Al Teatro Vaccaj, continuano gli incontri con il cast. Dopo i protagonisti di Big Fish e Il fu Mattia Pascal, mercoledì 30 gennaio, alle 18.30, sarà la volta di Anna Valle e l'intero cast di Cognate-Cena di famiglia.
Un'opportunità da non perdere per conoscere attraverso la voce degli attori i testi teatrali e le loro interpretazioni e scoprire curiosità sullo spettacolo.Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, apertura teatro dalle ore 18.15.
A seguire l’Enoteca Altrochebacco organizza un esclusivo aperitivo all’interno del nuovissimo bar del Teatro, con specialità gastronomiche locali.
Concerto di apertura di stagione per la FORM con Brahms Doppio - Beethoven 8. E martedì 29 gennaio, insieme all’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Alessandro Cadario, al Teatro Lauro Rossi di Macerata, alle 21, arrivano le sorelle lettoni Balanas: la violinista Kristine e la violoncellista Margarita, giovani e talentuose musiciste, con notevoli doti comunicative e ipnotizzante presenza scenica.
Kristine è stata descritta dal Times come musicista di “strabiliante virtuosismo”, uno dei migliori talenti in ascesa sulla scena internazionale. Recentemente è stata riconosciuta come Giovane artista dell’anno dal Grand Music Awards del suo Paese d’origine. Dopo i concerti con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana debutterà nella Berliner Philharmonie con Das Sinfonie Orchester Berlin e successivamente con la Royal Philharmonic Orchestra. La sorella Margarita è una delle artiste più entusiasmanti e versatili della sua generazione. Anche per lei, importanti debutti dopo quello con la FORM: alla Berliner Philharmonie e alla Laeiszhalle di Amburgo.
Alessandro Cadario è Direttore ospite principale dal 2016 dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano. Tra i numerosi concerti e le prestigiose collaborazioni, è stato scelto dalla Presidenza del Senato per dirigere il concerto natalizio del 2017 nell’Aula del Senato, mentre nel 2018 ha debuttato nella stagione sinfonica del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo e del Teatro Regio di Torino.
In programma il Doppio concerto per violino, violoncello e orchestra in la min., op. 102 di Brahms, capolavoro che fa emergere segrete “affinità elettive” fra i solisti e l’orchestra; il toccante brano di Fabio Vacchi Dai Calanchi di Sabbiuno, scritto in memoria dell’eccidio dei partigiani presso Sabbiuno di Paderno nell’Emilia; la Sinfonia n. 8 in fa magg., op. 93 di Beethoven, originale, imprevedibile commistione di leggerezza e di potenza, di grazia e di forza.
Biglietto intero a 18 euro; 12 euro per gli spettatori fino a 30 anni e oltre 60, per i possessori della Carta Giovani, per le Associazioni musicali, per i Club Services, per gli abbonati alla stagione teatrale AMAT; 4 euro per le scuole.
“La Memoria che si fa tenerezza per i bambini che nella Shoah sono divenuti strumento estremo di negazione della vita. La Memoria che si fa incredulità e amore di fronte alla ostinata e ostentata manifestazione di violenza indifferente verso il mondo dei bambini. La Memoria che si fa rosa bianca, simbolo di luce, vita e consapevolezza per un presente e un futuro che lasciano intravedere ancora i riflessi dei fantasmi del passato. Spero tanto che i nonni, le mamme e i papà nel passare in questi giardini, giorno dopo giorno, trovino il tempo di raccontare ai loro figli il perché di queste rose bianche, mai dimenticando che prima di ogni altra cosa c’è l’umanità, ci sono le persone e soprattutto la vita preziosa e fragile dei bambini”.
Sono le parole del sindaco Romano Carancini che questa mattina, insieme al vice sindaco e assessore alla Cultura Stefania Monteverde, al presidente del Consiglio comunale Luciano Pantanetti, al presidente provinciale ANPI Lorenzo Marconi, al consigliere regionale Luca Marconi, ai consiglieri comunali Ninfa Contigiani ed Enrico Marcolini e a Quinto Romagnoli della Compagnia Teatrale Oreste Calabresi, ha preso parte alla Terrazza dei Popoli, nell’ambito delle iniziative organizzate dal Comune di Macerata in occasione del Giorno della memoria, alla cerimonia di piantumazione di 20 rose bianche in memoria di altrettanti bambini ebrei trucidati nella scuola amburghese di Bullnhuser Damm il 20 aprile del 1945.
Alla cerimonia hanno preso parte attiva anche gli alunni delle classi V delle scuole Anna Frank e De Amicis che hanno letto due poesie, una scritta dagli scolari dell’istituto di Villa Potenza dedicata alla deportata e scrittrice ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario, e l’altra opera di una reduce dalla deportazione.
Nei vari interventi che si sono succeduti un unico messaggio: quello di non dimenticare affinché certe cose non possano più accadere, un gesto che è memoria del passato e allo stesso tempo riflessione sul presente e sul futuro delle nuove generazioni.
Le rose, che per la prima volta furono interrate nel gennaio del 2007 in occasione del Giorno della memoria su invito della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, furono estirpate da ignoti e dopo qualche tempo ripiantate, così come oggi, per non dimenticare il martirio e il sacrificio di quei venti bambini e riaffermare la condanna per gli atti vandalici e il valore del ricordo.
Le venti rose bianche vogliono ricordare il piccolo Sergio de Simone (italiano), Georges André Kohn (francese), Jacqueline Morgenstern (francese), W. Junglieb (jugslavo), Roman Zeller (polacco), Leika Birbaum (polacca), Eduard Hornemann (olandese), Marek Steinbaum (polacco), Eduard Reichnbaum (polacco), Bluma Mekler (polacca), Surcis Goldinger (polacca), Ruchla Zylbeberg (polacca), Alexander Hornemann (olandese), H. Wasserman (polacca), Lea Klygerman (piolacca), Riwka Herszberg (polacca), Roman Witonski (polacco), Marek James (polacco), Eleonora Witonski e Mania Altmann (polacca), bambini ebrei provenienti da tutta Europa, trucidati e seviziati nella scuola di Bullenhuser Damm e commemorati con un giardino sorto a loro memoria nella stessa scuola che oggi porta il nome del grande pedagogo polaccio Janusz Korczak, morto ad Auschwitz insieme ai piccoli dell’orfanatrofio che aveva istituito e diretto nel ghetto di Varsavia.
