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Cultura Macerata

Macerata, Massimiliano Colombi e Edoardo Patriarca agli "Incontri d'autunno" del circolo Aldo Moro

Macerata, Massimiliano Colombi e Edoardo Patriarca agli "Incontri d'autunno" del circolo Aldo Moro

Il Circolo di cultura politica Aldo Moro di Macerata prosegue con gli "Incontri d'autunno 2017". Il prossimo evento si terrà venerdì 27 ottobre alle ore 21, per discutere del tema "Povertà ed esclusione sociale: il percorso possibile". Si analizzerà la nuova legge sul reddito di inclusione, a chi si applica e come funziona.

Introdurrà il sociologo Massimiliano Colombi e a seguire Edoardo Patriarca, Parlamentare, componente Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e Presidente del Centro Nazionale per il Volontariato.

La legge che verrà presa in esame, dopo l’avvenuta approvazione da parte del Senato avvenuta nelle settimane scorse, è quella riguardante il cosidetto “reddito di inclusione” per quei nuclei familiari che avranno i requisiti previsti dalla legge. Il Rei, il reddito d’inclusione, arriva in sostituzione di Sia e Asdi. Dal prossimo anno, infatti, sarà operativa la nuova prestazione di contrasto della povertà, a valore universale. Il nuovo assegno, che vale mensilmente da 187,50 (famiglia con un solo componente) a 485,41 euro (famiglia con cinque componenti), abroga le vigenti Sia (sostegno all’inclusione attiva) e Asdi (assegno di disoccupazione). A stabilirlo, tra l’altro, è il decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, recante «Disposizioni per l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà», pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 240/2017. Tra le altre novità, anche un aggiornamento della disciplina dell’Isee con la previsione, sempre a partire dal mese di gennaio 2018 (ma con entrata a regime dal mese di settembre 2018), della precompilazione della Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica, cioè la domanda di Isee).

L’erogazione è fissata al 1° gennaio 2018: si chiama Rei e rappresenta la misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. La misura si rivolge ai nuclei familiari in condizione di povertà e si articola in due componenti: un beneficio economico (erogato con una carta di pagamento elettronica, la cosiddetta «Carta Rei»), e uno di servizi alla persona. Il Rei spetta a domanda e non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, di Naspi o qualunque altro ammortizzatore sociale per disoccupazione. L’importo dipende dalla composizione del nucleo familiare e su base annua è pari al 75% del prodotto di 3mila euro per il parametro della scala di equivalenza (utilizzata per l’Isee). In ogni caso, l’importo non può eccedere la misura dell’assegno sociale. È erogato mensilmente, in 12 rate, mediante la carta acquisti che assume nuova denominazione di «Carta Rei» e che consentirà di fare anche prelievi di contanti per la metà dell’importo dell’assegno. Il Rei è erogato al massimo per 18 mesi. Può essere rinnovato, per altri 12 mesi, solo dopo che siano trascorsi almeno sei mesi dalla precedente fruizione. Per la presentazione della domanda sarà necessaria la modulistica ad hoc, che l’Inps dovrà rendere disponibile entro 60 giorni dall’approvazione della legge.

Il Reis è una misura nazionale rivolta a tutte le famiglie che vivono la povertà assoluta in Italia richiesta a gran voce dalla cosiddetta Alleanza contro la povertà nata in Italia nel 2013 e formata da 35 realtà associative. L’approvazione definitivadella legge sulla povertà rappresenta un grande passo avanti per il sistema di welfare del nostro Paese – L’Italia si è dotata finalmente di una legge per una misura universale di contrasto alla povertà. A beneficiare del reddito di inclusione saranno circa 400 mila nuclei familiari con minori a carico, pari a un milione e 770 mila individui. Attualmente il Sia (che diventerà Rei) è pari a 400 euro al mese, che saranno elevati a circa 480 euro estendendo i requisiti di accesso. Le risorse stanziate sono di 2 miliardi di euro per il 2017 e altrettanti per il 2018, con i quali si potranno aiutare circa 2 milioni di persone.

Con l’approvazione della legge delega si pone una base solida per il cambiamento del nostro sistema di welfare e per la costruzione nel nostro Paese di una misura di protezione di reddito minimo, secondo la tradizione del modello sociale europeo – peraltro quello del reddito di inclusione è un paradigmatico esempio della forza delle realtà del terzo settore che, facendo rete, riescono a promuovere all’interno delle istituzioni le istanze dei cittadini.

 

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