per le restrizioni dovute al numero massimo di persone che potevano entrare in sala  sia perché a riaprire in quella stagione, senza possibilità di programmazione per certi spettacoli, non era assolutamente né economico né possibile". Come Politeama, sono stati tanti i momenti virtuali che avete creato appunto per tenere vive l’interesse degli utenti e le vostre varie attività. Quanto manca la ‘presenza’ del pubblico e in che misure incide sul futuro dei teatri? "Il Politeama è sicuramente una struttura più agile vista la capienza massima di 170 persone che riesce a consentire un efficace controllo degli accessi . Abbiamo potuto rifare pochi spettacoli tra giugno e ottobre, recuperando alcuni appuntamenti persi durante il primo periodo della pandemia e presentando una stagione limitata a tre mesi in modo tale che, se ci avessero fatto di nuovo chiudere, avremmo potuto in qualche modo avere la possibilità di ripetere. Il 26 ottobre ci hanno chiuso ancora ma abbiamo voluto continuare ad essere vivi programmando alcuni eventi on-line di diverso genere. Personalmente non sono molto d'accordo nel fare teatro in streaming in quanto la formula dal vivo collide con il web. Lo spettacolo dal vivo ha senso proprio perché ha 'il vivo' ovvero il coinvolgimento degli artisti con il pubblico. Lo streaming è un surrogato che può essere valido per alcuni generi di rappresentazioni ma non per tutte, quindi abbiamo fatto poche cose ma misurate mettendo in piedi un ciclo di storytelling sulla cultura di impresa che dal nome 'la storia.com'. Questo mondo non è fatto solo di artisti ma anche di tecnici, impiegati, dirigenti parrucchieri, elettricisti ed altri interpreti che formano una piccola industria. Basti pensare che uno spettacolo al Sistina mediamente impiega tra palcoscenico e dietro circa 50 persone; ecco perchè riaprire anche al 25% della capienza non è assolutamente economico. Bisognerebbe magari prendere spunto dall'estereo come per esempio in Gran Bretagna dove già da un mese hanno dato dei tempi per le riaperture o in Spagna dove i teatri sono aperti, dopo aver fatto degli esperimenti iniziali, con un distanziamento adeguato, mascherine e controlli molto rigidi all'ingresso". A distanza di un anno la situazione pandemica così come quella del mondo dello spettacolo sembra non essere cambiata in maniera significati. Crede che ad oggi gli aiuti economici siano stati sufficienti e mirati per non far abbassare i sipari di tanti palcoscenici? "Sicuramente sono stati insufficienti e soprattutto in alcuni casi non sono arrivati a tutti in egual misura. Il mondo dello spettacolo dal vivo è talmente variegato e poco codificabile che è difficile arrivare a qualunque lavoratore stando alle attuali regole vigenti quindi non tutti hanno avuto dei ristori. Comunque chi è riuscito ad ottenerli ha avuto in dote sicuramente delle cifre esigue, inadeguate anche per poter pagare banalmente le bollette. Ricordiamoci che stiamo parlando di una chiusura che oggi ha superato i 13 mesi, ecco perchè questa è veramente una situazione molto grave". Il sottosegretario al ministero della Cultura Lucia Borgonzoni ha prospettato lo Sferisterio di Macerata come possibile luogo ‘pilota’ per andare verso la riapertura dei teatri almeno il 50%. Stando alla sua esperienza come valuta questa iniziativa? "Chiaro che la vediamo di buon occhio e come un augurio però oggi è necessario pensare a come e quando si potrà riaprire per poter affrontare una programmazione nel migliore dei modi. I teatri vivono su questo fattore in quanto gli spettacoli devono essere pensati, allestiti e prodotti quindi c'è bisogno di tempi precisi. Ad esempio se al 30 settembre ci dicono che il 15 ottobre si possono riaprire i teatri è chiaro che nessuno può farlo  perché non c'è una programmazione già fatta. Questo è il pricipale motivo del perchè ci devono dire oggi se possiamo riaprire, nel caso, ad ottobre. Ci auguriamo che i vaccini possano aiutarci in tal senso ma ci sarà anche un problema legato al possibile timore che la gente potrà avere nel tornare in luogo chiuso che prevede un affollamento di diverse decine di persone, quindi la ripresa purtroppo non potrà essere immediata ma risulterà sicuramente lenta" Quali sono le iniziative che il Politeama porterà avanti in questa fase, speriamo più transitoria possibile, appunto per non far morire la fame di ‘cultura’ e quello spirito di aggregazione tipico di un gruppo teatrale o di uno dei corsi da voi organizzati? "Noi siamo particolarmente colpiti perché la nostra missione è mirata a fornire dei servizi culturali e di intrattenimento alla città. Il Politeama, proprio come recita il nome, è un luogo di aggregazione di diverse attività e non facciamo soltanto spettacoli ma ospitiamo anche delle associazioni che svolgono corsi di danza, teatro, canto e recitazione. Inoltre diamo sede alle lezioni dell'Unitre unitamente a convegni e conferenze; tutte attività che oggi sono ferme completamente. Ricordiamoci sempre che la cultura fa aggregazione e non assembramento, perché tutto si può svolgere in sicurezza e non vedo molte differenze tra tante altre situazioni che si verificano come all'interno dei mezzi pubblici o alle chiese dove c'è comunque un numero di persone abbondante. Ovviamente servono delle regole che devono essere rispettate. Noi oggi ad esempio continuiamo a far tenere delle lezioni di danza  al mattino al liceo coreutico di Tolentino. E' paradossale che quelle attività possono essere consentite in quanto certificate come laboratori della scuola a differenza dei corsi pomeridiani di danza organizzati dalle associazione private. Dal mio punto di vista bisogna esaminare caso per caso e capire cosa si può effettivamente svolgere in sicurezza e non valutare solo sulla base della funzione perché sono necessariamente valide solo le attività didattiche ma in qualche modo lo sono anche quelle che ci danno un supporto morale".  