I bambini, insieme al sindaco Carancini, al termine della mattinata hanno piantato l’ultima rosa del giardino curato dall’ufficio Ambiente del Comune.
È dedicato alle nuove generazioni il secondo appuntamento di Civitanova Classica Piano Festival, ideato e diretto da Lorenzo Di Bella.
Come tradizione la sala lettura della Biblioteca Zavatti fa da scenario allo Spazio Giovani, che quest’anno presenta una grande novità. Infatti, per la prima volta, sabato 2 febbraio alle 21.15, si esibisce un’orchestra interamente under 20, gli Archi del Marche Music College, curati e diretti dal M° Alessandro Marra, membro stabile della Fondazione Orchestra Regionale delle Marche.
Orchestra di giovani provenienti da scuole e conservatori che si formano in modo innovativo (trattando non solo repertori classici ma anche musica per immagini e colonne sonore originali), gli Archi del MMC sono parte di un sistema più ampio di produzione di musica e si pongono naturalmente in relazione con giovani compositori e nuove tecnologie.
Accanto a loro, il pianista Davide Massacci, studente del conservatorio “G. Rossini” di Pesaro e dell’Accademia Pianistica delle Marche di Recanati. In programma musiche di Johann Pachelbel, Henry Purcell, Arcangelo Corelli, Giovanni B. Sammartini e il Concerto in Re maggiore per pianoforte e orchestra di Franz Haydn.
L’ingresso è gratuito.
Il grande teatro di prosa torna in scena al Feronia di San Severino Marche dove domani (martedì 29 gennaio), alle ore 20,45, Giulio Scarpati e Valeria Solarino, insieme a Blas Roca Rey, Anna Ferraioli, Matteo Cirillo, Federica Zacchia, Mauro Lamanna e Matteo Cecchi portano in scena “Il Misantropo” di Molière, per la regia di Nora Venturini.
Lo spettacolo viene presentato dai Teatri di Sanseverino in esclusiva regionale con il Teatro dell’Aquila di Fermo che ha ospitato il debutto in prima nazionale.
“Il Misantropo" è la storia di un uomo che vuole avere un incontro decisivo con la donna che ama e che, alla fine di un’intera giornata, non ci è ancora riuscito.
Le parole con cui Louis Jouvet riassumeva il capolavoro di Molière, quando le ho lette per la prima volta, mi hanno fatto sorridere, interpretandole come una battuta ironica del grande uomo di teatro. In realtà - spiega la regista, Nora Venturini - colgono un elemento spesso messo in ombra a favore del tema politico dell’uomo onesto e sincero in lotta contro la corruzione e l’ipocrisia della società.
L’aspetto privato, in questo capolavoro che si muove sempre in equilibrio tra commedia e tragedia, è altrettanto importante dal punto di vista teatrale, di quello sociale, perché ne evidenzia il fattore umano e, dalla corte del Re Sole, lo porta dritto a noi. Nella sua urgenza di parlare con Célimène, che gli sfugge ed evita il confronto, nel suo bisogno di chiarirsi, di fare piazza pulita di ogni ambiguità, Alceste è un personaggio estremamente moderno.
È un uomo che in modo vagamente masochista si ostina ad amare la donna sbagliata, quella che è il suo opposto in tutto, nello stile di vita, nella visione etica, nel senso dell’amicizia e dei rapporti sociali. E lo stesso vale per Célimène nei confronti di Alceste, quando dichiara di preferirlo agli altri pretendenti.
È proprio la loro differenza la molla che li spinge uno verso l’altra: signora dei salotti lei, mondanamente attorniata dalla sua corte, intellettuale duro e puro lui, rigido negli scontri filosofici con l’amico Filinte, così assoluto da apparire eroico e, nello stesso tempo, ridicolo. Attorno a loro, a raccontarci il mondo che Alceste detesta e Célimène padroneggia, un carosello di prototipi umani, parodie attualissime dei vizi e dei difetti dell’alta società. Se Alceste è “nostro contemporaneo” nella sua indignazione impotente e donchisciottesca contro la falsità e la corruzione, sono “nostri contemporanei”, tragici e comici insieme, anche Alceste e Célimène come coppia sentimentalmente impossibile: non si capiscono ma si amano, si sfuggono ma si cercano, si detestano ma si desiderano.
Sono un uomo e una donna di oggi, con torti e ragioni equamente distribuiti, protervi nel non cedere alle richieste dell’altro, non disposti a rinunciare alle proprie scelte di vita, in perenne conflitto tra loro. Nei loro difetti possiamo a turno ritrovarci e riconoscerci; e ne ridiamo, guardandoci allo specchio. Due protagonisti di una commedia amara in cui non è previsto l’happy end”.
Nei prossimi giorni i Teatri di Sanseverino presenteranno altre novità di rilievo, già inserite nel rinnovato cartellone dal direttore artistico, Francesco Rapaccioni.
Sabato 2 febbraio alle ore 21, sempre il Feronia e ad ingresso gratuito, ospiterà il concerto di Ambrogio Sparagna mentre domenica 3 febbraio, a palazzo dei Governatori, con ingresso gratuito a partire dalle ore 17, la rassegna “Incontri con l’Autore” propone la presentazione del romanzo di Carla Maria Russo “L’acquaiola”, edito da Piemme.
Giovedì 7 febbraio, sempre a palazzo Governatori ma alle ore 21, la stessa rassegna degli “Incontri con l’Autore” vedrà protagonista la scrittrice Mariolina Venezia, autrice di “Rione Serra venerdì” edito da Einaudi. Infine domenica 10 febbraio, alle ore 17 al Museo Archeologico, altra novità con: “Verba et Soni. Dolci rime et note antique”, viaggio nella letteratura e nella musica medioevale con Roberto Gatta e Stefano Savi.
