Segrete corrispondenze: Diego de Minicis, Ugo Caggiano, Osvaldo Licini. Questo è il titolo dell’evento di chiusura dell’esposizione delle opere di Caggiano presso il museo Diego De Minicis di Petriolo. Chiusura importante che sarà siglata nel nome di Osvaldo Licini di cui si parlerà con la professoressa Daniela Simoni, direttrice della stessa Casa Museo Licini ed una delle voci più autorevoli per parlare dell‘artista di Monte Vidon Corrado. L'appuntamento è per domenica 23 giugno a partire dalle ore 18.
Dopo l’avvio della mostra, il 18 maggio, con il contributo del massimo conoscitore di Ugo Caggiano, il professor Lucio Del Gobbo che ha delineato l’intera parabola umana ed artistica di Caggiano si è cercato, successivamente, con l’appuntamento del 21 maggio, che ha visto protagonista il professore Roberto Cresti, di tracciare le coordinate del percorso artistico di Caggiano all’interno dell’evoluzione delle avanguardie europee del ‘900. “L’arte non oggettiva”, alla quale il docente e direttore artistico del Museo Palazzo Ricci di Macerata associa l’opera di Caggiano, affonda le radici nella prima avanguardia russa, il suprematismo di Malevic per poi propagarsi verso altri movimenti astrattisti quali il De Stijl di Piet Mondrian, Il cavaliere Azzurro di Kandinskij, Jean Miro, Paul Klee, poi Alberto Burri fino a Alexander Calder.
Nell’appuntamento di chiusura con Daniela Simoni il focus si sposterà, in parte, su alcune corrispondenze espressive che si possono ritrovare tra Caggiano e Licini ma soprattutto sulla condivisione di un’origine, di un presupposto o qualcosa che semplicemente possiamo chiamare base di partenza: questo è il territorio, la terra natìa, il paesaggio non solo in sé come fonte di ispirazione ma come vera e propria madre e materia viva anche in senso metafisico.
L’arte di Licini, che sfugge ad una definizione univoca, può essere però considerata un percorso (errante, erotico, eretico) di trasfigurazione totale e potente del paesaggio in tante direzioni: antropomorfica piuttosto che geometrica o semplicemente poetica.
Il paesaggio, l’ambiente naturale-storico della fascia medio collinare del Piceno maceratese è l’orizzonte culturale nel quale vive anche l’arte di Caggiano ed è il bene fondamentale che tutti noi, alla fine, vogliamo e dobbiamo celebrare e valorizzare perché costituisce la nostra risorsa unica e fondamentale.
In questo senso, da Petriolo, il museo Diego De Minicis tramite la figura di Ugo Caggiano vuole lanciare un messaggio di sostegno al patrimonio culturale del territorio come baricentro del lungo processo di ricostruzione post sisma.
Daniela Simoni e Mario Montalboddi dialogheranno sull’arte a partire dalla proiezione di “This Bitter Earth” il video che contiene una bellissima intervista ad Ugo Caggiano curata da Enrico Tallei poco tempo prima della scomparsa dell’artista nel 2020.
In chiusura, la famiglia Caggiano rispondendo all’impegno annunciato del sindaco di Petriolo dall’Amministrazione Comunale a realizzare la “casa di Ugo Caggiano” farà dono alla comunità di Petriolo di tre opere in segno di riconoscenza e di stimolo.
Dal 19 luglio all’11 agosto, in occasione del Macerata Opera Festival, i Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, fatta salva la chiusura del lunedì, saranno visitabili dal martedì alla domenica con orario continuato dalle 10 alle 19.
I visitatori potranno godere, nel piano nobile, delle bellezze della Pinacoteca Civica ordinata nelle tredici sale affrescate e nella monumentale Galleria dell'Eneide attraverso un percorso dotato di apparati multimediali mentre al secondo piano della collezione del Novecento. Visitabile anche l’originale Museo della Carrozza.
"Una città che investe in un’offerta culturale di qualità - commenta l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta - deve allo stesso tempo mettere a disposizione anche una serie di servizi integrati che accolga il turista nel migliore dei modi. Noi ci proviamo con orari più flessibili, attività, laboratori, collaborazioni tra istituzioni, scontistica e una rete museale integrata. Ci auguriamo che il visitatore che viene in citta per vari motivi possa apprezzare l’impegno e l’attenzione e possa presto tornare".
Inoltre, fino al 12 gennaio 2025, con inaugurazione il 28 giugno, sarà a Palazzo Buonaccorsi la mostra Vis-à-Vis, una riflessione inedita sulla ritrattistica settecentesca e contemporanea, a cura di Elsa Barbieri, Massimo Francucci e Giuliana Pascucci, con oltre 60 opere che accostano maestri del passato e artisti del presente, italiani e internazionali.
Ad agosto, per andare incontro alle esigenze del maggior flusso turistico, l'Infopoint Macerata sarà aperto tutti i giorni (anche il lunedì) con orario continuato 10:00-19:00. Con un biglietto del Macerata Opera Family 2024, da maggio scorso ad agosto, è possibile accedere con biglietto ridotto ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, all'Arena Sferisterio e alla Torre Civica. Con un biglietto del Macerata Opera Festival 2024 la riduzione è valida per i mesi di luglio e agosto. Per usufruire della riduzione basta recarsi al museo e esibire il biglietto dello spettacolo.
A Tolentino si ricorda Giacomo Matteotti a 100 anni dalla sua morte. Per questa ricorrenza, è stata promossa un’iniziativa di grande prestigio e rilevanza culturale. Con il contributo essenziale del Comune e il patrocinio della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”, l’associazione “La Città del Sole” organizza un incontro con il professore Stefano Caretti, docente di Storia Contemporanea all’Università di Siena, uno dei massimi esperti in Italia e autore con Marzio Breda del libro appena pubblicato “Il nemico di Mussolini”, sul tema “Giacomo Matteotti. L’uomo, il politico, l’eroe”.
Il professor Caretti, oltre a numerosi studi su figure e vicende del socialismo italiano, ha dedicato gran parte della sua vita alla cura degli scritti di Matteotti, a saggi sulla sua opera di politico, alla conoscenza e divulgazione degli avvenimenti che ne hanno preceduto la tragica morte.
Il programma dell’evento prevede l’introduzione di Francesco Tiberi e sarà coordinato dal professor Enzo Calcaterra. L’evento si svolgerà il 20 giugno alle ore 21 presso il cortile di Palazzo Fidi, sede della Biblioteca comunale “Filelfica”, sito nel centro storico cittadino. In caso di pioggia, l’incontro si terrà nell’Auditorium della Biblioteca.
Verrà anche proiettato il breve documentario curato dal professor Caretti e dal regista Vittorio Giacci ”Giacomo Matteotti, l’idea che non muore”. L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa dall’assessore Diego Aloisi, da Enzo Calcaterra, da Francesco Pagnanelli della Città del Sole, alla presenza del consigliere delegato Luigino Luconi.
L’assassinio di Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924 segna l’inizio della parabola più sanguinosa e totalitaria del fascismo eppure, a cento anni di distanza dai fatti, il caso non appare chiuso in modo definitivo. Tanto che sono nate contese su chi avesse diritto di commemorarlo e fiorite ipotesi revisioniste che hanno relativizzato il ruolo di Mussolini come mandante dell’omicidio, avallando tesi come quella di una Tangentopoli in camicia nera che viene ridimensionata in queste pagine.
