"Danza Marche": sul podio le giovani allieve di danza classica della palestra Officina di Fidia di Corridonia
Successo ed applausi a scena aperta per la palestra Officina di Fidia di Corridonia, che si è aggiudicata due prestigiosi riconoscimenti alla nona edizione della Rassegna “Danza Marche” che si è svolta sabato 28 e Domenica 29, a Porto s. Elpidio, al Teatro delle Api. Un traguardo importante che è stato raggiunto anche grazie all’impegno dei due titolari, Luca e Gregory nel far crescere la danza all’interno della loro struttura.
Davanti ad una qualificatissima giuria, composta da personaggi noti del mondo della danza, quali Mauro Astolfi, Steve Lachance, Stéphane Fournial, Federica Guerra, Eddy Vento, Maria Elena Morniga, si sono esibite numerosissime scuole di danza della Regione, suddivise nelle varie categorie. Le giovani allieve del corso di danza classica, tutte di un’età compresa tra gli otto e i dieci anni, seguite dalla maestra Olta Shehu, artista diplomata all’Accademia di Tirana, si sono classificate al secondo posto con una coreografia imbastita sulle note del notissimo Rondo Alla Turca di Mozart. Al loro primo debutto, nonostante la grande emozione, le bellissime ballerine nei loro tutù rossi, hanno saputo convincere i giurati, con la loro delicata e precisa esibizione.
Nella categoria ”Modern junior” anche gli allievi del Corso avanzato si sono classificati al secondo posto, esibendosi nella originalissima coreografia ideata dall’insegnante Claudia Ciccarelli, sulle note della celeberrima “Meraviglioso”, indimenticabile successo di Domenico Modugno e strepitosamente reinterpretata da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. L’esibizione inizia con una pura e struggente emozione che sottolinea nel principio della canzone la tragica intenzione del protagonista di porre fine alla sua esistenza, ma poi la disperazione a mano a mano si dilegua e lascia spazio ad un’ incontenibile esplosione di gioia per tutte le meraviglie che ci circondano; felicità che non solo viene espressa dai movimenti, armoniosamente sincronici, ma anche dai colori degli abiti di scena dei ballerini e dai colori dell’arcobaleno, simbolicamente riprodotto con il trucco del viso.
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