Giovedì 31 gennaio, alle 17, nella Sala Castiglioni della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, a Macerata, nell’ambito delle iniziative legate alla mostra Lorenzo Lotto. Il richiamo delle Marche - vengono presentati due volumi dedicati a due opere dell’artista: la Venere adornata dalle Grazie, di Peter Lüdemann, e il San Girolamo nello studio, di Chiara Casarin ed Enrico Maria Dal Pozzolo. Stampati dalla casa editrice ZeL, vengono introdotti e commentati da Giuliana Pascucci, del Museo civico di Palazzo Buonaccorsi di Macerata, e da Francesca Coltrinari e Giuseppe Capriotti dell’Università di Macerata. Si tratta di due recuperi importanti al catalogo del pittore veneziano, che propongono diversi aspetti di novità.
La Venere adornata dalle Grazie era stata edita per la prima volta da Pietro Zampetti nel 1957 e da allora non è mai apparsa in una mostra. A Macerata è stata esposta dopo un lungo e complesso restauro (a cura di Alberto Sangalli e Fiorenza Tremonti Maggi), che ha rimosso numerosi strati di ridipinture che ne avevano profondamente alterato l’aspetto. Da tale intervento è emerso che, contrariamente a quanto finora ritenuto, si tratta di un lavoro risalente al 1524-27, quindi in un momento a cavallo tra l’esperienza bergamasca e il ritorno a Venezia. Realizzato su una tavola di enormi dimensioni, porta incollata sul retro una carta con una descrizione del soggetto riferibile allo stesso Lotto.
La vicenda del San Girolamo nello studio è molto diversa. Già di proprietà di una nota studiosa del pittore (Emma Zocca), venne acquistata dal Museo di Bassano del Grappa nel 1978 ed esposta fino a quando, a seguito di una polemica suscitata da Vittorio Sgarbi, venne riposta (e dimenticata) nei depositi. Di recente la tela è stata sottoposta a una rinnovata analisi critica e tecnico-scientifica (nei laboratori della Soprintendenza di Verona). Il risultato è stato la conferma della plausibilità di un’attribuzione a Lorenzo Lotto nella sua fase estrema. Anch’esso è esposto alla mostra di Macerata, accanto all’incisione di Albercht Dürer dalla quale dipende.
All’incontro, a ingresso libero, saranno presenti gli autori e i restauratori della Venere.
La mostra Lorenzo Lotto. Il richiamo delle Marche, allestita fino al 10 febbraio, è aperta tutti i giorni (ad eccezione del lunedì) dalle 10 alle 18. Promossa dalla Regione Marche con il Comune di Macerata, con la collaborazione del Museo Statale Ermitage e di Ermitage Italia, è curata da Enrico Maria Dal Pozzolo.
L’esposizione si completa necessariamente nel territorio marchigiano, collegandosi con i lavori lotteschi disseminati nei diversi centri e volutamente lasciati nei siti di appartenenza: Ancona, Monte San Giusto, Jesi, Mogliano, Cingoli, Recanati, Urbino e Loreto. Orari: martedì – domenica: 10:00 – 18:00; chiuso il lunedì. Il biglietto comprende: l’ingresso alla mostra; la visita di Palazzo Buonaccorsi e dello Sferisterio; CityTour a orari fissi. Prezzo intero 10 euro, previste varie riduzioni, anche per visite guidate per gruppi e scuole. Info www.mostralottomarche.it. Nel sito sono indicati anche gli eventi organizzati dai Comuni “lotteschi” in occasione dell’esposizione.
Si è aperta sulle note de “Il Silenzio” la cerimonia per ricordare le vittime della Shoah, organizzata all’ex ghetto ebraico di Civitanova Alta dall’Amministrazione comunale in occasione del Giorno della Memoria, alla presenza dei ragazzi delle classi terze della scuola media “Ungaretti” dell’istituto comprensivo Sant’Agostino. Dopo il ritrovo accanto al Gonfalone civico, il presidente del Consiglio comunale, Claudio Morresi, il sindaco Fabrizio Ciarapica e l’assessore Barbara Capponi hanno deposto la corona d’alloro sotto la targa in marmo, accanto alla corona lasciata ieri dall’Anpi locale.
“Vi ringrazio per la vostra presenza questa mattina – ha detto Morresi salutando alunni e docenti. I valori che vogliamo trasmettere con questa commemorazione acquistano il giusto significato solo se trasmessi a voi giovani e alle future generazioni. In certe occasioni non conta arrivare primi o secondi, ma conta voler lasciare un segno, una testimonianza per non cancellare la memoria e per far sì che queste tragedie non si ripetano mai più”.
Il sindaco Ciarapica ha poi ripercorso la storia del ghetto ebraico civitanovese e di quella comunità costretta ai confini, in quello che oggi prende il nome di vicolo della Luna. “Abbiamo scelto di iniziare qui le celebrazioni per ricordare lo sterminio degli ebrei e farvi conoscere dove gli ebrei vivevano – ha spiegato il Primo cittadino. Non dobbiamo mai più consentire a queste atrocità della storia di ripresentarsi, non dovranno mai più esserci persone costrette a vivere nei ghetti, deportate o uccise. Senza una corretta conoscenza del passato non possiamo costruire il futuro”.
Le celebrazioni sono poi proseguite all’Auditorium dell’Istituto superiore “Da Vinci” per la convocazione del Consiglio comunale aperto.
Far conoscere ai più giovani la Shoa attraverso il racconto di ciò che è realmente avvenuto, le immagini dei campi di concentramento, la musica di compositori perseguitati dal nazismo.
Hanno contribuito così al Giorno della Memoria il Convitto Nazionale 'G. Leopardi', l'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra e Appassionata, in un incontro organizzato dal Convitto e dalla sua dirigente scolastica Annamaria Marcantonelli e che ha visto la partecipazione di oltre 250 studenti provenienti anche del Liceo Classico-Linguistico “G. Leopardi”, dell’Ipsia F. “Corridoni” e dell’ITE “A. Gentili". Nell'aula magna dell'ITE erano presenti il sindaco Romano Carancini, il Tenente Colonnello dei Carabinieri Luigi Ingrosso, e Carla Sagretti, che guida l'Ambito territoriale provinciale dell’ufficio scolastico regionale, intervenuta insieme a Maria Teresa Baglione.