04/04/2021 13:00
L'arte di reinventarsi ai tempi del Covid: il potere delle idee è più forte del lockdown

L'arte di reinventarsi ai tempi del Covid: il potere delle idee è più forte del lockdown

"L'arte è quella cosa che quando c'è può passare inosservata, ma quando non c'è se ne accorgono tutti". Non ho idea di chi fosse questa citazione, ma sicuramente aveva visto lungo. Viene spontaneo chiedersi dove sia finita l'arte in questo periodo, tra musei, mostre d'arte, librerie e cinema chiusi, concerti e sagre rinviate a data da destinarsi (perché sì, per noi italiani il cibo è l'arte per eccellenza e la sagra del cinghiale attira più di un free entry al MoMa di New York). Eppure a mio parere senza che nessuno se ne rendesse conto nel giro di tre lockdown l'arte ha iniziato a uscire dai musei ed entrare nelle case. E come? Facciamo un passo indietro: negli ultimi decenni il ruolo dell'artista e dell'artigiano hanno iniziato a separarsi sempre più, grazie a tanti aspetti come l'inizio della produzione in serie, che ha messo in risalto la differenza tra un oggetto prodotto da una macchina piuttosto che da un uomo, oppure la teorizzazione del design con lo studio e progettazione dell'idea dell'oggetto stesso. Il divario tra la figura dell'artista e quello dell'artigiano è quindi quello tra chi ha idee ma non ha le competenze per metterle in pratica, e chi ha le suddette competenze di tecniche e materiali ma non riesce a sviluppare idee con le quali metterle in pratica. È ormai cosa nota che il salto è accentuato al punto che l'idea ha letteralmente spodestato la realizzazione effettiva, basta pensare che tempo fa la foto di un famoso pittore che dipinge un quadro è stata battuta all'asta ad una cifra decisamente più alta rispetto al prezzo del quadro stesso. Tutto questo discorso per spiegare come tutto giri attorno a un'idea. Come cantava Ivano Fossati in una vecchia canzone, La mia banda suona il rock: "Ci vedrete alla frontiera Con la macchina bloccata Ma lui ce l'avrà fatta La musica è passata…" Ecco, la macchina bloccata è il lockdown, la frontiera è questo virus chiamato covid-19, ma c'è qualcosa di più forte, invisibile e impalpabile che non può essere fermato: il potere delle idee. Possiamo dire che il primo lockdown era dettato da paura e incertezza, il secondo questo autunno da rassegnazione e raccoglimento, ma ora? Direi che i numerosi "Un'altra volta no eh!" non sono serviti ad evitare una terza ondata, ma qualcosa hanno fatto, perché ora si respira impazienza (con la mascherina mi raccomando) e bisogna saperla sfruttare per stimolare la produzione di idee, quantomeno per non starsene con le mani in mano di fronte all'ennesima serie di Netflix. Per questo affermo che reinventarsi è un'arte, imparare a sfruttare il tempo che siamo costretti a passare tra le quattro mura domestiche creando nuovi stimoli per sé stessi e grazie ai social network anche per gli altri. Ecco allora che si moltiplicano in maniera esponenziale video, tutorial, dirette, dibattiti online di qualsiasi genere, su qualsiasi argomento, rivolto a qualsiasi categoria di pubblico: a partire dalla zia che fa i laboratori di pizzette per mamme e bambini, ai corsi e workshop a puntate che spaziano dal web marketing ai programmi Adobe, per finire con le dirette di Bill Gates e Co. su politica internazionale e riscaldamento globale. Mano a mano che questa situazione si prolunga si è portati a chiedersi come le cose cambieranno una volta che questo cosiddetto incubo sarà finito, cosa rimarrà delle abitudini che abbiamo acquisito e cosa tornerà di quelle che abbiamo perso; ma ora come ora ognuno di noi ha di fronte a sé la possibilità di trasformare e vivere la propria vita come se fosse un'opera d'arte: l'arte di reinventarsi. 

04/04/2021 09:00
Elcito e Canfaito diventano set cinematografici: iniziano i ciak del corto  “Autoritratto con arma”

Elcito e Canfaito diventano set cinematografici: iniziano i ciak del corto “Autoritratto con arma”

Doppio ciak nella suggestiva località di Elcito, il piccolo tibet delle Marche, e nella faggeta di Canfaito, all’interno della Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito. In questi giorni uno dei luoghi più magici della nostra regione ospita, infatti, ben due set cinematografici. Il primo è stato allestito dalla Berta Film di Stefano Mutolo per le riprese del cortometraggio “Autoritratto con arma”. Un padre di famiglia divorziato, Giuseppe, nella campagna marchigiana all’inizio degli anni Duemila porta il figlio quattordicenne, Giovanni, alla sua prima battuta di caccia. Quel giorno il ragazzo troverà la forza di disubbidire per la prima volta agli imperativi del padre, affermando la sua identità. Diretto da Giovanni Ortoleva, giovane regista teatrale menzione speciale alla Biennale di Venezia-Teatro, e scritto insieme a Bartolomeo Pampaloni, regista premiato al Film Festival di Roma 2014, il corto è affidato alla produzione esecutiva di Damiano Giacomelli della “YUK! Film”. Nel cast figura anche Giorgio Montanini. Il film racconta il passaggio verso l’età matura, simboleggiando il faticoso percorso della crescita individuale: attraverso il punto di vista del ragazzo, gli autori vogliono fare di un discorso individuale lo spettro di un mutamento generazionale. Il progetto anche ha vinto un bando della Regione Marche per l’audiovisivo ed è sostenuto dall’associazione culturale settempedana “Noa Noa”. E’ ispirato, invece, al romanzo “E tutto iniziò a tremare” di David Miliozzi il cortometraggio che il promettentissimo attore e regista maceratese Simone Riccioni girerà ad Elcito. Una storia a più capitoli che intende dare un messaggio di speranza a chi ha vissuto il terremoto in prima persona e si è rimboccato le maniche convinto che non valesse veramente la pena per nessuna ragione al mondo abbandonare questo territorio così martoriato eppure incredibilmente unico. La macchina da presa, in questo caso, si accenderà subito dopo Pasqua.            

