Sulle note del bel canto del grande tenore Fabio Armiliato che si esibito con “Non ti scordar di me” e “Mamma” e del giovane talentuoso Samuele Lattanzi, accompagnati al pianoforte dal maestro Riccardo Serenelli è stato inaugurato il nuovo Museo Beniamino Gigli al Teatro Persiani di Recanati.
Con un percorso cronologico e tematico, il museo ripercorre la vita e la straordinaria e lunga carriera del grande tenore lirico. Il nuovo allestimento offre un percorso fortemente interattivo dei preziosi cimeli appartenuti a Gigli, dotato di postazioni e installazioni video, musicali e cinematografiche, arricchito dagli scenografici costumi di scena delle sue interpretazioni più famose.
Con l’apertura del Museo Gigli prende corpo un nuovo polo culturale, che vede come ulteriori elementi anche il MUM-Museo della Musica, inaugurato nel 2021 e dedicato alle principali aziende del distretto produttivo musicale di Recanati, e lo stesso Teatro Persiani, che diventerà visitabile in date prestabilite.
Nato nel 1961, in virtù della generosa donazione degli eredi di Gigli, e in particolare della figlia Rina, che hanno messo a disposizione numerosi costumi di scena, oggetti, cimeli, fotografie, lettere e documenti appartenuti al tenore, il Museo Gigli è stato completamente rinnovato grazie ad un finanziamento complessivo di 550 mila euro ottenuti dai bandi vinti dall’amministrazione comunale sui fondi PNRR per la somma di 500 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche cognitive e sensoriali e di 50 mila euro dai fondi Foi ( Fondo Opere Indifferibili)
"Tra i numerosi finanziamenti che siamo riusciti a reperire per le opere della nostra città in questi cinque anni di amministrazione, non nascondo una particolare soddisfazione nell’inaugurare il nuovo museo dedicato a Beniamino Gigli che permetterà la massima fruibilità a tutti i visitatori - ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi - Un museo inclusivo, progettato per abbattere tutte le barriere architettoniche, cognitive e sensoriali che renderà godibile i nostri contenuti culturali al più ampio pubblico. Un ringraziamento particolare va al Museo Omero per il fondamentale contributo apportato nel campo dell’accessibilità ai beni culturali”.
Tratto distintivo del nuovo allestimento è infatti l’accessibilità, è un Museo che si rivolge a un pubblico eterogeneo, un museo per tutti. "Il nuovo allestimento del Museo 'Gigli' rappresenta la degna conclusione di un lungo lavoro di valorizzazione e promozione che abbiamo portato avanti con tenacia e determinazione in questi anni - ha affermato l’assessora alla Culture Rita Soccio - Dopo il riallestimento delle Sale Lottesche, il nuovo polo museale, formato dall'unione del Museo della Musica, del Museo 'Gigli' e del Teatro 'Persiani', sarà un'attrazione imperdibile non solo per i numerosi turisti, ma anche per i recanatesi di ogni età che desiderano conoscere o riscoprire le nostre eccellenze culturali".
"Siamo inoltre particolarmente orgogliosi della collaborazione con il Museo Omero - ha aggiunto -, con il quale abbiamo stipulato un protocollo d'intesa per la consulenza e la formazione del personale, al fine di offrire percorsi mirati alle persone non vedenti. Crediamo fermamente che la cultura debba essere accessibile a tutti, e non solo a pochi privilegiati. Infine, desidero ringraziare di cuore tutte le persone, dagli uffici ai professionisti, che hanno lavorato duramente in questi mesi per realizzare questo progetto, evidenziando la sinergia con il Presidente dell'Associazione 'B. Gigli', a riprova del fatto che in questi anni quando si è presentata l'occasione abbiamo sempre aperto alle collaborazioni con le opposizioni, poiché la cultura non deve avere connotazioni politiche”.
Un museo per i cittadini di Recanati che potranno così approfondire la conoscenza del loro concittadino, scoprendone, oltre agli indiscutibili meriti artistici, gli aspetti più umani e il fortissimo legame che, durante tutta la sua carriera e nonostante la sua frenetica attività, ha intrattenuto con i suoi luoghi d’origine e la sua gente, non mancando di elargire ai meno fortunati una parte cospicua della ricchezza che il successo gli aveva portato.
Un museo per i turisti, per gli appassionati della musica lirica, ma anche per i neofiti, che potranno rivivere la carriera di Gigli attraverso la storia della sua folgorante carriera, i costumi di scena delle opere che ha più amato, risentirne la voce nell’ampia selezione delle più celebri arie d’opera e delle canzoni popolari, rivederlo nelle apparizioni cinematografiche che contribuirono ad alleviare le sofferenze degli italiani negli anni di guerra e del dopoguerra ed avvicinarono al bel canto un pubblico che mai si sarebbe avvicinato ad un teatro.
E, soprattutto, un museo aperto a tutti i visitatori. Un museo progettato per abbattere le barriere architettoniche, cognitive e sensoriali, in cui anche gli utenti con disabilità visive potranno effettuare la propria visita in autonomia grazie alla segnaletica tattile-plantare e ai sussidi permanenti, tra cui opere per l’esplorazione tattile, planimetrie e didascalie accessibili.
A raccontare il nuovo Museo è intervenuto il Presidente del Museo Omero il Prof Aldo Grassini, l’architetto Luca Schiavoni progettista dei lavori e a delineare l’arte e la figura di beniamino Gigli il professor Piero Mioli, docente di Storia della Musica presso il conservatorio di Bologna, tra i più apprezzati musicologi italiani.
Durante la cerimonia al Teatro Persiani è stata scoperta anche la targa in memoria del M° Luigi Vincenzoni, nipote del tenore Gigli, che tanto ha donato al Museo recanatese.
Annunciati oggi in conferenza stampa a Recanati i nomi dei finalisti della XXXV edizione di Musicultura. Sono diciotto artisti, diciotto sguardi sulla vita e un vero e proprio caleidoscopio di approcci musicali.
Ecco i nomi, le città di origine e i titoli delle loro canzoni: Alec Temple, Cremona - Cenere; Anna Castiglia, Catania -Ghali; Bianca Frau, Sassari - Va tutto bene; Delvento, Messina - Inferno rosa; Dena Barrett, Viareggio - Halloween; De.Stradis, Bologna-Quadri d'autore; Eda Marì, San Lucido-Tossic; Eugenio Sournia, Livorno - Il Cielo; Falce, Cumiana - In debito; Helle, Bologna - Lisou; Nico Arezzo, Modica - Nicareddu; Nyco Ferrari, Milano - Sono fatto così; Ormai, Cantù - Vivere è ok; Porce, Carugate - La fine della festa; Sandro Barosi, Cremona - Venezia di sera; The Snookers, Morbegno - Guai; Tommi Scerd, Genova - Mela 5; Velia, Roma - Scogli.