La mattinata si è aperta con la relazione di Daniela Meschini, docente e vicepresidente Anmig Macerata, che ha ripercorso alcune tappe decisive di quegli anni terribili per inquadrare l'Olocausto dal punto di vista storico. “L’antisemitismo è una vera e propria ossessione per Hitler e nasce in ambiente domestico. Il padre Alois era un violento, un ubriacone, come ci riportano la storia e numerosi studi di psicologi, e picchiava i figli; in particolar modo, Adolf provò a tenergli testa. Da qui l’odio verso il genitore che non riguardava solo la sua figura ma ciò che rappresentava: il popolo ebreo. Decise così di sterminare quel popolo”.
La presidente della sezione maceratese dell'ANMIG, Gilda Coacci, ha sottolineato che “Siamo figli e nipoti di chi ha combattuto le guerre mondiali e il nostro compito è tramandare questa storia; dei viaggi nella memoria per capire quali tragedie ci sono state e per non farle ripetere mai più. Collaboriamo con Appassionata perché, come ha detto il violoncellista Pablo Casals, La musica scaccia l'odio da coloro che sono senza amore. Dà pace a coloro che sono in fermento, consola coloro che piangono”.
“Memoria è la parola decisiva per essere in condizione di conoscere e non dimenticare", ha dichiarato il sindaco Carancini, "Non è solo storia, è il tentativo di far comprendere che la storia si può ripetere, bisogna evitare che questi fatti accadano di nuovo. Grazie agli organizzatori per questa giornata di vita”.
Il pianista Leonardo Colafelice, protagonista del concerto di ieri sera al Teatro Lauro Rossi proprio nel cartellone di Appassionata, ha eseguito tre brani dai Klavierstuke di Arnold Schoenberg e le Variations sérieuses di Felix Mendelssohn.
Musiche di compositori perseguitati dal nazismo per la propria confessione religiosa: di Mendelssohn furono distrutte le statue che lo raffiguravano davanti al conservatorio di Lipsia, dove era stato direttore e fondatore, e venne bandita la sua musica perché ritenuta “degenerata“ come lo erano il jazz e tutte le novità artistico-musicali come la dodecafonia.
Schoenberg fu costretto all’esilio, altri come Gideon Klein e Victor Ulmann. non riuscirono a fuggire e furono internati per morire nei campi di concentramento. Da ricordare anche il compositore milanese Aldo Finti: anche lui perseguitato perché ebreo.
"La musica rimane quale testimonianza fondamentale di quegli straordinari sfortunati compositori", sottolinea Giulio Starnoni vicepresidente di Appassionata presente insieme alla pianista Ottavia Maria Maceratini, "quello di oggi vuol essere un riconoscimento alla loro memoria e, soprattutto, un momento di riflessione e approfondimento per i più giovani. Come associazione, Appassionata ha voluto contribuire così alla Giornata della Memoria ed essere al fianco dell'Anmig e di insegnanti e studenti è motivo per noi di orgoglio
Il Monastero di Santa Chiara di Camerino domenica pomeriggio ha aperto le porte per ospitare l’iniziativa realizzata per il “Giorno della Memoria”, istituito nel 2005 per ricordare quel 27 gennaio 1945 in cui furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, rivelando al mondo l'orrore del genocidio nazista.
“Dal diario di Anna Frank, musica e parole per non dimenticare”, il titolo scelto per l’appuntamento organizzato dall’Associazione “Adesso Musica” con il patrocinio del Comune di Camerino con Vincenzo Correnti (clarinetti) e Donatella Pazzelli (voce).
“E’ molto strano che io non abbia abbandonato tutti i miei sogni perché sembrano assurdi e irrealizzabili. Invece me li tengo stretti, nonostante tutto, perché credo tuttora all’intima bontà dell’uomo” così scriveva una giovane Anna il 15 luglio 1944, dopo oltre due anni di vita trascorsa nell’alloggio segreto e pochi giorni prima del suo arresto che la porterà alla morte tra il febbraio e il marzo del 1945; un inno alla speranza, la fede incondizionata nella bontà dell’uomo in uno dei periodi più bui della storia umana.
Partendo da “Buongiorno principessa” di Nicola Piovani, eseguito dal m° Correnti accompagnato alle tastiere da suor Chiara Laura Serboli, madre badessa del convento di Santa Chiara, Donatella Pazzelli ha dato voce ad una tredicenne giovane e vezzosa, costretta nel luglio del 1942 a lasciare la sua abitazione insieme alla famiglia segnata dall’appariscente stella gialla, a trovare rifugio in un alloggio angusto e sconosciuto, a convivere con la precarietà e con la costante paura di essere scoperti. Una Anna Frank capace di superare le avversità e la tristezza sognando un futuro da scrittrice, che nei tempi a venire credeva fermamente potesse realizzarsi.
Ciò che le parole non hanno espresso, lo hanno fatto le note, con la superba esecuzione di Vincenzo Correnti nei brani “Percorsi” scritto dallo stesso maestro, “Canto libero” di Savina, “Tre pezzi” di Stravinsky, l’intenso “Abime des oiseaux” di Messiaen composto tra la fine del 1940 e i primi giorni del 1941 nel campo di concentramento di Görlitz, per concludere con il “Preludio” dalla I suite per violoncello solo di Bach.
Le Clarisse hanno concluso il denso pomeriggio di emozioni con l’esecuzione di un canto ebraico, molto apprezzato dai tanti che si sono ritrovati nella chiesa del monastero per ricordare e non dimenticare.
Come tutti gli anni, la Città di Tolentino, il 27 gennaio celebra la “Giornata della Memoria”, anniversario della liberazione degli ebrei prigionieri nei campi di concentramento. Nella mattinata il Sindaco Giuseppe Pezzanesi ha scoperto la targa che di fatto intitola alle Vittime della Shoah, come deciso dal Consiglio comunale all’unanimità, il giardino del Quartiere Buozzi, alle porte della Città.