02/04/2021 12:35
Macerata,  il 'Premio Sgarbi' colpito dal vetro del proiettile di Traini: selezionata l'opera di Calisti

Macerata, il 'Premio Sgarbi' colpito dal vetro del proiettile di Traini: selezionata l'opera di Calisti

L'opera d'arte ideata e realizzata dal pittore Stefano Calisti e il critico d'arte David Miliozzi, dal titolo "Macerata", è stata selezionata da Leonarda Zappulla, storica dell'arte, critica d'arte e curatrice del Premio Sgarbi. "Il vetro del Pd colpito da uno dei proiettili oggi è un'opera destinata a rimanere nella storia" commenta la dott.ssa Zappulla. "Questo intervento artistico vuole interrompere quel circolo vizioso di violenza che genera altra violenza,  vuole sottolineare per non dimenticare, vuole gridare, non in nome della vendetta, ma in nome della verità, della storia, dell'arte". Presto la conferenza stampa per dare il benvenuto a "Macerata". "Macerata", come "Guernica", rimarca nel titolo il profondo legame con il luogo che l'ha ispirata. "L'arte cura le ferite, trasformandole in bellezza" aggiunge David Miliozzi. "Ci siamo ispirati al processo di macerazione, fondamentale per estrarre dopo una lunga lavorazione le caratteristiche di alcune sostanze". Grande successo per l'opera, non ancora presentata ai media, e sulla quale sta facendo gli ultimi interventi pittorici Stefano Calisti.

02/04/2021 10:46
Sferisterio 'pilota' per la riapertura dei teatri, Borgonzoni: "Sperimentare con capienza al 50%"

Sferisterio 'pilota' per la riapertura dei teatri, Borgonzoni: "Sperimentare con capienza al 50%"

"Lo Sferisterio di Macerata può essere uno dei luoghi pilota per andare verso la riapertura dei teatri con almeno il 50% della capienza": lo ha detto Lucia Borgonzoni, sottosegretario al ministero della Cultura, intervenendo stamani alla conferenza stampa di presentazione del Macerata Opera Festival 2021. "Come ha già fatto il Comune di Verona con l'Arena e come si apprestano a fare altri teatri - ha aggiunto - anche Macerata può chiedere al governo di inserire lo Sferisterio tra quei luoghi in cui sperimentare la riapertura dopo questi mesi di chiusura per l'emergenza Covid".  "Il Paese - ha detto ancora il sottosegretario - deve ripartire dalla cultura che, non dimentichiamo, rappresenta il 17% del Pil". Borgonzoni ha anche annunciato l'avanzamento dell'iter per il Fondo unico per lo spettacolo, sottolineando "l'esigenza di normare il lavoro degli artisti e degli operatori che ruotano attorno al mondo degli spettacoli".  

31/03/2021 20:00
Macerata scopre l'Opera Festival 2021, lo Sferisterio compie 100 anni: 'Aida' e 'Traviata' i regali

Macerata scopre l'Opera Festival 2021, lo Sferisterio compie 100 anni: 'Aida' e 'Traviata' i regali