"Per la seconda volta nella storia del concorso, a seguito della qualità delle proposte in campo e della difficoltà delle scelte abbiamo esteso a 18 la rosa dei finalisti, anziché i previsti 16 - ha commentato il direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri -. La prima osservazione che si ricava dall’ascolto di questi giovani artisti è la spiccata diversità di linguaggi e poetiche delle loro canzoni. Anche le loro personalità differiscono nettamente l’una dall’altra, in compenso è come se in tutti risuonasse una comune percezione della durezza e delle incognite dei tempi che attraversiamo".
"Questa di oggi è anche la conferenza stampa che sigilla un quinquennio di collaborazione con il sindaco e la città di Recanati e mi fa piacere sottolineare la qualità dei risultati ottenuti insieme e la civiltà del nostro rapporto - ha aggiunto Nannipieri -. Cominciammo in salita, sopraffatti dalle ansie della pandemia e ci proponemmo di reagire dando un esempio di normalità. Fu così che Recanati divenne la prima città italiana, e non solo, in cui si tenne un grande evento musicale dal vivo durante il Covid: il Concerto dei Finalisti".
La presentazione ufficiale dei 18 finalisti di Musicultura 2024 avverrà in anteprima nazionale il 25 e il 26 aprile al Teatro Persiani di Recanati. "Recanati è pronta ad accogliere i giovani talentuosi finalisti di Musicultura e a presentare in anteprima nazionale su Rai Radio 1 le loro canzoni - ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi -. Musicultura è un’eccellenza della nostra Regione, un Festival nato a Recanati nel 1990, con i primi firmatari Fabrizio De André e Giorgio Caproni, grazie al genio creativo del nostro concittadino Piero Cesanelli che è riuscito a coniugare le due arti che contraddistinguono la cultura recanatese, la poesia e la musica 'arti indivisi e indivisibili' nella canzone, come scrive Leopardi nello Zibaldone e a portare il messaggio alla ribalta nazionale ed internazionale insieme ad Ezio Nannipieri in questi 35 anni di grandi successi".
Nel concerto del 25 aprile si esibiranno: Nyco Ferrari, Bianca Frau, Ormai, Alec Temple, Eda Marì, Delvento, Dena Barrett, The Snookers e Tommi Scerd. La sera seguente, il 26 aprile saliranno sul palco: Nico Arezzo, De.Stradis, Sandro Barosi, Anna Castiglia, Falce, Helle, Porce, Eugenio Sournia e Velia.
Condurranno i due spettacoli John Vignola, Marcella Sullo e Duccio Pasqua, Rai Radio1 trasmetterà in diretta le due serate. Tutti autori dei loro brani, gli artisti finalisti di Musicultura 2024 escono da una dura selezione iniziata nel novembre scorso e proseguita con i tre mesi di ascolto delle 2.374 canzoni presentate dai 1.187 artisti iscritti al Concorso, che per il quarto anno consecutivo ha registrato il nuovo record di iscrizioni.
Per la prima volta quest’anno hanno seguito le audizioni live anche un gruppo di detenuti della Casa di reclusione di Barcaglione Ancona, coinvolti in una giuria speciale grazie al progetto "La casa in riva al mare", promosso e sostenuto dal Garante regionale dei diritti della persona Giancarlo Giulianelli. Presente in conferenza stampa il Presidente della Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini.
Da sempre i principali partner culturali di Musicultura sono l'università di Camerino e l'università di Macerata. "È con grande orgoglio che l’Università di Camerino prosegue la sinergia con Musicultura - ha affermato il Rettore Unicam prof. Graziano Leoni -. La musica rappresenta da sempre un momento di confronto, di aggregazione e di incontro tra culture, ma soprattutto di pace tra i popoli e proprio in un momento così delicato come quello che il mondo intero sta attraversando, è importante mantenere viva l’attenzione sui valori fondanti delle nostre società civili, quali la libertà e la pace, anche tramite appuntamenti come quello di Musicultura. La musica come strumento di identità e appartenenza è una di quelle competenze trasversali che concorrono ad una formazione completa di cittadine e cittadini consapevoli: Unicam ci crede e lavora affinché le nostre studentesse ed i nostri studenti possano avere tali opportunità".
Ultimo appuntamento con la stagione teatrale di Treia che chiude con un sorriso grazie allo spettacolo di Marco Marzocca "Chi me lo ha fatto fare?". Sabato 6 aprile, alle ore 21:15, Marco Marzocca racconterà sul palco senza filtri la sua vita, la trasformazione, gli inizi della sua carriera e tutte le sue più intime e personali esperienze al limite del paradossale. Una vita comica perché comico è il minimo comune denominatore di tutta la sua esistenza.
Una chiacchierata tra amici, una esperienza non scritta, ma vissuta tra una risata, una domanda, una barzelletta e un ricordo di vita. Un appuntamento con il pubblico che Marco Marzocca ha preparato meditando da molto tempo con l'unico desiderio di condividere tutte le sue esperienze...divertirsi e divertire, emozionarsi ed emozionare. Prevendita online su www.liveticket.it/tonicoservice.
Nell’ambito del progetto "Civitanova Città con l’Infanzia", torna l’iniziativa Teatro per la Scuola, promossa dall’Assessorato ai Servizi Educativi Formativi del comune di Civitanova Marche, con il patrocinio della regione Marche, presso il teatro Rossini. L’edizione 2024, denominata “Dalla terra alla luna”, vede la direzione artistica di Marco Renzi ed è parte di Tir-Teatri in rete. Sono coinvolti gli istituti di Via Tacito, Sant’Agostino, Via Regina Elena, Via Ugo Bassi.
Ospite per il primo appuntamento che si svolgerà mercoledì 10 aprile, riservato ai ragazzi della Scuola Primaria (dalle prime alle quinte classi), il Teatro Stabile d’Abruzzo e la compagnia Fandacadabra con uno spettacolo dedicato alla vita e alle opere di Gianni Rodari: Favole al telefono.
"Riteniamo che avvicinare i bambini al teatro, sia in forma attiva che come spettatori, sia un investimento per la loro cultura, ma soprattutto per la loro persona - ha dichiarato l’assessore Barbara Capponi -. Come Assessorato lavoriamo su entrambi questi binari ed è con soddisfazione che coinvolgiamo i piccoli, sin dalla più tenera età, ad entrare in questo mondo, sperimentando nuove emozioni, vettori necessari e imprescindibili di crescita emotiva ed umana".
Moltissime le adesioni pervenute per un evento che investe la didattica, la formazione, la crescita e la socialità, rinsaldando quel legame sempre più importante tra teatro e scuola, ribadito più volte nel corso degli anni da diverse circolari ministeriali.
