In mostra a San Severino: “Amare un'ombra, omaggio a Montale poeta e pittore” - FOTO
Inaugurata sabato pomeriggio la mostra “Amare un'ombra, omaggio a Montale poeta e pittore”, che propone disegni inediti del poeta premio Nobel, insieme alla riproposizione degli Xenia 1, stampati in assoluto per la prima volta a San Severino Marche, dalla tipolitografia Bellabarba, il 20 ottobre del 1966, a tre anni dalla morte di Drusilla Tanzi, moglie di Montale, a cui la raccolta poetica è dedicata.
L'intenso pomeriggio è partito dalla cerimonia inaugurale al teatro Feronia. “Oggi riparte la stagione dei teatri di San Severino - ha detto il Direttore artistico dei teatri Francesco Rapaccioni - è la festa dello spettacolo dal vivo, grazie all'amministrazione comunale è stato restituito a tempo di record alla città il cinema teatro Italia, partiamo anche con questo grande progetto, che getta un ponte tra San Severino e Stoccolma, grazie anche all'amicizia tra Montale ed il grande Giorgio Zampa”.
Per una fortuita coincidenza la stampa dei poemi montaliani è avvenuta a San Severino. Montale si rivolse all'amico di San Severino Giorgio Zampa, chiedendogli la stampa del volumetto, in tempi brevi e a costi contenuti. Non lontano dalla casa del settempedano c'era la tipolitografia Bellabarba.
Il professor Roberto Cresti, dell'università di Macerata, curatore della mostra ha spiegato la scelta del nome: “Le linee della mano sono il tempo della quotidianità, sono doni per regalare il momento che il disegno trasmette, la sua spontaneità, è una mostra che si legge da sola”.
Il professor Pietro Gibellini, dell'università Ca Foscari di Venezia, ha raccontato la storia degli Xenia stampati a San Severino: “Questi poemi sono la registrazione di una sorta di diario delle emozioni, con vocazione diaristica. Gli Xenia sono un percorso che trasforma i ricordi della moglie di Montale, ormai morta, in una riflessione sul senso della vita. Xenia come un rosario di laiche preghiere per la morta, vicino alla devozione assoluta”.
La mostra settempedana in primavera traslocherà a Stoccolma, presso la biblioteca, il cui saluto è stato portato dalla direttrice Elisabet Bergstrom: “Cinque anni fa siamo venuti qui a San Severino per trovare ispirazione, c'è un ponte tra San Severino e Stoccolma, grazie all'amicizia tra Giorgio Zampa ed Eugenio Montale, Giovanna Zampa ha lavorato benissimo con noi, oggi grazie a questa mostra possiamo realizzare il sogno di un gemellaggio con San Severino. A primavera faremo un'operazione culturale che avvicinerà la Svezia e l'Italia, con approfondimenti, seminari, letture di Montale, che ha Stoccolma prese il Nobel per la letteratura”.
Retroscena inediti dell'amicizia tra l'allora giovane studente settempedano 24enne Giorgio Zampa ed il 49enne Montale, a Firenze, sono stati raccontati dal professor Giuseppe Benelli, dell'università di Genova, che ha letto dei passi dei diari di Zampa.
“Questa mostra - ha sottolineato commossa Donatella Bellabarba - è l'ultimo dono di Giorgio Zampa e Folco Bellabarba a San Severino, questo territorio raccoglie un notevole patrimonio storico e culturale, abbiamo voluto questa mostra per raccontare un legame inedito, culturale, artistico ed umano, di Montale con le Marche”. La mostra resterà aperta nella biblioteca civica a San Severino, fino al prossimo 31 gennaio.
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