Il risultato è che sappiamo molto della leggenda di Matteotti, ma poco della sua breve eppure intensa parabola di vita: le origini e la famiglia di agrari, la formazione intellettuale, l’imprinting europeo maturato in viaggi di studio (da Vienna a Berlino, da Oxford a Parigi), le sue idee per un socialismo riformista, l’intransigenza e l’integrità etica.
E pure il carattere, che fece di lui l’avversario più pericoloso per il duce, come dimostrò la sua denuncia in Parlamento dei brogli elettorali e delle violenze compiute dai fascisti. A ricostruirne la figura a tutto tondo mira questa biografia che, anche sulla scorta di documenti inediti, mette in luce due cose essenziali: com’era l’uomo prima di diventare un martire, nei 39 anni che ha vissuto in maniera appassionata, e come è diventato un simbolo dell’antifascismo. Perché come è stato scritto: «Prima di lui c’era stata l’opposizione al fascismo, ma l’antifascismo come valore, come scelta consapevole e prioritaria nasce solo con l’estate del 1924, nel suo nome».
Fino al 15 settembre i musei della città di San Severino Marche osserveranno i nuovi orari estivi con la chiusura di tutte le strutture il lunedì, salvo i festivi. Il MARec, Museo dell’Arte Recuperata a palazzo Vescovile in via Cesare Battisti, sarà aperto dal martedì alla domenica e festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Il museo archeologico “Giuseppe Moretti” di Castello al Monte, con la mostra “Morire a Septempeda tra il I e il III secolo d.C.”, saranno aperti dal martedì al giovedì dalle ore 16 alle 20, venerdì, sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Il Museo della guerra, a palazzo Servanzi Confidati di via Cesare Battisti, sarà aperto dal martedì al giovedì dalle ore 16 alle 17, venerdì, sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Il MusET, Museo dell’elettricità e del territorio di viale Bigioli, sarà aperto su prenotazione dal martedì al sabato, domenica e festivi dalle ore 16 alle 19.
Si è conclusa sabato pomeriggio con la cerimonia di premiazione, andata in scena presso l’Auditorium Andrea Bocelli (Accademia della Musica), la XIX edizione del “Premio Ugo Betti per la drammaturgia”, importante concorso di assoluto livello nazionale organizzato dal comune di Camerino con il suo Centro studi teatrali e letterari Ugo Betti, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Camerino.
La giuria, all’unanimità, ha assegnato il premio all’opera "Il numero esatto" di Fabio Pisano, autore di Napoli. Hanno partecipato a questa edizione 22 autori provenienti da più parti d’Italia (Bari, Udine, Verona, Grosseto, Catanzaro, Bologna, Foggia, Napoli, Milano e addirittura dalla Svizzera).
La cerimonia ha vissuto l’apertura dedicata ai saluti istituzionali di Roberto Lucarelli, sindaco di Camerino, Graziano Leoni, rettore Unicam, Antonella Nalli, assessore alla Cultura, e Francesco Rosati, direttore tecnico-scientifico del Centro studi teatrali e letterari Ugo Betti.
Spazio poi a "Tempo e memoria in Ugo Betti", relazione a cura di Carla Carotenuto, docente di Letteratura italiana contemporanea Unimc, all’interpretazione di Ugo Betti da parte di Massimo Raiconi mentre Luca Giarritta ha eseguito musiche di Chopin, Liszt e Schumann.
Poi il momento della premiazione, introdotto da Marco De Marinis, presidente della giuria della XIX edizione del “Premio Ugo Betti per la drammaturgia” composta da Lucia Chiatti, Pierfrancesco Giannangeli, Gilberto Santini, Massimo Marino, segretaria Donatella Pazzelli. La giuria ha valutato in forma anonima i testi e i lavori si sono protratti fino ai primi giorni di giugno poi la decisione di assegnare il Premio a Fabio Pisano.
I Premi Ugo Betti per la drammaturgia e Ugo Betti per i giovani assegnati in questa settimana sono stati approvati e deliberati dal consiglio comunale di Camerino secondo quanto predisposto dai componenti del Centro studi teatrali e letterari “Ugo Betti”: il direttore tecnico-scientifico Francesco Rosati, Carla Carotenuto, Angela Amici, Sonia Cavirani e la segretaria Donatella Pazzelli.
Si è svolta nella mattinata di martedì 4 giugno 2024, presso l’Aula magna del Polo scolastico di Camerino, la cerimonia di consegna dei riconoscimenti del Premio Ugo Betti per i giovani, che ha visto un’ampia partecipazione degli studenti delle Marche con ben 85 lavori, di cui 47 della Scuola Secondaria di II grado.
La giuria, composta dal presidente Massimo Fabrizi, Paola Porfiri, Giuseppa Santancini e Paolo Verdarelli, dopo un’accurata selezione, ha premiato i vincitori con un assegno e una targa.
Ad aprire la cerimonia sono stati i saluti dell’assessore alla Cultura, Antonella Nalli, del rettore di Unicam, prof. Graziano Leoni, e del prof. Francesco Rosati, direttore tecnico-scientifico del “Centro studi teatrali e letterari Ugo Betti”.
Dopo la lettura di alcune poesie di Ugo Betti a cura dei liceali di Camerino, è iniziata la premiazione dei vincitori delle categorie dei diversi ordini e gradi di istruzione: il “Paesaggio”, indirizzato alle Scuole Primarie, la “Guerra”, per le Scuole Secondarie di I grado, ed infine la “Giustizia”, per le Scuole Secondarie di II grado. Le vincitrici ex aequo di quest'ultima categoria sono state due studentesse del “Galilei”, frequentanti entrambe la classe III E, Alice Barbiere, con l’elaborato intitolato “Giustizia: tutela di un’armonia”, ed Emma Pettinari, con il lavoro individuale “Inquiete moralità”.
Particolarmente emozionante è stato il momento, in cui le alunne sono state invitate dalla giuria a leggere i loro testi.
La partecipazione al Premio regionale, favorita dalla loro docente di Lettere, prof.ssa Annalisa Campanaro, ha offerto alle brillanti alunne un’occasione per mettere in luce il loro grande talento.
Ad Alice ed Emma vanno i complimenti del dirigente scolastico, prof.ssa Roberta Ciampechini, e dell’intera comunità scolastica.
Guasco, società di produzione cinematografica e service per cinema e audiovisivi, organizza un casting per individuare comparse e figurazioni speciali del film "Strike – Figli di un’era sbagliata" per la regia di Gabriele Berti, Giovanni Nasta e Diego Tricarico, prodotto da Paco Cinematografica. Il film è tratto dallo spettacolo teatrale omonimo degli stessi tre autori-interpreti.
Si cercano persone residenti a Potenza Picena, sia uomini che donne, con età compresa tra i 18 e 70 anni. Il casting si svolgerà mercoledì 12 giugno presso l'Auditorium Scarfiotti, in via Silvio Pellico 8, con i seguenti orari: a Potenza Picena dalle 15:30 alle 17:30 comparse; dalle 17:30 alle 18:30 persone con esperienza recitativa per figurazioni speciali.
Le riprese della serie tv saranno effettuate dal 24 giugno al 6 luglio tra le province di Macerata e Ancona. Per partecipare al casting è necessario presentarsi negli orari e nel luogo indicati muniti di documento d’identità, codice fiscale e iban. Le persone selezionate saranno poi contattate dalla produzione.