Nella mattinata è stato presentato il Macerata Opera Festival 2021. Edizione particolarmente sentita per via del centenario. La ricorrenza speciale arriva nel secondo anno di crisi pandemica e affronta dunque tutte le limitazioni del periodo. Ma l'obiettivo dei coinvolti è rendere possibile quello che non sembra esserlo.  Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenute figure istituzionali e di rilievo, unendosi in un'unica convinta voce che invoca la ripartenza.  Sandro Parcaroli, Sindaco di Macerata, è il primo ad aprire la discussione ringraziando per il lavoro svolto e sottolineando l'impegno: "Tutte le forze regionali si sono dimostrate unite nel realizzare l'edizione dei 100 anni. Abbiamo lavorato ininterrottamente in questi mesi per dare vita alla 57a stagione lirica. Ricorre l'anniversario di un di un luogo simbolo del nostro territorio. Promozione del territorio e qualità della proposta sono dunque i punti cardine. L'impatto economico del Macerata Opera Festival è preziosissimo e la stagione lirica è esempio di rinascita culturale e sociale." La Senatrice e sottosegretaria al Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni, ha speso parole di grande fiducia e concretezza sulle ripartenze del settore culturale e sull'indotto territoriale: "Nelle Marche teatri e spettacoli coinvolgono da sempre il tessuto economico e la vita dei cittadini. Cerchiamo di portare la giusta e meritata centralità. Ho chiamato recentemente la Gelmini per anticipare la data di discussione con le Regioni e far arrivare i fondi il prima possibile. Lo Sferisterio è tra i primi a riaprire e stiamo lavorando affichè la riapertura preveda il 50% e oltre del pubblico in presenza. Se non riparte la cultura il paese non riparte. Parliamo di un settore che muove il 17% del PIL e non facciamo riferimento solo a grandi registi e attori, c’è un mondo che lavora". "L'unico lato positivo della pandemia - evidenzia la Senatrice - è l'aver sensibilizzato sul bisogno di normazione delle maestranze. Spero che lo Sferisterio diventi uno dei luoghi pilota per i progetti di riapertura. I teatri sono sicuri. Le persone vanno riportare agli spettacoli. Esser lì di persona è tutt’altra cosa, c’è empatia, senti veramente la cultura". "I cento anni dell’opera allo Sferisterio  – dichiara Marco Moreschi, direttore generale di Banco Marchigiano – che cadono in un contesto così complicato sono ben più di un anniversario, sono la celebrazione della più alta forma di libertà, la Cultura. Cultura che non si ferma, che unisce, che coinvolge. E in questa circostanza il Macerata Opera Festival riesce altresì a fare sintesi con un programma davvero di livello ed estremamente eterogeneo. Il Banco Marchigiano è un orgoglioso partner del MOF condividendone lo stesso spirito di relazione comunitaria, di unione e sintesi". Il Presidente della Regione Marche Acquaroli ha parlato del MOF come di eccellenza Marchigiana di ampio respiro internazionale: " Diamo continuità a storia, cultura e tradizione dalle radici profonde. Avremmo preferito un'edizione senza restrizioni ma la pandemia richiede celebrazione più sobria. Lo Sferisterio è unico nel centro Italia, è un'opportunità per turismo e cultura ed intorno a questo dobbiamo riscoprire capacità di attrarre nella regione un numero sempre maggiore di turisti".  Il Vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Antonio Pettinari, rievoca le origini dell'Arena e richiama l'importanza degli investitori privati: "Nato come stadio nel 1921 lo Sferisterio diventa teatro e poi simbolo della città. Ma col tempo sono arrivati sempre meno contributi. Il Ministero ha fatto la sua parte e anche la Regione ma è stato fondamentale l'intervento dei privati che hanno legato al loro marchio i nostri. Lo scorso anno era la volta del coraggio, la gente non voleva sentir parlare di lirica. Quest’anno siamo nella stessa condizione drammatica ma c’è qualche certezza in più: La stagione lirica S’ha da fare!".  Luciano Messi e Barbara Minghetti rispettivamente Sovraintendente e Direttrice artistica del Festival hanno presentato il programma. Si debutta il 23 Luglio e il programma si concluderà il 13 Agosto. Barbara Minghetti commenta così le date in calendario:" Aida rappresenta la storia, ricordando l’edizione del 1921, data simbolica per una comunità che da allora è tornata a raccogliersi dentro l'Arena. La Traviata, nell’allestimento che ha reso celebre lo Sferisterio nel mondo, verrà rivisitata. Il progetto di coinvolgimento dei più piccoli e delle loro famiglie fa un grande passo avanti portando uno spettacolo ispirato al Rigoletto e pensato per un pubblico che desideriamo vedere in teatro sempre più spesso. Stiamo anche lavorando ad altre novità crossover e per Palco Reverse. Non mancheranno in programma specifiche occasioni di coinvolgimento del territorio come di incontro con ospiti che speriamo possano venire da lontano. Unico dispiacere per la conferma di rinvio all'anno prossimo del Barbiere di Siviglia".  "Anche quest’anno – sottolinea il direttore musicale Francesco Lanzillotta – allo Sferisterio possiamo vantare importanti debutti per esempio quello di Maria Teresa Leva come Aida, di Marco Ciaponi come Alfredo e di Sergio Vitale come Germont. Parallelamente ritornano artisti molto amati dal pubblico come Veronica Simeoni, Luciano Ganci, Marco Caria e Claudia Pavone che, dopo il successo nei panni di Gilda di due anni fa, vestirà quelli di Violetta. Proseguiamo il percorso di scoperta e valorizzazione di giovani cantanti sui quali investire: Francesco Auriemma, Alessio Cacciamani, Francesco Fortes, Marco Puggioni, Maritina Tampakopoulou, Valeria Tornatore. Un debutto molto interessante sarà quello del direttore Paolo Bartolameolli, recentemente nominato Direttore Associato della Los Angeles Philharmonic". Continua il sodalizio con la Filarmonica Marchigiana e torna la grande danza dal vivo con lo spettacolo dell’étoile russa Svetlana Zacharova (sabato 24 luglio) dal titolo “Pas-de-deux for Toes and Fingers” che prevede la partecipazione di un gruppo di primi ballerini del Bolshoi di Mosca e della star del violino Vadim Repin.  Il cartellone propone spettacoli multidisciplinari con l'intenzione di vivere lo Seristerio in maniera nuova. Nel segno dell'accoglienza la decisione di prevedere la LIS (lingua dei segni italiana). "E' importante sentirci comunità in un momento come questo, la città si stringe attorno al suo simbolo identitario.Tutti gli spazi della città saranno coinvolti così come scuole e l'Università. Dalla particolarità di un teatro aperto speriamo che si possa presto vedere la luce" Ha aggiunto l’assessore alla Cultura del Comune di Macerata Katiuscia Cassetta. A chiudere la presentazione l'augurio di Parcaroli: "Giovedì prossimo apriremo il nuovo centro vaccinale a Macerata. La speranza è che porti, unitamente al mantenimento dei comportamenti responsabili, a mesi migliori per tornare a godere della musica"

31/03/2021 18:45
"Il Gioco del vino": la band maceratese I Brema torna con il nuovo singolo

"Il Gioco del vino": la band maceratese I Brema torna con il nuovo singolo

"Il Gioco del Vino" è il nuovo energico singolo de I Brema. Il brano è un dialogo tra sensazioni sonore e immagini visive dettate dal testo, che hanno l’obbiettivo di portare l’ascoltatore a immedesimarsi in quello che è il sentire del protagonista: un ubriaco che girovaga per le vie del centro. La ritmica è decisa ed incalzante, ripetitiva come un mantra, e viene incrementata da vari strumenti più o meno convenzionali, come una bottiglia di vino: la dinamica frenetica richiama in qualche modo lo stato misto di stordimento ed euforia, tipico di quando si è sotto l’effetto dell’alcol. Il testo riflette sull’abitudine delle persone di giudicare frettolosamente gli altri solo per come appaiono: «Vinicio Capossela in una sua canzone diceva: “Quello che sono mi porto addosso”, ed è proprio questo il senso de "Il Gioco del Vino": ognuno di noi, fortunato o meno che sia, porta con sé le cicatrici del suo passato, la scelta sta poi nel come e quanto volerle mascherare.» afferma la band.   I Brema sono una giovane band di Camporotondo di Fiastrone (Mc) che amalgama un folk-rock energico con testi sentiti e impegnati.  Nel dicembre 2017 esce il loro primo disco auto-prodotto, "Nessun Dove", un viaggio nella loro visione del mondo. Il progetto trova fin da subito un notevole apprezzamento, permettendo al gruppo di varcare i confini regionali suonando in importanti contesti in giro per l’Italia e collezionando tra il 2018 e il 2019 un tour con più di 50 date che li porta ad aprire i concerti di band come: Pinguini Tattici Nucleari, Bandabardò, Selton, Bud Spencer Blues Explosion, Lorenzo Kruger (voce dei Nobraino), Meganoidi, Africa Unite, Eva Poles (Prozac+), Rezophonic e tanti altri.  Oggi il volto dei Brema è di Tobias Giacomazzi (voce solista, chitarra ritmica e synth) e Michele Grottesi (chitarra solista e seconda voce), con la collaborazione in veste di turnista del batterista Giacomo Diamantini. Il nuovo singolo, “Il gioco del vino”,  è uscito il 18 febbraio 2021.  