Una cerimonia semplice ma partecipata dove in Sindaco ha ricordato l’importanza della memoria proprio per non dimenticare e per far sì che il sacrificio di tanti morti possa sempre servire da monito per combattere le atrocità e per fare da monito a tutti noi che di fronte ad una così grande tragedia dobbiamo continuare a pensare riflettere, costruire e difendere i più alti valori della convivenza civile come la democrazia e la libertà.
Nel corso della cerimonia sono anche intervenuti portando il loro saluto il Presidente del Consiglio comunale Fausto Pezzanesi e il Presidente dell’Associazione Italia – Israele Galliano Nabissi che ha letto alcuni messaggi giunti proprio da Israele per ringraziare l’Amministrazione comunale e i cittadini di Tolentino per questa significativa intitolazione di un parco pubblico alle Vittime della Shoah.
Infine il Vicepresidente del Comitato di Quartiere Buozzi Marco Mancini ha auspicato un maggior rispetto da parte dei fruitori del giardino, oggi ancora più necessaria proprio perché intitolato alle Vittime della Shoah.
La mattinata è proseguita con la S. Messa celebrata alla concattedrale di San Catervo. Inoltre lunedì 28 gennaio alle ore 8,30 all’Aula Magna dell’ITE e alle ore 10.30 all’Aula Magna all’ex Quadrilatero IIS Filelfo, incontro con Enzo Calcaterra che parlerà della storia di Giorgio Perlasca.
Gli incontri sono promossi dalla Presidenza del Consiglio comunale e dall’Assessorato all’Istruzione del Comune di Tolentino.
L’esplorazione dell’atto creativo di un pittore geniale. Al cinema Cecchetti domani 28 gennaio e martedì 29 torna la grande arte con il docufilm Degas - Passione e perfezione (orario: 18.30-21.00).
Artista sensibile, uomo brillante e verbalmente incontenibile, pittore talentuoso, Edgar Degas (1834-1917) è una delle figure più rappresentative del movimento impressionista al pari di di Pissarro, Manet, Monet.
Il film evento Degas – Passione e perfezione, diretto dal regista David Bickerstaff, parte dalla mostra a lui dedicata al The Fitzwilliam Museum di Cambridge e, attraverso la visione delle opere, ben descritte dalle parole della curatrice Jane Munro e del direttore Tim Knox, mette in luce la creatività e la febbrile ricerca dell’assoluto di un instancabile osservatore dell’essere umano, del gesto e del colore.
Gli spettatori potranno approfondire la storia della sua ossessiva ricerca della perfezione attraverso la sperimentazione di nuove tecniche e lo studio dei maestri del passato, tra cui artisti del Rinascimento italiano e pittori contemporanei come Ingres e Delacroix. Una ricerca che cominciò sin dal suo personale Grand Tour in Italia e che si sviluppò anno dopo anno grazie alle continue frequentazione di gallerie e musei parigini, primo tra tutti il Louvre. Biglietto unico, ridotto, al prezzo di 8 euro.
Mercoledì 30 gennaio, alle 19.45, invece, spazio all’opera lirica con il secondo appuntamento del 2019 della Royal Opera House. Sul grande schermo c’è La traviata di Giuseppe Verdi, una delle opere più popolari al mondo qui nella splendida produzione di Richard Eyre, trasmessa in diretta via satellite dalla Royal Opera House di Covent Garden, a Londra. La proiezione viene presentata da Clemency Burton-Hill. Biglietto unico a 10 euro.
Al cinema Rossini, nelle giornate di martedì e mercoledì (ore 21.15) prosegue la proiezione de L’Agenzia dei Bugiardi, il film diretto da Volfango De Biasi, con protagonisti il seducente Fred (Giampaolo Morelli), l’esperto di tecnologia Diego (Herbert Ballerina) e l’apprendista narcolettico Paolo (Paolo Ruffini). Il prezzo del biglietto intero è di 5 euro, ridotto 4 (fino a 18 anni, oltre i 65 anni e studenti universitari fino a 24 anni) tutti i giorni.
“Partisan, Partizan, Partisaanka. La Banda Mario, un esempio di accoglienza e integrazione” è il titolo della conferenza che verrà proposta domani (domenica 27 gennaio), alle ore 17, nella sede dell’associazione culturale “La Zattera” in occasione della Giornata della Memoria.
L’incontro, tenuto dallo storico e scrittore Matteo Petracci, è promosso dalla sezione Anpi “cap. Salvatore Valerio”, dall’associazione culturale “La Zattera” e dal Comune di San Severino Marche.
Sarà un omaggio alla grande scrittrice Natalia Ginzburg a chiudere domenica 27 gennaio alle 17.30 nella sala ex cinema Sferisterio il festival letterario dedicato all’inverno I giorni della merla patrocinato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata e organizzato nell’ambito della rassegna Macerata Racconta organizzata dall’associazione conTESTO.
A mettere in luce la ricchezza della vita, l’umana resistenza, la ricerca della verità di una delle più grandi interpreti del nostro tempo, dialogando con le curatrici degli incontri Lucia tancredi e Loredana Lipperini, sarà Sandra Petrignani con la sua ultima opera “La corsara” finalista del premio Strega 2018, una biografia delle grande scrittrice italiana.
“Siccome il mondo è impazzito, e lo sappiamo da molti segni, i doni di fama e fortuna che esso usa prodigare sono, per l’appunto, frutto del caso. Inutile cercare di giudicarli, inutile cercare di indagarne le ragioni e le strade, inutile forse anche stupirsene, lo sforzo di ognuno deve essere quello di giudicare ciascuna cosa, opera o persona, isolandola dal giudizio degli altri”. (Natalia Ginzburg).
Dalla nascita palermitana alla formazione torinese, fino al definitivo trasferimento a Roma, Sandra Petrignani ripercorre la vita di una grande protagonista del panorama culturale italiano.