Sono partiti in 1.187 e arrivano in 8 all’ultimo capitolo del lungo viaggio artistico di Musicultura 2024. Il direttore artistico Ezio Nannipieri ha svelato oggi a Roma, nella Sala Sergio Zavoli della sede Rai di Viale Mazzini, i nomi degli otto Vincitori del prestigioso concorso che dal 1990 tutela la qualità espressiva della canzone italiana e favorisce un sano ricambio artistico generazionale.
“La nostra coscienza è a posto, abbiamo reso un buon servizio alle canzoni e alla dignità di chi le scrive e le canta. – Ha affermato Ezio Nannipieri - Più in generale, dall’osservatorio del concorso registriamo che in giro voglia e capacità di concepire canzoni con passione e originalità non mancano. Il senso di Musicultura consiste nel dare voce proprio a queste energie, a una vitalità artistica che nella realtà quotidiana italiana gode di buona salute, ma che nelle vetrine ufficiali della musica è sottorappresentata, salvo poi concederle spazio con colpevole ritardo, come è già capitato in passato con tanti vincitori di Musicultura, per esempio Gian Maria Testa, Simone Cristicchi, Mannarino, Margherita Vicario, La Rappresentante di Lista, i Santi Francesi…”
Gli otto artisti Vincitori sono tutti autori dei propri brani, di seguito i loro nomi con le città di origine e i titoli delle rispettive canzoni: Nico Arezzo (Modica) - Nicareddu; Anna Castiglia (Catania) - Ghali; De.Stradis (Bologna) - Quadri d’autore; Nyco Ferrari (Milano) -Sono fatto così; Bianca Frau (Sassari) - Va tutto bene; Helle (Bologna) - Lisou; Eugenio Sournia (Livorno) - Il cielo; The Snookers (Morbegno) -Guai.
La Rai è main media partner di Musicultura con Rai Radio1, Rai 2, TgR, Rainews24, RaiNews.it, Rai Italia e RaiPlay impegnate a raccontare l’evento a tutto tondo. A testimoniare l’importante rapporto di collaborazione con la RAI gli interventi di Francesco Pionati Direttore Giornale Radio e Radio 1, Fabrizio Ferragni Direttore Offerta Estero, Giovanni Anversa Vice Direttore Intrattenimento Prime Time, Paolo Petrecca Direttore di Rainews24 e Luca Salerno Vice Direttore TgR con delega alle Marche.
A rappresentare in conferenza stampa la Regione il Presidente della Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini che ha portato i saluti del Presidente Francesco Acquaroli e del Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, mettendo in rilievo il grande valore di Musicultura, sia per la Regione che per l’intero Paese, un patrimonio della musica e della cultura che da 35 anni scopre e valorizza le nuove tendenze della musica popolare e d’autore italiane.
La fase conclusiva della XXXV edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore si svolgerà a Macerata dal 17 al 22 giugno. Gli 8 vincitori, su una rosa di 18 finalisti, sono stati designati dal Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, a cui aderirono per primi nel 1990 Fabrizio De Andrè e Giorgio Caproni e che, in questa XXXV edizione, è composto da: Francesco Amato, Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Diego Bianchi, Francesco Bianconi, Maria Grazia Calandrone, Luca Carboni, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Dardust, Teresa De Sio, Giorgia, Mariangela Gualtieri, La Rappresentante di Lista, Dacia Maraini, Ermal Meta, Mariella Nava, Piero Pelù, Ron, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni e Sandro Veronesi.
A condurre le serate conclusive di spettacolo, il 21 e il 22 giugno allo Sferisterio di Macerata, sarà l’inedita coppia formata da Carolina Di Domenico e Paola Turci. Rai Radio1 seguirà la due giorni con programmi, in diretta e in differita, condotti da Duccio Pasqua, Marcella Sullo e John Vignola, Rai 2 dedicherà all’evento uno special televisivo che andrà in onda il prossimo 5 luglio e che Rai Italia diffonderà oltre i confini nazionali.
Gli 8 Vincitori si esibiranno con le loro canzoni di fronte al pubblico dello Sferisterio sia venerdì 21, sia sabato 22 giugno. Sarà proprio il voto degli spettatori a decretare il Vincitore assoluto di Musicultura 2024, al quale andranno i 20mila euro del Premio Banca Macerata.
In attesa di vedere dal vivo allo Sferisterio gli artisti in concorso, Rai Radio1 li coinvolgerà in anteprima già questa sera: a partire dalle 21:00, la radio ufficiale di Musicultura trasmetterà infatti in diretta dalla Sala A di Via Asiago il concerto degli 8 vincitori, con la conduzione di John Vignola, Duccio Pasqua e Marcella Sullo, in diretta anche su RaiPlay. Radio1 ribadisce così la propria vocazione di servizio pubblico attento alla qualità e alla creatività musicale giovanile, avendo già lo scorso mese di aprile trasmesso in diretta i due concerti di presentazione degli artisti finalisti e dato loro spazio nell’ambito del programma di John Vignola La nota del giorno.
Enzo Avitabile, Alessandro Bianchi, Serena Brancale, Diodato, Filippo Graziani, Marcin, Nada e Carlotta Proietti sono i nomi degli ospiti già confermati che si esibiranno sul maestoso palco dello Sferisterio il 21 e 22 giugno.
Venerdì 21 giugno andranno in scena: Diodato, fresco della vittoria del suo secondo David per la miglior canzone originale con “La mia terra” e sempre più garanzia di profondità ed eleganza artistiche; la poliedrica e meritatamente lanciatissima Serena Brancale; il giovane chitarrista polacco Marcin, al debutto in Italia dopo avere già conquistato col suo formidabile approccio tecnico e stilistico il pubblico americano e quello di mezza Europa; Filippo Graziani, che con la pubblicazione di “Per gli amici”, album composto da otto brani inediti del padre Ivan, da lui arrangiati e interpretati, ha realizzato una delle più brillanti iniziative discografiche di questo 2024.
Sabato 22 giugno Enzo Avitabile festeggerà a Musicultura, con i Bottari e la formazione al completo, i 20 anni di “Salvamm‘ o munno”, il capolavoro discografico che segnò uno snodo fondamentale nel viaggio espressivo dell’artista che a ragione è considerato il re della world music partenopea. Per l’occasione Avitabile verrà insignito dell’Onorificenza per Alti Meriti Artistici con cui l’Università di Macerata e l’Università di Camerino rendono annualmente omaggio nell’ambito di Musicultura a grandi protagonisti della musica e della parola. Il fascino della potente autenticità di Nada, cantautrice originale e preziosa, sarà un altro ingrediente della serata, che vedrà anche le partecipazioni speciali di Carlotta Proietti, figlia d’arte che sa testimoniare con la sua voce una raffinata romanità e quella di Alessandro Bianchi con la sua intelligente comicità.
Molti gli ospiti attesi anche a La Controra, il “festival nel festival” che da lunedì 17 a sabato 22 giugno vivrà nelle piazze e nei cortili del centro storico di Macerata con concerti, recital, incontri, dibattiti, tutti ad ingresso libero. Sarà il live di Fabio Concato il 18 giugno ad aprire musicalmente l’intensa settimana de La Controra nella centralissima Piazza della Libertà; tra gli altri nomi attesi negli angoli più suggestivi del centro storico di Macerata anche Diego Bianchi, Gigliola Cinquetti, Serena Grandi, Mimmo Locasciulli, Mauro Pescio, Cochi Ponzoni, Luigi Sbriccoli, Gek Tessaro.