"Nei giorni 10 aprile ed 8 maggio, oltre 700 bambini potranno assistere ad uno spettacolo dal vivo presso il teatro Rossini della città – spiega il direttore Marco Renzi -. Sarà un’occasione importante per venire in contatto con quella straordinaria macchina dei racconti che è il teatro, antica certamente ma non certo vecchia. Per molti, anzi moltissimi, sarà la prima magica volta in cui assistere ad un evento dal vivo e siamo certi che il ricordo di questo incontro resterà a lungo nella loro memoria". Secondo appuntamento mercoledì 8 maggio, con la scuola dell’Infanzia e primo ciclo della scuola Primaria.
C’è tempo fino a sabato 6 aprile, per iscriversi al laboratorio di scrittura creativa con Giulia Ciarapica, nell’ambito di “Terre che leggono”, il progetto che coinvolge il Comune di Civitanova Marche in partenariato con la Biblioteca “Mozzi Borgetti” di Macerata, Vydia editore, Seri editore, il Museo tattile Omero e l’associazione CONtesto.
Durante gli incontri, la scrittrice e blogger culturale illustrerà alcune tecniche per organizzare un racconto, creare un personaggio o elaborare un incipit. Seguirà una parte pratica sorretta da brevi esercizi per quanto concerne la creazione dei personaggi.
L’evento formativo inizierà sabato 13 aprile, ore 16,00, presso la Biblioteca Zavatti. Il corso è gratuito, avrà la durata di due ore circa ed è destinato sia a ragazzi (dai 16 anni in su) che a partecipanti adulti.
Giulia Ciarapica insegna critica letteraria alla Scuola Passaggi e letteratura italiana del Novecento per l’agenzia letteraria Chi ti credi di essere.Collabora con le Scuderie del Quirinale seguendo il gruppo di lettura “Il filo nascosto”. Da settembre 2023 interviene come critica letteraria nel programma di Rai Uno “Mille e un libro”. Scrive sul “Foglio” e si occupa di libri sui social. Nel 2018 pubblica con Cesati Editore il saggio Book blogger. Scrivere di libri in Rete: come, dove, perché.
Nel 2019 è uscito il suo romanzo d’esordio, Una volta è abbastanza (Rizzoli), finalista al Premio Flaiano under 35, vincitore del premio Zocca giovani e del Premio Viva Gioconda – Salvatore Fiume opera prima.
Il suo ultimo romanzo è Chi dà luce rischia il buio (Rizzoli, 2022). Nel 2024 pubblica con Round Robin la graphic novel Come se non fossimo stati (Illustrazioni di Michela Di Cecio).
Quest’anno a Recanati Pasqua e Pasquetta saranno all’insegna dell’arte e della poesia. L’offerta culturale della città è ricca di iniziative per accogliere al meglio i turisti, come l’apertura straordinaria della Torre del Borgo, il Museo Civico di Villa Colloredo Mels e l’Ufficio Informazioni Turistiche di via Leopardi.
Nelle giornate del 30 marzo e 1°aprile si terrà l’Infinito Experience, un tour teatralizzato della durata di circa un'ora con una guida d’eccellenza, sarà infatti Giacomo Leopardi ad accompagnare i turisti nei principali luoghi Leopardiani, fonte di ispirazione per gli idilli più belli composti dal poeta. La partenza è dall'Ufficio Informazioni Turistiche (IAT) in via Leopardi 9 alle ore 12.
Spazio anche alle straordinarie opere lottesche di Villa Colloredo Mels. Grazie al completo ed innovativo riallestimento delle sale espositive che ospitano quattro capolavori del maestro veneziano Lorenzo Lotto sarà possibile ammirare, sotto una nuova luce, la preziosa miniatura del San Giacomo Maggiore, il maestoso Polittico di San Domenico, la raffaellesca Trasfigurazione e la celebre Annunciazione, opera unica nel suo genere e capolavoro assoluto del maestro.
Dispositivi multimediali, touch screen, art wall, ma anche effetti sonori ed olfattivi accompagneranno il visitatore a scoprire in chiave inedita la vita e le opere di Lorenzo Lotto. Nelle prossime festività si potrà inoltre usufruire del biglietto unico tra i musei di Recanati e Macerata, ticket a tariffa agevolata disponibile nelle biglietterie dei 7 musei o presso gli uffici turistici delle due città.
Durante queste feste di Pasqua anche la pinacoteca civica Marco Moretti di Civitanova Alta sarà aperta al pubblico sabato 30 marzo, domenica 31 e lunedì 1° aprile, dalle ore 17 alle 20.30. La tre giorni di apertura sarà anche l’occasione per ammirare la tela seicentesca Bacco ebbro, recentemente restaurata. Ingresso e visita guidata sono gratuiti.
Anche a Tolentino si preannuncia una Pasqua da “sold out” sia nei ristoranti che nei musei. Infatti nel periodo festivo rimarranno aperti al pubblico sia il Miumor che il Castello della Rancia. L’Ufficio informazioni turistiche, in piazza della Libertà, sarà aperto sabato dalle ore 10 alle ore 13 e nel pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18. La domenica di Pasqua accoglierà i turisti solo la mattina dalle ore 10 alle ore 13 e lunedì dell’Angelo dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18.
Il Miumor, Museo Internazionale dell’Umorismo e della caricatura, al primo piano di Palazzo Sangallo, conserva oltre 5.000 opere dei più grandi artisti di satira e umorismo di tutto il mondo con una sezione dedicata ai vincitori della Biennale. Consente di effettuare un itinerario particolarmente divertente e di facile lettura, oltre che adatto a tutte le età, grazie alle tante vignette, caricature e opere che sono in mostra. Si sorride, ma si riflette anche sulla nostra quotidianità. Sarà aperto nei giorni di festa dalle ore 10.30 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18.
Da non perdere prima dell’imminente chiusura per lavori di ristrutturazione una visita allo storico Castello della Rancia con i rinnovati musei: civico Archeologico “Aristide Gentiloni Silverj” e quello dedicato al Mesolitico. Molto coinvolgente la mostra dedicata ai musical di successo della Compagnia della Rancia. Apertura al pubblico, sabato, domenica e lunedì, dalle ore 10.30 e nel pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 17. Tante le visite guidate già prenotate. Si attente il “tutto completo” anche nei tanti ristoranti, agriturismi e nelle strutture ricettive.
Macerata a Pasqua e Pasquetta rimane aperta, musei e beni culturali sono pronti per accogliere turisti e cittadini e far trascorrere loro giornate all’insegna dell’arte e della bellezza.
Lunedì 1°aprile, infatti, sono state organizzate aperture straordinarie dei contenitori culturali della rete Macerata Musei. I musei civici, dove si possono visitare le collezioni di arte antica e moderna, la Galleria dell’Eneide, il Museo della Carrozza e la mostra “Luigi Bartolini attraverso il colore” dedicata al grande artista marchigiano saranno aperti dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30.
Stesso orario per ammirare la bellezza architettonica dell’Arena Sferisterio mentre il Museo di Storia Naturale con le sue sei sezioni principali - teriologica (mammiferi), ornitologica (uccelli), l’entomologica (insetti), paleontologica, mineralogica, malacologica - e le altre minori sarà visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30.
