Sabato 9 e domenica 10 settembre Colmurano celebra i 150 anni di attività della propria Società Operaia di Mutuo Soccorso (SOMS), una delle più antiche della nostra provincia ed ancora vitalissima con i suoi 340 iscritti. Il nutrito programma inizierà sabato, alle ore 17, presso la statua in bronzo di Nazareno Rocchetti (in caso di maltempo ci si trasferirà nella sede) per una ricostruzione storica della intensa attività promossa dalla S.O. M.S. di Colmurano nei suoi 150 anni di esistenza.
E’ previsto il saluto del Presidente Mario Lambertucci, l’intervento del Sindaco Ornella Formica, del Presidente dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti, dell’On. Irene Manzi della Commissione cultura della Camera dei Deputati e del relatore Dott. Matteo Pintucci .
Domenica 10 si inizia alle ore 9 con l’accoglienza degli ospiti (le rappresentanze delle altre SOMS provenienti da tutta Italia) e proseguirà con la deposizione di una corona in memoria dei Presidenti e Soci scomparsi e con la commemorazione dei caduti di tutte le guerre. Alle 11,15 Santa Messa presso il Palazzetto dello Sport (presieduta da mons. Vecerica, Vescovo emerito di Fabriano e Matelica) e da Don Eugenio Tordini Parroco di Colmurano. Al termine tradizionale riunione conviviale presso “La Cucina degli Angeli” di Casette Verdini. Sono previsti interventi del Presidente della Società Operaia di Colmurano, Mario Lambertucci e di Sergio Capitoli Presidente dell’Associazione Italiana delle Società di Mutuo Soccorso, con il tradizionale scambio dei doni.
La storia della SOMS di Colmurano potrebbe essere messa in parallelo con lo sviluppo sociale del nostro territorio ed anche d’Italia. La sua nascita è inscritta in quel particolarissimo periodo susseguente l’unità d’Italia che, nel maceratese, ha significato anche il contrasto tra le elites del precedente Stato Pontifico ed i nuovi poteri costituiti, che facevano perno intorno al Prefetto, emanazione diretta dello Stato centrale. Era però anche il tempo della prima, forte, trasformazione economica della zona che, pur restando dichiaratamente legata all’agricoltura, iniziava ad aprirsi alle realtà industriali e di artigianato diffuso. Così come il lavoro femminile che stava prendendo sempre più piede, nonostante venisse ostacolato da una cultura conservatrice (nel nostro territorio il patriarcato familiare era molto radicato e resterà tale anche fino alla I Guerra Mondiale). Poi c’era la questione politica che vedeva un inasprirsi delle lotte fra conservatori, liberali democratici, repubblicani (divisi a loro volta fra filo-massoni e non) socialisti (con nutrite frange anarchiche) e cattolici.
Le SOMS, pur avendo avuto come incubatrici alcune esperienze in alta Italia (in Piemonte) ad inizio secolo e molto antecedenti le stesse lotte per l’unità, iniziarono a proliferare solo dopo il 1861 e nella nostra zona la prima ad essere costituita fu quella di Macerata, nata intorno ai reduci garibaldini (Garibaldi venne nominato addirittura Presidente Onorario – una sua lettera autografa spedita da Caprera testimonia la compiaciuta accettazione). Quella di Colmurano seguì pochi anni dopo e, stando all’elenco dei soci e dei dirigenti, si può affermare che avesse una composizione variegata, dove non c’era una corrente politica predominante, anche se i cattolici, i liberal-domocratici ed i socialisti erano sicuramente ben rappresentati.
Questo si evince dal nuovo Regolamento (Statuto) che la SOMS di Colmurano si dette il 24 giugno del 1881. All’art. 2 si legge: “… Essa ha per iscopo il mutuo soccorso; e mentre tende a promuovere l’istruzione, il lavoro e la morale, proclama la reciproca solidarietà e comunione degli uomini, nella piena armonia dei doveri verso Dio, la Famiglia e la Patria”. Il riferimento a Dio ed alla Famiglia denotano una componente cattolica progressista consistente (nello stesso 1881 Leone XIII emanò la Rerum novarum, l’Enciclica che ha costituito la base della Dottrina Sociale della Chiesa e che dette il via anche alla questione di don Romolo Murri che sosteneva la necessità dell’impegno dei cattolici in politica; Murri visse gli ultimi decenni a Gualdo e non poteva non essere conosciuto nella vicina Colmurano), affiancata, però, da forze chiaramente progressiste e socialistizzanti, (solidarietà, comunione degli uomini, mutuo soccorso etc).
Probabilmente questa componente progressista si allargò negli anni, tant’è che ad inizio del secolo XX troviamo la SOMS di Colmurano fra quelle più attive per la costituzione in provincia della 1a Camera del Lavoro che dovette affrontare, fin dal giorno susseguente la nascita, il malcontento generalizzato delle migliaia di disoccupati e che riuscì nell’intento grazie proprio alla disponibilità delle SOMS che stanziarono dei contributi speciali e consistenti per far fronte ai casi più difficili e disperati.
Poi i tempi difficilissimi della prima Guerra Mondiale (in questo periodo molte iscritte erano donne perché gli uomini erano al fronte e loro si sobbarcarono il peso del doppio lavoro, quello di casa e quello delle attività lavorative che erano di mariti, padri e fratelli) e quelli non meno pesanti del fascismo (Legge restrittiva del 1924).
Lo spazio non ci consente di approfondire gli anni seguenti fino ai nostri giorni. E’ evidente che con la nuova Costituzione del 1948 e la creazione dello Stato sociale (che oggi, invero, si sta cercando di sgretolare) alcuni degli scopi di fondo delle SOMS sono venuti meno. Ma restano altri spazi da occupare, con la solidarietà che resta come base dell’operato. Non mancano certo problemi oggi per l’occupazione, specie quella giovanile, poi ci sono gli interventi in momenti difficili (terremoto) ed ancora il supporto a vecchi lavoratori soli e non autosufficienti. Sotto il profilo sociale c’è anche spazio per l’istruzione, per le iniziative di supporto agli Enti Locali e per la salvaguardia del territorio. Alle SOMS, compresa quella di Colmurano, non mancheranno di sicuro spazi di intervento ed i 340 soci attuali sono lì a dimostrare che c’è la voglia di lavorare e di proseguire sulla strada già percorsa per ben 150 anni.
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