30/03/2021 15:50
Civitanova, l'amicizia di Sergio Carlacchiani con Alda Merini nella biografia della poetessa in edicola

Civitanova, l'amicizia di Sergio Carlacchiani con Alda Merini nella biografia della poetessa in edicola

Oggi a Palazzo Sforza, rispettando le normative anti covid, il Sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica ha incontrato Sergio Carlacchiani per complimentarsi con lui. È infatti, oggi in edicola in allegato al Corriere della Sera il libro Biografia di Alda Merini, scritto dalla poetessa e scrittrice Maria Grazia Calandrone, nel 90° anniversario della sua nascita avvenuto il 21 marzo in occasione della Giornata mondiale della Poesia. Il libro dedica ampio spazio al cittadino civitanovese, poeta, pittore, performer, gran voce di poesie mondiali e, infine, ideatore della manifestazione di grande successo cittadino ‘Vita Vita’. Carlacchiani diventa così oggetto di attenzione da parte della Calandrone perché amico della poetessa Merini dalla fine degli anni ’90, e che oggi dopo essere stata ‘sdoganata’ dal giudizio di tanti critici letterari e intellettuali e per il suo modo di essere all’avanguardia è una delle voci poetiche più apprezzate d’Italia. La sua vita e i suoi problemi psichiatrici l’hanno portata prima della Legge Basaglia del ’78 a lungo nei manicomi ricevendo anche numerosi elettroschock, oggi, invece, è riconosciuta unanimemente come la più eccentrica e talentuosa che il ‘900 italiano abbia mai conosciuto. “All’amico Sergio - ha detto il Sindaco Ciarapica -  oggi va tutto il nostro riconoscimento, quello mio personale e quello di Civitanova Marche, perché c’è da essere sinceramente orgogliosi e onorati quando un concittadino sensibile e dotato come lui, assurge alle cronache nazionali e gli è riconosciuto il merito di aver, in tempi non sospetti, saputo cogliere la grandezza poetica di Alda Merini, ma anche per avere indiscusse doti artistiche e poetiche egli stesso”.  “Carlacchiani mi aveva in passato raccontato di aver frequentato la Merini a Milano prima che lei diventasse un’icona della poesia femminile e ne aveva intuito la straordinarietà letteraria. Con lei intreccia una vera amicizia - cosa non facile per la poetessa e per il suo tratto psicologico - e come scrive nel suo libro la Calandrone inizia ‘un’amicizia amorosa’, fino a ospitarla in una sua manifestazione a Morrovalle nel 2000 e a intestarle il premio ‘Donna modello’. Insieme realizzarono un “libro cartella”- continua il Sindaco - in dimensioni 50x70 stampato dalla Tipografia Fioroni in poche copie firmate da entrambi che raccoglie poesie, aforismi e illustrazioni, gran parte delle quali sono state regalate dalla Merini a personaggi della cultura italiana e altri che Carlacchiani conserva gelosamente e che mi piacerebbe veramente vedere”. “Grazie Sergio per essere qui – conclude Ciarapica – e complimenti per questo tuo successo, spero che il Corriere della Sera e il libro ‘La biografia di Alda Merini’, possano far apprezzare meglio questa grande poetessa e soprattutto farti conoscerti meglio al grande pubblico”.   

30/03/2021 15:16
Civitanova presenta "letture in circolo": sviluppo e coesione sociale attraverso i libri

Civitanova presenta "letture in circolo": sviluppo e coesione sociale attraverso i libri

Nel 2020, il Comune di Civitanova Marche ha ottenuto la qualifica "Città che legge" 2020-2021 e l’inserimento nell’elenco delle “Città che leggono” un titolo che dà anche diritto a partecipare a bandi pubblici per la realizzazione di attività integrate per la promozione del libro e della lettura. Nell’ambito di tale iniziativa già riferita, l'Amministrazione comunale ha espresso la volontà di presentare un progetto dal titolo “Civitanova: letture in circolo” volto alla promozione e diffusione della lettura attraverso l’azione coordinata di vari partner presenti sul territorio, mediante una serie di attività che coniughino il valore della lettura con la sua dimensione ludica e la sua valenza di strumento di dialogo in grado di favorire lo sviluppo e la coesione sociale. Il progetto ha durata annuale con avvio dal 1° ottobre 2021 è ha un costo complessivo di € 33.000,00 (di cui € 30.000,00 coperto da ammissibilità a finanziamento). La rete costituita per questa progettazione vede la collaborazione di diversi enti e cooperative, che hanno già esperienze di rete con il Comune di Civitanova Marche e la Biblioteca Comunale “Zavatti”, che sono spinti dalla motivazione di promuovere la lettura con lo scopo di creare una narrazione condivisa per tutta la Comunità e precisamente: asp Paolo Ricci, Anffas, Era società cooperativa. Saranno 27 i progetti ammissibili su tutto il territorio nazionale, distribuiti tra le cinque sezioni di accesso previste dal Bando e determinate sulla base del numero degli abitanti. Il cofinanziamento da parte del Comune è pari ad € 3.000,00, somma che trova copertura ai capitoli in dotazione ai Servizi Socio-Assistenziali finalizzati ad iniziative del Centro per la famiglia gestito in collaborazione con l’ASP “Paolo Ricci” che include nella programmazione interventi di valorizzazione della lettura rivolti ai minori e ai loro genitori.  