Dalle 10 alle 12 aperta anche l’area archeologica Helvia Ricina che dallo scorso anno, grazie al nuovo allestimento, ha riqualificato e potenziato l’offerta tradizionale con pannelli dai contenuti più agili, traduzione in lingua inglese, lettura e scioglimento dei frammenti epigrafici dal latino e a un adeguato apparato iconografico. Aperto anche l'Infopoint in piazza della Libertà che rispetterà gli stessi orari dei musei, ovvero dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30.
Per quanto riguarda invece domenica 31 marzo, giorno di Pasqua, i musei di Palazzo Buonaccorsi e lo Sferisterio saranno visitabili dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 17.30. Dal 1° aprile invece ci sarà una novità con l’ampliamento dell’apertura pomeridiana che sarà dalle 14.30 alle 18.30. Chiuso invece l’Ecomuseo così come la Torre civica dove sono in dirittura di arrivo i lavori del nuovo allestimento multimediale.
Umberto Orsini, grande maestro del teatro italiano, è in scena sabato 6 aprile al Teatro Velluti di Corridonia con "Le memorie di Ivan Karamazov", drammaturgia di Umberto Orsini e Luca Micheletti dal romanzo di Fëdor M. Dostoevskij per la regia del giovane Luca Micheletti, penultimo appuntamento del cartellone in abbonamento proposto da Comune e Amat con il contributo di MiC e Regione Marche.
"Sembra incredibile ma è quasi mezzo secolo che conosco il signor Ivan Karamazov - scrive Orsini nella nota di presentazione dello spettacolo -. L'ho incontrato in uno studio televisivo di Via Teulada, a Roma, e da allora ci siamo guardati nello specchio e ci siamo confusi uno nell’altro al punto di identificarci o de-identificarci. L'ho difeso da una sceneggiatura che lo penalizzava. Con lui, ho trascinato il pubblico ad un ascolto record in una puntata dei 'I Fratelli Karamazov' che lo vedeva impegnato in una discussione sull’esistenza di Dio. È lì che ci siamo incontrati, negli anni Settanta, e da allora è stato difficile separare la sua immagine dalla mia".
"E, negli anni successivi a quel primo incontro in cui gli avevo prestato le mie sembianze, ho sempre cercato di seguirlo anche fuori dal contesto del romanzo, immaginando per lui una longevità e un finale che il suo autore gli aveva negato. 'La vera vita degli uomini e delle cose comincia soltanto dopo la loro scomparsa' è una frase di Nathalie Sarraute che ho inserito in questo spettacolo e che, in qualche modo, ne riassume il senso. Sono grato a Luca Micheletti di aver condiviso la mia passione per i temi che lo spettacolo sollecita accarezzando la mia persona con grande cura e protezione. Come si conviene a due vecchi signori: il signor Ivan Karamazov e il sottoscritto".
Le scene sono di Giacomo Andrico, i costumi di Daniele Gelsi, il suono di Alessandro Saviozzi, le luci Carlo Pediani. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Umberto Orsini, assistente alla regia Francesco Martucci.
Sabato 6 aprile Edoardo Leo è protagonista all’Auditorium Benedetto XIII di Camerino di "Ti racconto una storia. Letture semiserie e tragicomiche", nuovo appuntamento della stagione teatrale in abbonamento proposta da Comune e Amat con il contributo di Regione Marche e Ministero della Cultura e il patrocinio di UniCam.
Un reading-spettacolo, supportato dalle improvvisazioni musicali di Jonis Bascir, che raccoglie appunti, suggestioni, letture e pensieri che Edoardo Leo ha raccolto dall'inizio della sua carriera ad oggi. Venti anni di appunti, ritagli, ricordi e risate, trasformati in uno spettacolo coinvolgente, che cambia forma e contenuto ogni volta, in base allo spazio e all’occasione.
"Ti racconto una storia" è uno spettacolo che fa sorridere e riflettere, che racconta spaccati di vita umana unendo parole e musica. Una riflessione su comicità e poesia per spiegare che, in fondo, non sono così lontane.
In scena, non solo racconti e monologhi di scrittori celebri - Benni, Calvino, Marquez, Eco, Benni, Piccolo -, ma anche articoli di giornale, aneddoti e testi di giovani autori contemporanei e dello stesso Leo. Lo spettacolo tornerà in scena nelle Marche per una nuova data al Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare lunedì 29 aprile.
Biglietti in vendita a 20 euro (posto unico numerato), con ridotto a 15 euro anche per possessori Marche Cultura Card e Carta Regionale dello Studente, alla biglietteria dell’Auditorium Località Colle Paradiso aperta il giorno dello spettacolo dalle ore 18 e anche nei ticket store del circuito Amat/VivaTicket.
Nel panorama mediatico contemporaneo, la figura dell’influencer ha assunto un ruolo centrale, diventando oggetto di analisi e riflessione. Lucrezia Ercoli, filosofa e autrice, recentemente è stata invitata al programma “Zona Bianca” di Rete 4 per discutere sul caso dei ‘Ferragnez’, una crasi, quest’ultima, che sta prendendo la direzione di una separazione dei nomi e dei coniugi.
A tal riguardo, Ercoli, nel suo libro "Chiara Ferragni. Filosofia di un’influencer", esplora il fenomeno dell’influenza digitale attraverso la lente della filosofia; in particolar modo si sofferma sui meccanismi di immedesimazione che legano la Ferragni ai suoi milioni di followers.
Nel suo ultimo saggio, "Lo Spettacolo del male", l’autrice approfondisce ulteriormente la questione, esaminando come gli influencer possano diventare vittime del proprio show, in un’epoca dove la rappresentazione della violenza e del male sembra esercitare un’attrazione irresistibile sul pubblico. Il saggio si addentra nel bisogno umano di ‘mostri’, esplorando la nostra attrazione atavica per lo spettacolo del male, un tema che risuona profondamente nell’era digitale.
Durante la sua apparizione a “Zona Bianca”, Ercoli ha sottolineato come la crisi Tra Fedez e Chiara Ferragni abbia rivelato la natura del “Truman Show” in cui viviamo. Mentre Chiara e Fedez sono consapevoli di essere ripresi, come accade in un reality show, i figli, Leone e Vittoria, osserva la filosofa: “sono i veri protagonisti del Truman Show a cui abbiamo assistito finora perché, come nel celebre film, loro non hanno consapevolezza di essere stati al centro dell’intrattenimento per milioni di persone”.
Ercoli, poi, è passata a riflette sulla reazione del pubblico alla separazione, notando un interesse da parte dei followers non solo per la felicità di coppia, per il lusso e il successo, ma anche e soprattutto per quella che ha definito la “caduta degli dei”, evidenziando come il pubblico “sia interessato non tanto allo spettacolo del bene quanto a quello del male”.
