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Cultura Recanati

Recanati, alla Torre del borgo "Pietra liquida" : l'installazione firmata Angelo Iodice

Recanati, alla Torre del borgo "Pietra liquida" : l'installazione firmata Angelo Iodice

Si terrà sabato 11 dicembre alle 17.00 la cerimonia inaugurale dell’installazione “Pietra Liquida”, realizzata dall’artista Angelo Iodice e seconda tappa del progetto LIVEllo2, lo spazio nella Torre Civica di Recanati dedicato all’arte contemporanea curato da Nikla Cingolani. L’apertura della mostra è inclusa nel programma della 17^ Giornata del Contemporaneo, evento su scala nazionale promosso da AMACI (Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani) con l’obiettivo di ampliare sempre più la cultura istituzionale dell’arte moderna e contemporanea nel nostro paese.

“ Proseguiamo a promuovere l’arte contemporanea per offrire alla cittadinanza e ai visitatori un’offerta culturale diversificata – afferma l’Assessora alle Culture Rita Soccio – Questa seconda esposizione nello spazio LIVEllo2 nella nostra Torre del Borgo si apre nella Giornata del Contemporaneo, una grande manifestazione nazionale che vuole celebrare l’importanza dell’Arte per il ben-essere delle comunità”.Il lavoro di Iodice dedicato al programma triennale “E viva e il suon di lei”, ripreso dal 13° endecasillabo del famosissimo idillio L’Infinito di Giacomo Leopardi, affronta una delle tematiche della poesia: il  Tempo.

“La raffinata ricerca di Iodice è alimentata dal duplice background artistico e scientifico che combina intuizione ed estetica, cultura e poesia – dichiara la curatrice Nikla Cingolani – e nell’opera “Pietra Liquida” l’artista analizza lo stato di conflitto tra immagine e dimensione mitologica nel contemporaneo creando un cortocircuito tra passato e presente. L’installazione evoca il mito di Medusa, una donna forte e bellissima, violentata, trasformata in mostro dallo sguardo pietrificante, demonizzata e infine decapitata da Perseo con l’aiuto di uno scudo di bronzo riflettente. Secondo Ovidio ogni stilla di sangue caduta in mare avrebbe dato vita ad un ramoscello di corallo. Espressione dell’alterità e doppiamente mortale poiché muore e uccide, Medusa concentra negli occhi la sua potente arma.

E non è forse il suo sguardo simile a quello dell’artista e all'attitudine di “immobilizzare” le sue impressioni? La storia dell’arte non è forse una questione di sguardi? Non si rimane talvolta pietrificanti davanti ad opere d’arte inquietanti e spaventose o terribilmente meravigliose? Il mito di Medusa apre molte domande”. Medusa è l'emblema dello sguardo che percorre il mito, sfida il tempo nell’infinita potenzialità della narrazione. Il percorso della mostra si apre con una video installazione situata al primo piano che introduce il visitatore e impreziosisce l’esposizione.

 

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