29/03/2021 19:35
Si chiudono le audizioni live di Musicultura: Francesca Sarasso vince il Premio del pubblico

Si chiudono le audizioni live di Musicultura: Francesca Sarasso vince il Premio del pubblico

Musicultura chiude con successo le dieci serate consecutive di Audizioni Live dei 63  artisti in gara, selezionati sugli oltre mille iscritti al Concorso 2021, dal Teatro Lauro Rossi di Macerata, in sicurezza, contro ogni variante Covid, in streaming sulla pagina Facebook di Musicultura. Ospite d’eccezione della decima serata Enrico Ruggeri, membro del Comitato di Garanzia di Musicultura nochè conduttore delle ultime due edizioni delle finali del Festival allo Sferisterio di Macerata. “Le canzoni sono molto importanti per il nostro percorso di vita, siamo quello che siamo anche in virtu della musica che abbiamo ascoltato e delle nostre passioni musicali – ha detto Ruggeri – complimenti per l’interesse e l’impegno  con il quale ascoltate i ragazzi, il nostro è un mondo che è stato dimenticato e umiliato a causa della pandemia, spero che questo incubo finisca presto,in altri Paesi stanno giàriprendendo a fare concerti e mi auguroche anche l’Italia sia presto all’altezza delle altre nazioni, anche perchefinchè non riparte la musica non riparte nulla”.  Nella serata finale il pubblico ha premiato con la Targa Banca Macerata l’esizione di Francesca Sarasso di Vercelli, consegnata dal Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli. Francesca Sarasso ha portato al Teatro Lauro Rossi le canzoni "Son già le sei" e  "Attacchi di panico" dove mette a nudo solitidine e paure, le fragilità dell’essere umano e la forza della rinascita. “Con il tempo ci si accorge di non essere forti come crediamo” spiega l’artista in merito all’origine dei suoi brani. Francesca Sarasso è entrata nell’albo dei vincitori di Musicultura nel 2017 con il brano "Non c’incontriamo mai" con il quale si è aggiudicata anche il Premio della Critica e il Premio per la Miglior Musica in diretta su Rai 1. È inoltre tra gli autori del brano finalista al Premio Lunezia 2017 "La terra e il sole", scritto per la band monzese Kobaan.  L’Avvocato dei Santi di Roma è il progetto di Mattia Maricantautore e polistrumentista romano, legato alla tradizione della canzone popolare, dalle atmosfere intimiste ed evocative espresse con teatralità nelle canzoni "L’erba voglio non esiste" e "Luci Accese". Dopo anni passati con band di caratura internazionale quali Belladonna e Giuda, l’artista si dedica ai propri branidi cui cura tutto il processo creativo. Tra il 2019 ed il 2020 pubblica quattro singoli e viene incluso tra i 6 finalisti di "Musica da bere", e il videoclip di "Niente da perdere", candidato ai Prisma Independent Film Awards come miglior videoclip. Sul palcoscenico di Musicultura il cantautore e polistrumentista Calmo di Napoli ha offerto i brani "Non ho voglia" e "Sotto sequestro", elettronica ed armonie pop in uno stile radicato nella scena indie italiana. Calmo nel 2018 scrive due inediti per il film "Niente di Serio" di Laszlo Barbo. Nella prima quarantena del 2020 decide di pubblicare con regolarità: a marzo, esce Vaccino, trasmesso nella puntata “Vax populi” di Blob Rai 3 in una sua versione live; a maggio, i sentimenti cambiano e prevale un senso di ebbrezza, in linea con la riapertura dei bar esce Ubriaco. Segue l’uscita di "Resto a galla" a luglio, con un videoclip ambientato nella splendida costiera amalfitana e a settembre "Non ho voglia". Nel 2021 esce Pistacchio. Caravaggio è il nome d’arte di Andrea Gregori di Latina, accompagnato dalla sua band, si è esibito con grande intensità nelle canzoni. Cantante e polistrumentista, per dieci anni è stato il frontman della rock band i Godiva, nel 2002 la band vince il concorso “Sanremo Rock Festival & Trend” e suona live il brano "Jeova" nell’omonima trasmissione di Rai Uno. Nel 2004 il gruppo apre il concerto di Vasco Rossi a Latina, nel 2013 Andrea muove i primi passi da solista, pubblicando un disco tutto suo "L’essenza delle cose". Nel 2018 nasce il suo progetto da solista Caravaggio e pubblica i suoi primi singoli: "L’amore al tempo dei Nirvana" e "La parte migliore di te". Nel 2020 in piena pandemia pubblica "Gli impressionisti", pochi mesi dopo esce Petrolini 2020, segue "Le cose che abbiamo amato davvero". Il 2021 si apre con la pubblicazione di un nuovo singolo Il cielo su Mulholland Drive. La voce calda e avvolgente di Raffaella Destefano di Lodi,  accompagnata dalla sua chitarra acustica e dai colori della chitarra elettrica  di  Gaetano Maiorano ha offerto al pubblico di Musicultura Altrove un brano toccantedal testo intenso che esprime una forte carica di rinascita e Atlas. Co-fondatrice dei Madreblu, gruppo con il quale scrive 3 dischi: Prima dell’alba nel 1997, Necessità nel 1999 e L’equilibrio nel 2004. Con i Madreblu partecipa a Sanremo Giovani nel 1997. Grazie alla canzone  in gara, vincono il Premio Titano nel 1988 come brano più trasmesso dalle radio italiane ed entrano nella colonna sonora del film Femmina. Certamente, brano del secondo disco, fa parte della colonna sonora della seconda stagione della serie TV americana I Sopranos. I primi due dischi dei Madreblu sono distribuiti in Germania, Olanda e Belgio. I Madreblu si separano nel 2004 e Raffaella prosegue la sua carriera solista con due dischi, Filologica nel 2008 e Un atlante di me nel 2018. Autrice BMG e Universal dal 2005 al 2010. Nel 2020 riparte la collaborazionea distanza, con i Madreblu Epo è il progetto di Ciro Tuzzi, autore, cantante e chitarrista di San Giorgio a Cremano che ha chiuso le audizioni live di Musicultura con due brani in lingua napoletana poetici ed evocativi Didone e Luntanodove la voce dell’artista s’inserisce armoniosamente nella melodia come uno strumento musicale.  Ciro Tuzzi è attivo sulla scena musicale dagli anni ’90, prima con il Grunge dei Core e poi con il suo attuale progetto Epo, di cui è voce ed autore di testi e musiche. Il primo disco, Il mattino ha l’oro in bocca  consegue il terzo posto al premio "Fuori dal Mucchio" come miglior esordio.Il successivo Silenzio Assenso, viene segnalato tra le migliori 10 uscite nel mondo da MTV, segue la pubblicazione del disco "Ogni cosa al suo posto" e "Dalla parte del torto", singolo del quarto album Serpenti, con cui vince il premio Ugo Calise come miglior canzone originale. L’ultimo disco "Enea" unisce tradizione partenopea con un sound internazionale, prodotto da Daniele Tortora con Roy Paci nel ruolo di co-produttore artistico e musicista e con gli archi suonati ed arragianti da Rodrigo D’ Erasmo.    