La filosofa mette in luce non tanto il ‘crollo’ della coppia, che nel mondo dello spettacolo c’è sempre stato, quanto quello della reputazione, dell’autenticità narrata fino a ora: “le foto dei bambini di spalle ci fanno comprendere la costruzione dell’autenticità: non è più un momento in famiglia ripreso come uno scatto rubato mentre i bambini stanno giocando. Adesso vediamo che tutto è costruito”.
Boom di presenze nel weekend a Matelica grazie alle Giornate Fai di Primavera. È la prima volta per la città e c’è stato un ottimo riscontro di visitatori che hanno potuto ammirare bellezze note e meno note diffuse in tutto il centro storico. Con partenza da piazza Mattei, i turisti hanno visitato: la cattedrale di Santa Maria con le sue cappelline di San Biagio e della Madonna di Loreto; la Biblioteca comunale con esposti tre salteri dell’inizio del XVI secolo e pergamene dei secoli XII e XIII; il rinnovato spazio espositivo in via Cuoio con gli ingranaggi degli storici orologi della torre civica e del teatro; il teatro Piermarini con i resti delle terme romane sotto il palcoscenico e il Foyer del Teatro con degustazione di verdicchio; il Monastero della Beata Mattia con il suo cortile interno e la storica cantina Provima nel quartiere di San Rocco.
Grande soddisfazione per l’assessore alla Cultura Giovanni Ciccardini: «Si è chiuso un altro importante tassello della mia attività amministrativa, oggi anche Matelica fa parte della grande famiglia del FAI – afferma Ciccardini -. È stata un’esperienza nuova ed estremamente sfidante. Al fine di garantire il buon esito della manifestazione sono scese in campo molte strutture di volontariato locale: Pro Matelica, CRI comitato di Matelica, Gruppo Comunale di Protezione Civile, Gruppo Alpini Val Potenza, abbiamo perfino scomodato le suore della Beata Mattia, oltre ad un gran numero di amici e amiche profondi conoscitori dei nostri beni culturale. Ottimo risultato di pubblico, circa 1000 visitatori, ai quali abbiamo offerto la possibilità di visionare sia nuove proposte culturali di recente restaurate, sia oggetti e luoghi non visibili ordinariamente al pubblico. Il percorso si è chiuso con la possibilità di degustare il nostro ottimo Verdicchio. Sono state due giornate importanti quelle che si sono svolte a Matelica, questo grazie ai tanti amici che fattivamente e con passione hanno contribuito ad ottenere un grande risultato. Un grande regalo per me e per l’intera comunità. A molti abbiamo chiesto un riscontro sull’organizzazione, tutti ci hanno confermato la loro soddisfazione di massima».
Ottimo risultato anche per l’assessore al Commercio Maria Boccaccini: «Grande soddisfazione da questa prima esperienza delle Giornate di Primavera del FAI – conferma Boccaccini - importantissime per far conoscere le bellezze di Matelica al visitatore-turista, ma anche altrettanto importanti per i matelicesi che hanno potuto approfondire e apprezzare alcune particolarità e bellezze che non conoscevano. La nostra città si è confermata accogliente e meravigliosa».
Continuano gli "incontri con il regista" di avvicinamento alla decima edizione del Civitanova Film Festival. Il terzo appuntamento è previsto per giovedì 28 marzo (21.15) al cinema Cecchetti, quando verrà proiettato il documentario "Mirabile Visione: Inferno". A seguire, i direttori artistici del Cff Michele Fofi e Peppe Barbera rifletteranno con il regista Matteo Gagliardi sulla pellicola.
"Mirabile Visione: Inferno" è una rilettura straordinariamente attuale e visionaria della Divina Commedia di Dante Alighieri con le illustrazioni ottocentesche del pittore parmense Francesco Scaramuzza. Accompagnati nella discesa agli inferi dalla professoressa Argenti (Benedetta Buccellato) e dalle parole di Padre Guglielmo (Luigi Diberti), vengono radiografati i mali del nostro tempo, con ogni cerchio dell’Inferno che diventa la rappresentazione della società moderna.
Il film ha ricevuto i patrocini dei comuni di Napoli, Firenze, Ravenna, Parma, Macerata, Mantova, Ancona, Ascoli Piceno, Fano, Pescara, Matera, Conegliano, Bari, Imola oltre al patrocinio di Società Dante Alighieri, Save the Planet, Fondazione Univerde e Senzatomica.
Il film, per la sua forte vocazione didattico-pedagogica, sta inoltre diventando di grande interesse negli istituti scolastici italiani, suscitando lo stupore dei giovanissimi in sala. Per lo stesso motivo, il film è stato proiettato il 21 marzo in Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Senato della Repubblica), davanti a un nutrito gruppo di parlamentari. Biglietti: intero 5 euro, ridotto 4 euro.
Inaugurato a Recanati il nuovo riallestimento delle sale espositive di Villa Colloredo Mels che ospitano le grandi opere pittoriche di Lorenzo Lotto: la celebre Annunciazione, il maestoso Polittico di San Domenico, la suggestiva Trasfigurazione e il San Giacomo Maggiore.
Capolavori del maestro rinascimentale che da oggi, per la prima volta, potranno essere ammirati e compresi dai visitatori in ogni loro minimo dettaglio, grazie all’ausilio di dispositivi multimediali e al corposo ampliamento di tutti gli apparati didascalici.
“Il progetto fortemente voluto dalla nostra Amministrazione ha come focus i quattro capolavori lotteschi di Recanati, oggetto di una nuova narrazione mirata a coinvolgere i visitatori nella conoscenza approfondita delle opere dell’artista attraverso una serie di strumenti integrati. – Ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi- A partire dai nuovi apparati didattici in italiano e inglese dotati di QR code, alle didascalie braille e destinate all’infanzia, dai potenti touch screen, tramite i quali sarà possibile sfogliare come in un libro temi, approfondimenti, particolari delle opere di Recanati e non solo, all’art wall che coinvolgerà il visitatore in una conoscenza coinvolgente della pittura lottesca. Sarà poi lo stesso Lotto a svelarci la sua concezione della vita e dell’arte invitandoci ad esplorare le sue opere, anche attraverso una dimensione multisensoriale che si avvale di mezzi sonori e olfattivi. Una grande e nuova narrazione che da oggi è a disposizione del pubblico”.
Recanati rafforza ulteriormente il profondo legame che da oltre cinquecento anni la lega al celebre pittore veneto, annoverato tra i principali esponenti del Rinascimento italiano. Lotto, infatti, nel corso della sua vita mantenne sempre uno stretto legame con le Marche, e con Recanati in particolare, dove venne chiamato per la prima volta in regione nel 1506 proprio dai frati domenicani recanatesi per realizzare l’omonimo Polittico. Da qui la sempre più pressante esigenza di una rilettura ex novo del percorso espositivo e della sequenza delle opere, integrata ad un sistematico progetto di valorizzazione in grado di rendere pienamente comprensibile agli utenti il rapporto tra le quattro opere, l’artista e il territorio.