Ne segue le tracce visitando le case che abitò, da quella siciliana di nascita alla torinese di via Pallamaglio – la casa di Lessico famigliare – all’appartamento dell’esilio a quello romano in Campo Marzio, di fronte alle finestre di Italo Calvino. Incontra diversi testimoni, in alcuni casi ormai centenari, della sua avventura umana, letteraria, politica, e ne rilegge sistematicamente l’opera fin dai primi esercizi infantili. Un lavoro di studio e ricerca che restituisce una scrittrice complessa e per certi aspetti sconosciuta, cristallizzata come è sempre stata nelle pagine autobiografiche, ma reticenti, dei suoi libri più famosi. Accanto a Natalia – così la chiamavano tutti, semplicemente per nome – si muovono prestigiosi intellettuali che furono suoi amici e compagni di lavoro: Calvino appunto, Giulio Einaudi e Cesare Pavese, Elsa Morante e Alberto Moravia, Adriano Olivetti e Cesare Garboli, Carlo Levi e Lalla Romano e tanti altri. Perché la Ginzburg non è solo l’autrice di un libro-mito o la voce – corsara quanto quella di Pasolini – di tanti appassionati articoli che facevano opinione e suscitavano furibonde polemiche. Narratrice, saggista, commediografa, infine parlamentare, Natalia è una “costellazione” e la sua vicenda s’intreccia alla storia del nostro paese (dalla grande Torino antifascista dove quasi per caso, in un sottotetto, nacque la casa editrice Einaudi, fino al progressivo sgretolarsi dei valori resistenziali e della sinistra).
Un destino romanzesco e appassionante il suo: unica donna in un universo maschile a condividere un potere editoriale e culturale che in Italia escludeva completamente la parte femminile. E donna vulnerabile, e innamorata di uomini problematici. A cominciare dai due mariti: l’eroe e cofondatore della Einaudi, Leone Ginzburg, che sacrificò la vita per la patria, lasciandola vedova con tre figli in una Roma ancora invasa dai tedeschi, e l’affascinante, spiritoso anglista e melomane Gabriele Baldini che la traghettò verso una brillante mondanità: uomini fuori dall’ordinario ai quali ha dedicato nei suoi libri indimenticabili ritratti.
Sandra Petrignani vive tra Roma e la campagna umbra. Dopo un esordio poetico e la scrittura di una commedia, Psiche e i fiori di Ofelia, ha collaborato con Il Messaggero, Panorama, L’Unità e Il Foglio. Ha scritto il libro di viaggio Ultima India, i racconti raccolti in Il catalogo dei giocattoli, Vecchi, Poche storie, i romanzi Dolorose considerazioni del cuore, Navigazioni di Circe, Come fratello e sorella e le interviste Le signore della scrittura.
Con La scrittrice abita qui, che è diventato anche un audiolibro letto dalla stessa autrice, è stata finalista al Premio Strega 2003. Successivamente ha pubblicato Care presenze, Cani e gatti, Dolorose considerazioni del cuore, E in mezzo il fiume, Addio a Roma, Marguerite (biografia romanzata su Marguerite Duras), Elsina e il grande segreto (Rrose Sélavy). Nel 2018 è tra i 5 finalisti dello Strega con il suo ultimo libro La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg.
Il terzo e ultimo incontro del festival letterario dedicato all’inverno è a ingresso libero.
Benedizione degli animali in piazza Giacomo Leopardi oggi, sabato 26 gennaio, in occasione di Sant'Antonio. L'appuntamento è alle ore 16,30 e come da tradizione al termine della cerimonia saranno distribuite le pagnottelle benedette, autentico simbolo di questa secolare ricorrenza religiosa molto sentita in città. A impartire il sacramento sarà Don Roberto Zorzolo, parroco di San Domenico e Sant'Agostino. La cerimonia dedicata al Santo Protettore degli animali, sarà come ogni anno l'occasione per sensibilizzare sulle adozioni degli amici a quattro zampe attualmente ospiti nel Canile Comunale sito a Montefiore. Saranno presenti i volontari che gestiscono la struttura.
Dopo l'incontro degli studenti con lo storico Michele Sarfatti all'Aula Magna del Comune, entrano nel vivo le celebrazioni per il Giorno della Memoria, per commemorare le vittime dell' Olocausto che si celebra ogni 27 gennaio poichè in quel giorno del 1945 le truppe dell' Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. In programma nel fine settimana una maratona di letture e cinema per non dimenticare, promosse dal Comune con il patrocinio della Regione Marche e in collaborazione con l'Istituto Storico di Macerata, con il Sistema Museo Recanati, con la Sez. A.N.P.I. Recanati e con il Circolo del Cinema Recanati.
"A Recanati esercitiamo la memoria - commenta l'Assessore alla cultura e pubblica istruzione Rita Soccio -. Si riparte con la maratona di lettura per la "Giornata della Memoria" che quest'anno si arricchisce anche di una maratona cinematografica e laboratori per bambini gratuiti a Villa Colloredo Mels. Sono quattro anni che tutte le nostre scuole cittadine di ogni ordine e grado vivono questa giornata con una maggiore partecipazione e consapevolezza".
L'evento è iniziato questa mattina con la staffetta di letture nelle scuole e in alcuni luoghi significativi della città, attraverso le pagine del libro di Giacomo Benedetti “16 OTTOBRE 1943”. Alle 8:30 le celebrazioni si sono aperte presso l'Istituto Comprensivo “Gigli” per proseguire al Liceo “Leopardi” – Via Aldo Moro, ITIS “Mattei”, IPSTC “Bonifazi”, Istituto Comprensivo “Badaloni”, Liceo “Leopardi” – Palazzo Venieri mentre le scuole dell'infanzia e della primaria parteciperanno all'iniziativa con percorsi narrativi di educazione ai rapporti e alla diversità. Nel pomeriggio si continua alle 16:00 presso la sede ANPI Recanati, Via Campo dei Fiori, alle 17:00, all'Università di Istruzione Permanente e alle 18:00 in Biblioteca Comunale. Alle ore 21:30 alla Sala Granaio del Museo Civico di Villa Colloredo Mels il Film “Gli invisibili” di Claus Räfl. Domenica 27 gennaio le proiezioni proseguono alle ore 10:00 con il Film “Un sacchetto di biglie” di Christian Duguay e alle ore 17:00 con il Film “Il viaggio di Fanny” di Lola Doillon. Tutte le proiezioni sono gratuite e dedicate ai più giovani e alle famiglie. Dalle ore 16:00 alle 19:00 – Laboratorio della memoria per l’infanzia ispirato al libro di Lia Levi “La portinaia Apollonia” adatto a bambini/e della scuola primaria. Il laboratorio, gratuito, della durata di 1 ora e 30 minuti: primo turno 16:00/17:30 - secondo turno 17:30/19:00.