29/03/2021 18:57
Musicutura, Ziliani conquista il pubblico: cresce l'attesa per l'ultima serata

Musicutura, Ziliani conquista il pubblico: cresce l'attesa per l'ultima serata

Nona serata di audizioni live di Musicultura, in diretta streaming sulla pagina Facebook del Festival,  dal Teatro Lauro Rossi di Macerata per l’ascolto dei 63  artisti in gara, selezionati sugli oltre mille iscritti al Concorso 2021. Ziliani conquista il pubblico del Festival e riceve  l’ambita Targa Banca Macerata per la migliore esibizione dall’Assessore ai grandi eventi del Comune di Macerata Riccardo Sacchi. Marco Ziliani classe 1995 di Trento ha proposto  Foro Boario e Bar Franca un brano spensierato e ben costruito, un inno  dedicato all’ omonimo bar di Arco, una “seconda casa” di Marco e dei suoi amici. Fonico e backliner, Ziliani ha seguito i tour di Cosmo, Calibro 35 e Calcutta.  Polistrumentista, autore e compositore, nel 2018 inizia il suo progetto da solista pubblicando il singolo Bar Franca, che ha raggiunto in poco tempo i 150.000 ascolti su Spotify, segue la  pubblicazione di Foro Boario, un parcheggio di Arco punto di ritrovo dei ragazzi e scenario di molte storie, Piazza Vittoria  e Sabbioni Disco Italia. “Durante la settimana faccio il beckliner, nel week end faccio Ziliani- ha detto l’artista -  il palco è casa mia, sia che io stia da una parte o dall’altra.”  Ospite della serata, John Vignola, critico musicale, giornalista e  conduttore radiofonico di Rai Radio 1, la radio ufficiale di Musicultura. John Vignola dopo aver ricordato  nelle scorse serate i grandi concerti storici di Banana Republic, Monterey e Woodstock, ha raccontato  la  lunga maratona del 13 luglio del 1985 del Live Aid un "jukebox globale"  che si è svolto tra il  Wembley Stadium di Londra e il John F. Kennedy Stadium di Filadelfia. Il concerto è stato il più grande collegamento televisivo via satellite di tutti i tempi: si stima infatti che quasi due miliardi di telespettatori in 150 paesi abbiano assistito alla trasmissione in diretta. Potente il video messaggio inviato ai giovani artisti di Musicultura da Antonio Rezza tra i  membri del Comitato di Garanzia del Festival  “bisogna sempre agire liberamente e in modo indipendente, evitando strade già battute da altri e soprattutto senza  sottostare  a nessun tipo di compromesso -  ha detto Rezza - il denaro e’ importante ma non deve essere il fine.” Atteso sul palcoscenico del Festival Roberto Maria Forte in arte Maria Forte di Senigallia classe 1984, unico marchigiano in gara nell’edizione 2021 di Musicultura. Maria Forte si è esibito con l’emozionante brano Irrisolto dove narra l'amore ai tempi del Coronavirus, scritto a Bergamo dove si trovava per lavoro durante il primo lockdown e La festa una metafora di vita dove l’artista osserva da “fermo” il mondo che va avanti. Due brani dal suono antinomico come la conflittualità delle emozioni che trasmette con la sua musica. Dopo aver  militato come cantante-chitarrista nei Nanocaino, nel 2013 produce Carne, primo capitolo di una trilogia sull'omicidio passionale che si muove tra rock, industrial e cantautoriato. Negli anni successivi si dedica a produzioni per terzi, colonne sonore, alla realizzazione di nuovo materiale. Nel 2020 confinato in casa per la pandemia ha realizzato con pochi strumenti il disco Un Re minore, dove sviscera emozioni recondite da Lockdown. Da qui la rinascita del progetto e dello stimolo comunicativo, il 2021 vedrà l’uscita dell'erede di carne: Iceberg  Kama, alias del cantautore  Alessandro Camattini  di Seregno (MB) ha portato sul palcoscenico di Musicultura i brani Chi ritrova le parole dove esprime l’importanza dell’ arte nello sguardo futuro e Tramontana  l’emozione di avere un dialogo con la musica. Kama, con una laurea in psicologia e una in audioprotesi, ha studiato percussioni al Conservatorio di Milano con il maestro Franco Campioni. Polistrumentista, per oltre otto anni è autore, compositore e batterista degli Scigad, con la quale ha  suonato in tutta Italia anche a fianco di Carmen Consoli, Afterhours, Bluvertigo.Nel 2005 pubblica  Ostello comunale e nel  2006 il primo album Ho detto a tua mamma che fumi . Registra un brano con  Bugo per Mucchio Selvaggio e nel 2008 firma per Sony Music e pubblica il singolo Stupide Creature. Partecipa alle selezioni finali del Festival di Sanremo con il brano Dimmelo e nel 2016 si autoproduce il disco Un Signore Anch'io, tre singoli con relativo video e una trentina di date live. A breve il suo  nuovo disco.   La cantautrice Paola Munda  di Palermo accompagnata dal  percussionista Manfredi Caputo e dalle  singers dei The Lotus Sound, Anna Signorini e Serle Siliani ha offerto un’ emozionante performance vocale con le sue canzoni in dialetto siciliano L’egghiri a biriri com’è  e  Picchì picchì chianciti .Dopo alcuni anni alla Palermo Jazz International School, Paola Munda s’innamora del circle singing e entra nel prestigioso Berklee College of Music.  Nel 2017 fonda il suo gruppo di Circle Singing "The Lotus Sound", 12 elementi di 9 paesi diversi.Nel  2019 pubblica il suo primo album, {Amuri}Amari segue il primo album dei "The Lotus Sound",  Keep Dancing entrambi candidati alle Nomination per i Grammy Award come Album of The Year e Best World Music, già premiati con Honorable Mention all'International Songwriting Competition 2020. Quest’anno è stata selezionata come finalista al Sanremo Rock & Trend Festival, che la vedrà esibirsi la prossima estate.  Niccolò Battisti  di Roma ha proposto a Musicultura i brani  Il vuoto, una pop ballad potente e radiofonica  ispirata da uno zio che non ce piu’ e Destino, una costellazione di significati intorno al parola destino.   Niccolò Battisti si diploma in Scenografia Multimediale presso l' Accademia di Belle Arti. Dopo un corso di approfondimento presso il CET di Mogol e la pubblicazione di un album e due singoli, nel 2019 inizia a collaborare con il suo attuale produttore Gianni Testa ed è finalista al Premio Gianni Ravera condotto da Mara Venier. Nello stesso anno pubblica Frutti del sistema che entra nella Top 40 della Classifica Emergenti e nella Top10 dei video musicali della categoria Emergenti più trasmessi dalle TV italiane. Nel 2020 pubblica il secondo album anticipato dal videoclip di Bacco, perbacco e Venere e Il vuoto che entra nella Top 30 della Classifica Emergenti .   Intensa la performance di Elvira Caobelli cantautrice  e insegnante di canto di Verona, classe 1992,  nei suoi brani Grazie a dio ne sono fuori  e Voglio fare l’amore con il sole, una canzone che parla di libertà e voglia di vivere le proprie emozioni con il desiderio costante di evadere dalla vita di tutti i giorni.   Elvira Caobelli a 20 anni inizia l'esperienza con Maryposh, gruppo veronese che propone brani rock originali in italiano, incide con loro nel 2015 il suo primo disco, Burrasca. Nel 2016 è a Leeds, in Inghilterra, per registrare tre suoi brani in inglese, prodotti da Luca Fagagnini e usciti in Italia l'anno seguente.   Il suo progetto da solista attuale prende forma nel 2018, grazie all'incontro con VeronicaMarchi, con la quale scrive a quattro mani l'album  Come una Palla di Cannone uscito nel 2020 con Maieutica Dischi.   Questa sera 28 marzo ultima serata di Audizioni live, saliranno  sul palcoscenico di Musicultura: Caravaggio (Latina) Francesca Sarasso (Vercelli) Epo (Napoli) L'Avvocato dei Santi (Roma) Calmo (Napoli) Mr. T-Bone (Milano/Torino) e Raffaella Destefano (Lodi)  