“Il nuovo allestimento delle sale del Lotto è il risultato di una visione che in questi anni abbiamo costantemente perseguito, ovvero quella della valorizzazione strutturale delle nostre eccellenze culturali. - Ha detto l’assessora alle Culture Rita Soccio - Infatti con il budget a disposizione avremmo potuto realizzare mostre spot di richiamo, ma che non avrebbero lasciato nulla di duraturo alla città. La scelta di questa nuova organizzazione degli spazi, non solo ci equipara ai grandi musei grazie a interventi multimediali innovativi, ma permette di apprezzare appieno la grandezza delle opere e il loro forte legame con la nostra Comunità attraverso il racconto virtuale dello stesso Maestro. Siamo particolarmente soddisfatti di aver reso accessibile a tutti gli spazi, con percorsi mirati per i più piccoli e percorsi in braille per le persone non vedenti, poiché crediamo che la bellezza e la cultura debbano essere accessibili a tutti, non solo a pochi privilegiati. Infine, desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo importante progetto, che nei prossimi mesi sarà completato, trasformandosi nel polo museale della città, grazie al recupero dello stabile adiacente, finanziato dai fondi del PNRR. Un importante lavoro che ha visto il fondamentale contributo della Fondazione Carima Cassa di risparmio della Provincia di Macerata”.
“La Fondazione Carima ha supportato il programma di interventi relativo ai capolavori di Lorenzo Lotto presenti nel Museo Civico di Villa Colloredo Mels a Recanati sin dal suo avviamento, dapprima contribuendo al restauro dell’opera del maestro veneto “Trasfigurazione” e successivamente sostenendo il progetto di riallestimento dell’intera sezione lottesca. – Ha affermato Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi Presidente della Fondazione Carima - Siamo infatti consapevoli della necessità di tutelare, conservare e promuovere il patrimonio culturale dei nostri splendidi borghi, non solo per il valore insito nello stesso anche in termini identitari per le comunità locali, ma anche perché esso rappresenta una risorsa importante per lo sviluppo di questi territori.”
In particolare, nel nuovo allestimento si è lavorato alla realizzazione di percorsi narrativi mediante uso di mezzi digitali e di natura filmica, secondo i più avanzati modelli di storytelling, arricchiti da interventi sonori e olfattivi mirati: la visita delle sale diventa quindi una vera e propria Lorenzo Lotto digital experience, coinvolgendo sia il visitatore meno smaliziato che il profondo conoscitore con contenuti attrattivi, consentendo la visione di dettagli di raffinata bellezza, difficilmente osservabili a occhio nudo.
La rifunzionalizzazione in chiave cronologica dei capolavori lotteschi di Villa Colloredo Mels ha visto il raddoppio delle sale espositive a lui dedicate, affiancando per la prima volta a ciascuna opera il relativo apparato multimediale; un suggestivo art wall, inoltre, accoglie il pubblico proiettando a una dimensione di oltre tre metri gli straordinari e piccolissimi particolari presenti nelle opere recanatesi, mentre un’ulteriore installazione permette allo stesso Lotto di coinvolgere lo spettatore invitandolo a conoscere la sua vita e le sue opere.
A curare l’intero progetto di riallestimento la Prof.ssa Marta Paraventi, storica dell’arte, nonché autrice dei testi degli apparati didattici e degli strumenti digitali: “Villa Colloredo Mels si pone con questo progetto all’avanguardia della ricerca museologica per contribuire così al compito educativo del museo sulla scia delle direttive dell’Icom (International Council of Museums): strumenti integrati didattici e digitali, anche multilingue, sono stati ideati e concepiti in un percorso dove le opere lottesche si aprono al visitatore, svelando dettagli, storie e temi; un’esperienza diversificata, anche sensoriale, per accogliere il cittadino, la famiglia, il turista internazionale, il viaggiatore curioso, desiderosi di immergersi nell’affascinante capitolo della pittura di Lorenzo Lotto, protagonista del Rinascimento”.
Infine, una sezione dedicata al rapporto tra Lotto, Recanati e Loreto (luogo della sua morte nel 1556) introduce il visitatore alla sezione lottesca e racconta un pezzo fondamentale della storia di questo territorio anche grazie all’opera Traslazione della Santa Casa, del coetaneo Vincenzo Pagani. Con l’occasione si è provveduto a riallestire altre tre sale della Pinacoteca civica comprendenti opere di maestri della pittura marchigiana tardo-medievale come Pietro di Domenico, Olivuccio di Ceccarello e Giacomo di Nicola da Recanati, dotandole di un moderno e completo apparato didascalico.
Notevole attenzione è stata inoltre riservata all’accessibilità, con traduzioni in alfabeto braille, in lingua inglese, didascalie studiate appositamente per i più piccoli e schede di sala bilingue da leggere con comodità nelle sedute previste di fronte ogni opera.
“Con l’inaugurazione di questo riallestimento giunge a termine un percorso lungo e complesso durato tre anni, tra interventi conservativi e di valorizzazione. – Ha concluso Luigi Petruzzellis responsabile del circuito museale “Infinito Recanati” - Da oggi la visita al Museo civico di Villa Colloredo Mels cambia radicalmente e diventa molto più accogliente e inclusiva”.
Tra i partner culturali intervenuti nel corso della presentazione il Presidente Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini e la prof.ssa Lucia Cataldo dell’Accademia delle Belle Arti di Macerata che ha coordinato gli studenti in uno stage in ambito grafico, per la resa comunicativa dei testi e la stesura di innovative didascalie dedicate ai bambini. Fondamentale l’apporto della ditta Arti Binarie che ha curato la progettazione e fornitura della parte multimediale, mentre il riallestimento degli affreschi di Olivuccio di Ceccarello è stato possibile grazie al parere tecnico dell’Istituto di Restauro delle Marche (ABA Macerata) e del lavoro sul campo del restauratore Milko Morichetti.
Il racconto visivo che ha come protagonista Lorenzo Lotto è stato sceneggiato da Claudio Centioni e interpretato da Paolo Magagnini; le didascalie in alfabeto Braille sono state realizzate dal Museo Tattile Statale Omero di Ancona, e infine Danhera di Porto S. Elpidio ha fornito la fragranza Infinito, che accompagna la visita nella sala dell’Annunciazione.
Il Lions Club Macerata Host rinnova la propria adesione ai Cento Mecenati come forma di sostegno alla città di Macerata e all'Arena Sferisterio, luogo di cultura e di lavoro.
"Il nostro Club è parte attiva del tessuto cittadino: se la nostra missione come lions è innanzi tutto servire, come maceratesi lo facciamo sostenendo le iniziative socialmente e culturalmente significative della città", sottolinea il presidente Massimo Serra, che aggiunge: "Abbiamo accolto e ringraziato il nuovo direttore artistico del Macerata Opera Festival per aver voluto condividere con noi il cartellone della prossima stagione lirica, le sue peculiarità, le ragioni della sua attrattività. Faremo del nostro meglio per contribuire a dare visibilità all'attività operistica presso la rete lionistica nazionale e internazionale".