Domenica 27 gennaio, in occasione della giornata della memoria, gli studenti delle classi III° A e B della Scuola secondaria Castelraimondo – Istituto Comprensivo N. Strampelli, partecipanti al laboratorio teatrale, porteranno in scena “C’era una volta Terezin e speriamo non ci sia mai più”. Lo spettacolo andrà in scena due volte, alle ore 17.15 e alle ore 18.15 nella palestra della scuola secondaria di Castelraimondo.
Si tratta dello spettacolo conclusivo del laboratorio teatrale Il Teatro delle Armonie, attivo da quattro anni in sinergia con la dirigente scolastica Pierina Spurio, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Renzo Marinelli e la Compagnia Valenti. Il laboratorio è stato gestito dagli operatori teatrali Francesco Facciolli e Scilla Sticchi. Il tema affrontato quest’anno è di grande importanza, ma anche di grande portata storica.
Come è noto Terezín è una località che si trova a 61 chilometri a nord est di Praga, famosa per il suo Campo di Concentramento “Theresienstadt”. Ma non è la “banalità” di questi dati a rendere celeberrimo il campo, bensì il programma di abbellimento a cui, nel giugno del ‘44, lo sottoposero i nazisti per prepararlo alla visita di due delegati svizzeri della Croce Rossa Internazionale e due rappresentanti del governo Danese. La visita della Croce Rossa a Terezín, non fu certo l’unica visita a un campo nazista, ma è sicuramente la più famosa, dato che i tedeschi poterono usare quell’episodio come potente mezzo di propaganda.
Nella primavera del 1944 i nazisti cominciarono ampi miglioramenti del ghetto in preparazione della visita della Croce Rossa: furono aperti dei negozi, perfino un caffè, costruiti un parco giochi per bambini, un auditorium per la musica, piantati alberi e fiori. Inoltre per eliminare l’impressione di sovrappopolazione del campo e nascondere gli effetti della malnutrizione, 7.500 ebrei giudicati “impresentabili” vennero deportati ad Auschwitz. Gli altri furono istruiti per recitare una grande messinscena.
“Certamente un tema molto toccante ed anche molto profondo – dichiara il regista Francesco Facciolli – che i ragazzi hanno affrontato con quella leggerezza e quella gravità, tipica di un’età simile a quella di chi ebbe la sventura di essere internato, che lascia trapelare tutto il dramma senza pur eliminare il soffio dell’innocenza”. “Un progetto ed un percorso validi e formativi – dichiara il sindaco Renzo Marinelli – a cui abbiamo sempre dato sostegno. Siamo convinti che i giovani debbano conoscere e sperimentare perché dalle esperienze presenti e passate deriva sempre un grande insegnamento per il futuro; in questo il teatro è un mezzo di sicura efficacia”.
La breve ma intensa rassegna concertistica “Vibrazioni Armoniche” sostenuta dalla regione Marche e organizzata dall’Associazione Marche Musica per omaggiare alcuni Teatri nel cratere del sisma si chiude domenica prossima, 27 gennaio, a Matelica, alle ore 17.30 presso il Teatro Piermarini.
Particolarmente ghiotta l’occasione di ascoltare in duo il grandissimo violoncellista Enrico Bronzi assieme al pianista marchigiano Marco Sollini. Enrico Bronzi rappresenta una delle glorie italiane del violoncello, conosciuto in tutto il mondo, con una carriera che lo ha portato ad esibirsi nei più importanti palcoscenici internazionali anche col il celebre Trio di Parma di cui fa parte. Docente al Mozarteum di Salisburgo e virtuoso d’eccezione per un programma impegnativo quanto bellissimo condiviso con Marco Sollini al pianoforte.
Sollini è apprezzato pianista solista e raffinato camerista, fondatore e direttore artistico del celebre festival “Armonie della sera” e docente di Pianoforte principale all’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vecchi – Tonelli” di Modena. Entrambe gli artisti hanno alle spalle una preziosa discografia che li ha fatti conoscere in tutto il mondo e le loro esecuzioni sono spesso trasmesse dalle più importanti radio internazionali. Il recente CD pubblicato da Marco Sollini, in duo con Salvatore Barbatano, per Sony classical ha raccolto entusiastici consensi nel mondo asiatico diventando secondo nella graduatoria degli ascolti più seguiti dopo l’ultimo CD di Lady Gaga.
Fantastico il programma del duo Bronzi - Sollini presentato a Matelica per questa occasione, con l’aperura dedicata ai poetici e inafferrabili 5 Pezzi in stile popolare op.102 di Robert Schumann, seguiti dal virtuosistico Une Larme di Gioachino Rossini, pagina tra le più temute da tutti i violoncellisti e intrisa di difficoltà estreme ma piena di emozioni, sino alla conclusione del concerto dedicato alla grande Sonata op.19 in sol minore di Sergej Rachmaninov, vero e proprio “Concerto” per pianoforte e violoncello ove ricchezza tematica e ispirazione restano sempre vivi in una scrittura pianistica di difficilissima esecuzione. Un programma tutto concepito come un crescendo rossiniano ove emozioni e virtuosismi si intrecciano in un dialogo a due tra cantabilità e profondità abissali del violoncello e colori e possenza di una scrittura pianistica dal grande pathos per una formazione davvero irresistibile.
Concerto da non perdere a ingresso gratuito, realizzato in collaborazione con Amat e Assessorato alla Cultura del Comune di Matelica.
Torna, con un'edizione inverno-primavera, il Festival dell'Appennino nelle terre dell'entroterra piceno con appuntamenti e incontri nelle zone montane tra le più belle d'Italia.
