Un programma per recuperare le cave dismesse: la Provincia rilancia un settore in crisi
Approvato all'unanimità dal Consiglio Provinciale l'aggiornamento del programma delle attività estrattive recentemente scaduto. L'Amministrazione Pettinari vuole così evitare che anche questo settore si blocchi. Si sa che l'edilizia è un campo che versa in condizioni difficili, ma è anche frenato dalla crisi di molte attività complementari a partire, appunto, da quella estrattiva. Nel 2003 era stato approvato di dura decennale, che individuava di quattro grandi bacini per l'estrazione di calcare: sono coinvolti i comuni di Camerino, Caldarola, Gagliole, Cingoli e San Severino Marche per i materiali calcarei; gli altri Comuni per le ghiaie. Queste quattro zone vennero scelte in base ad accurati studi e considerazioni: delle trentasei proposte della Regione, venne deciso per quelle ritenute più adeguate dal punto di vista geomorgologico e ambientale. La struttura del precedente programma risulta ad oggi ancora valida e più che sostenibile, e si è voluto quindi aggiornare lo stesso sulle precedenti basi. Le principali ragioni di questo aggiornamento sono due: in primo luogo, è innegabile che i materiali servano sempre e non si può rischiare di averne carenza; poi bisogna reperirli nel massimo rispetto dell'ambiente e del territorio. Sulla base di quanto sopra, la Giunta Pettinari ha dato avvio, con atto n. 291 del 12 dicembre 2014, al procedimento di aggiornamento del programma fissandone i criteri. Ne è seguito un confronto con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti: Associazioni Ambientaliste, Organizzazioni Sindacali, Organizzazioni di Categoria, Ordini Professionali e tutti gli Enti Locali attraverso l'apposita Conferenza delle Autonomie. Alla fine di questo lungo percorso di confronto non sono pervenute osservazioni di contrarietà, ma solo alcuni suggerimenti da parte delle Organizzazioni di categoria degli imprenditori, parzialmente accolti per tenere conto delle realtà operative più piccole in questo contesto esposto alla crisi economica. Altro aspetto qualificante di questo aggiornamento è l'attivazione di un nuovo programma per il recupeo di una parte delle vecchie cave e censite nel piano cave Regionale (circa 400), che versano in situazioni di degrado ambientale e paesaggistico e quindi necessitano di interventi mirati di ricomposizione. Questo ultimo aspetto è stato ridotto sulla base della positiva esperienza svolta nella prima applicazione del programma scaduto, che ha portato al completo recupero di circa il 30% degli interventi autorizzati, mentre gli altri sono fase avanzata di ricomposizione. In sintesi, le imprese che sono riuscite a superare in tale settore la negativa congiuntura economica, avranno garantito un ulteriore arco temporale per la propria attività, senza impedire ad altre attività imprenditoriali di mettersi in gioco conformemente ai principi della libertà di impresa e di libera concorrenza. Infine, occorre anche segnalare che le imprese in graduatoria della prima decennalità del programma, ma non assegnatarie per limitazioni quantitative regionali, potranno riproporre il medesimo progetto previa verifica del mantenimento delle condizioni di ammissibilità.
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