Paolo Gavazzeni, ospite del Club in occasione dell'ultima conviviale a Palazzo Bourbon-Del Monte, ha introdotto i soci alle opere in cartellone nella sessantesima stagione lirica dell'Arena Sferisterio, Turandot e La Bohème di Giacomo Puccini, Norma di Vincenzo Bellini, e alle serate speciali Notte di Luna, Notte Morricone e Carmina Burana.
Il meeting ha visto la gradita partecipazione dell'assessore alla cultura del Comune di Macerata Katiuscia Cassetta.
Sabato 23 marzo, alle ore 17: 30, al Politeama di Tolentino, ci sarà la presentazione del nuovo libro di Enzo Calcaterra dal titolo: “Gli ultimi guerriglieri. La vera storia del 201 Volante”. L’incontro è a cura di Francesco Tiberi, in collaborazione con “La Bottega del libro” e l’associazione "Collettivo Onda anomala".
Nella prima metà dell'aprile 1944 nacque, operò e si dissolse il "201 Volante”, una formazione di soli quindici guerriglieri- unica nelle Marche - che uni alla mobilità della lotta partigiana la spietatezza e la determinazione dei Gap.
Il tema della violenza e della vendetta nella guerra civile, da cui questa vicenda è costantemente attraversata in ogni sua fase, richiama quello della «moralità nella Resistenza» con un'attualità che supera i limiti storici per giungere fino a noi.
Per la prima volta dopo decenni, personaggi e fatti sono qui raccontati in modo schietto, senza indulgenze né cautele da politically correct. Utilizzando testimonianze, documenti, materiali da archivi pubblici e privati, fonti in gran parte inedite, si cercano risposte a lungo ignorate o evitate. Soprattutto si pongono domande che interrogano ancora il nostro presente.
Enzo Calcaterra. ricercatore e studioso di Storia contemporanea, in particolare quella sociale e politica delle classi subalterne tra XIX e XX secolo, ha pubblicato articoli, biografie e saggi, esplorandone ogni volta le diverse problematiche. Tra le sue numerose opere: Noi c'eravamo (1989); queste mura cadranno (1990); Anime belle anime perse (1991); L'età del ferro (1994); Talento e nobiltà (2002); A carte riscoperte (2014); Dal Chienti al Piave (2016); Memorie di marmo e bronzo (2018); Soprattutto volontà (2021); Le idee le parole le armi. Compagni d'antan (2021).
Dal 30 marzo al 14 aprile avrà luogo presso il Loggiato "E. Mariotti" di Sarnano l'esposizione "Le cartoline di Sarnano", dove i visitatori potranno ammirare una ricca ed affascinante scelta di cartoline accomunate dal medesimo soggetto figurativo: Sarnano con tutte le sue bellezze.
Lo splendido panorama, il patrimonio storico-artistico, i suggestivi scorci, le terme, la montagna e le sue tante attrazioni sono i soggetti che illustrano le cartoline raccolte, risalenti ad un arco temporale che parte da più di un secolo fa e giunge fino ai nostri giorni.
La mostra è patrocinata dal comune di Sarnano con i Borghi più belli d’Italia, è curata da Maurizio Ludovici, instancabile collezionista che ha selezionato il materiale, curato l’esposizione e la relativa pubblicazione, in collaborazione con il Centro Studi Sarnanesi. La mostra sarà inaugurata dal sindaco di Sarnano il 30 marzo alle ore 16:00, con un annullo filatelico speciale e con la presentazione del libro fotografico che raccoglie le cartoline esposte.
Sarà possibile visitare la mostra nei seguenti orari: dalle 17 alle 19 nei giorni feriali,, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 nei giorni festivi e prefestivi. In queste settimane di apertura saranno proposti due eventi di approfondimento sul tema: un'occasione preziosa per scoprire aspetti inediti della storia di Sarnano e valorizzare la memoria collettiva della nostra comunità.
L’Alzheimer al centro dello spettacolo “Intorno al vuoto” in programma domenica al teatro comunale di Treia, alle ore 17. Attenzione al sociale, riflessione e uno spettacolo che rimette al centro un teatro dotato di valenza etica ed estetica, capace di creare valore sensibilizzando la collettività su un tema di fortissimo impatto sanitario e sociale, come quello dell’Alzheimer. E di creare bellezza.
Di Benedetta Nicoletti, la supervisione drammaturgica e la regia di Giampiero Rappa, con Gianluigi Fogacci e Paola Giorgi e con Fabiana Pesce, scene di Laura Benzi, “Intorno al vuoto” racconta una storia d'amore e consapevolezza che punta a creare bellezza sia pure a fronte di un evento drammatico.
Rapida perdita della memoria. Disturbi del linguaggio. Difficoltà percettive. Disorientamento spaziale e temporale. Allucinazione. Deliri di persecuzione. Insonnia. Comportamento inadeguato. Si tratta dei sintomi tipici della demenza senile, ma la paziente, Auguste, ha soltanto 51 anni. Forse per questo attira l’attenzione del dottor Alzheimer.
Anche Alice ha 51 anni. È passato quasi un secolo e della sindrome che l’ha colpita è ancora noto quasi soltanto il nome. Poco o nulla sulle cause, ancora meno sulle cure, solo la consapevolezza ineluttabile di un mondo che va disintegrandosi. Mondo che Alice, brillante psicologa del linguaggio, vede sparire sotto ai suoi occhi un elemento dopo l’altro, come in un puzzle al contrario; le parole a cui ha dedicato la vita la tradiscono, macchiandole i discorsi di vuoti incoerenti, l’attenzione si spezza in frammenti sempre più piccoli e difficili da tenere insieme, i rapporti umani smettono di essere il risultato di un passato comune e si riducono a istanti da reinventare da capo ogni volta.
E il vuoto che sente è il vuoto che lei stessa diventa per chi la circonda; la stima dei suoi colleghi diventa imbarazzo, l’ammirazione pena, la fiducia sfuma in una sensazione di allerta costante. Ma l’amore, in qualche modo, si trasforma; e se dal suo mondo che crolla non si salvano che istanti, nulla vieta che siano ancora pieni, nel senso più vero del termine. In fondo, “un intero minuto di beatitudine. È forse poco per colmare tutta la vita di un uomo?”.
Si intitola “Il veliero” ed è la prima produzione teatrale della Fondazione Claudi: uno spettacolo firmato da Giulia Merelli che debutta sabato 23 marzo al teatro Feronia di San Severino (ore 21, ingresso gratuito). Il lavoro nasce dalle opere di Claudio Claudi, poeta e scrittore di Serrapetrona, al quale la Fondazione omonima, presieduta dal professor Massimo Ciambotti, sta dedicando progetti importanti per riscoprirne la figura.