Grazie al sostegno e al contributo del Mibact e della Regione Marche, l'associazione culturale Appennino Up propone otto appuntamenti con escursioni, spettacoli e buona cucina.
Il format del Festival dell'Appennino resta invariato, coniugare belle passeggiate e trekking tra i monti con momenti di convivialità davanti ad un buon piatto tipico, il tutto accompagnato da momenti di spettacolo con musica, teatro e poesia.
Il sostegno del Ministero dei Beni Culturali e della Regione Marche ha permesso di destagionalizzare le edizioni del Festival dell'Appennino che non è più solo un appuntamento estivo, ma offre possibilità di vivere le montagne anche in mesi invernali e primaverili. Fondamentale nella riuscita del Festival è il sostegno dei Comuni, delle Pro Loco e delle comunità locali che accolgono e sostengono le iniziative proposte.
Primo appuntamento del Festival sarà domenica 3 febbraio ad Arquata del Tronto, nella frazione di Pretare con “Ciaspole, Pane e Polenta” con una bella passeggiata, con le ciaspole in caso di neve, fino al Rifugio Macchia Alta. La giornata proseguirà presso il Centro Polifunzionale di Pretare con un show-cooking sulla preparazione del pane con Stefano Cappelli, oramai l'ultimo fornaio di Arquata. Il pranzo, “a tutta polenta rossa e bianca”, sarà preparato da Zio Kinto. Dopo essersi rifocillati, il Festival presenterà “Comicità in montagna” con Angelo Carestia, il re del Marcuzzo.
Domenica 10 Febbraio sarà la volta di “Sua Altezza il Porco”, appuntamento a Force con l'antica tradizione della “pista”, la lavorazione della carne di maiale, e un concerto di musica tradizionale marchigiana con il gruppo de Lu Trainanà.
In occasione del carnevale 2019, il Festival dell'Appennino offrirà due appuntamenti ad Umito, frazione di Acquasanta Terme: sabato 23 febbraio il concerto serale “Non altro che il canto” de “La Macina” presso l'Agriturismo Laga Nord; sabato 2 marzo escursione per le Cascate della Prata e possibilità di vivere il carnevale storico di Pozza ed Umito e la tradizione degli Zanni.
Domenica 24 Marzo appuntamento a Venarotta con “Ecco la Primavera” con una vera e propria festa dedicata allo Zafferano dei Sibillini, con escursione e pranzo tipico che si concluderà con lo spettacolo “Luce” della Compagnia dei Folli.
Domenica 07 Aprile a Gaico di Roccafluvione, il Festival offrirà un vero e proprio “Viaggio nell'Appennino ritrovato”.
Domenica 14 Aprile, sarà il Comune di Palmiano ad ospitare “Trek, Food e Magia” con un'escursione a cui seguirà un cooking show con lo chef Alessandro Camillo D'Addazio e lo show di magia di Tino Fimiani. Pranzo ed accoglienza a cura della Pro Loco di Palmiano.
Lunedi 22 Aprile, Lunedì dell'Angelo, il Festival propone un appuntamento a Montemonaco dal titolo “Le Sibille”. Per salutare la prima edizione del 2019, Appennino Up ha in programma una giornata veramente speciale. Dopo il trekking mattutino e il pranzo, che sarà offerto a prezzi convenzionati nei ristoranti di Montemonaco, il Festival proporrà uno straordinario concerto dal titolo “Le dodici Sibille” nella Chiesa di San Michele con due artiste di fama internazionale, Patrizia Bovi e Leah Stuttard. Durante il concerto saranno riproposti brani antichi, interpretati da due voci straordinarie che girano il mondo con i loro concerti. Patrizia Bovi è una delle massime esperte di musica medievale e rinascimentale e contribuisce a far rivivere, nei suoi spettacoli, la musicalità e l'atmosfera di tempi lontani. Leah Stuttard è un'arpista medievale, cantante, compositrice, arrangiatrice e musicologa. Insieme proporranno un concerto ispirato alle Sibille nella culla della Sibilla Appenninica.
Il Festival dell'Appennino, nato nel 2011 quale iniziativa della Provincia di Ascoli Piceno per contribuire al sostegno e alla riscoperta del territorio montano piceno, è organizzato dall'Associazione Culturale Appennino Up che per l'edizione inverno-primavera 2019 ha ricevuto il sostegno e il contributo del Mibact e della Regione Marche.
Secondo appuntamento con "L'AltRa Stagione 2019" di Porto Recanati all'insegna del Giorno della Memoria. Domenica 27 gennaio, alle ore 17:30 presso la Pinacoteca "Moroni" del Castello Svevo, con ingresso libero, l'attrice ed educatrice Laura Pontoni leggerà testi di Primo Levi, Varlam Šalamov, Cristina Cattaneo (autrice di "Naufraghi senza volto", 2018), e della portorecanatese Alessandra Gabbanelli.
Per commemorare il male di ieri, ma riflettendo anche sul male che oggi tuttora interpella le nostre coscienze. La parte musicale è affidata al pianista e compositore Danilo Tarquini.
La biblioteca comunale “Francesco Antolisei” di San Severino Marche ospiterà tre pomeriggi di lettura, destinati a bambini e famiglie, nell’ambito delle attività avviate a dicembre dello scorso anno grazie alla collaborazione dell’associazione Sognalibro e delle volontarie lettrici del corso Nati per Leggere.
Gli incontri si terranno nei pomeriggi di domenica 27 gennaio, domenica 24 febbraio e domenica 17 marzo. Gli appuntamenti, tutti ad ingresso gratuito, avranno inizio alle ore 17,30 e vedranno la partecipazione del maestro Luca Verdicchio che accompagnerà le lettrici con brevi performances musicali.
Le letture, insieme alle filastrocche musicate che fanno parte degli incontri, saranno rivolte ai bambini fino a 6 anni anche se aperte a tutti. L’iniziativa non ha solo l’intento di diffondere e pubblicizzare i progetti nazionali Nati per Leggere e Nati per la Musica, ma anche sostenere al meglio la genitorialità e far passare un bel pomeriggio a genitori, nonni e bambini.