La partnership tra Rai e Musicultura garantisce all’evento una copertura crossmediale articolata e qualificata. RaiRadio1, la radio ufficiale del festival già protagonista nell’iter preliminare del concorso, è pronta a seguire anche la fase finale con dirette, differite e collegamenti a cura di Marcella Sullo, Duccio Pasqua e John Vignola.
Le serate di spettacolo finali del 21 e 22 giugno allo Sferisterio diverranno un programma televisivo firmato da Matteo Catalano con la collaborazione di Carolina Catalano, per la regia di Duccio Forzano. Lo speciale andrà in onda in seconda serata su Rai2 il prossimo 5 luglio. Rai Italia diffonderà il programma in ambito internazionale. Un piano editoriale integrato coordinerà tutte le attività social. Rainews24, Rainews.it e TgR con dirette, servizi e rubriche completano il quadro dell’informazione e dell’approfondimento di Musicultura.
Musicultura, attenta alle espressioni artistiche della canzone popolare e d’autore, dal 1990 rappresenta un punto di riferimento trasparente e un banco di prova credibile per le aspirazioni di tantissimi giovani artisti (a oggi complessivamente oltre 34.000).
Tutti autori dei brani che interpretano, gli artisti accedono alla fase conclusiva del concorso al termine di una lunga selezione che all’inizio ha coinvolto 1.187 artisti e 2.374 canzoni, registrando per il quarto anno consecutivo il nuovo record di iscrizioni al Concorso. Ad una prima fase di ascolto e scrematura, sono seguite accurate audizioni dal vivo, aperte al pubblico e trasmesse in streaming (oltre 700.000 visualizzazioni), che hanno consentito a Musicultura di individuare una rosa di diciotto finalisti.
Gli otto vincitori, designati ad insindacabile giudizio del Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, si esibiranno sia il 21 sia il 22 giugno allo Sferisterio di Macerata. Il voto degli spettatori (4.800 nell’arco delle due serate) designerà il Vincitore assoluto di Musicultura 2024, al quale andrà il Premio Banca Macerata di 20mila euro. Altri significativi riconoscimenti sono il Premio PMI per il miglior progetto discografico (€ 2,000), il Premio delle Università di Macerata e di Camerino per il miglior testo (€ 2.000), e l’ambita Targa della Critica (€ 3.000) intitolata a Piero Cesanelli, l’ideatore di Musicultura e suo direttore artistico dalla prima edizione fino al 2019.
Questa edizione di Musicultura vede inoltre l’istituzione di un nuovo, speciale riconoscimento, il Premio “La Casa in riva al Mare” (€ 2.000). A deciderne l’assegnazione a uno degli otto vincitori sarà una giuria di detenuti della Casa di reclusione di Barcaglione di Ancona. L’iniziativa, promossa e sostenuta dal Garante dei diritti della persona della Regione Marche Giancarlo Giulianelli, rappresenta il punto di arrivo di un più ampio progetto, che nel corso dell’anno ha visto Musicultura operare all’interno del carcere con percorsi laboratoriali a tema musicale che hanno coinvolto i detenuti e che hanno visto le canzoni trasformarsi, in un ambiente tutt’altro che facile, in formidabili passe-partout d’accesso ai sentimenti e all’immaginazione.
Le canzoni finaliste della XXXV edizione del Concorso sono raccolte nel CD Compilation “Musicultura XXXV ed. 2024”, distribuito da EgeaMusic e disponibile su tutte le principali piattaforme digitali. Gli aggiornamenti su Musicultura 2024 e sul programma completo della Controra sono su www.musicultura.it. I biglietti per le serate finali del 21 e 22 giugno sono disponibili sul circuito Vivaticket.
Primo sold out della stagione ieri sera allo Sferisterio per il Macerata Opera Family: 2.240 spettatori hanno applaudito il debutto di Turandot. Enigmi al museo, opera ispirata al capolavoro di Puccini proposta nella sezione di spettacoli del progetto “Lo Sferisterio a scuola”, realizzato dall’Associazione Arena Sferisterio in collaborazione con l’Assessorato alla cultura e istruzione della Città di Macerata, prologo del festival operistico che si svolgerà dal 19 luglio all’11 agosto.
"Lo Sferisterio a scuola" è possibile grazie al prezioso contributo di un gruppo di Children partner composto da: Astea Energia (gruppo SGR), Clementoni, MIS-Marche International School e Naturneed.
I tantissimi studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado (dai 6 ai 14 anni) hanno partecipato attivamente cantando i sette brani pucciniani dell’opera imparati a scuola (senza dimenticare “Il nome suo nessun saprà” che si interseca con il celebre “Nessun dorma” del tenore) e guidati nei momenti opportuni dalla bacchetta di Sieva Borzak sul podio dell’Orchestra 1813.
In altri momenti, coinvolti da un attore-narratore, i giovanissimi spettatori – arrivati in Arena indossando anche fasce colorate di ispirazione cinese – hanno mostrato tutti insieme gli oggetti preparati in classe come ventagli e, lanterne di carta. Le repliche proseguono ogni sera sino a sabato 8 giugno, sempre alle ore 20.45. È possibile rivolgersi in biglietteria per eventuali posti disponibili last minute.
Per le 5 recite in programma sono arrivate oltre 10.500 prenotazioni, non solo da Macerata (IC Alighieri, Fermi, Mestica, e poi Convitto Leopardi, Istituto San Giuseppe), ma anche da altre località della provincia (Appignano, Civitanova Marche, Colmurano, Corridonia, Matelica, Mogliano, Montecassiano, Montefano, Monte S. Giusto, Morrovalle, Petriolo, Pollenza, Potenza Picena, Recanati, San Ginesio, San Severino, Tolentino, Treia) e dalla Regione (Fabriano, Loreto, Senigallia).
Ispirato alla celebre ultima opera del compositore toscano, in occasione del centenario della morte, Turandot. Enigmi al museo è il titolo messo in scena nel 2024 da AsLiCo per la 28ª edizione di Opera Domani, in coproduzione con Opéra Grand Avignon e Opéra de Rouen Normandie e con il patrocinio del Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane e da ICOM International Council of Museums. Macerata è una delle tappe della tournée che sta toccando più di venti teatri italiani per far conoscere il capolavoro di Puccini a studenti e famiglie.
Turandot. Enigmi al museo è uno spettacolo partecipativo in equilibrio fra opera e teatro ispirato musicalmente al capolavoro di Puccini, con la regia di Andrea Bernard e la direzione di Sieva Borzak alla guida di un gruppo di giovani interpreti, vincitori delle ultime edizioni del celebre concorso AsLiCo; le scene sono di Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro e le coreografie Giulia Tornarolli.
Il soggetto di Turandot. Enigmi al museo (come la simile opera pucciniana) è ispirato a un’antica favola probabilmente persiana, e oggi è diventato lo spunto per portare i piccoli spettatori a scoprire una Cina magica e grandiosa, in cui – tra enigmi da risolvere, principi d’oriente, gong del destino, boia e fastosi palazzi imperiali – prende vita la storia della Principessa dal cuore di ghiaccio. Il regista Andrea Bernard ha scelto di ambientare la vicenda in un museo, dove tra i visitatori ci sono anche il giovane Calaf, con il padre Timur e Liù. Il misterioso mondo di Turandot si materializza e riverbera tra statue, ceramiche pregiate, costumi tradizionali e stampe d’epoca.