La rappresentazione ha avuto nell'agosto 2023 un’anteprima a margine del Festival d’estate a Palazzo Claudi di Serrapetrona: un atto teatrale dal titolo “Tu e Claudio”, interpretato dagli attori Giulia Merelli e Giacomo Rosselli. “In quella occasione presentammo un primo studio sulla vita e la personalità di Claudio Claudi che in questi mesi è diventato un vero e proprio spettacolo teatrale - dice il professor Gabriele Codoni, curatore scientifico del progetto -. Il titolo scelto, 'Il veliero', riprende un termine presente in un verso di una delle poesie di Claudio che suggerisce il mezzo che traghetta le anime verso l'eternità, una delle tematiche centrali della visione del mondo di Claudi”.
Così, dopo convegni, pubblicazioni, podcast e mostre, la Fondazione Claudi approda anche a teatro. “Lo spettacolo si concentra sulla fase finale della vita di Claudio ed è ambientato nella clinica romana 'Villa Claudia - spiega la regista Giulia Merelli -. Nell’ospedale, il tempo per Claudio si ferma: il dolore fisico e la malattia diventano la possibilità per verificare le ragioni più profonde della sua visione del mondo: il 'Claudio uomo' sfida e dialoga con le teorie e i valori elaborati dal 'Claudio filosofo' ”.
“Attraverso incontri reali, come con l'infermiera e amica Helga e con la madre Anna, e incontri realizzati solo nel sogno, come quello dell'amico esoterista Ricciardo Ricciardelli e con Imelde Della Valle, la donna amata, la stanza della clinica si trasforma in un viatico simbolico dove avviarsi alla scoperta di se stessi. Sono quattro quadri teatrali ben distinti, uno per ogni incontro. Ogni ospite che entra regala a Claudio un'opportunità di relazione che porta con sé un mondo diverso dagli altri. In mezzo a loro, si muove la danzatrice, evocazione dell’Arte, potenza creativa che sprigiona speranza”.
Ecco i protagonisti al Feronia. Giulia Merelli, oltre a essere la registra, interpreta Helga, mentre nei panni di Claudio Claudi ritroviamo Giacomo Rosselli. Quindi, Marco Cavicchioli è Ricciardo Ricciardelli; Carla Manzon è Anna Claudi; Francesca Zenobi è Imelde Della Valle. Gli interventi esterni sono di Gabriele Codoni, la personificazione dell’Arte è di Silvia Capponi. Poi le scenografie sono a cura di “Mc2lab”; luci e audio di Dpm Service; i costumi di Francesca Zenobi. La colonna sonora è stata composta invece da Serena Abrami sulle poesie di Claudio Claudi; suonano la stessa Serena Abrami e Monica del Carpio. Sound editing: Frank Micucci (Ganapati Studio); concept editing: Pamela Natalini (Hexagon Group); promozione: Lama eventi e comunicazione. Lo spettacolo ha il patrocinio del Comune di San Severino e il sostegno della Regione Marche.
Michael Guttman, violinista belga di fama internazionale, lo scorso fine settimana ha fatto visita al piccolo borgo di Caldarola accompagnato dal sindaco Luca Maria Giuseppetti e da Tommaso Quochi Pallotta, figlio della contessa Pallotta e proprietario, insieme al padre Carlo e al fratello Jacopo dell'omonimo antico castello caldarolese.
Nella mattina di sabato 16 marzo l’artista è stato presentato dal sindaco di Caldarola al commissario straordinario alla ricostruzione post sisma Guido Castelli impegnato a Matelica all’inaugurazione della mostra dedicata ad Enrico Mattei e della nuova linea produttiva della ditta Merloni, alla presenza del Ministro Francesco Lollobrigida accompagnato dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, e dall'assessore regionale alla cultura Chiara Biondi.
Durante una piacevole chiacchierata con il maestro Guttman, incentrata sulla bellezza del territorio marchigiano, il commissario Castelli e l'assessore Biondi hanno ventilato la possibilità di future collaborazioni in favore delle zone terremotate che possano mettere in luce le Marche legandole all’indubbia fama del violinista belga.
Il musicista, direttore d’orchestra e direttore artistico di numerosi festival in diversi paesi del mondo, ha visitato poi nel pomeriggio Caldarola dove il sindaco Luca Maria Giuseppetti ha fatto gli onori di casa raccontando la storia del paese, in particolare l’origine della sua "fortuna" legata al Cardinale Giovanni Evangelista Pallotta che, tesoriere del Papa Sisto V, nella seconda metà del 1500 investì moltissimi soldi dello Stato Pontificio nel suo paese d’origine, edificando storiche strutture come il Palazzo Pallotta, diversi luoghi di culto e il Castello.
Il sindaco Giuseppetti ha mostrato al maestro Guttman il bellissimo teatro comunale, recentemente restaurato e dal mese di ottobre scorso nuovamente sede di cultura e aggregazione per l'intero territorio, non solo caldarolese. Alla visita dell’eccezionale ospite internazionale si è aggiunto anche il dottor Carlo Quochi Pallotta che insieme al figlio Tommaso ha condotto l'ospite al castello di famiglia.
Il maestro Guttman è rimasto profondamente colpito dalla bellezza del piccolo borgo e si è detto interessato ad ascoltare ogni possibile proposta possa arrivare dalla regione Marche per realizzare eventi a favore delle zone terremotate.
Ha avuto luogo sabato 16 marzo la cerimonia di consegna del Premio “San Firmano” ospitata nell’omonima abbazia in Montelupone, nell’ambito dei festeggiamenti per il Santo Patrono.
Quest’anno il riconoscimento, da dieci anni attribuito dal Comune e dal Comitato “L’Abbadia” a personalità, enti e associazioni distintisi nella valorizzazione del patrimonio storico-culturale del territorio, è stato conferito a Fernando Frezzotti, studioso e ricercatore storico, autore del volume “La Via degli Angeli. La Traslazione delle pietre della Santa Casa” edito da Il Lavoro Editoriale, omaggiato con una preziosa creazione del laboratorio orafo “Il Crogiolo” di Recanati.
Nella sua relazione Frezzotti ha affascinato il pubblico illustrando come l’abbazia di San Firmano possa dirsi custode di alcune delle sacre pietre della Santa Casa, gelosamente incastonate all’interno del luogo di culto monteluponese al fine di custodirle lungo il tragitto verso Loreto, offrendo così una lettura positiva, e dunque per mano umana, che supera la tradizione del miracoloso volo.
L’evento, presentato come ogni anno da Alessandra Gattari, ha accolto gli interventi del sindaco Rolando Pecora, di don Giacomo Ippoliti parroco di Montelupone e di padre Franco, in rappresentanza del Santuario di Loreto.
A seguire, la coinvolgente esibizione del violinista Valentino Alessandrini che, con maestria e professionalità, ha regalato accattivanti pagine musicali.