28/03/2021 18:37
Una generazione in crisi al centro di un cortometraggio che sarà girato nel bosco di Canfaito

Una generazione in crisi al centro di un cortometraggio che sarà girato nel bosco di Canfaito

Al via la campagna di crowdfunding “Cinema e teatro uniti per un corto in tempo di crisi” per la produzione del cortometraggio Autoritratto con Arma di Giovanni Ortoleva, giovane regista di teatro e cinema (menzione speciale alla Biennale di Venezia), ideato dal produttore marchigiano, Stefano Mutolo per la sua Berta Film. La campagna sarà online da oggi fino al 9 aprile sul portale www.produzionidalbasso.com. Dopo aver vinto il bando della Regione Marche per l’audiovisivo, la produzione lancia un appello per sostenere il cortometraggio che sarà girato quasi interamente nel bosco di Canfaito (a San Severino), nato anche “per valorizzare il territorio dove sono cresciuto – ha spiegato Mutolo – dato che sarà interamente girato nei boschi delle montagne maceratesi e poi inviato ai maggiori festival internazionali di cortometraggi. Grazie alla Regione Marche abbiamo avuto la possibilità di credere nel cinema, oggi più che mai, in un momento storico in cui il cinema è in crisi”. Per la prima volta dietro la macchina da presa, Ortoleva racconta la presa di coscienza di una generazione alla ricerca di un’identità rubata. Ambientata nel territorio marchigiano la storia vede il giovanissimo protagonista portato a forza dal padre ad una battuta di caccia, durante la quale gli si presenterà l’occasione di ribellarsi, aiutato da una natura complice nel suo processo di autodeterminazione. La sceneggiatura firmata da Ortoleva con Bartolomeo Pampaloni, regista premiato al Film Festival di Roma che curerà la fotografia del corto, con la produzione esecutiva del maceratese Damiano Giacomelli (YUK! Film) in collaborazione con Associazione Noa Noa, unisce due settori profondamente toccati dalla crisi pandemica con l’obiettivo di promuovere una concreta sinergia tra i due mondi. Per sostenere il cortometraggio, che ha ricevuto il sostegno della Regione Marche, Berta Film ha lanciato la campagna di crowdfunding disponibile all’indirizzo: bit.ly/3eskm2D    

27/03/2021 19:24
Porto Recanati, l’Associazione lo Specchio ricorda Attilio Moroni a 35 anni dalla morte

Porto Recanati, l’Associazione lo Specchio ricorda Attilio Moroni a 35 anni dalla morte

In occasione del trentacinquesimo anniversario della morte dell’Illustre concittadino di Porto Recanati Prof. Attilio Moroni, l’Associazione lo Specchio ha deciso di ricordare l’importante figura del Professore con una serie di articoli sulla rubrica tenuta dal Prof. Lino Palanca sullo specchiomagazine.it, "Cose di casa nostra” . Il ricordo del Prof. Attilio Moroni vive fortissimo nella mente e nel cuore di chi lo ha conosciuto, come studioso, rettore dell’Università di Macerata e soprattutto come cittadino di Porto Recanati.  “Sono solito rispondere scherzosamente agli amici che chiedono le mie origini, che io sono nato come Venere dalla spuma del mare, che ho origine classiche sì, ma povere”.  Un rapporto di amore-odio per il mare e soprattutto il ribadire in modo orgoglioso, nonostante i tanti titoli e meriti acquisiti, le proprie umili origini marinare. Un rapporto quello con Porto Recanati che continuerà per tutta la vita con una dedizione e un rispetto che ancora mancano a tanta gente che ha avuto la fortuna di conoscerlo.  

27/03/2021 16:00
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