Il "Piccolo Festival della Paura" e l'ombra del satanismo. Gli organizzatori: "A noi fa paura la cattiva informazione"
Apre questa sera il Piccole Festival della Paura a Porto Potenza Picena con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Una tre giorni il cui obiettivo degli organizzatori è quello “di educare alla paura, giocando soprattutto su una sorta di visione prospettica di questo concetto: ammirarla in forme, colori e suoni che ci siamo disabituati a riconoscere ed identificare nella magmatica disarmonicità delle nostre vite”.
Dopo il successo della prima edizione, anche quest’anno Villa Ipsia diventerà Villa Paurosa per un festival che esplora, stimola, mette a nudo le paure grazie a musica, cinema, workshop e incontri con i grandi autori nazionali della letteratura del brivido. Il tema del festival di quest'anno è il Sottinsù, con un'attenzione particolare, dunque, rivolta a tutto ciò che “viene da sotto” e che fa paura. Non importa sotto cosa: da sotto il letto, da sotto il mare, da sotto la terra, ma anche e più genericamente da sotto il cielo.
Appuntamenti dal pomeriggio fino a tarda notte: proiezioni, spettacoli teatrali, approfondimenti, reading e la zombie walk dell'associazione Fantasia Sogno Realtà. Le notti del Piccolo festival della Paura saranno animate da spunti di riflessione, momenti di gioco e, perché no, anche divertenti momenti in cui provare una sana e innocua paura.
La paura dell’ignoto accompagna da sempre l’essere umano e forse la letteratura noir o horror è tra le più produttive nella storia, basti pensare che lo scrittore Stephen King ha venduto complessivamente nell'arco della sua lunga carriera( ancora in pieno fermento) oltre 500 milioni di copie, dai suoi romanzi sono stati tratti circa quaranta tra film e miniserie televisive.
Ma chi ha paura della paura? Contemporaneamente alla presentazione del Festival è nata una contro offensiva portata avanti dal Popolo della Famiglia, che, probabilmente, senza conoscere realmente la manifestazione l’ha etichettata come demoniaca: “Letteratura e film horror a volte diventano un pretesto per influenzare che non devono essere sottovalutate. Non abbiamo nulla contro gli appassionati del genere, ma in un incontro si finisce per parlare di satanismo, come da programma. Se con il pretesto dell’horror i nostri figli vengono raggiunti da messaggi violenti o peggio , satanisti il discorso cambia. Non possiamo rimanere in silenzio” Dichiara Mirko De Carli (esponente del movimento ). Il J’accuse quindi punta il dito sull’associazione horror che, per un loro sillogismo logico, è uguale Satana e quindichi ne parla forse finisce per adorarlo. Un po’ come dire che Stephen King che ha scritto Carry è un devoto di Lucifero, o forse anche un assassino seriale, o anche uno psicopatico malato… o forse è solo un genio della letteratura.
Grazie alle dichiarazioni pungenti gli organizzatori “hanno scoperto una nuova paura” come scrivono in un post su facebook “quella di chi, male informato da persone a loro volta male informate, trema di fronte alla possibilità che la cultura e l'informazione possano essere trasmesse in modi originali e mai scontati e, soprattutto, senza istigare nessuna forma di violenza, senza schierarsi pro o contro nessuno.”
Invece chi organizza un Festival della Paura cosa teme? “A noi, invece, continua a far paura la cattiva informazione e la manipolazione della realtà. Ma ci dispiace, non possiamo fare miracoli”
Info e programma disponibili sulla pagina Facebook
Commenti