La lettura di un antico manoscritto anima le opere d’arte del museo e i visitatori vengono catapultati tra gli enigmi della Principessa Turandot, che – con l’aiuto di Ping, Pong e Pang, tre statue dell’esercito di terracotta – altro non aspetta che trovare il vero amore ed essere ricordata per sempre.
Il progetto Opera Domani da decenni ormai ha come obiettivo quello di coinvolgere e appassionare all’opera lirica il pubblico dell’età scolare. La visione dell’opera è preparata attraverso un percorso specifico con incontri di formazione per gli insegnanti e attività di preparazione in classe (ascolto di alcune arie dell’opera, preparazione dei cori, attività di movimento e coreografie anche in LIS, studio della trama e dei personaggi, approfondimento dei contenuti, costruzione oggetti da portare in teatro) differenziati secondo l’età e il livello scolastico, oltre che pensati per la condivisione anche in famiglia. La formazione degli insegnanti, realizzata durante i mesi scolastici, è inoltre accreditata presso il MIUR (ai sensi della direttiva 170/2016).
Nei giorni scorsi è giunta al Sindaco di Macerata una lettera di apprezzamento direttamente dal Ministro dell’Istruzione del Merito, per "l’impegno e la dedizione costantemente profusi dall’Associazione Arena Sferisterio nel promuovere e organizzare attività che valorizzano le potenzialità artistiche e culturali […] Tengo molto alla diffusione dell’educazione artistica e musicale e non posso che incoraggiare l’attenzione che state dedicando alla sua crescita, soprattutto considerando il coinvolgimento dei giovani e dei giovanissimi. Com’è noto, la musica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo globale dell’individuo […] I risultati mostrano inoltre che gli adolescenti con training musicale sono anche più aperti e coscienziosi. Ci sono dunque molti buoni motivi perché perseveriate nella strada che avete intrapreso. Mi unisco dunque idealmente a voi, salutando calorosamente tutti i partecipanti e, naturalmente, augurando la migliore riuscita".
La musica e l’opera sono forme d’arte che – se proposte in modo adeguato – riescono a coinvolgere il pubblico di tutte le età e accompagnare la crescita degli individui in modo completo e profondo. Questo è ancora più vero in una realtà sociale come quella di Macerata in cui un luogo monumentale come lo Sferisterio è parte imprescindibile del tessuto urbanistico e delle attività lavorative.
Anche Turandot. Enigmi al museo è uno spettacolo accessibile per bambini e ragazzi con disabilità sensoriale: ogni recita avrà i sopratitoli e il 7 giugno sarà disponibile anche il servizio di audiodescrizione. Un’attività che è stata preceduta sabato 31 maggio da una caccia al tesoro inclusiva nei Musei civici di Palazzo Buonaccorsi aperta a ciechi e ipovedenti, sordi e ipoudenti, dai 6 ai 15 anni.
Il candidato al Premio Strega 2024 Adrian Bravi arriva a Civitanova Marche, ospite del locale gruppo di lettura LibriAmo. L’autore incontrerà i lettori nel corso di un aperitivo al Caffè del teatro Cerolini in piazza della Libertà, alle ore 20:30 venerdì 7 giugno, per dialogare con loro sul suo ultimo romanzo “Adelaida”, segnalato nella longlist del prestigioso premio letterario da Romana Petri. Moderano la serata l’agente letterario Luca Pantanetti di Scriptorama e la professoressa Lorella Quintabà.
In “Adelaida” lo scrittore argentino naturalizzato italiano racconta la storia di Adelaida Gigli, una delle figure femminili più sorprendenti dell’Argentina del secolo scorso: ha nascosto armi in casa per aiutare i dissidenti, ha riso in faccia al potere, si è ribellata alle convenzioni, con atteggiamenti esuberanti e dissacranti. Adrian Bravi ci dona il ritratto inedito di una donna che ha pagato sulla propria pelle gli orrori della dittatura e della censura, ma che non hai mai smesso di combattere, come attivista e anche come artista, in particolare con le sue ceramiche. L’incontro è su prenotazione, i posti sono limitati.
Dieci isole per raccontare la natura delle Marche tra terra, mare, agricoltura, abitare, meccanica, elettricità, calcolo, istruzione e digitale. È stata inaugurata, nell'ex chiesa di Santa Maria della Misericordia in piazza Del Popolo, a San Severino Marche, la mostra documentaria regionale "WunderKammer Marche", percorso espositivo ideato e curato dal’ingegner Oronzo Mauro con allestimenti d'arte da parte dell'architetta Shura Oyarce Yuzzelli, dedicato alle Marche.
Unica regione d’Italia al plurale ma pensata al singolare, che rappresenta davvero, come nel titolo dell’esposizione, una "camera delle meraviglie" in cui viene celebrata, e rappresentata, una terra di arte, tecnologia, crocevia di traffici antichi, personaggi illustri, collezionismo scientifico, urbanistica di tutti i tempi e archivistica pregiata.
Nel ricchissimo percorso, fatta da un numero impressionante di oggetti, anche la prima centrale elettrica storica, forse unica al mondo ma di sicuro in Italia, che qui si presenta come interamente digitalizzata.
Per il resto i numeri di questo evento culturale danno un’idea di quello che lo stesso rappresenta: 10 isole delle meraviglie appunto, una regione coinvolta, 2 mesi di esposizione, 3 conferenze in programma, 2 comuni promotori, un'università a collaborare, oltre 200 oggetti in vetrina risalenti tra il 1850 e il 1950, 50 poster esplicativi, un grande condensato di magia. La mostra, ad ingresso gratuito, resterà aperta fino al 31 luglio.
A presiedere la cerimonia di inaugurazione il vice presidente della regione Marche, Filippo Saltamartini, insieme al sindaco della città di San Severino Marche, il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, l'assessore comunale al Turismo, Michela Pezzanesi, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata.
La mostra segue l'esempio di quelle che, proprio nelle Marche, furono le "camere delle meraviglie" che permisero di aprire gli studioli di Federico da Montefeltro nei suoi palazzi ducali di Urbino e di Gubbio intorno agli anni '80 del 1400. Per chi volesse addentrarsi fin da subito nel "viaggio", a breve sarà disponibile il sito www.wunderkammermarche.it.
Per favorire la produzione letteraria, valorizzare i contenuti originali e la ricerca espressiva di studentesse e studenti, nell'ambito del Macerata Humanities Festival l’Università di Macerata ha lanciato il Premio letterario Humanities, dedicato, per questa prima edizione, al tema "Scoprire la pace: percorsi di giustizia per la guarigione del mondo".
Possono partecipare studenti delle scuole superiori che stiano frequentando le classi terze, quarte o quinte e studenti delle università di Marche, Abruzzo, Umbria. Le domande vanno inviate entro il 30 giugno 2024.
È possibile concorrere per la sezione "narrativa", inviando un racconto originale di lunghezza compresa tra le cinquemila e le diecimila battute, spazi inclusi; oppure per la sezione “poesia”, attraverso un testo che non superi i 50 versi. In palio ci sono buoni per l’acquisto di libri. I vincitori saranno premiati durante il Macerata Humanities Festival che si terrà nel mese di ottobre.
Marco De Biagi presenta il suo nuovo thriller fantasy "Serravalle – dove i cattivi pensieri possono uccidere". Lo scrittore Marco De Biagi lancia il suo avvincente thriller fantasy "Serravalle – dove i cattivi pensieri possono uccidere", un romanzo che intreccia magia e realtà quotidiana, ambientato nello scenario suggestivo e misterioso degli Appennini, dai Monti Sibillini al borgo di Serravalle di Chienti.
Un viaggio di solitudine e creatività. Trasferitosi nel piccolo borgo marchigiano nel 2020, l’autore ha trovato nell'isolamento e nella tranquillità una fonte inesauribile di ispirazione. La sua esperienza personale si riflette nella creazione di questo romanzo, nato durante un periodo di isolamento che ha trasformato in un'opportunità per esplorare le profondità della mente umana e dei suoi demoni.
Un tributo a un territorio resiliente
"Serravalle – dove i cattivi pensieri possono uccidere" non è solo un'opera di fantasia, ma anche un omaggio al territorio marchigiano segnato dai tragici terremoti del 1997 e del 2016. Questi eventi sismici, che hanno profondamente colpito la comunità locale, giocano un ruolo cruciale nella trama del libro, influenzando le vite dei personaggi e l'ambiente circostante.
Il terremoto del 1997, con una magnitudo di circa 6.0, ha causato gravi danni in Umbria e Marche, coinvolgendo città come Assisi, Foligno, Norcia e Camerino, e provocando 11 vittime e migliaia di sfollati. La ricostruzione dopo il sisma ha rappresentato una sfida enorme, non solo a livello strutturale ma anche sociale, con numerose opere d'arte ed edifici storici gravemente danneggiati.
Una narrazione coinvolgente e personaggi indimenticabili. Il romanzo di De Biagi si distingue per la sua trama intricata e per i personaggi profondamente umani, ispirati a persone reali. La dettagliata descrizione dei luoghi e la connessione emotiva dell'autore con il territorio marchigiano rendono la lettura un'esperienza immersiva.
Promuovere il "Turismo da Romanzo". Con "Serravalle – dove i cattivi pensieri possono uccidere", l’autore spera di incoraggiare una nuova forma di turismo. I lettori sono invitati a visitare Serravalle di Chienti per scoprire i luoghi descritti nel libro e vivere in prima persona le atmosfere magiche e storiche del romanzo.
Non è solo un'avventura fantasy, ma una riflessione sulle sfide personali e collettive, sulla resilienza e sulla capacità di trovare la luce anche nei momenti più bui. Disponibile in tutte le librerie e online, "Serravalle – dove i cattivi pensieri possono uccidere" offre un viaggio indimenticabile nel confine sottile tra realtà e fantasia.
Venerdì 31 maggio, alle 18:00, presso la 'Bottega del Libro' di Macerata, in Corso della Repubblica, si terrà un evento che fornirà suggerimenti su come mantenere vivo il rapporto di coppia.
La consigliera comunale Sabrina De Padova ha pensato di trattare questa tematica a volte sottovalutata, perché - dice - "è importante alimentare il rapporto di coppia a qualsiasi età". "Spesso con i ritmi della vita frenetica, la stanchezza e lo stress può risultare difficile mantenere viva la scintilla della passione e dell'attrazione reciproca".
L'intimità di coppia è in primo luogo comunicazione: "I partner possono esprimere cura, attenzione, connessione emotiva, ma anche disagio, frustrazione, distanza - prosegue De Padova -. È importantissimo riuscire a cogliere i messaggi dell’altro, dedicando il giusto tempo per mettere a fuoco i bisogni e le necessità emotive di entrambi. Creare un clima di condivisione in cui poter esprimere senza timore paure, desideri e malesseri è il primo passo per costruire una relazione solida, in cui ci si prende cura dell'altro con reciprocità".
"Sentirsi ascoltati e accogliere le esigenze del partner rende possibile un dialogo aperto e costruttivo in cui lasciare spazio anche ad una dimensione più ludica in cui sentirsi ancora complici", conclude De Padova.
Gli argomenti verranno affrontati con la psicologa Roberta Vitelli che fornirà dei suggerimenti utili sugli atteggiamenti da tenere. Nel caso in cui il rapporto dovesse avere problemi insormontabili l’avvocata Leide Polci indicherà le possibili opzioni e modalità di una separazione. A concludere l'evento alcune letture della scrittrice Lucia Nardi, in arte Luna, già ospite del Salone del libro a Torino.
La scena musicale italiana si arricchisce di una nuova e promettente voce. LeiCannibale, nome d'arte di Giorgia Giampaoli, è pronta a presentare il suo primissimo singolo "Ian Curtis", disponibile su tutte le piattaforme di streaming musicale gà dal dal 24 maggio 2024.
“Ian Curtis" esplora il tema della liberazione dalla sofferenza di un rapporto malato, dove l’amore e l’odio coesistono portando ad una momentanea follia. Scritto dalla stessa LeiCannibale, il brano fonde sonorità alt-pop con quelle rock, creando un'atmosfera ritmata, intensa e coinvolgente, appoggiata sulla linea di basso.
Il singolo vede la collaborazione di talentuosi musicisti e produttori: Gaetano Marinelli, conosciuto artisticamente come Dezebra, ha contribuito come co-autore; gli arrangiamenti sono stati curati da Alessandro Ciucani; mentre la produzione è stata affidata a Stefano Franchi e Andrea Concu, rispettivamente bassista e chitarrista della band "Smitch In Blue Ray".
LeiCannibale, Giorgia Giampaoli, è una cantautrice indipendente di Montecosaro, in provincia di Macerata. Nata nel 1994, Giorgia ha iniziato la sua carriera musicale esibendosi nella sua regione, le Marche, e oltre, con vari progetti alternative rock. Ha poi deciso di concentrarsi sul suo progetto solista, dove mescola la sua anima alternative con la passione per il jazz. Ha approfondito questa passione conseguendo il diploma accademico di primo livello in canto jazz presso il conservatorio statale di Fermo "G.B. Pergolesi" nel 2021 e attualmente sta completando il secondo livello.
Nel 2018 fa l’opening alla band Stella Maris. Nel 2023, durante un breve tour nei paesi dell’est europa, si è esibita presso il Museo del Banato di Timisoara in Romania (capitale della cultura europea 2023). Attualmente sta lavorando a nuovi singoli e all’album di esordio.
È prevista l’uscita di un video musicale, girato e montato da Josafat Farroni (Joshua McFarrow in arte), per il 7 giugno 2024. Con "Ian Curtis", LeiCannibale fa il suo ingresso sulla scena musicale con una proposta fresca e originale, pronta a conquistare il cuore del pubblico.
Le tradizioni funerarie sono antiche quanto l’uomo e sarebbe impossibile tracciare un excursus lungo e dettagliato di ognuna di esse. Ciò che possiamo dire è che nel corso dei secoli in Occidente il rapporto con il defunto ed il significato stesso della morte è cambiato più volte.
Quel che è certo, è che si credesse o meno in una vita dopo la morte, il defunto veniva sempre “salutato” con una speciale attenzione. Gli antichi Egizi si preoccupavano di far sì che avesse tutto il necessario per affrontare al meglio la vita ultraterrena.
I Greci immaginavano i loro cari estinti in un contesto colmo di sofferenza: gli inferi. Per questo depositavano sui loro occhi delle monete, che sarebbero servite per accedere nell’aldilà. Si adoperavano poi con offerte e sacrifici in loro onore, per poterne alleggerire la condizione. Nella Roma antica, invece, le personalità più illustri ricevevano un funerale in pompa magna con cortei sfarzosi, che avevano il compito di celebrare la vita e le gesta del defunto.
Anche oggi non c’è una dimensione collettiva che valga per tutti i popoli del mondo, poiché essa varia in base alla cultura o alla religione. Sicuramente il rito funebre più diffuso in Italia è quello cattolico, che prevede la celebrazione della messa in onore del defunto. Possiamo constatare, però, alcune dinamiche che negli anni si sono rimodulate.
Siamo ad esempio meno propensi ad accettare la morte come lo eravamo un tempo, complice il progresso scientifico e l’allungamento dell’età media. A ciò si aggiunge la paura dell’ignoto, che forse nell’era in cui ogni risposta è a portata di google, diventa ancor più disarmante.
Cambia anche la modalità del rito funebre, poiché negli ultimi anni la pratica della cremazione ha conosciuto un notevole aumento. Ancora, in alcune città si può contare sulle case funerarie, che ospitano la salma, quando la casa è piccola oppure quando il decesso avviene in ospedale. È questo il caso della casa funeraria a Legnano di Luoni Onoranze Funebri, un luogo adibito al raccoglimento, dove ci si può recare per l’ultimo saluto. In questi luoghi è spesso possibile anche celebrare funerali laici, una tendenza in costante crescita.
Insomma, tra passato e presente molte cose sono cambiate e continueranno a cambiare, ma la morte scuote l’esistenza di chi è in vita e rimane sempre la necessità di dire addio nel modo che si ritiene più opportuno.
Diodato, Enzo Avitabile,Serena Brancale, Marcin, Alessandro Bianchi e Filippo Graziani sono i nomi dei primi ospiti che Musicultura annuncia in vista delle serate finali della XXXV edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore. Le loro performance si intrecceranno sul palco dello Sferisterio, il 21 e 22 giugno, con le esibizioni degli otto giovani artisti che saranno proclamati vincitori del concorso in base all’esito del vaglio, tutt’ora in corso, del Comitato Artistico di Garanzia.
La conduzione è affidata ad una coppia inedita: Paola Turci e Carolina Di Domenico, la cui unione di competenze e dinamismo, sensibilità e intensità, annuncia belle sorprese. Venerdì 21 giugno andranno in scena: Diodato, fresco della vittoria del suo secondo David per la miglior canzone originale con "La mia terra" e sempre più garanzia di profondità ed eleganza artistiche; la poliedrica e meritatamente lanciatissima Serena Brancale; il giovane chitarrista polacco Marcin, al debutto in Italia dopo avere già conquistato col suo formidabile approccio tecnico e stilistico il pubblico americano e quello di mezza Europa; Filippo Graziani, che con la pubblicazione di 'Per gli amici', album composto da otto brani inediti del padre Ivan, da lui arrangiati e interpretati, ha realizzato una delle più brillanti iniziative discografiche di questo 2024.
Sabato 22 giugno Enzo Avitabile festeggerà a Musicultura, con i Bottari e la formazione al completo, i 20 anni di Salvamm' o munno, il capolavoro discografico che segnò uno snodo fondamentale nel viaggio artistico dell’artista, che a ragione è considerato il re della world music made in Napoli. Alessandro Bianchi porterà in scena una nota d’intelligente ironia.
"Presto comunicheremo il programma completo, qualche ospite non lo annunceremo proprio, lasceremo che sia il pubblico a scoprirlo la sera stessa vedendolo comparire sul palco - ha commentato il direttore artistico Ezio Nannipieri -. Ringrazio i finalisti in concorso e invito a seguirli con attenzione: la meritano. Qui trovano una zona cerniera dove la purezza dell’ispirazione è tutelata nel suo affacciarsi al mercato. A Musicultura storie artistiche molto diverse fra loro convivono e si confrontano in libertà, senza condizionamenti, distorsioni, pressioni. Ci piace pensare che questo sia il modo migliore per gettare i semi di futuri raccolti. Auguro a tutti questi giovani artisti di mantenersi vicini alla fiamma che oggi li spinge a scrivere e cantare canzoni e spero raggiungano forme di popolarità artistica più gratificanti di quella che offre la musica quando è ridotta a prodotto massificato".
Gli artisti vincitori del concorso si esibiranno tutti e otto sia venerdì 21 che sabato 22 giugno. La somma dei voti del pubblico delle due serate consacrerà il Vincitore assoluto della XXXV edizione, al quale andrà il premio Banca Macerata di 20.000 euro.
I brani dei diciotto artisti finalisti sono attualmente al vaglio del Comitato Artistico di Garanzia, che designerà gli otto vincitori che si esibiranno allo Sferisterio di Macerata il 21 e 22 giugno. Intanto prende forma anche il ricco cartellone de "La Controra", la sezione del Festival che per l’intera settimana animerà piazze e cortili del centro storico di Macerata con più appuntamenti giornalieri completamente gratuiti, tra concerti, recital, presentazioni editoriali e arti performative. Sarà il concerto di Fabio Concato il 18 giugno ad aprire l’intensa settimana della Controra; tra gli altri nomi attesi nei luoghi più suggestivi del centro storico maceratese anche Cochi Ponzoni, Gigliola Cinquetti, Mimmo Locasciulli, Luigi Sbriccoli, Gek Tessaro e Serena Grandi.
Sono stati affidati i lavori per la ricostruzione della Collegiata di Sant'Urbano, principale chiesa di Apiro. A curare la gara l'Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, che è il soggetto attuatore dell’intervento.
"La Collegiata di Apiro è particolarmente rilevante per la comunità locale - commenta la struttura commissariale sisma 2016 -. Grazie a un impegno costante dell'Arcidiocesi e dell'Arcivescovo Francesco Massara, in collaborazione con l’Ufficio del Soprintendente speciale per il sisma del Ministero della Cultura, con la regione e con l'ufficio speciale ricostruzione, la ricostruzione delle chiese del territorio è pienamente avviata".
"Fondamentale il confronto in questi mesi per individuare e superare eventuali problematiche, legate all’aumento dei prezzi e anche alla delicatezza di interventi che riguardano l’identità culturale e spirituale di tutto il territorio. A tal proposito, ricordiamo anche l’inaugurazione, il prossimo 15 giugno, della chiesa di San Giuseppe in piazza del Popolo a San Severino Marche, che finalmente riaprirà le porte al culto dopo un intervento da 2 milioni di euro", conclude nella nota la struttura commissariale.
"Grazie alla Struttura commissariale 2016 finalmente siamo riusciti a dare in affidamento la Collegiata di Apiro, uno dei gioielli di tutte le Marche, per la grande gioia delle nostre comunità", dichiara l’Arcivescovo Francesco Massara.
La ricostruzione della Collegiata di Sant’Urbano vale 750 mila euro, di cui oltre 520 mila euro per i lavori di restauro, ristrutturazione e consolidamento. Si tratta di un edificio di grande importanza storica e artistica, costruito negli anni '30 del XVII secolo. È nota per la 'stanza del tesoro' nella sacrestia, che conserva arredi lignei del 1774 e una raccolta di quadri, paramenti sacri, candelieri, croci in bronzo dorato e busti di santi. Questo "tesoro" è custodito dietro una robusta porta di ferro con tre chiavi, e sebbene abbia subito riduzioni nel tempo, resta di grande valore.
La stagione musicale 2024 del Coro Polifonico "Città di Tolentino" vedrà protagonisti oltre il coro anche molti altri artisti che proporranno repertori estremamente variegati, dalla musica medioevale fino a brani di cantautori italiani dei nostri giorni, per concludersi con il tradizionale concerto di Natale.
La stagione si aprirà con un concerto di assoluto valore, venerdì 24 maggio alle 21:15, presso la Basilica di San Nicola a Tolentino, dove la Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana, il noto pianista Lorenzo di Bella, Cihat Askin al violino, i Solisti dell’Accademia di Arte lirica di Osimo e ovviamente il Coro tolentinate, diretto dal Maestro Aldo Cicconofri, si esibiranno sotto la direzione del maestro canadese Michel Brousseau.
Nel meraviglioso scenario della Basilica di San Nicola, verrà proposto un repertorio di musiche di F. Schubert, con l’esecuzione del "Concerto in Re magg". per violino e orchestra e la "Messa il Sol magg. Op.167" per soli coro e orchestra e, di L.V. Beethoven, la "Romanza in Fa magg." sempre per violino e orchestra e, in conclusione, la "Fantasia Corale in Do min. Op. 80" per Pianoforte, Soli, Coro e Orchestra.
Si avvia con questo primo grande evento anche l'esperienza della nuova presidente del Coro Polifonico, Rosalia Calcagnini che nel presentare il programma sottolinea: "Il titolo del concerto, Vienna Spirituale 'Pace e Letizia', prende spunto dalle parole della 'Fantasia Corale' di un Beethoven particolarmente ispirato da un testo scritto da J. Kuffner, musicista e compositore tedesco, inneggiante alla Pace e alla Letizia del cuore, che si possono raggiungere grazie all’arte, linguaggio universale di condivisione tra i popoli"..
"In un momento storico come quello attuale, a fronte di tutte le tensioni che si riscontrano nel mondo, il Coro Polifonico, insieme a tutti gli artisti che si esibiranno, vuole lanciare un messaggio di Pace, fondato sulla condivisione e sull’ascolto aggiunge Calcagnini -. Con l'occasione vorrei ringraziare il comune di Tolentino, nella figura del sindaco Sclavi, che ha concesso il patrocinio ed ha compartecipato l’intera stagione musicale, nonché il Consiglio Regionale delle Marche che ci ha onorati compartecipando l’evento. Inoltre, un plauso al Priore di San Nicola, Padre Giustino Casciano, con l’intera Comunità Agostiniana per la cordiale ospitalità e disponibilità e a tutti i generosi sponsor, senza i quali non sarebbe stato possibile offrire gratuitamente ai cittadini un concerto di questo livello, che vede la presenza di tanti artisti di fama internazionale".
Nel corso del concerto si esibiranno circa 40 coristi, inoltre 38 elementi dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il maestro Lorenzo Di Bella come solista al piano, Cihat Askin violino solista e ben 8 cantanti solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo. Il concerto è organizzato con la compartecipazione del Consiglio Regionale delle Marche e il Patrocinio e la compartecipazione del Comune di Tolentino. Il concerto sarà ad ingresso gratuito ma con prenotazione obbligatoria e ritiro del biglietto presso il Punto Informativo, in Piazza della Libertà, a Tolentino (tel: 375/5995865).
Un duplice evento per celebrare Ugo Caggiano, pittore e scultore marchigiano del fiabesco e del visionario. Diego De Minicis incontra Ugo Caggiano questo è il titolo dell'esposizione che verrà inaugurato Petriolo il prossimo sabato 18 maggio alle ore 17. Si tratta di un esperimento di “contaminazione” tra due figure apparentemente molto lontane dal punto di vista artistico.
Innanzitutto però è proprio la città di Petriolo che crea un legame avendo dato i natali ai due artisti a distanza di molti anni: il primo nel 1913 e l’altro nel 1941. De Minicis muore nel 1942, dopo una breve vita volontario al fronte russo. Durante la guerra, quindi, avviene questa sorta di passaggio di consegne tra i due artisti petriolesi.
"Al di là delle curiosità anagrafiche quello che è più importante sottolineare è che si tratta per Ugo Caggiano della prima uscita petriolese che va in qualche modo a siglare l’impegno che l’amministrazione comunale si è presa di valorizzare il fondo di opere che la famiglia di Caggiano ha deciso di mettere a disposizione della città di Petriolo, afferma Mario Montalboddi, architetto e curatore della mostra. Un impegno che l’attuale sindaco ha rimarcato già nell’occasione dell’apertura del Museo '900 dedicato a Diego De Minicis sul finire del 2022".
"Per la città di Petriolo Diego De Minicis e Ugo Caggiano sono i punti di riferimento dell’arte moderna e contemporanea. Diego De Minicis ha già la sua casa e prossimamente anche Ugo Caggiano troverà la sua all’interno di un centro storico devastato dal sisma 2016 e che sta cercando di risollevarsi anche attraverso la creazione di spazi culturali e museali che possano valorizzare a pieno anche il patrimonio artistico del '900 e del contemporaneo".
"È chiaro - prosegue Montalboddi - che la triangolazione dovrà perfezionarsi con la creazione dello spazio giusto per la figura certamente più rappresentativa nel '900 dal punto di vista culturale per Petriolo, vale a dire Giovanni Ginobili. Quindi Diego De Minicis ospita nel suo spazio museale alcune opere di Ugo Caggiano".
Come si diceva una sperimentazione, una contaminazione foriera di risultati del tutto inaspettati. Nello spazio che racconta la vicenda più che tragica di un artista alla ricerca di una sua dimensione dentro quel ventennio che precede la deriva bellica, un mondo pressoché in bianco e nero. All’interno di questo contesto plumbeo si insinua la visione coloratissima dell’esperienza artistica che trasmette Ugo Caggiano.
"De Minicis è un grande scultore e un grande disegnatore ed aspira alla perfezione del dettaglio seguendo un percorso tracciato in avvio dal novecentismo di Margherita Sarfatti. Ugo Caggiano è un pittore che gioca con le forme e i colori lasciandosi alle spalle qualsiasi suggestione realistica e soprattutto qualsiasi nostalgia metafisica o sogno neoclassico. Cosa che invece consuma De Minicis".
"Caggiano è figlio delle avanguardie europee da Kandinskij a Mirò per tornare poi a Wladimiro Tulli. Dalle sue opere sgorga un amore sincero per la natura e per il paesaggio (le campagne marchigiane) nella sua essenza di geometrie e colori e in questo si avvicina anche L’idea al nostro grande Osvaldo Licini".
"All’interno del Museo De Minicis sono allestite le cosiddette “Semoventi” di Caggiano, spiega ancora Montalboddi. Sculture leggere, multimateriali, filiformi che vogliono essere toccate per muoversi e librarsi nell’aria. Accanto a queste straordinarie creazioni una serie di “pietre miliari” che forse sono l’espressione più poetica di Ugo proprio perché irriducibili a un significato certo e chiuso. Nell’idea di pietra miliare si confonde l’anelito a un cammino certo e scandito ritmicamente, ma in realtà è ben presto evidente l’assenza di qualsiasi tonalità morale che lascia il posto al sogno del pellegrino avventuroso".
È invece per martedì 21 maggio alle ore 18, al teatro comunale di Petriolo, la conferenza dal titolo “Paesaggi della mente. Ugo Caggiano e l’arte non-oggettiva". L’evento prevede una lectio magistralis del professor Roberto Cresti, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Unimc e direttore artistico di Palazzo Ricci a Macerata, con la partecipazione dello stesso Mario Montalboddi. Al termine dell’evento prevista la visita al museo “Diego De Minicis”.